Non mi è mai piaciuto il termine "femminista."
Il linguaggio è importante, può determinare percorsi psicologici.
Quel termine mi da la sensazione di ostilità/diffidenza verso qualunque cosa ci sia dall'altro lato dello spettro. Femmine contro maschi.
Come se fosse una squadra sportiva. Da la sensazione che oltre che lottare per i diritti delle donne, tendano a tifare per le donne a prescindere, proprio come i tifosi e i giocatori fanno ad ogni fallo subito. E in molti casi è vero. I diritti sono importanti, non darsi un'etichetta. Magari un tempo era più adatto fare una "lotta" contro il patriarcato, oggi non così tanto, eppure ancora oggi alcune si comportano come se ci fosse un'emergenza e chissà quale oppressione. In altre parti del globo magari, sì.
Sarebbe meglio se WRA fosse più utilizzato perché evidenzia (a parole) i diritti e non le donne di per sé.
Se uno ci pensa, "femminista" non è un termine negativo (anche se ultimamente lo sta quasi diventando per via di certi atteggiamenti) mentre maschilista si.
Quindi è: Femministe Vs. Maschilisti. Non ci siamo
bisogna avere dei nomi che rimandino a delle ragioni, a delle idee, non ad un istinto di appartenenza e ad un contesto di lotta.
Mi sembra molto più efficace e collaborativo "WRA"
e "MRA."