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29-04-2020, 21:26
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#1
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Banned
Qui dal: Mar 2020
Ubicazione: Fogna
Messaggi: 410
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Oggi sono uscito e sono andato in un parco sul fiume Amstel. Per qualche ora mi sono veramente sentito vivo, io, i tronchi giganti su cui mi appoggiavo, i rami che spostavo per farmi strada, i poffertjes, la birretta, il sole e il vento che mi accarezzavano la faccia, la musica nelle cuffie come colonna sonora. E pensavo che valesse davvero la pena vivere per questi momenti di comunione con se stessi, e sperare magari di viverli in futuro con qualche persona speciale. Poi sono tornato in quello che doveva essere un ostello pieno di giovani e di vita, e invece è diventato vuoto e pieno di persone a rischio virus perchè con scarsa igiene che ti trattano pure male, sono tornato alle mie paranoie sociali, nel buio della cameretta al settimo piano dell'hotel. Mi sono preso due birre. Ora le berrò. Ma oggi mi sentivo vivo, come sempre tutte le volte.
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30-04-2020, 09:10
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Non capisco che senso abbia sentirsi vivi per una giornata quando poi il resto della propria vita è un enorme buco nero, vivere un momento felice è solo una occasione per aggiungere rimpianto, vedere il chiaroscuro che separa la realtà dalla fantasia perché alla fine si torna sempre in case vuote, infelici e senza speranze a contare i giorni che separano il sonno eterno.
Potrei visitare anche la città sommersa di Atlantide ed essere sedato e sedotto dalle sirene degli abissi ma poi dove sarò il giorno dopo? Nuovamente a fare i conti con il disagio, vivere i programmi, limiti, necessità, catalogare la felicità come vacanze da tutto questo, che tristezza.
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Tutto vero, però sono stati mentali che sopravvengono quasi indipendentemente dalla nostra volontà. Certo, sono innescati: in questi giorni di reclusione anche uscire per 10 minuti fa vedere il mondo in modo diverso e amplifica quel residuo di capacità di provare sensazioni positive. Tempo fa ho preso carta e penna e scritto i miei ricordi migliori e quanto approssimativamente sono durati. In 58 anni ho totalizzato circa 26 ore, che come correttamente dici viene spontaneo confrontare impietosamente con il resto. Ma fosse dipeso dalla mia semplice volontà avrei preferito che le 26 ore fossero di disagio e il resto felice
EDIT: ogni tanto faccio questo conto, altre volte mi è venuto 10 minuti, quindi siccome ogni tanto cito questa mia strana contabilità e nel caso qualcuno se ne ricordasse, dipende ovviamente da quello che riemerge in quel momento nei propri ricordi.
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30-04-2020, 09:50
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#3
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Intermedio
Qui dal: Nov 2019
Messaggi: 187
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Non capisco che senso abbia sentirsi vivi per una giornata quando poi il resto della propria vita è un enorme buco nero, vivere un momento felice è solo una occasione per aggiungere rimpianto, vedere il chiaroscuro che separa la realtà dalla fantasia perché alla fine si torna sempre in case vuote, infelici e senza speranze a contare i giorni che separano il sonno eterno.
Potrei visitare anche la città sommersa di Atlantide ed essere sedato e sedotto dalle sirene degli abissi ma poi dove sarò il giorno dopo? Nuovamente a fare i conti con il disagio, vivere i programmi, limiti, necessità, catalogare la felicità come vacanze da tutto questo, che tristezza.
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Io credo che i momenti sereni siano utili per affrontare meglio i momenti bui, anche solo per avere la forza di dire a sé stessi 'tutto questo passerà ", anche se poi torna.
Tutti alternano nella propria esistenza momenti belli con momenti cupi (in proporzioni differenti certo). L'importante è imparare ad apprezzare al meglio i primi.
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30-04-2020, 11:02
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#4
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Il mondo li fuori è cattivo..la gente è cattiva
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30-04-2020, 11:17
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Messaggi: 2,249
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Anch'io sono uscita e ho provato le tue stesse identiche sensazioni: il sole, la natura e la brezza primaverile mi danno un senso di pace che nessun altra distrazione mi possa dare, mi sento viva, infatti io ho sempre amato la natura.
Ciò mi fa sentire più viva e mi dà maggior speranza (parlo io che dico di voler sempre morire), eppure posso, a mio rammarico, concordare con il pensiero di FolleAnonimo: queste sensazioni, sì sono piacevoli, ma sono momentanee, infatti, una volta rientrata alla mia realtà (semplicemente a casa mia), i problemi ritornano e così pure la condizione depressiva come, identicamente, come prima o come le avevo lasciate in sospeso.
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30-04-2020, 11:19
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#6
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Messaggi: 2,249
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Il mondo li fuori è cattivo..la gente è cattiva
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Già, io esco quando non c'è nessuno.
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30-04-2020, 11:20
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Bisogna vivere nel presente, solo così queste situazioni possono essere godute a pieno. So però che è difficile, le ombre del passato e del futuro incombono sempre minacciose.
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30-04-2020, 17:20
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,412
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è la dimostrazione che è l'uomo stesso ad essere il problema, senza interagire con essi stavi bene e vivo
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