Da quando mi è venuto in mente questo topic sono rimasto combattuto se aprirlo qui o nella pagina sulla depressione, poiché rientrerebbe in entrambe.
Ormai sono passati 13 mesi da quando ho iniziato la terapia farmacologica ed è passato un anno esatto da quando ho cominciato a stare relativamente meglio con l'umore
ma d'altra parte, come mi aveva già predetto un vecchio amico che ha avuto problemi da prima di me, i farmaci aiutano ma non bastano
Negli ultimi tempi il mio modo di vedere la mia situazione e quello che mi attende è diventato meno monolitico, nel senso che i momenti bui non sono affatto scomparsi e pur essendo meno ricorrenti sono comunque relativamente frequenti x i miei gusti.
I momenti bui li ho già descritti qui in altre occasioni ed è suprefluo riparlarne in dettaglio, mi basti dire che quando ci sono si tratta di sensazioni, ancor prima che di pensieri. Sensazioni di una consistenza paragonabile a quella di un dato sensoriale, che nessun ragionamento logico potrebbe impedirmi di provare (la depressione è come provare allucinazioni sotto forma di tristezza e le allucinazioni sussistono anche se ci convincessimo che non sono reali).
Al di la di questi momenti mi capita di tanto in tanto di provare sensazioni nuove, e cioè un senso di rassegnazione molto più sopportabile, che mi fa apparire vivibile anche un esistenza misera e solitaria esattamente come mi si prospetta nei momenti + cupi.
Devo dire che se fossi leggermente diverso e cioè se nutrissi dentro di me una qualche forma di ideale o di fede, questa rassegnazione "sopportabile" avrebbe forse preso il sopravvento e mi avrebbe permesso di sopravvivere come un ex criminale che passa il resto della vita a redimersi vivendo in un convento.
Ovviamente non è così e, semplicemente, nei momenti di sconforto meno duri penso semplicemente che potrò un domani non lontano togliermi la vita senza nemmeno sentirmi + così disperato e rancoroso verso la vita, d'altra patre coloro che si uccidono non necessariamente lo fanno con questi sentimenti.
Resta lo scoglio maggiore, mia madre; non potrò farlo finché lei sarà viva o almeno cosciente, dovrò attendere
resta il fatto che l'idea di avere ancora pochi anni da vivere non mi sconvolge + come poteva apparirmi da ragazzino.