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Vecchio Ieri, 22:11   #861
Esperto
L'avatar di cuginosmorfio
 

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Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio
Le bestie avanzano
https://www.panorama.it/regno-unito-islam
carlo magno si rivolterà nella tomba
io spero di morire prima
Non preoccuparti: così come avvenne in Spagna ed in Sicilia, avverrà la Reconquista.
Se è questa la prova a cui Dio ci sottopone, le future generazioni sapranno liberarsi dal giogo dei Mori. Deus Vult.
Ringraziamenti da
gaucho (Oggi)
Vecchio Ieri, 22:22   #862
Intermedio
L'avatar di Axolotl~
 

È già stato detto che non è una risorsa, oggi?
Vecchio Oggi, 11:44   #863
Esperto
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Anche il termine politicamente corretto ha una storia tutta sua: iniziarono a usarlo i conservatori americani per prendere in giro i "liberal" che invocavano una policy più rispettosa di certe persone, con l'uso di certi termini al posto di altri. Anche i conservatori non gradiscono un certo modo di parlare: non amano le prese in giro nei confronti della religione, le bestemmie e altre cose di vario genere.
C'e' una bella differenza: il politicamente corretto non difende solo dalle prese in giro e dalle battute sui meridionali e sugli ebrei, da quel punto di vista niente da dire, sottoscriverei. No, il politicamente corretto e' un modo per non chiamare le cose con il loro nome: storpio diventa handicappato che diventa disabile che diventa diversamente abile; cieco diventa non-vedente e cosi via. Il lessico perde il suo legame con la realta' delle cose e si presta ad un controllo dall'alto.

Tutta la cultura woke, o come la vogliamo chiamare -il nome non ha importanza- lavora per minare alla base la storia delle nazioni occidentali, per esempio della nazione americana. Chiede e pretende che un bianco americano che non ha commesso nulla si scusi nei confronti delle minoranze. Riscrive la storia e la cultura, non per rispettare qualcuno (perche' non ce n'e' bisogno dato che violenze di quel tipo non se ne commettono piu') ma per sottrarre storia e cultura alla partecipazione libera individuale e popolare.

Io reputo il politicamente corretto pericoloso non solo per il discorso identitario popolare ecc che potrebbe anche non interessare, ma proprio per essere una forma di allontanamento dalla realta' delle cose.

Ultima modifica di Mollusco; Oggi a 13:19.
Vecchio Oggi, 15:30   #864
Esperto
L'avatar di Sheev Palpatine
 

Io inizio a pensare che l'introduzione di sempre più stranieri (che come sanno anche le pietre danno vita a fenomeni di microcriminalità semprep iù diffusi), abbia un secondo fine diverso da quello che sembra all'apparenza. Ad oggi, Milano così come tante altre zone d'Italia sono invivibili ed estremamente pericolose. Nel momento in cui grossomodo ovunque sarà così, i politici avranno una giustificazione per introdurre meccanismi di controllo totale, con una presenza dello stato invadente in ogni singola cosa (un po' come succede in Cina). Videosorveglianaza ovunque, sia in rete che nella realtà. Ai politici importa avere una giustificazione per fare determinate misure, nel momento in cui ci sono tutti questi fenomeni di criminalità, la giustificazione è evidente
Vecchio Oggi, 15:47   #865
Esperto
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Uoc è uno di quei termini che non significano nulla creato ad arte per inventare nemici immaginari e così racimolare voti, giacché il voto si basa sulla protesta.
Memorabile questo video in cui una dichiarata columnist conservatrice che sul uoc ha pure scritto un libro, ma incespica nel trovare una definizione.
In sostanza uoc vuol dire tutto quello che non ci piace.
Quanto a Pillon, oltre ai non caucasici (a cui appartengono pure molti italiani, secondo i conservatives americani) probabilmente interessano anche i bambini che tanto piacciono a certi suoi amici sacerdoti.

https://www.youtube.com/shorts/W7iWEEcPKoQ
https://lanuovabq.it/it/il-caso-emil...vora-se-stessa


È*un*j’accuse*alle ex compagne di lotta*che si sono alienate completamente i consensi delle elettrici, facendo gareggiare le donne con trans molto più forti di loro, anche nella boxe e in altri sport di contatto. O semplicemente negando la natura della donna, addirittura eliminando la definizione e sostituendola con “persona assegnata femmina alla nascita” o “persona con mestruazioni”, eliminando il genere femminile nel linguaggio, sostituendolo con nuove lettere e nuovi pronomi. Fino a superare la soglia del ridicolo.

https://www.ilfoglio.it/cultura/2022...OTgzMS4wLjAuMA..



Ok, quindi il woke non esiste perché una singola persona non sarebbe stata in grado di spiegarlo?

Beh, fa il paio con chi, persino tra le alte sfere della politica statunitense non sembrerebbe essere in grado di spiegare cosa sia una DONNA.
In ottima compagnia peraltro.
C'è un documentario che spiega perfettamente cosa sia il woke...nonche la difficoltà dei progressisti di spiegare cosa sia una donna.
Pillon quantomeno non avrebbe e non ha alcun problema a sapere cosa sia una donna, e a darne la definizione.
I suoi detrattori molto, molto meno.
Quanto ai bambini...
Tralasciando il fatto che ai suoi nemici giurati i bambini piacciano soprattutto se confusi, indottrinati e sterilizzati. Soprattutto imbottiti di ormoni per farli "transizionare" meglio..
E in che senso a pillon e i suoi amici interessano i bambini?

Il woke, in effetti, non è più solo il politically correct, ma una vera e propria ideologia basata su deliri e aberrazioni antiscientifiche, e sull'elevazione morale se non sulla santificazione delle minoranze, anche quando è decisamente feccia

https://www.iltimone.org/news-timone...i-stati-uniti/

Questo è un ottimo esempio di "wokkismo". O più specificatamente la dimostrazione più eclatante di quanto siano bruciati i cervelli dem/liberal/progressisti ostaggio delle boiate queer e dei deliri lgbt.
Anche la storiella dei lego TRANSFOBICI ed ETERONORMATIVI se la gioca abbastanza.
Soprattutto le contraddizioni di chi esalta le minoranze a convenienza.

E cosa sia la violenza del woke potresti chiederlo a Jk Rowling. Una delle più influenti intellettuali e scrittrici degli ultimi 50 anni, ghettizzata, vilipesa, insultata, boicottata e minacciata dalla comunità lgbTRANS, da Hollywood e tutto lo star system, compresi coloro che a lei devono la carriera, semplicemente per essersi schierata a difesa delle donne, e per aver affermato la realtà biologica.
Quindi chi è che inventerebbe nemici immaginari? Come la biologia, ad esempio..

Un'altra recentissima vittima del wokkismo è la trans più famosa di Hollywood. Ossia colui che il mondo liberalprogressista ha elevato a modello sociale e paladino dei diritti fino al punto di candidarlo all'Oscar nientemeno che come miglior ATTRICE. Togliendo evidentemente un posto a qualche vera donna.
Peccato che lo star system liberal Hollywood l'abbia praticamente cancellata dagli Oscar e non solo da Hollywood.
E per cosa? Per aver espresso delle idee poco politically correct su altre due minoranze...la comunità black e quella islamica. Peraltro esprimendo concetti di assoluto buonsenso. Descrivendo veli e simili come porcate misogine, e floyd..quello che effettivamente era. Un criminale. Chissà cosa deve essere passato nella mente dell'intellighenzia di Hollywood e dei progressisti...
Difendere i terroristi di blm e la comunità afroamericana, e gli islamici...o la trans?
Immagino il conflitto interiore...
In effetti il woke non esiste...no..



https://www.gay.it/sara-conti-niccol...va-pattinaggio

https://www.gay.it/mattoncini-lego-accuse-omofobia
Vecchio Oggi, 15:51   #866
Esperto
L'avatar di muttley
 

Insomma hai citato alcuni tra i giornali più imparziale e unbiased dell'internet e ancora non ho capito cosa significa uoc...l'unica cosa che me l'ha fatto capire è questo meme

Vecchio Oggi, 15:55   #867
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quando vedo, nei talk show, agitarsi i testimonial del governo, e paventare una “dittatura woke”, mi chiedo non solo se i parlanti sappiano di cosa parlano, ma soprattutto se a casa capiscano cosa dicono, o non pensino che il tizio o la tizia stia evocando la tirannia della pentola cinese, che si scrive Wok ma si pronuncia Woke.

Anche negli Usa, da cui il concetto proviene e si è espanso negli ultimi anni, anche se di conio ottocentesco, non sembrano circolare idee molto chiare in proposito. Pochi sono coloro che si definiscono, in senso positivo, woke, molti di più, quelli in genere della destra radicale, che accusano la sinistra di esserlo. Già, ma cosa significa essere woke? Vuol dire essere a favore dei diritti LGBTQIA plus e di quelli dei trans, e del fatto che gli afroamericani non debbano essere massacrati dalla polizia e che possano disporre delle stesse chance di tutti? Si è woke se si pensa che, agli immigrati ai confini, non sia lecito sparare? E si è woke anche quando si crede che il riscaldamento globale stia creando danni all’ecosistema?


Ecco, l’impressione è che il termine sia la classica notte in cui tutte le vacche sono bigie, e che in realtà sia semplicemente una nuova forma, magari più radicalizzata, del progressismo e del liberalismo americani. Se i movimenti woke, o definiti tali, rifiutano di definirsi liberal, progressisti o socialdemocratici, la ragione va cercata nell’esaurimento del lessico politico degli ultimi due secoli e nel fatto che liberalismo, socialismo, progressismo, sono tutti concetti occidentali – mentre i nuovi movimenti hanno rimesso in discussione proprio l’occidentalismo. Ma, terminologia a parte, il cosiddetto wokismo non è che l’ulteriore tappa della dialettica della modernità, quella della lotta tra avanzamento e reazione, dello scontro tra progresso e conservazione, della contesa tra chi intende allargare i diritti e le libertà da un lato, e chi, invece, vorrebbe conservare i privilegi, e anzi addirittura restaurarne di antichi – oggi si è accusati di essere woke anche se si è favore dell’interruzione di gravidanza e tra poco persino del divorzio…


Non sono tuttavia solo gli esponenti del conservatorismo reazionario e della destra radicale a criticare il woke. Esiste anche una fetta di intellighenzia liberal o progressista o, meglio ancora, social democratica. Ne è un esempio il recente volume di Musa al- Gharbi, sociologo alla Columbia, che è al tempo stesso un’indagine sociologica – di sociologia della cultura – assai seria, e una delle più interessanti riguardo il fenomeno woke (We Have Never Been Woke: The Cultural Contradictions of a New Elite, Princeton University press, 35 euro). L’autore spiega che gli ideologi e gli attori sociali woke appartengono a una nuova élite, composta da coloro che frequentano o hanno frequentato le università, soprattutto le cosiddette Ivy League. Al-Gharbi li chiama “capitalisti simbolici”, perché, sulla scorta del concetto di Pierre Bourdieu, essi detengono un capitale, non economico, ma culturale. Un capitale molto rilevante visto che creare e governare i simboli finisce per trasformarsi in un potere considerevole: questa nuova élite domina l’Università, i media, le case editrici, Hollywood, Netflix, insomma l’industria dell’informazione ma anche quella dell’immaginario e della cultura, quella alta e quella pop.

Tutto bene, non fosse che le battaglie per i diritti organizzate da questa élite, secondo al-Gharbi, non scalfiscono le diseguaglianze economiche e di status: delle donne, bianche, ma soprattutto afroamericane, latino e asiatiche. Degli afroamericani e dei figli di immigrati tutti. Dei lavoratori manuali, anche bianchi. Dati alla mano, l’élite woke, scrive l’autore, è ancora sostanzialmente costituita da maschi bianchi, a loro volta provenienti da famiglie dotate di un duplice capitale, economico e culturale. Un argomento che, però, finisce per essere a favore del woke: vuol dire che il movimento non si è ancora espanso a sufficienza.

Al-Gharbi è anche convincente quando dimostra che l’ideologia woke legittima la nuova élite nella lotta per la competizione al proprio interno: visto che è costituita da una platea molto vasta, bisogna battersi assai duramente, nello stesso campo delle élite, per svettare e per riuscire a mantenere le posizioni. l’ideologia woke potrebbe essere definita, in termini marxiani, la “falsa coscienza” della borghesia progressista, anche se l’autore non utilizza questo termine.

Sono anche d’accordo con Al-Gharbi, quando scrive che in realtà l’ideologia woke non esisterebbe, o per meglio dire, sarebbe un frullato di discorsi affondanti nella seconda metà del secolo precedente; più che un’ideologia, woke è una “parola-chiave”, un segnale che serve ai movimenti per definirsi ma soprattutto ai conservatori e alla destra radicale, per additare un nemico – se non ci fosse il woke, la destra non esisterebbe o comunque non saprebbe di cosa parlare.

La ricerca di al-Gharbi è interessante, ed è un memento alla sinistra a non occuparsi solo di guerre culturali e di diritti, ma anche di salari. Come, secondo un famoso aneddoto, sarebbe sbottato Karl Marx durante una riunione politica in cui ci si dilungava in chiacchiere: “Compagni, parliamo di rapporti sociali!”. Tuttavia, stando alla sinistra americana e inglese, di Joe Biden e ora di Kamala Harris, e quella di Keith Starmer, mi pare che esse si siano non poco prese carico delle questioni economiche e salariali: l’amministrazione Biden è stata, rispetto a quella di Barack Obama e di Bill Clinton, old democrat, sul modello di Lyndon Johnson, il presidente da Biden sempre eretto come modello. Consideriamo però che, solo all’estrema destra, e per ragioni strumentali, credono esista ancora la “classe operaia” come soggetto sociale unitario. L’“operaio americano bianco” è ormai un totem esistente, più che nella realtà, nella propaganda trumpiana e dell’estrema destra europea – e comunque essi difendono questa figura fantasmatica non tanto perché operaio quanto perché bianco, che non è molto marxista come atteggiamento, e sarà “socialista”, ma solo nel senso in cui fascisti e nazisti si definivano tali.

Giusta la dialettica della modernità, l’agenda woke è destinata in ogni caso a vincere: così come, nel XIX secolo hanno trionfato le “agende” del liberalismo e quelle della democrazia e nel XX secolo quella socialista democratica e il neoliberalismo dei diritti con il Sessantotto. Perciò la sinistra fa benissimo ad integrare nella propria proposta le richieste dei movimenti woke: senza dimenticare, però, che un programma di governo non può essere quello dei movimenti. Quanto alla destra, sarebbe intelligente se, anziché demonizzare e volerlo cancellare, proponesse, del cosiddetto woke, una lettura moderata, gradualistica, di “senso comune” alla Edmund Burke, anche per evitare di essere, per l’ennesima volta, espulsa dalla storia. Ma ormai, “destra” e “intelligenza”, sembrano essere diventate parole ossimoriche.


Marco Gervasoni
Vecchio Oggi, 17:04   #868
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Ecco, l’impressione è che il termine sia la classica notte in cui tutte le vacche sono bigie, e che in realtà sia semplicemente una nuova forma, magari più radicalizzata, del progressismo e del liberalismo americani. Se i movimenti woke, o definiti tali, rifiutano di definirsi liberal, progressisti o socialdemocratici, la ragione va cercata nell’esaurimento del lessico politico degli ultimi due secoli e nel fatto che liberalismo, socialismo, progressismo, sono tutti concetti occidentali – mentre i nuovi movimenti hanno rimesso in discussione proprio l’occidentalismo.
Il woke come ultima frontiera del progressismo liberal mette in discussione l'occidentalismo come idea, ma non nega di essere nato proprio in Occidente. E guarda caso proprio nel paese piu' in crisi dal punto di vista identitario dell'Occidente stesso, ossia gli Usa. Il woke o come lo vogliamo chiamare, e' esso stesso espressione di questa crisi, e la vittoria di Trump ne rappresenta semmai la conferma. Se questa ideologia risultera' vittoriosa nella storia, come preannuncia spocchiosamente l'autore dell'articolo, e' tutto da verificare, e dipendera' dal fatto se gli Usa riusciranno a uscire dalla profonda crisi che li attanaglia.
Vecchio Oggi, 17:16   #869
Esperto
L'avatar di muttley
 

Anche il sovranismo, personaggi come Orsini e tutta l'armata sedicente non mainstream mette in discussione la visione occidentocentrica.
Non capisco cosa vi sia di male e cosa possa mettere in crisi nel nostro ordinamento costituzionale il fatto di voler approfondire gli studi storici sull'america pre-colombiana e proporli nelle scuole, per esempio.
Vecchio Oggi, 17:34   #870
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Anche il sovranismo, personaggi come Orsini e tutta l'armata sedicente non mainstream mette in discussione la visione occidentocentrica.
Non capisco cosa vi sia di male e cosa possa mettere in crisi nel nostro ordinamento costituzionale il fatto di voler approfondire gli studi storici sull'america pre-colombiana e proporli nelle scuole, per esempio.
Io l'America precolombiana l'ho studiata al liceo negli anni '80, e sono ben contento di averla studiata.
Vecchio Oggi, 17:36   #871
Esperto
L'avatar di Sheev Palpatine
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Si è woke se si pensa che, agli immigrati ai confini, non sia lecito sparare?
Nessuno ha mai parlato di sparare. Ma basta pensare all'articolo 52 della costituzione: "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino". Il lavoro manca, i salari sono troppo bassi e l'ingresso di ulteriori persone non fa che impoverire e indebolire la patria rendendola un luogo insicuro e peggiorando la qualità della vita. C'è chi la patria vorrebbe distruggerla, nel nome dell'ideologia malata del marxismo secondo la quale gli stati nazione dovrebbero sparire. Se uno stato non vuole far entrare stranieri deve avere il diritto di non farli entrare.

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Perciò la sinistra fa benissimo ad integrare nella propria proposta le richieste dei movimenti woke.
E' proprio il contrario, se la sinistra eliminasse completamente queste ideologie sulle tematiche lgbt, sul fare entrare tutti gli stranieri ecc ecc avrebbe tantissimo da guadagnare. Perchè io di base non sono contro il progresso e l'innovazione e condivido molto poco delle idee della destra sulla religione ecc ecc. Per dirne una, considero l'utero in affitto come una pratica legittima. Penso semplicemente che quello che i progressisti considerano progresso non sia progresso.
Vecchio Oggi, 18:02   #872
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio
E' proprio il contrario, se la sinistra eliminasse completamente queste ideologie sulle tematiche lgbt, sul fare entrare tutti gli stranieri ecc ecc avrebbe tantissimo da guadagnare. Perchè io di base non sono contro il progresso e l'innovazione e condivido molto poco delle idee della destra sulla religione ecc ecc. Per dirne una, considero l'utero in affitto come una pratica legittima. Penso semplicemente che quello che i progressisti considerano progresso non sia progresso.
Ma la sinistra parlamentare italiana, ad esempio, quando avrebbe detto che bisognerebbe far entrare tutti gli stranieri? Se così fosse, visto che qui si continua a ricordare che è stata al governo per 10 anni (pare sia stata sola e abbia avuto mano libera su tutto, leggendo certi commenti), perché non ha rivisto da cima a fondo la legge sull'immigrazione, ovvero la Bossi-Fini, legge di destra, fatta da un governo di destra nel 2002?
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