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10-09-2023, 18:13
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#1
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Intermedio
Qui dal: Sep 2017
Messaggi: 271
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Colgo quanto scritto da un utente per creare questa discussione, che può essere sicuramente utile a me ma anche ad altri che hanno sempre fatto fatica e fanno fatica a guardarsi dentro ed analizzarsi, riprendendo una frase che ho letto sulla mia discussione sorelle/fratelli: quei disadattati che fanno finta di non esserlo XD).
Quali sono le mie responsabilità nella mia sofferenza?
Sostanzialmente una: l'aver sempre lasciato decidere altri per me. Sempre. Da bambina giocavo felice e non avevo nessuna intenzione di fare ginnastica o qualsiasi altra attività di quelle tipiche che si scelgono per collocare i bambini e impegnarli in qualcosa. Se mi lasciavano stare avrei continuato a giocare beata. Disegnavo e pure bene. Mi inventavo storie assurde e costruivo un sacco di roba con i lego. Mi inventavo di condurre TG, creavo libricini in miniatura. Ero creativa e dovevo farlo perchè mia sorella studiava e non poteva giocare con me. Poi un bel giorno mia madre dopo aver provato ginnastica un anno e averla mollata, mi porta a fare un'altra attività e nonostante non volessi continuarla lo faccio perchè "sono brava" riesco bene potrei avere un talento. Tutti mi attenzionano. Tutte impressioni esterne che pompano il mio ego e così resto incerta fino a quando di quell'attività non prendo un titolo accademico.
E così a cascata, dalla scelta del liceo all'università. Mi sono persa, e da ultima una scelta lavorativa toppata perchè di nuovo ho messo davanti a me e ai miei desideri la convenienza, il fatto di avere io quel posto ambito, quei benefit, e di restare nella mia città, vicino a chi conoscevo per fare le esperienze che ho sempre desiderato ma paradossalmente anche a quella famiglia tossica che mi ha avvelenato. Questo anzichè rischiare di finire fuori città per un posto che invece mi avrebbe realmente reso felice, sorridente, serena lontano dalla mia famiglia ma anche sola, non vedendo più delle persone a cui tenevo pensando per quale strana follia che non mi sarebbero venute a trovare e il rapporto sarebbe svanito perchè non fisicamente vicini. Sono stata carnefice di me stessa, e inutilmente dato che scegliendo la seconda opzione sarei anche rimasta nella mia stessa città e avrei avuto TUTTO ciò che desideravo.
Bene ovviamente per andare oltre il maledirmi e il maledire anche l'universo mondo, e perdonarmi, ce ne sto mettendo e ce ne metterò. Ma piano piano arriverò a volermi bene come merito.
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10-09-2023, 18:17
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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non ho nessuna responsabilità per quanto riguarda la mia sofferenza, e penso che nessuno ne abbia relativamente alla propria sofferenza.
Ho commesso tanti errori, ma agendo in buona fede e credendo di agire nella migliore maniera possibile. Mi considererei responsabile se avessi consapevolmente agito per rovinarmi la vita.
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Ultima modifica di Darby Crash; 10-09-2023 a 18:20.
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10-09-2023, 18:23
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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La mia responsabilità è di non essermi mosso prima su un sacco di cose, di aver lasciato passare il tempo combinando troppo poco con la mia vita, di essermi mosso solo quando le situazioni si facevano troppo urgenti per poterle ignorare (ad es. con determinati problemi di salute fisica, ma anche sul lavoro).
Il mio problema principale è un'enorme difficoltà ad affrontare tutte le situazioni nuove e che non conosco, ma una volta che le affronto e imparo a conoscerle a quel punto riesco a gestirle come una persona "normale" (uso il termine per intenderci).
Quindi si tratterebbe solo di muoversi e affrontare le situazioni, ma questo tendo a evitarlo troppo, resto immobile, agisco solo quando sono costretto. Ad esempio è anche per questo che ho impiegato un tempo lunghissimo per laurearmi e in seguito anche per avere una stabilità economica decente (e quest'ultima è tutt'ora non ottimale, ma probabilmente non lo sarai mai).
Lo slogan della mia vita è: "Avrei dovuto farlo prima".
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10-09-2023, 18:32
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#4
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Banned
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,061
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Nel bene o nel male, siamo stati tutti figli di chi eravamo, e genitori di chi diventeremo.
Non è del tutto sbagliato essere indulgenti con noi stessi, sono d'accordo, tuttavia la tua scelta non era facile. Ti saresti comunque trovata a perdere oltre la tua città, anche tutti i tuoi punti di riferimento (per quanto, alcuni, velenosi). Ci vuole molto coraggio e semplicemente non eri consapevole delle cose che sai ora... o non avevi le forze per andare davvero dove volevi.
La carnefice di te stessa, e la vittima... mmh, le parole hanno molto potere, sai? Usale con cautela, sii meno spietata, meno cruda, non penso che le meriti.
Capita di fare degli enormi sbagli e spesso siamo noi, vuoi per viltà o peggio per pigrizia, a condurci lì passo dopo passo.
Esiste una sola parola maxima di salvataggio allora ed è consapevolezza, in questo caso. Per non ripetere.
Ti capisco molto bene.
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10-09-2023, 18:32
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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purtroppo ci so pro e contro in ogni decisione , sia che la prendono gli altri per te , pressioni sociali e robe del genere , sia che vai contro tutto beccandoti la parte negativa e positiva della tua scelta .... l unica differenza è che quando ti maledirai e chiunque lo farà nel primo caso maledici la scelta di esserti fatta trasportare dagli altri , nel secondo caso al massimo maledici te stessa/o con la consapevolezza che almeno sei rimasta/o fedele a te stesso , per quanto possa servire in concreto a qualcosa
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10-09-2023, 18:36
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#6
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Banned
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 1,101
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Il problema della mia vita è il mio disturbo psichiatrico principalmente, del quale non ho responsabilità. Se non avessi questo problema me la sarei cavata probabilmente meglio socialmente. Per il resto nella scuola e nel lavoro ho sempre fatto quello che ho potuto e non mi lamento.
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10-09-2023, 19:08
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#7
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Per tanto tempo credevo di averne molte, ora credo nessuna.
Per avere una vita felice è necessario avere delle caratteristiche che non dipendono mai da noi.
Darci delle colpe ci aiuta a svagare, rimuovere il dolore e darci speranza ma alla fine ci si rende conto di come nulla è in nostro potere.
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10-09-2023, 19:23
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#8
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Esperto
Qui dal: Sep 2020
Messaggi: 1,958
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Come fai ad essere così sicura che le alternative sarebbero state meglio?
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10-09-2023, 19:32
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#9
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Esperto
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 7,388
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Le mie responsabilità sono le cose che devo fare, le faccio xké devo mica sempre xké voglio , x lo più non sono cose importanti, devi ricordarti di farle pero... Come diceva quella canzone di Bob Marley .. ce del lavoro da fare allora facciamolo poco x volta
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10-09-2023, 19:33
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#10
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Banned
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 1,101
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Quote:
Originariamente inviata da Barracrudo
Le mie responsabilità sono le cose che devo fare, le faccio xké devo mica sempre xké voglio , x lo più non sono cose importanti, devi ricordarti di farle pero... Come diceva quella canzone di Bob Marley .. ce del lavoro da fare allora facciamolo poco x volta
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Scusa barracrudo ma hai cannato completamente il senso del topic, leggi il primo messaggio, non si parla delle responsabilità che abbiamo nella vita inteso come le cose che tocca a noi fare
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Ultima modifica di Eracle; 10-09-2023 a 19:36.
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10-09-2023, 19:36
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Verona
Messaggi: 6,186
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Zero responsabilità
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10-09-2023, 21:52
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#12
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Le mie responsabilità sono state molte. In primis, non essere riuscito a prendere sul serio l'idea di averne. Nel senso che dai 19 anni in poi mi sono sì preoccupato del mio futuro, ma in modo astratto, calcolante, senza sentire un vero senso di responsabilità.
Devo però anche dire che la vita che mi si prospettava mi sembrava molto, molto meschina, e questo non mi incentivava a lavorare su me stesso.
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11-09-2023, 07:31
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Sono stato sempre pigro, non ho mai trovato l'energia per fare le cose, soprattutto in ambito sociale, ma bene o male sono sempre stato così, mi ricordo quando già a 13 anni cercavo di nascondermi dai compagni che facevano il compleanno per non farmi invitare, tanto per capire il livello.
In generale ho poi sempre vissuto in una bolla di eterna giovinezza, anche se adesso ho un lavoro in realtà non ho mai programmato nulla, lasciando fondamentalmente che fosse il destino a scegliere per me. Il fatto di non avere problemi economici probabilmente ha influito su questo.
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Ultima modifica di Svalvolato; 11-09-2023 a 08:44.
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11-09-2023, 07:41
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Io non so nemmeno se voglio davvero vivere nel mio incastro esistenziale.
Credo di essere orientato a monte contro certe cose e fino ad ora non.c è stato niente da fare. Non è una cosa recente o locale, è pervasiva.
Non saprei nemmeno a chi o cosa chiedere aiuto dato che spesso sento proprio di andare in conflitto con quel che vogliono fare loro.
Cosa avrei voluto davvero? Sono anni che me lo chiedo e sono arrivato alla conclusione... Essere apprezzato e amato senza dover fare chissà che.
Siccome mi sa che è questa la cosa che davvero mi manca anche la psicoterapia e simili risultano fallimentari perché vanno direttamente a monte contro questa cosa, sostengono che bisogna fare molto per essere amati e ovviamente poi il mio problema lp lasciano intatto così com è ed è anche molto probabile che poi oltre a non star bene litigo anche con loro visto che poi suppongono erroneamente che io vorrei vincere una restlistenza che in realtà vogliono vincere solo loro.
Io non mi ritengo responsabile della mia sofferenza perché in questa trappola della vita essendo quel che sono mi ci sono trovato e basta. Sarei anche abbastanza motivato ad uscirne ma non con i metodi di cui dispongo ora. La situazione ora questa è, queste sono.le mie motivazioni questo e quest altro sono disposto a fare, se all interno di questo range un genio trova qualcosa per tirarmene fuori, poi magari ne esco, ma fino ad ora non ha funzionato nulla, continuo ad avere le stesse tendenze di negazione.
Io più o meno ho capito che per ridurre una sofferenza continua bisogna superare certi picchi, io per come sono fatto non ce la faccio a superarli e il male continuo ma non elevato e intenso permane. È come il male di vivere, questo è continuo ma non intenso, siccome per tirarsene fuori bisogna o buttarsi giù o far cose simili e si rischia seriamente di dover attraversare un picco di sofferenza fisica (in genere ben peggiore di quella mentale, perché quando si sta male fisicamente la cosa prende il sopravvento su tutto il resto), anche le persone che stanno male continuano a vivere.
Immaginate un dentista che operi senza anestesia, quante persone riuscirebbero a farsi curare pur sapendo che il picco di sofferenza è momentaneo e probabilmente passerà. Molti si terrebbero il mal di denti, ma dire che vogliono star male per me è impreciso e semplicistico.
Si viene sballottati da un male all altro in questi casi, certo se si riuscisse a superare e sopportare quel picco delle cose poi dovrebbero in parte risolversi, almeno fino a quando non si ripresenterà qualcosa di analogo, perché non sono affatto sicuro che questa cosa nella vita si risolve una volta per tutte.
Se comunque si trovassero sistemi per ridurlo o annullarlo quel picco, le persone scivolerebbero dall altra parte agevolmente. Per me il mantenimento della sofferenza apparentemente paradossale, non è una cosa paradossale, anche vivere significa mantenere in piedi certe sofferenze, ma perché lo facciamo anche quando ci lamentiamo dell esistenza? Perché non riusciamo a superare quel picco che ci ostacola.
Si può sopportare il calore elevato in una stanza pur sapendo che fuori è fresco se ci sono delle braci ardenti da attraversare per poter uscire dalla stanza. Se togliete queste braci nella stanza non ci resta nessuno.
Ma comunque molto più in generale pensob.che il concetto di colpa e responsabilità è una cosa un po' vacua e viene usato qua e là per fini politici, retorici o persuasivi di oggettivo non c è nulla.
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Ultima modifica di XL; 11-09-2023 a 11:22.
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11-09-2023, 07:51
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#15
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Svalvolato
Sono stato sempre pigro, non ho mai trovato l'energia per fare le cose, soprattutto in ambito sociale, ma bene o male sono sempr stato così, mi ricordo quando già a 13 anni cercavo di nascondermi dai compagni che facevano il compleanno per non farmi invitare, tanto per capire il livello.
In generale ho poi sempre vissuto in una bolla di eterna giovinezza, anche se adesso ho un lavoro in realtà non ho mai programmato nulla, lasciando fondamentalmente che fosse il destino a scegliere per me. Il fatto di non avere problemi economici probabilmente ha influito su questo.
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Molte persone, la maggioranza direi, ovviamente chi non ha vari problemi che conosciamo, programma di diplomarsi, trovare un lavoro fisso, trovare un fidanzato /a e sposarsi e avere figli e comprare casa, dare nipoti ai propri genitori.
Grosso modo, per chi non ha problemi, il percorso di vita è più o meno quello.
Io mi sono diplomato e ho per fortuna trovato il lavoro, ma per il resto delle cose, zero assoluto, perché per una persona che ha questi problemi, il resto delle cose sono precluse.
Ma la pigrizia bisogna vedere se deriva dal sapere che tanto non siamo adatti alla vita sociale, oppure molte cose della vita sociale non ci interessano anche se non avevamo questi problemi.
Spesso mi faccio questa domanda.
Su di me posso dire i problemi che ho mi hanno rovinato, perché vanno a inibire proprio la costruzione delle relazioni sociali. Se stai fuori fin da ragazzino da determinate situazioni come compleanni, feste, uscite, giri sociali, le prime cotte, le prime ragazzine eccetera, viene a mancare proprio la base, i normali percorsi di vita che servirebbero a far crescere la persona.
Purtroppo questi problemi vanno proprio a minare quegli aspetti, e trovarti a 40 o 50 anni senza quei percorsi, con tra l'altro i problemi ancora presenti, rende difficile, se non impossibile recuperare il tempo perduto nel vuoto
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11-09-2023, 09:26
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#16
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Banned
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,061
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C'è anche da accennare al discorso che, per come siamo fatti, è spesso quando il danno diventa evidente in modo eclatante, quando siamo sul filo del rasoio e magari un po' oltre, che realmente ci rendiamo conto di esserci... essere riusciti ad arrivare dove stiamo male.
La mente umana viaggia sull'astratto, non tutti sanno calcolare con reale distacco anzi, tante volte se lo si fa si viene addirittura tacciati col marchio del "calcolatore", perchè in teoria l'essere umano dovrebbe riuscire a scivolare tra i vari contesti della vita in maniera fluida e uscirne sempre con nonchalance. Eh.
Direi di no... tante volte la bomba esplode e si arriva a pensare che si vorrebbe tornare indietro e fine, ma se lì, ormai.
Tutto questo per dire che considero umano commettere anche enormi sbagli, se poi si è in determinati contesti patologici si perdono tante delle proprie inclinazioni all'autopreservazione.
Condannarci come colpevoli quindi è corretto, ma solo a fini terapeutici, comprendendoci. Anche perchè se non lo facciamo noi non ho idea di chi altro potrebbe farlo.
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11-09-2023, 12:25
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2022
Messaggi: 3,880
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Responsabilità non ne ho perché non ho chiesto io di nascere, non ho chiesto io di avere la famiglia che mi ritrovo e non ho chiesto io di avere un dna ridicolo né di essere vessato psicologicamente sin dalla tenera età.
Se però decido -ahimè- di continuare a vivere, le azioni che eseguo sono mie responsabilità.
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11-09-2023, 12:55
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#18
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 14,153
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Ho vissuto in una bolla fino alla pandemia coccolato dai genitori poi sono rimasto a secco.e li c'era una sola strada da fare correre e ricominciare con un altro atteggiamento.ci sto provando e qualcosa sto ottenendo non so dove arriverò ma non mi posso più voltare indietro.non voglio sopratutto.ho iniziato a piacermi a 30 anni e non voglio più svegliarmi
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11-09-2023, 13:55
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#19
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,640
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Non credo di avere delle responsabilità ma di certo sento un peso.
Da bambina - parlo delle elementari - un'amica mi ha raccontato un episodio.
I suoi genitori erano degli accaniti fumatori e per farli smettere lei e suo fratello ne hanno combinate di ogni. Sono arrivati persino a distruggere i pacchetti di sigarette sparsi nei cassetti. Tutto questo caos alla fine ha funzionato.
Io non ho mai fatto nulla del genere.. mi pareva (e mi pare) sbagliato.
Ad ogni modo, anni dopo, uno dei miei genitori si è ammalato proprio per via del fumo e da lì è cambiata la sua vita, la mia e quella della famiglia.
So bene di non avere colpe ma ogni tanto penso a come sarebbero andate le cose se... e niente, provo un discreto magone al riguardo.
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11-09-2023, 14:03
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#20
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Banned
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: WindGap
Messaggi: 6,022
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La mia responsabilità è stata non riuscire realmente ad accettare la situazione in cui vivo e quindi prendere molte decisioni sperando che semplicemente sparisse da sola, essermi fidata di persone di cui non mi sarei mai dovuta fidare, aver perso tempo in conflitti che non hanno portato niente alla mia vita e che potevano tranquillamente essere evitati, aver procrastinato troppo, aver abusato troppo di sostanze varie peggiorando la situazione, e non aver mai cercato o trovato un modo di superare il rancore e l'odio che contribuiscono a tenermi impantanata in questa sorta di fogna esistenziale che è la mia vita.
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