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Le sfumature della rassegnazione
Da quando mi è venuto in mente questo topic sono rimasto combattuto se aprirlo qui o nella pagina sulla depressione, poiché rientrerebbe in entrambe.
Ormai sono passati 13 mesi da quando ho iniziato la terapia farmacologica ed è passato un anno esatto da quando ho cominciato a stare relativamente meglio con l'umore ma d'altra parte, come mi aveva già predetto un vecchio amico che ha avuto problemi da prima di me, i farmaci aiutano ma non bastano Negli ultimi tempi il mio modo di vedere la mia situazione e quello che mi attende è diventato meno monolitico, nel senso che i momenti bui non sono affatto scomparsi e pur essendo meno ricorrenti sono comunque relativamente frequenti x i miei gusti. I momenti bui li ho già descritti qui in altre occasioni ed è suprefluo riparlarne in dettaglio, mi basti dire che quando ci sono si tratta di sensazioni, ancor prima che di pensieri. Sensazioni di una consistenza paragonabile a quella di un dato sensoriale, che nessun ragionamento logico potrebbe impedirmi di provare (la depressione è come provare allucinazioni sotto forma di tristezza e le allucinazioni sussistono anche se ci convincessimo che non sono reali). Al di la di questi momenti mi capita di tanto in tanto di provare sensazioni nuove, e cioè un senso di rassegnazione molto più sopportabile, che mi fa apparire vivibile anche un esistenza misera e solitaria esattamente come mi si prospetta nei momenti + cupi. Devo dire che se fossi leggermente diverso e cioè se nutrissi dentro di me una qualche forma di ideale o di fede, questa rassegnazione "sopportabile" avrebbe forse preso il sopravvento e mi avrebbe permesso di sopravvivere come un ex criminale che passa il resto della vita a redimersi vivendo in un convento. Ovviamente non è così e, semplicemente, nei momenti di sconforto meno duri penso semplicemente che potrò un domani non lontano togliermi la vita senza nemmeno sentirmi + così disperato e rancoroso verso la vita, d'altra patre coloro che si uccidono non necessariamente lo fanno con questi sentimenti. Resta lo scoglio maggiore, mia madre; non potrò farlo finché lei sarà viva o almeno cosciente, dovrò attendere resta il fatto che l'idea di avere ancora pochi anni da vivere non mi sconvolge + come poteva apparirmi da ragazzino. |
Re: Le sfumature della rassegnazione
Non capisco perchè devi buttare via la tua vita quando potresti invece trovare la tua dimensione ed un motivo ad andare avanti all'interno di una bella organizzazione per la fondazione di un nuovo ordine mondiale, qui ci stiamo ammalando tutti quanti e questo perchè ci sono movimenti che sfuggono dal nostro controllo e che però sono ben orchestrati da menti diaboliche dei governi del mondo, la crisi economica è un pretesto per fa accadere un nuovo conflitto mondiale, le banche maledette manipolano tutte le coscienze oramai, il nostro status di esseri inutili così come ci definiamo spesso è colpa loro, nessuna causa endogena amico caro, sono tutte esogene le cause, dobbiamo costruire un nuovo mondo lasciandoci alle spalle il marciume di questa società, sarà necessario però che tutti aderiscano a questa causa, fondiamo un nuovo mondo, una società che non ci schiacci come quella odierna e torneremo a sentirci vivi.......uniamoci tutti, fate proseliti più che potete dobbiamo organizzarci e dobbiamo essere tantissimi...ciao
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Re: Le sfumature della rassegnazione
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Re: Le sfumature della rassegnazione
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Re: Le sfumature della rassegnazione
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Re: Le sfumature della rassegnazione
Nel sito dove scrivo ho pubblicato 3 anni fa un breve saggio dove riassumo la mia posizione filosofica
potrei anche riportarlo qui, ma forse questo topic non è quello + adatto :) |
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