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Vecchio 21-04-2012, 10:21   #1
Esperto
L'avatar di berserk
 

Attenzione è in inglese.

Mi piacerebbe sapere che ne pensate.

Vecchio 24-04-2012, 02:01   #2
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Quote:
Originariamente inviata da berserk Visualizza il messaggio
Attenzione è in inglese.

Mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Vorrei esprimermi ma inutile che lo veda non capirei granchè. Non si puo postare una traduzione del pensiero espresso?
Vecchio 24-04-2012, 10:26   #3
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Grazie della traduzione. .
Riguardo la sofferenza anche Epicuro diceva come superare le tre paure fondamentali gli dei, la morte e il dolore.
"I mali se affliggono, affliggono per poco perchè se lo fanno per molto vuol dire che si possono sopportare."
"La morte: quando lei c' è noi non ci siamo e quando ci siamo..beh lei non c' è!"

Riguardo il buddismo mi sono già espressa a riguardo in un' altra discussione simile. Credo nell' energia universale, nell' inseparabilità tra noi e il mondo circostanze e nel principio di causa ed effetto quindi è la religione che mi è piu affine.

Il buddismo tibetano ed il nirvana mi sembrano un pò inattuabili nel nostro mondo a meno che non si vada sul picco di una montagna.
Sono dell' opinione che le sofferenze si possono vedere da una doppia angolazione e che tutto possa diventare una opportunità perchè le cose in sè hanno valore neutro, la connotazione negativa gliela diamo noi.
Meglio pensare che i desideri sono illuminazione piuttosto che pensare che i desideri portano sofferenza.
Vecchio 24-04-2012, 10:30   #4
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Ha importanza cosa crediamo noi individualmente o collettivamente, i grandi pensatori, il contadino che guarda il cielo e si interroga? Nessuno sa nulla e nessuno saprà mai nulla........
Vecchio 24-04-2012, 10:58   #5
Banned
 

la causa di tutti i mali e' l ego - lo dice essenzialmente il buddismo
per non soffrire non si deve desiderare , perche niente di cio che si desidera nel mondo esterno potra essere mai veramente nostro e potra essere controllato a nostro piacimento --
Vecchio 24-04-2012, 11:14   #6
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da amarlena Visualizza il messaggio
"La morte: quando lei c' è noi non ci siamo e quando ci siamo..beh lei non c' è!"
Ma Epicuro non aveva considerato che la morte noi la vediamo negli altri.
È un simbolo, non un'esperienza.

(Anche se si potrebbe dire benissimo che il sonno è morte goduta.)

Quote:
Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Ha importanza cosa crediamo noi individualmente o collettivamente, i grandi pensatori, il contadino che guarda il cielo e si interroga? Nessuno sa nulla e nessuno saprà mai nulla........
Falso.

Quote:
Originariamente inviata da wrongWay Visualizza il messaggio
D'accordissimo persino sull'interpretazione e l'applicazione di Lavoisier, tutto si trasforma
Occorrerebbe pensare che tutto, invece, rimane com'è.
Vecchio 24-04-2012, 11:16   #7
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Ma Epicuro non aveva considerato che la morte noi la vediamo negli altri.
È un simbolo, non un'esperienza.

(Anche se si potrebbe dire benissimo che il sonno è morte goduta.)

.
Beh immagino allora se la vediamo e ne soffriamo si parla di dolore e non di paura della morte.
Vecchio 24-04-2012, 11:17   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Ma Epicuro non aveva considerato che la morte noi la vediamo negli altri.
È un simbolo, non un'esperienza.

(Anche se si potrebbe dire benissimo che il sonno è morte goduta.)



Falso.



Occorrerebbe pensare che tutto, invece, rimane com'è.
Falso..... secondo chi? secondo te? Ah ok
Vecchio 24-04-2012, 11:21   #9
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Ha importanza cosa crediamo noi individualmente o collettivamente, i grandi pensatori, il contadino che guarda il cielo e si interroga? Nessuno sa nulla e nessuno saprà mai nulla........
beh certo questo e' il pensiero comune ..
non penso a certe cose perche tanto la verita nessuno mai la sapra''
ma una persona si deve costruire la propria verita'' altrimenti ti possono far credere anche che gli asini volano ..
se tutti dicono che una cosa e' verde e tu non ti 6 costruito la tua verita'' finirai per cedere anche tu che e' verde e gli altri potranno manipolarti ben bene ,,
Vecchio 24-04-2012, 11:23   #10
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da amarlena Visualizza il messaggio
Beh immagino allora se la vediamo e ne soffriamo si parla di dolore e non di paura della morte.
L'uno e l'altra. La morte (ma anche una foglia che cade, il fuoco) è una sorta di scheletro concettuale estrapolato dalla visione (come una morale della favola) e applicato su di sé, come senso del limite.

Duchamp sulla sua tomba ha fatto incidere “Son sempre gli altri che muoiono”.
Vecchio 24-04-2012, 11:23   #11
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Quote:
Originariamente inviata da meryoc Visualizza il messaggio
beh certo questo e' il pensiero comune ..
non penso a certe cose perche tanto la verita nessuno mai la sapra''
ma una persona si deve costruire la propria verita'' altrimenti ti possono far credere anche che gli asini volano .. se tutti dicono che una cosa e' verde e tu non ti 6 costruito la tua verita'' finirai per cedere anche tu che e' verde e gli altri potranno manipolarti ben bene ,,
E' proprio questa la mia paura......
Vecchio 24-04-2012, 11:26   #12
Esperto
L'avatar di berserk
 

Ho postato questo video per introdurre un elemento di "riflessione" su noi stessi, sulla nostra condizione di sociofobici:diversamente non avrebbe avuto senso in questo forum.

Nirvana,Dharma,Buddha,Kundalini riferiscono a una domanda ineludibile:siamo qui per cambiare la nostra mente perché non ci sta bene?vorremmo essere altri per essere felici o semplicemente meno sofferenti?

Il misunderstanding(l'incomprensione) nasce da questo:la mente appartiene a se stessa,è tutta intera,non è fatta a comparti stagni:-Qui c'è questo,qui c'è altro,questo lo voglio tenere,questo lo voglio buttare -No!.Noi possiamo solo accettare i nostri pensieri esattamente per quello che sono pensieri e non realtà.

Il mio cortocircuito è sempre stato( e purtroppo lo è ancora) quello di confondere le mie idee di paura,le mie sensazioni fisiche per la totalità della mia mente e di far procedere l'evitamento essenzialmente dalle prime.

Non si tratta di religione o filosofia ma di vita:stamattina mi son svegliato con l'apatia cucita come un vestito:la mia azione sarebbe stata di conseguenza--------> Rimani a letto non far niente!;ho accettato questa senzazione/pensiero,ma ho sentito che ve ne era anche un altra-Mi piacerebbe finire di leggere quel libro-.

Ho,alla fine, scelto di dar corso al secondo pensiero non perché il primo sia scomparso ma perché ho accettato la mente nella sua interezza(la volontà è assolutamente estranea a questo processo).

So di essere,probabilmente,alquanto confusionario nelle mie parole ma è dovuto a una non ancora razionalizzazione di ciò che sto incominciando a sentire:a volte,troppo spesso(spessissimo nel forum)indugiamo solo nell'accettazione delle idee della nostra sociofobia :mi piacerebbe che cambiassimo prospettiva e iniziassimo a sentire che dentro noi,oltre quelle,ve ne siano altre da accettare.
Vecchio 24-04-2012, 11:27   #13
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Falso..... secondo chi?
Secondo cosa, è la domanda giusta.
Vecchio 24-04-2012, 11:28   #14
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Secondo cosa, è la domanda giusta.
La bibbia?
Vecchio 24-04-2012, 11:31   #15
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

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Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
La bibbia?
È un altro secondo chi.
Vecchio 24-04-2012, 11:33   #16
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
È un altro secondo chi.
Illuminami, non cerco altro da anni.
Vecchio 24-04-2012, 11:48   #17
Esperto
L'avatar di berserk
 

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Occorrerebbe pensare che tutto, invece, rimane com'è.
Sono forse le ideazioni di morte e vita,le 'wrong perceptions' ,a farci pensare che tutto si trasforma?

Ultima modifica di berserk; 24-04-2012 a 12:01.
Vecchio 24-04-2012, 11:54   #18
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Illuminami, non cerco altro da anni.
Con vero piacere.

Quote:
Originariamente inviata da Ishtar Visualizza il messaggio
Ha importanza cosa crediamo noi individualmente o collettivamente, i grandi pensatori, il contadino che guarda il cielo e si interroga? Nessuno sa nulla e nessuno saprà mai nulla........
Falso, perché questo è semplice scetticismo nichilista; abiura del pensiero a se stesso. Simile, anzi conseguente, all'imperfezione creaturale dell'uomo rispetto a Dio. La verità starebbe sempre un passo avanti a noi, noumenicamente irrisolvibile al nostro pensiero.
Se non fosse che è il pensiero stesso che sta a pensare qualcosa che non deve pensare.
Il risultato è cortocircuito, giri di giostra a vuoto, sfiducia.

Ultima modifica di Dedalus; 24-04-2012 a 14:27. Motivo: Errore di battitura.
Vecchio 24-04-2012, 12:02   #19
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Con vero piacere.



Falso, perché questo è semplice scetticismo nichilista; abiura del pensiero a se stesso. Simile, anzi conseguente, all'imperfezione creaturale dell'uomo rispetto a Dio. La verità starebbe sempre un passo avanti a noi, noumenicamente irrisolvibile al nostro pensiero.
Se non fosse che è il pensiero stesso che sta a pensare qualcosa che non deve pensare.
Il risultato è cortocircuito, giri di giostra a vuoto, sfiducia.
Sfiducia dici semplice scetticismo....ma non è più semplice e pericoloso distorcere la realtà a nostro piacimento per illuderci che la nostra consapevolezza, non ci distruggerà?


ps. spero di non essere ot...sinceramente non ne ho idea.
Vecchio 24-04-2012, 12:06   #20
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Quote:
Originariamente inviata da berserk Visualizza il messaggio
Sono forse le ideazioni di morte e vita,le 'wrong perceptions' ,a farci ci pensare che tutto si trasforma?
È il mito.

Cos'è il mito? Racconto.
Nello specifico è il racconto che colma il vuoto dell'esperienza.

Se vedi un foglio di carta sulla tua scrivania, esci dalla tua camera, rientri e lo vedi strappato, pensi che è intervenuto qualcosa a trasformare il foglio da integro a strappato. Ovvero, ti racconti che è successo questo e quello.

Son queste cose che bisogna porre antidogmaticamente in dubbio, pensare che tra il ti con zero e il ti con uno ci sia stata quella specifica cosa/energia/volontà trasformante.

Ovviamente qui indico un qualcosa di paradossale, persino stupido per molti.
Però pensateci quando vi raccontate e accettate che per esempio qualcosa la state facendo per istinto.
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