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Originariamente inviata da Mortino
L'unica intelligenza utile è quella che porta a prevalere (o comunque vivere meglio) degli ingiusti e degli ignoranti. La giustizia va ricercata attivamente e personalmente. Anche infrangendo le regole del sistema-società, se si rende necessario.
Chi sa di essere nel giusto deve prevalere per far andare le cose nel verso giusto. Anche con la forza. E non deve sentirsi tenuto a dare nè spiegazioni nè giustificazioni circa il suo operato. Se ci sono differenze di vedute in merito a cosa sia giusto fare, lo scontro che ne deriverà determinerà quale idea di giustizia fosse la maggiormente "sentita" e supportata.
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Non esiste il giusto. Così come potrebbe non esistere ciò che è sbagliato (in certi casi).
Può esistere il giusto e lo sbagliato a livello soggettivo o in senso comunitario, all'interno di una società. In quest'ultimo caso dettato da leggi scritte e non.
Bisogna stare attenti alla sfera che ruota intorno all'ignoranza: semanticamente un bambino è ignorante, ma praticamente riesce ad avallare la sua ignoranza col fatto di non sapere di esserlo, attribuendo un valore alla curiosità.