Visualizza i risultati del sondaggio: Lavoro fisso per tutta la vita: ansia o gioia?
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Ansia
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15 |
27.78% |
Gioia
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39 |
72.22% |
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21-07-2020, 08:45
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#61
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Esperto
Qui dal: Aug 2019
Ubicazione: Shibuya
Messaggi: 542
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Originariamente inviata da Gummo98
Che poi al giorno d'oggi é anche una visione desueta, chi cavolo é che mette su famiglia? Costituiscono una minoranza.
Cmq secondo me nel post dell'utente c'è anche un po' di invidia perché si intuisce che non sono con l'acqua alla gola e c'è chi mi mantiene. Mi dispiace per chi deve farsi il culo o sennò non mangia, cosa devo fare per solidarietà, bruciarmi la casa e dire ai miei di non darmi più un soldo? 'Sta logica "io sto male quindi devi star male anche te o mi incazzo" é demenziale e lo é due volte su un forum dove si dovrebbe cercare di star tutti meglio. Scialla. (•‿•)
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Condivido in pieno, sta Schadenfreude non l'ho mai capita, contenti loro
Poi insomma si tende a fare l'associazione non lavora->mantenuto/benestante quando spesso si vive in situazioni precarie e di grandi sacrifici, se non in casi di degenza vera e propria. Non è giusto banalizzare così.
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Ultima modifica di cringe; 21-07-2020 a 08:57.
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21-07-2020, 08:53
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#62
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Messaggi: 2,256
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Beh, l'avere un lavoro potrebbe essere un motivo più che valido per poter andare ancora avanti in questa vita, se lo avessi mi sentirei più normale nella società e meno fallita.
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21-07-2020, 09:32
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#63
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Trapani
Messaggi: 2,609
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Quote:
Originariamente inviata da Gummo98
"domani devo essere sul posto di lavoro e non posso fare ciò che vorrei" oppure "la prossima settimana devo lavorare e non posso andare in quel posto."
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Be', senza lavoro siamo senza soldini, e senza soldini fare cio che vorrei o andare in quel posto puo' essere limitativo.
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21-07-2020, 09:37
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#64
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Gummo98
La domanda, quindi, è rivolta a tutti, disoccupati, precari e lavoratori stabili. Voi accettereste l'idea di svolgere un lavoro nella vostra città, per il resto della vita, fino all'ipotetica pensione, rinunciando però alla flessibilità di un impiego che conceda più autonomia?
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Tendenzialmente sì, perché per me flessibilità = incertezza, ti alzi la mattina e devi correre più veloce della gazzella/leone, mettere in discussione tutto e ricominciare daccapo. No, non fa per me.
Già il lavoro di per sé per me è fonte di ansia e disagio e per me è una condanna biblica (del resto la Genesi lo diceva già), figuriamoci se poi me lo devo puppare anche da precario...
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21-07-2020, 09:38
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#65
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,949
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
È come stare in cima a un palazzo e non farcela a buttarsi, si pensa che qualcuno dovrebbe spingerci giù, ma non si vuole nemmeno morire cosi violentemente, è uno stallo...
Si sta bene non pensandoci, perché bisogna complicarsi la vita smuovendo le acque per prevenire un problema futuro per nulla chiaro? Perché non si riesce proprio a comprendere cosa possa essere una vita senza mantenimento e nemmeno si vorrebbe mai scoprirlo, oltre il fatto che entrare in psicoterapia fa parte della sfera lavoro, non è tanto facile, bisogna investire tempo e passione in una cresciuta sconosciuta e non si vuole intraprendere perché spaventosa senza nessun precedente livellamento, è come risvegliare un incubo e sprofondarci dentro nella remota speranza di rinascere in un modo che in partenza nemmeno si vuole.
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Si si, io dico se non si sta bene in una situazione si cerca di cambiarla, l'incertezza di domani può provocarci ansia oggi, ma se si preferisce lasciare le cose come stanno, ben venga, la scelta è individuale e ognuno sa come stare meno peggio.
Lo stallo sofferente (in qualsiasi ambito della vita) a me non piace e non vedo altre opzioni che fare quello che posso per tentare di risolverlo, sono reattiva e non potrei mai stare ferma sapendo che ci sono vie da tentare.
Riuscire a non pensare ai problemi è il top, bene per te che ci riesci.
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21-07-2020, 09:39
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#66
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,949
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Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana
Be', senza lavoro siamo senza soldini, e senza soldini fare cio che vorrei o andare in quel posto puo' essere limitativo.
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Se uno vuole fare una passeggiata in campagna non ha bisogno di soldi.
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21-07-2020, 09:43
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#67
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,949
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Tendenzialmente sì, perché per me flessibilità = incertezza, ti alzi la mattina e devi correre più veloce della gazzella/leone, mettere in discussione tutto e ricominciare daccapo. No, non fa per me.
Già il lavoro di per sé per me è fonte di ansia e disagio e per me è una condanna biblica (del resto la Genesi lo diceva già), figuriamoci se poi me lo devo puppare anche da precario...
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Vissuto comune.
Io il lavoro lo sopporto solo se precario perché essendo appunto una condanna biblica, sopravvivo contando alla rovescia quanto manca a fine contratto.
Quando il contratto è troppo lungo già vado in crisi perché la fine è lontanissima, figurarsi se è fine pena mai, mi sentirei in un incubo senza fine.
Ho bisogno della gioia di fine contratto per tirare avanti, e quando sono in dirittura d'arrivo mi sento più leggera e lavoro meglio, con meno ansia e più motivazione.
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21-07-2020, 09:47
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#68
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Vissuto comune.
Io il lavoro lo sopporto solo se precario perché essendo appunto una condanna biblica, sopravvivo contando alla rovescia quanto manca a fine contratto.
Quando il contratto è troppo lungo già vado in crisi perché la fine è lontanissima, figurarsi se è fine pena mai, mi sentirei in un incubo senza fine.
Ho bisogno della gioia di fine contratto per tirare avanti, e quando sono in dirittura d'arrivo mi sento più leggera e lavoro meglio, con meno ansia e più motivazione.
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Capisco, per me nella condanna biblica è compreso anche il pacchetto "e vivrai la disoccupazione, anche temporanea, come una vergogna sociale". Se sapessi di essere in scadenza di contratto tenderei a cadere preda del fatalismo e del nichilismo "ma chi me lo fa fare, tanto non serve a niente, andrò via lo stesso, è tutto perduto, this is the end...".
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21-07-2020, 10:11
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#69
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,047
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Vorrei capire una cosa perchè è un pò strano vista la mia età ma non so come funziona il mondo del lavoro, se una persona firma un contratto per un lavoro a tempo indeterminato è vincolata in qualche modo? Cioè non può dire "me ne vado" quando gli pare?
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si puoi andartene, devi dare tipo un preavviso di qualche mese di solito, ma sei libero di licenziarti. Ovviamente in quel caso poi non puoi avere la disoccupazione.
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21-07-2020, 11:40
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#70
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da pure_truth2
Una refrattarietà all'obbligo, più riscontrabile in adolescenza mediamente. Eppure anche i più ostici allo studio,al momento di lavorare dimostrano grande dedizione. Dov'è stato lo switch?
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La socialità, è la leva che spinge l'essere umano a sviluppare dedizione all'obbligo.
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21-07-2020, 11:55
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#71
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Intermedio
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Rimini
Messaggi: 245
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Secondo me finchè non ce l'hai lo vedi come una gioia, poi dopo che lo raggiungi lo vedi come un'ansia. Per il mio carattere l'ho sempre visto più nella seconda maniera. Sapere che per altri 30 anni sarai obbligato a rimanere nello stesso ufficio negli stessi orari predeterminati per 5 giorni a settimana suona come una sentenza di incarcerazione.
"Ti condanno a lavorare 40 ore settimanali tra le stesse 4 mura per i prossimi 30 anni, senza possibilità di sconti".
Non suona bene, vero? Che cazzo di ansia che mette addosso...
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21-07-2020, 11:56
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#72
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,949
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Vorrei capire una cosa perchè è un pò strano vista la mia età ma non so come funziona il mondo del lavoro, se una persona firma un contratto per un lavoro a tempo indeterminato è vincolata in qualche modo? Cioè non può dire "me ne vado" quando gli pare? In quel caso per me sarebbe un'ansia eccome, anche se io apprezzo la stabilità non la apprezzo a tal punto, voglio avere una certa libertà di manovra, non posso essere certa che per tutta la mia vita starò in un posto o che desidererò fare quello stesso lavoro per cui devo sentirmi libera di potermene anche andare se lo desidero.
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Certo che può, ci si licenzia e si sta a casa.
Se ti licenzi da un posto fisso e magari statale però, devi essere pronto a sorbirti la riprovazione di tutti, perché chi ha un pensiero che diverge dalla massa destabilizza i conformisti e viene criticato.
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21-07-2020, 11:59
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#73
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Intermedio
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Rimini
Messaggi: 245
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Certo che può, ci si licenzia e si sta a casa.
Se ti licenzi da un posto fisso e magari statale però, devi essere pronto a sorbirti la riprovazione di tutti, perché chi ha un pensiero che diverge dalla massa destabilizza i conformisti e viene criticato.
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Quoto. Sarai additato e schifato da tutti per aver osato sprecare un'opportunità del genere. Se anche l'hai fatto per la tua salute e la tua felicità non frega niente a nessuno.
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21-07-2020, 12:00
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#74
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Banned
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 6,490
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No, un lavoro così non mi piace. Vorrei aprirmi un'attività stagionale, farmi una stagione lunga e tre o quattro mesi all'anno vorrei esser libera e viaggiare.
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21-07-2020, 12:20
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#75
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Per dare una risposta di tipo idealistico ad un thread di tipo idealistico penso che farei volentieri l' agricoltore di montagna con una piccola azienda, come qui ce ne sono tante, anche se in questa realtà territoriale ricca sono di solito attività che richiedono grandi investimenti ... ma qui del realismo frega nulla.
Quindi penso che per come sono fatto io mi ci adatterei bene e riuscirei a farlo a vita: l' autonomia l' avrei comunque, degli spostamenti non me ne frega nulla perché anzi in vita mia sono stato traumatizzato dall' instabilità, e per quanto riguarda la flessibilità ne sono dotato quanto un blocco di granito.
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21-07-2020, 13:04
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#76
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,149
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gioia.
senza lavoro non esisti.me lo ricordo bene il mio periodo da disoccupato, come venivo trattato, o visto, o considerato.
anche dai parenti stretti.
per quelli che sputano su un posto in ufficio penso che sia il tipo di persone che non ha mai guadagnato la paga con lo sforzo del proprio corpo.
e non sanno cosa vuol dire alzarsi con la nausea e partire, con la febbre, con i crampi, a lavorare con il gelo d'inverno e nell'inferno d'estate.
Le unghie dei piedi che si deformano e saltano via, le rughe e i tagli nelle mani.
i graffi, i lividi, la polvere, la paura, il sudore che ti scivola dentro gli occhi e brucia come aceto, ma che non puoi strofinare perchè la roba che tieni nei guanti ti farebbe cieco.
la consapevolezza di poter perdere un dito, o una mano, un braccio o un piede, di cadere da un tetto e spaccarti la testa.
il terrore dei ponteggi senza corde di sicurezza, dopo aver piovuto.
e penso a quelli in ufficio, che si alzano alle 7 o alle 8 per essere alla scrivania alle 9.
con l'aria condizionata, la macchinetta del caffè.
c'è gente che non ha mai usato un decespugliatore, una motosega un martello.
e trovano la forza di lamentarsi.
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21-07-2020, 13:47
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#77
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,022
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Quote:
Originariamente inviata da Atlas
gioia.
senza lavoro non esisti.me lo ricordo bene il mio periodo da disoccupato, come venivo trattato, o visto, o considerato.
anche dai parenti stretti.
per quelli che sputano su un posto in ufficio penso che sia il tipo di persone che non ha mai guadagnato la paga con lo sforzo del proprio corpo.
e non sanno cosa vuol dire alzarsi con la nausea e partire, con la febbre, con i crampi, a lavorare con il gelo d'inverno e nell'inferno d'estate.
Le unghie dei piedi che si deformano e saltano via, le rughe e i tagli nelle mani.
i graffi, i lividi, la polvere, la paura, il sudore che ti scivola dentro gli occhi e brucia come aceto, ma che non puoi strofinare perchè la roba che tieni nei guanti ti farebbe cieco.
la consapevolezza di poter perdere un dito, o una mano, un braccio o un piede, di cadere da un tetto e spaccarti la testa.
il terrore dei ponteggi senza corde di sicurezza, dopo aver piovuto.
e penso a quelli in ufficio, che si alzano alle 7 o alle 8 per essere alla scrivania alle 9.
con l'aria condizionata, la macchinetta del caffè.
c'è gente che non ha mai usato un decespugliatore, una motosega un martello.
e trovano la forza di lamentarsi.
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Siccome ci sono bambini vittime del traffico umano allora tutti gli altri sono dei viziatelli perché hanno il lusso di poter andare a scuola? Non capisco il senso di questi post.
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21-07-2020, 13:48
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#78
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,949
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Io non sto lavorando ma esisto eccome, la dignità di esistere non me la faccio dare dagli altri.
D'altra parte pure io penso che ci siano persone insulse che danno solo peso alla Terra, o peggio dannose, ma loro esistono lo stesso, esistono bellamente i rompicoglioni e i danneggiatori, e non esisto io che non ho mai disturbato nessuno e ho la coscienza trasparente?Anche no.Sono più degna di tanti altri e se sono inesistente per loro,meglio, non rischio che vengano a rompermi il cazzo.
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21-07-2020, 13:59
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#79
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 705
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Io non sto lavorando ma esisto eccome, la dignità di esistere non me la faccio dare dagli altri.
D'altra parte pure io penso che ci siano persone insulse che danno solo peso alla Terra, o peggio dannose, ma loro esistono lo stesso, esistono bellamente i rompicoglioni e i danneggiatori, e non esisto io che non ho mai disturbato nessuno e ho la coscienza trasparente?Anche no.Sono più degna di tanti altri e se sono inesistente per loro,meglio, non rischio che vengano a rompermi il cazzo.
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Ben detto Claire,ben detto.
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21-07-2020, 14:03
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#80
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Principiante
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 95
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Io ho finalmente trovato un lavoro stabile, fisso e nel pubblico, quindi almeno per quanto riguarda la parte contrattuale dovrei essere a posto per la vita, ma purtroppo non è così, perché se vogliono ti licenziano anche se sei un dipendente pubblico, ovvio mooolto più difficile ma se inizi a stare sulle scatole a qualcuno e tutti sono più "in alto" di te allora devi comunque stare molto attento.
Ora con lo smartworking va meglio, vado in ufficio 2 o 3 giorni a settimana, il resto faccio da casa e così più o meno mi piace, più che altro mi riposo dal viaggio casa-lavoro (sono distante) e dal continuo sopportare i colleghi.
Colleghi che ora dove sono stata spostata mi stanno bene, sono tutti tranquilli, bravi, abbastanza simpatici (chi più chi meno) ma almeno non ho il solito stron** che mi vuole rendere la vita un inferno perché la sua fa magari ancora più schifo e deve sfogare le sue frustrazioni su di me.
Forse questo è il periodo più bello e tranquillo della mia vita finalmente. Mi manca solo avere una laurea e avere un ruolo sul lavoro un po' più "definito".
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