Visualizza i risultati del sondaggio: Lavoro fisso per tutta la vita: ansia o gioia?
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Ansia
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15 |
27.78% |
Gioia
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39 |
72.22% |
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20-07-2020, 21:09
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#21
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Avalon
Messaggi: 786
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Un lavoro garantito sarebbe una gioia eccome !
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20-07-2020, 21:24
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#22
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Io a ottobre perderò il lavoro e non so ne che fare e ne dove andare visto che non ho nulla , però ognuno ha situazioni diverse ed esigenze diverse
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20-07-2020, 21:25
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Nel mondo virtuale
Messaggi: 2,703
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Mi andrebbe benissimo!
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20-07-2020, 21:39
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#24
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Una delle mie più grandi aspirazioni nella vita è la stabilità, e i miei desideri riguardanti il lavoro ne sono conseguenza.
Penso che, almeno per me, gli stimoli e gli interessi vadano trovati al di fuori del posto di lavoro, e penso che ciò sia assolutamente possibile. Che poi io non sia soddisfatto della mia vita attuale è un fatto di situazioni concrete, ma non stravolgerei tutto.
Ho sempre avuto il desiderio del tempo indeterminato, fin dagli anni dell'università e pur facendo studi che solitamente portano ad un lavoro autonomo.
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20-07-2020, 21:43
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#25
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,022
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Chiediti perché. Chiediti perché non ti senti soddisfatto, non hai progetti specifici e fatichi ad individuare la strada della tua affermazione. Potresti risponderti che sei depresso e avresti risolto tutto, ma saresti solo ad una spiegazione di superficie, senza indagare più a fondo.
Una cosa che ho compreso da tempo è che sembra esserci un rapporto di proporzionalità diretta tra socialità e desiderio di affermazione lavorativa...sarà la scoperta dell'acqua calda ma non ci soffermiamo abbastanza spesso su questo. Una persona che vuole affermarsi troverà, prima o poi, una strada da percorrere e il suo bisogno di affermazione sarà alimentato dal desiderio di essere parte di una tribe people, una comunità di spiriti affini. Una persona solitaria come può essere l'utente medio di questo forum, che se ne fa di un lavoro che poi lo costringe a stare in mezzo alla gente che spesso non sopporta e lo strappa da quella solitudine e contemplazione di cui ha fatto la sua ragione di vita?
La chiave di volta allora consiste forse nel diventare più sociali...
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Mi piace questo post. Offre spunti di riflessione interessanti.
Proprio poco fa pensavo ad alcuni lavori (ad es. il tuttofare in biblioteca, o il ricercatore all'uni) che non mi fanno venire angoscia, perché potrei stare a contatto con persone interessate alla cultura e con cui chiacchierare, alleggerendo il peso della routine. Ovviamente sempre nell'ottica di lavoro a termine, da fare per qualche mese o anno (così come ho fatto le serali per 3 anni, alla fine è stato sopportabile, soltanto gli ultimi mesi non vedevo l'ora di prendere il largo).
Per quanto riguarda il 'forse c'è da diventare più sociali' passo volentieri la palla a qualcun altro. Questo è il mio essere (solitario) se rinunciassi a ciò che sono per arrivare felice sul posto di lavoro mi sembra che andrebbe a farsi benedire il senso della mia esistenza. Io voglio cambiare, provare nuove strade, raggiungere luoghi da solo o in compagnia di persone a me affini, a cui non sono legato coattivamente (es. colleghi), subordinatamente (es. datore) ma soltanto dalla passione per cose comuni. I soldi? Un carburante per continuare a vivere in questo modo... Difficilmente riuscirò a vedere, in vita, il lavoro come qualcosa di diverso da un sacrificio per riuscire a sopravvivere. Se potessi tirar su soldi tramite i post che metto su questo forum, i miei pensieri, le mie fotografie, sarebbe un semplice rigirare le mie passioni in ottica lucrativa (come gli artisti) e ci starebbe, ma tanto così non sarà mai.
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20-07-2020, 21:52
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#26
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 920
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Quote:
Originariamente inviata da Gummo98
Oggi mentre passeggiavo mi è passata per la testa quest'idea.
Non avendo attualmente un impiego fisso ho riflettuto su quanto sia bello non avere obblighi: il non dover dire "domani devo essere sul posto di lavoro e non posso fare ciò che vorrei" oppure "la prossima settimana devo lavorare e non posso andare in quel posto."
Eppure ci sono tante persone che sarebbero felici di trovare un lavoro stabile che li impegni per il resto della vita, da Lunedì a Venerdì (o Sabato) con delle ferie ogni tanto.
La domanda, quindi, è rivolta a tutti, disoccupati, precari e lavoratori stabili. Voi accettereste l'idea di svolgere un lavoro nella vostra città, per il resto della vita, fino all'ipotetica pensione, rinunciando però alla flessibilità di un impiego che conceda più autonomia?
Inevitabilmente inizieranno discorsi del tipo "eh, ma se ognuno potesse campare lavorando quando gli pare allora tutti farebbero così", ma cercherei di sviluppare il discorso in altre direzioni, allontanandoci un po' dagli obblighi che la realtà ci impone... Insomma cercherei di fare un thread di tipo idealistico, più che materiale. Il lavoro fisso vi sembra una condanna, un obbligo, oppure vi vedete degli elementi che vi danno gioia?
Personalmente sono più per il lavoro autonomo e il più possibile digitale - permettendo continui spostamenti - se avessi dei soldi da parte sarei sempre in giro per l'Italia, l'Europa, e avendo ancor più soldi anche per il mondo. A livello realistico credo che nella vita, a essere fortunato, potrò al massimo concedermi diversi periodi (periodo di lavoro fisso in cui accumulare soldi, periodo di lavoretti precari, periodi di disoccupazione etc) ma chissà che non riesca a trovare una strada per essere più soddisfatto, evitando di vivere sempre in bilico e dentro a una condizione schizofrenica, vedendo il lavoro come una gabbia.
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Questi sono i classici topic di chi non avendo affetti al di fuori del lavoro, fantastica sul lavorare. Se ti trovi a dover lavorare per non finire in mezzo a una strada o per mantenere una famiglia certi discorsi non li faresti. minimamente.
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20-07-2020, 21:53
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#27
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,566
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Quote:
Originariamente inviata da Gummo98
Oggi mentre passeggiavo mi è passata per la testa quest'idea.
Non avendo attualmente un impiego fisso ho riflettuto su quanto sia bello non avere obblighi: il non dover dire "domani devo essere sul posto di lavoro e non posso fare ciò che vorrei" oppure "la prossima settimana devo lavorare e non posso andare in quel posto."
Eppure ci sono tante persone che sarebbero felici di trovare un lavoro stabile che li impegni per il resto della vita, da Lunedì a Venerdì (o Sabato) con delle ferie ogni tanto.
La domanda, quindi, è rivolta a tutti, disoccupati, precari e lavoratori stabili. Voi accettereste l'idea di svolgere un lavoro nella vostra città, per il resto della vita, fino all'ipotetica pensione, rinunciando però alla flessibilità di un impiego che conceda più autonomia?
Inevitabilmente inizieranno discorsi del tipo "eh, ma se ognuno potesse campare lavorando quando gli pare allora tutti farebbero così", ma cercherei di sviluppare il discorso in altre direzioni, allontanandoci un po' dagli obblighi che la realtà ci impone... Insomma cercherei di fare un thread di tipo idealistico, più che materiale. Il lavoro fisso vi sembra una condanna, un obbligo, oppure vi vedete degli elementi che vi danno gioia?
Personalmente sono più per il lavoro autonomo e il più possibile digitale - permettendo continui spostamenti - se avessi dei soldi da parte sarei sempre in giro per l'Italia, l'Europa, e avendo ancor più soldi anche per il mondo. A livello realistico credo che nella vita, a essere fortunato, potrò al massimo concedermi diversi periodi (periodo di lavoro fisso in cui accumulare soldi, periodo di lavoretti precari, periodi di disoccupazione etc) ma chissà che non riesca a trovare una strada per essere più soddisfatto, evitando di vivere sempre in bilico e dentro a una condizione schizofrenica, vedendo il lavoro come una gabbia.
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Io accetterei un’impiego statale...stipendio assicurato, ferie pagate, e tutti i diritti. Ma parlo per me che non voglio una famiglia o altro.
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20-07-2020, 22:16
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#28
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,022
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Quote:
Originariamente inviata da Mik80
Questi sono i classici topic di chi non avendo affetti al di fuori del lavoro, fantastica sul lavorare. Se ti trovi a dover lavorare per non finire in mezzo a una strada o per mantenere una famiglia certi discorsi non li faresti. minimamente.
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Ma va ?
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20-07-2020, 22:21
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#29
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,713
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Quote:
Originariamente inviata da Gummo98
Oggi mentre passeggiavo mi è passata per la testa quest'idea.
Non avendo attualmente un impiego fisso ho riflettuto su quanto sia bello non avere obblighi: il non dover dire "domani devo essere sul posto di lavoro e non posso fare ciò che vorrei" oppure "la prossima settimana devo lavorare e non posso andare in quel posto."
Eppure ci sono tante persone che sarebbero felici di trovare un lavoro stabile che li impegni per il resto della vita, da Lunedì a Venerdì (o Sabato) con delle ferie ogni tanto.
La domanda, quindi, è rivolta a tutti, disoccupati, precari e lavoratori stabili. Voi accettereste l'idea di svolgere un lavoro nella vostra città, per il resto della vita, fino all'ipotetica pensione, rinunciando però alla flessibilità di un impiego che conceda più autonomia?
Inevitabilmente inizieranno discorsi del tipo "eh, ma se ognuno potesse campare lavorando quando gli pare allora tutti farebbero così", ma cercherei di sviluppare il discorso in altre direzioni, allontanandoci un po' dagli obblighi che la realtà ci impone... Insomma cercherei di fare un thread di tipo idealistico, più che materiale. Il lavoro fisso vi sembra una condanna, un obbligo, oppure vi vedete degli elementi che vi danno gioia?
Personalmente sono più per il lavoro autonomo e il più possibile digitale - permettendo continui spostamenti - se avessi dei soldi da parte sarei sempre in giro per l'Italia, l'Europa, e avendo ancor più soldi anche per il mondo. A livello realistico credo che nella vita, a essere fortunato, potrò al massimo concedermi diversi periodi (periodo di lavoro fisso in cui accumulare soldi, periodo di lavoretti precari, periodi di disoccupazione etc) ma chissà che non riesca a trovare una strada per essere più soddisfatto, evitando di vivere sempre in bilico e dentro a una condizione schizofrenica, vedendo il lavoro come una gabbia.
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idealmente sarei proprio per il non-lavoro; concretamente, la garanzia di un lavoro fisso sarebbe una manna dal cielo
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20-07-2020, 22:32
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#30
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Principiante
Qui dal: Nov 2015
Messaggi: 32
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Io ho un lavoro garantito e preferisco il lavoro garantito . Dopo decenni di posto fisso non riesco nemmeno a concepire una vita a stipendi intermittenti ,poi forse daro' troppa importanza ai soldi ma non e' più ' ansiogeno il rischio di trovarsi al verde ?
La possibilita' poi di realizzarsi ( nel senso di crescita personale e affermazione sociale ) sul lavoro poi e' preclusa alla stragrande maggioranza della popolazione , figuriamoci ad un uomo senza qualita' come me.
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20-07-2020, 23:00
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#31
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Lavoro stabile il più possibile (con stipendio che considero decente, della carriera frega nulla), trentanni di contributi e poi (se si è risparmiato abbastanza, con accumulo di un patrimonio adeguato al proprio stile di vita) stop, almeno 10-15 anni fuori dalla gabbia dell'obbligo lavorativo, prima di diventare troppo vecchio e perdere (oltre alla salute) la voglia di fare qualsiasi cosa.
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20-07-2020, 23:11
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#32
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,949
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Quote:
Originariamente inviata da Mik80
Questi sono i classici topic di chi non avendo affetti al di fuori del lavoro, fantastica sul lavorare. Se ti trovi a dover lavorare per non finire in mezzo a una strada o per mantenere una famiglia certi discorsi non li faresti. minimamente.
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Detta così sembra una disgrazia caduta sulla testa di alcuni sfortunati, avere una famiglia propria.
Invece è una scelta, che si può non fare.L'op è pure giovanissimo, non capisco questo tono accusatorio perché non ha la famiglia da campare sulle spalle, mica ha bambini abbandonati da qualche parte (credo )
Io non ho il posto fisso e potrei averlo, pochi lo sanno e meno gente ancora sa i motivi veri, tanto non capiscono e non ho voglia di paternali sul posto fisso come fossi una cogliona che non ne conosce i vantaggi e avessi bisogno di farmeli dire.
La gente ha già avuto modo di malignare su come mi mantengo e di fare fantasiose ipotesi, pensassero quello che vogliono, non mi riguarda, so cosa pensano, ma so anche la verità a differenza loro.
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Ultima modifica di claire; 20-07-2020 a 23:24.
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20-07-2020, 23:17
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#33
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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quando mi hanno detto che avevo superato il colloquio e mi hanno parlato di contratto, ho iniziato a farmi vedere titubante perchè il mio primo pensiero è stato su quali sarebbero state le condizioni se avessi voluto lasciare.
In autunno invece avevo lasciato una supplenza per l'intero anno scolastico (che poi dopo ho scoperto essere un posto dove si poteva continuare anche in seguito), che se avessi portato a termine mi avrebbe fatto fare abbastanza punti da avere sicuramente incarichi negli anni successivi con buone possibilità di poter puntare con il tempo a diventare di ruolo. Ma l'impiego era troppo pesante per le mie caratteristiche (c'era anche una demotivazione di base con cui ero partito) e ho lasciato dopo un mese. C'è da dire che questa supplenza era in una zona in seguito colpita abbastanza duramente dal COVID.
In inverno mi arriva una proposta lavorativa inaspettata (non a tempo indeterminato, mi avrebbe consentito di entrare in un certo "giro" comunque), ci penso per un po', poi rifiuto per motivazioni che non sto a spiegare ma che una persona concreta avrebbe definito poco ragionevoli (in realtà, seppur in lontananza, c'era anche qualche calcolo non proprio improvvisato, solo con un certa probabilità di non concretizzazione, rispetto al praticamente certo di quell'altra situazione).
Ora sto lavorando in smart-work, teoricamente non sono un precario ma in pratica lo sono come persona, per cui il rischio che l'esperienza finisca è sempre alto (e per sicurezza già ho fatto qualche domanda e rifarò l'iscrizione alle graduatorie, con grande coerenza rispetto alle scelte recenti ). Vorrei solo provare per qualche volta a non rinunciare io al posto, a vedere fino a quando si resiste.
Non reggo molto l'idea di dover stare sempre nello stesso ambiente e frequentare le stesse persone, se fosse possibile punterei a cambiare spesso azienda mantenendo allo stesso tempo una continuità tra le esperienze.
Tutto questo dopo essere arrivato a 40 anni senza aver quasi mai lavorato e sapendo che trovare un nuovo lavoro sarebbe un'impresa. Ma quale spinta è più reale se non quella messa in moto dai propri capricci?
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Ultima modifica di alien boy; 20-07-2020 a 23:24.
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20-07-2020, 23:19
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#34
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,022
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Quote:
Originariamente inviata da Stasüdedòs
Lavoro stabile il più possibile (con stipendio che considero decente, della carriera frega nulla), trentanni di contributi e poi (se si è risparmiato abbastanza, con accumulo di un patrimonio adeguato al proprio stile di vita) stop, almeno 10-15 anni fuori dalla gabbia dell'obbligo lavorativo, prima di diventare troppo vecchio e perdere (oltre alla salute) la voglia di fare qualsiasi cosa.
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Questo tipo di discorsi (lavorare per tot anni, magari soffrire, risparmiare e poi sistemarsi) é ok però non tiene conto del fatto che uno potrebbe crepare prematuramente per un qualche motivo avverso e vanificare ogni progetto. Viviamo in una società a scompartimenti stagni (fase dell'apprendimento, della fatica e poi del relax) che non tiene conto delle differenze fra una persona e l'altra.
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20-07-2020, 23:25
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#35
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,022
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Detta così sembra una disgrazia caduta sulla testa di alcuni sfortunati, avere una famiglia propria.
Invece è una scelta, che si può non fare.L'op è pure giovanissimo, non capisco questo tono accusatorio perché non ha la famiglia da campare sulle spalle, mica ha bambini abbandonati da qualche parte (credo )
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Che poi al giorno d'oggi é anche una visione desueta, chi cavolo é che mette su famiglia? Costituiscono una minoranza.
Cmq secondo me nel post dell'utente c'è anche un po' di invidia perché si intuisce che non sono con l'acqua alla gola e c'è chi mi mantiene. Mi dispiace per chi deve farsi il culo o sennò non mangia, cosa devo fare per solidarietà, bruciarmi la casa e dire ai miei di non darmi più un soldo? 'Sta logica "io sto male quindi devi star male anche te o mi incazzo" é demenziale e lo é due volte su un forum dove si dovrebbe cercare di star tutti meglio. Scialla. (•‿•)
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Ultima modifica di Gummo; 20-07-2020 a 23:35.
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20-07-2020, 23:40
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#36
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Bhe secondo me dipende dall età e dall esperienza lavorativa che uno ha. Certo un giovane di 22 anni nn credo proprio che penserebbe al posto fisso come qualcosa di positivo, perché ha dalla sua ancora molto da spendere in termini di energia, di speranze, di sogni da raggiungere.
A 40 invece che magari conosci bene il mondo del lavoro, il posto fisso dal lunedì al venerdì con 1 mese di ferie l 'anno, 13ma e 14ma, magari nella stessa città in cui si vive e uno stipendio discreto, sarebbe tipo una botta di culo che nn finisce mai. Peccato che per buona parte l accesso a molti posti fissi sia legato a limiti di età.
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20-07-2020, 23:42
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#37
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,949
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Quote:
Originariamente inviata da Gummo98
Che poi al giorno d'oggi é anche una visione desueta, chi cavolo é che mette su famiglia? Costituiscono una minoranza.
Cmq secondo me nel post dell'utente c'è anche un po' di invidia perché si intuisce che non sono con l'acqua alla gola e c'è chi mi mantiene. Mi dispiace per chi deve farsi il culo o sennò non mangia, cosa devo fare per solidarietà, bruciarmi la casa e dire ai miei di non darmi più un soldo? 'Sta logica "io sto male quindi devi star male anche te o mi incazzo" é demenziale e lo é due volte su un forum dovrebbe si dovrebbe cercare di star tutti meglio. Scialla. (•‿•)
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Diciamo che certi post sono schiaffi alla miseria che non piacciono nemmeno a me, ma non è questo il caso, mica ti sei posto come il mantenuto di lusso che vive alle spalle dei contribuenti, si può lavorare in modo più libero e mantenersi lo stesso, magari uno rinuncia all'auto, alle vacanze o che ne so, è legittimo valutare, visto che non hai fatto figli e non hai responsabilità economiche verso altri puoi permettertelo, chi alla tua età ha i figli sulle spalle avrá fatto valutazioni diverse oh.
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20-07-2020, 23:52
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#38
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Oddio fare una famiglia è una scelta in effetti (io la volevo pure fare ma mi han detto tutte che gli sfigati come me non meritano una possibilità che sia una...E cosi è stato) ma secondo me il punto è un altro...
Mik è stato troppo aggressivo nel suo post ma trovarsi con l'acqua alla gola non sempre è una scelta ma ti capita tra capo e collo in meno di cinque mesi come è successo a me...
E allora certe questioni e/o domande pure rispettabili non te le poni proprio...
E' proprio come essere in un altro livello di vita non so se mi spiego...
Non superiore o inferiore (direi inferiore dal mio punto di vista visto l'inferno banalizzato da tanti che vivo) ma semplicemente diverso...
Nonostante tutto però sono consapevole che ognuno vive i propri disagi ed è in base ai propri disagi che vive e gestisce la propria vita...
Infatti nel mio intervento precedente ho risposto tranquillamente come altrettanto tranquillamente ho votato al sondaggio...
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20-07-2020, 23:52
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#39
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Gummo la tua famiglia non ti mette pressioni? Oppure non cerca di motivarti?
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20-07-2020, 23:54
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#40
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
Ubicazione: Emilia
Messaggi: 14,022
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Gummo la tua famiglia non ti mette pressioni? Oppure non cerca di motivarti?
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No non mi mette pressioni. Ho fatto richiesta per il RdC, non ho avuto offerte di lavoro e in giro non si trova nulla. Quindi hanno poco da opprimere.
Ma loro sono una famiglia sopra la media in quanto a vivi e lascia vivere, eccetto che per alcune cose.
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Ultima modifica di Gummo; 20-07-2020 a 23:57.
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