|
|
12-11-2017, 18:04
|
#21
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Cmq non è che lavorando la domenica si toglie il riposo settimanale, semplicemente lo si sposta in un altro giorno. Mica il mercoledì a casa è meno riposante della domenica
|
Facciamo che io riposo il mercoledì, la mia fidanzata, il giovedì, l'amante il venerdì, gli amici veri il lunedì, i genitori sabato e domenica: una vita di relazione, sociale, di affetti familiari scandita da incroci non programmabili, da momenti infilati tra una pausa pranzo, da incontri ottenuti strappando ore al sonno; ognuno consuma il suo riposo in solitudine che serve solo a separare l'inizio di una settimana lavorativa dall'inizio di un' altra.
Viva la logica dell'individualismo, Abbasso la dimensione comunitaria!
A proposito di comunità... pensiamo alla nostra virtuale che occasionalmente, almeno per alcuni, diventa una comunità di persone fatte in carne e ossa riunite da un raduno. Quali giorni vengono scelti per organizzare questi incontri? Il mercoledì, il lunedì, il giovedì forse? No! Sabato, domenica o altre festività civili o religiose, quando la gente non va a scuola, o non ha lezione, oppure non dovrebbe lavorare. Il fobico che volesse partecipare a questi eventi ma lavora a tempo pieno anche sabato e domenica - salvo una volta al mese chissà quando perché i suoi turni di lavoro vengono elaborati di settimana in settimana - cosa deve fare? Attaccarsi al cosiddetto tram? Lo consoli tu rivelandogli che il suo non è un problema serio e che ,dato che a te stanno bene le domeniche di lavoro, queste devono andare bene a tutti?
|
|
12-11-2017, 18:28
|
#22
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da onisco
Risale sempre al governo Monti questa cosa?
|
No, non c'entra Monti in questo caso, c'entrano i soliti profittatori che spacciano per nuove prospettive di lavoro quelle create dallo sfruttamento della figura del socio lavoratore, quello che viene pagato una miseria, non ha diritto alla malattia, spesso neanche alle ferie, ai permessi retribuiti, alla quattordicesima etc.
Informo Adelaide che i camerieri lavorano la domenica e durante i festivi dalla notte dei tempi non a causa delle liberalizzazioni di Monti e:
- i ristoranti hanno il giorno di chiusura settimanale; i centri commerciali no.
- i ristoranti possono chiudere per giorni e settimane durante o subito dopo il periodo natalizio e nel corso dell'estate e quando più gli aggrada; i centri commerciali non chiudono mai più di un giorno, al massimo (sempre di meno) lo fanno a Natale e Santo Stefano e a Pasqua e Pasquetta.
- I ristoranti possono aprire all'ora di pranzo, chiudere poche ore dopo per poi riaprire la sera, oppure aprire solo per mezza giornata; i centri commerciali sono sempre aperti dalle 8.30-9 fino alle 20-21-22.
Non si capisce perché in Germania e nei Paesi Bassi le domeniche lavorative siano un' eccezione per gli esercizi commerciali mentre qua si debbano andare a minacciare anche Natale e Pasqua. Quali mirabolanti risultati avrebbe conseguito monti col suo decreto? Quanta gente è stata resa benestante, felice e con un lavoro sicuro grazie alle aperture selvagge di outlet e centri commerciali?
Far riposare la gente la domenica e promuovere le visite ai musei, questo va fatto, non allevare una moltitudine di dissipatori del tempo libero.
|
|
12-11-2017, 18:36
|
#23
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Ok. Quindi concordi che pure ristoranti e tutto ciò che non è essenziale va chiuso. O il cameriere non ne ha diritto?
|
Ristoranti, hotel, stazioni di autogrill, i negozietti di souvenir etc. svolgono un genere diverso di servizio, i camerieri non lavorano di domenica per colpa di Monti ; i centri commerciali offrono solo consumo, non è necessaria la loro apertura domenicale dato che questo comporta il sacrificio del riposo domenicale e festivo di un numero spropositato di lavoratori.
|
|
12-11-2017, 18:44
|
#24
|
Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 3,954
|
Eliminiamo le liberalizzazioni a patto che le lettere di licenziamento per i lavoratori in esubero li scriva tu.
Ricordo infatti che le ore di lavoro del singolo lavoratore sono le stesse di prima quindi se un determinato negozio vuole stare aperto più tempo deve per forza di cose assumere più personale da inserire nei turni.
|
|
12-11-2017, 19:25
|
#25
|
Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,234
|
Quote:
Originariamente inviata da Lory
Non mi dispiacerebbe come lavoro ma essendo un tipo ansioso non so come reagirei ad essere sempre a contatto con i clienti.
|
Non so che dirti l'impatto è personale,a me ne hanno dette di cotte e di crude ma ho tenuto duro,anche perché sennò non mangiavo.
|
|
12-11-2017, 20:20
|
#26
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
Eliminiamo le liberalizzazioni a patto che le lettere di licenziamento per i lavoratori in esubero li scriva tu.
Ricordo infatti che le ore di lavoro del singolo lavoratore sono le stesse di prima quindi se un determinato negozio vuole stare aperto più tempo deve per forza di cose assumere più personale da inserire nei turni.
|
Manco per il .....!
Tu Monti e i professori avete in comune il gusto delle astrazioni: secondo voi è automatico che l'estensione in lungo in largo delle aperture degli esercizi commerciali produca un' impennata sensibile e duratura nella creazione di nuovi contratti di lavoro e nel prolungamento di quelli già in essere.
Nella pratica i proprietari dei negozi reagiscono così: "dunque il centro commerciale ci obbliga a tenere aperti un'ora in più ogni giorno, tutte le domeniche festivi etc. Cosa facciamo? Assumiamo un po' di persone con contratti di uno o due anni e paghiamo una caterva di straordinari, maggiorazioni notturne e festive? Come no!? Il maggiore consumo settimanale di luce, gas, acqua ce la pagheranno le migliaia di clienti che accorreranno giubilanti ed esultanti non appena la notizia della aperture straordinarie che diventano ordinarie sarà divulgata! Va bene assumiamo qualche stagista, qualche interinale sistemiamo sistemiamo gli orari in modo da non esagerare con gli straordinari dei dipendenti e attendiamo i clienti." - Dopo qualche mese: "Il fatturato è tutt'altro che entusiasmante. Eliminiamo buona parte delle stagiste e delle interinali, quelli rimasti li usiamo per tamponare la fascia oraria centrale, alle assunte regolari spezziamo l'orario in modo che lavorino fino a tre ore e mezza dopo l'apertura e ricomincino tre ore e mezza prima della chiusura e limitiamo al minimo gli straordinari" - Qualche tempo dopo si arriva alla conclusione che "Il lavoro che prima svolgevano in 6 ora lo possono fare 4 persone... dobbiamo riuscirci in 3... no! in due... Dichiariamo fallimento."
Di quali licenziamenti vai parlando? Dal giorno dell'introduzione del decreto un'infinità di negozi sono stati chiusi e di conseguenza i contratti di lavoro dei dipendenti - qualsiasi tipo fossero - sono andati a farsi benedire. Si cercano di coprire i turni di lavoro sempre più estesi con un contingente di persone sempre più ridotto e cercando di risparmiare anche il quarto d'ora di straordinario.
E' già stato detto qua: lavorano meno persone di prima ma per un numero maggiore di ore.
C'è da lavorare a Natale? "Cercasi stagista con esperienza".... da sfruttare per una settimana, due, un mese, per un rimborso spese ridicolo.
Lavoro domenicale facoltativo? Ci sono 5 domeniche lavorative in un mese, in un bar del centro commerciale lavorano 10 persone, la domenica sono necessarie 9 persone, una o due volte anche tutte e 10: l'alunno descriva in che modo queste 10 persone potranno esercitare la facoltà di rifiuto del lavoro domenicale.
|
|
12-11-2017, 20:36
|
#27
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Appunto. Solo per abitudine troviamo giusto che il cameriere lavori e il commesso no. Che il cameriere non abbia il riposo la domenica sti cazzi, lui se vuole stare con la ragazza o fare i raduni si attacca al cazzo. Peggio per lui che ha quel lavoro. Ma per carità, non fate lavorare il commesso la domenica, sennò lui quando ci sta con la ragazza?
|
Ripeto: dalla notte dei tempi l'uomo ha necessità di un tetto sotto il quale dormire e di un tavolo sul quale mangiare: per questo dalla notte dei tempi esistono locande, taverne, alberghi, ristoranti, trattorie. Sì, questi luoghi sono necessari non meno degli ospedali, non tutte le persone che si trovano in una data città hanno una casa dove mangiare e un letto dove dormire. Il centro commerciale non offre alcun servizio essenziale e non vi è necessità che sia aperto sempre e comunque.
Perché i commessi protestano e i ristoratori no? Sono più capricciosi e infingardi? O forse appartengono a due realtà separate?
Ripeto anche: mi si fornisca una giustificazione per le aperture selvagge che derivi dai notevoli risultati conseguiti in questi anni dall' applicazione della trovata di Monti.
|
|
12-11-2017, 20:41
|
#28
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
|
E' uno schifo. Almeno un giorno fra il sabato e la domenica dovrebbe essere libero, in quanto.. a noi ci cambia poco, ma l'80% della gente normale è libera il sabato e la domenica, quindi chi vuole, giustamente, avere una vita sociale dovrà averla il sabato o la domenica, anche solo uno dei due. Che uno debba riposare il mercoledì, tanto per dire, che senso ha? è solo penalizzante.
|
|
12-11-2017, 21:32
|
#29
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,563
|
E se, anzichè fissarsi sulla ristorazione, si parlasse anche di: cinema, musei, parchi divertimento, fiere, sagre...?
Quale tipo di servizio essenziale offrono?
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Perché un cameriere deve lavorare e un cassiere no? Se si parla di diritti dei lavoratori allora anche il ristorante non è necessario la domenica, mica è un ospedale che senza non si può stare. E' solo per abitudine che vediamo normale che il cameriere lavori e ci indignamo per il cassiere.
Che poi, indignarvi per le cose serie no? Macchissene della domenica, fosse quello il problema della gdo.
|
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Quindi se io sono in un'altra città sono obbligata a pagare un pasto al ristorante invece di comprarmi un panino al supermercato. Senza contare che il pasto me lo posso pure portare sa casa.
Ripeto. Solo abitudini e mi fa ridere che cerchiate di far sembrare un ristorante un servizio essenziale
|
Totalmente d'accordo con te...
Come dici tu, è principalmente abitudine e, agiungo io, capriccio di chi non vi era abituato.
|
Ultima modifica di Boston; 12-11-2017 a 21:35.
|
12-11-2017, 21:58
|
#30
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Quindi se io sono in un'altra città sono obbligata a pagare un pasto al ristorante invece di comprarmi un panino al supermercato. Senza contare che il pasto me lo posso pure portare sa casa.
Ripeto. Solo abitudini e mi fa ridere che cerchiate di far sembrare un ristorante un servizio essenziale
|
Ho già detto che un ristorante può pure rimanere chiuso per lunghi periodi, il fatto che assolva ad una funzione essenziale non significa debba fare sempre, le aperture di un ristorante dipendono da svariati fattori il principale dei quali è il ruolo che ha nell'economia del circondario, della contrada, del paese in cui si trova.
L'unica cosa che fa ridere è qui pretendere dimostrare che le liberalizzazioni selvagge riparino un presunto torto perpetrato nei confronti dei ristoratori, obbligando anche altre figure professionali a lavorare durante i giorni festivi e la domenica.
Indipendentemente da questo trascurabile dibattito quello che è importante sottolineare è questo: qualsiasi opinione che disconosce il valore sacrosanto del riposo domenicale e festivo, parificando questi giorni a qualsiasi altro feriale, non merita alcun riconoscimento sociale e giuridico perché espressione del più bieco individualismo volto a fare precipitare ogni aspetto della vita sociale nell'indistinto e nel generico col fine di infliggere colpi sempre più micidiali alla sempre più traballante dimensione comunitaria della vita.
La politica invece di combattere questa forza disgregatrice del vivere civile cosa fa? la asseconda con miopi provvedimenti basati su assunti scaturiti da una tragica mancanza di contatto con la realtà e di una progettualità di ampio respiro.
|
|
12-11-2017, 22:09
|
#31
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da Bostonian
E se, anzichè fissarsi sulla ristorazione, si parlasse anche di: cinema, musei, parchi divertimento, fiere, sagre...?
|
Hai detto niente! Museo: luogo di autentica ricreazione dello spirito; cinema: può essere anche questo un luogo di autentica ricreazione dello spirito; sagre: espressione genuina delle tradizioni di un paese e di una comunità di persone.
Centro commerciato: triste agglomerato di cemento, cartongesso, vetro e laminato, sorto in mezzo alle lande dimenticate delle periferie; potrebbero riscattarsi ponendo alla sua dimensione consumistica un considerevole contrappeso fatto di proposte di consumo artistico e culturale, ma ciò non avviene mai.
Quote:
Totalmente d'accordo con te...
Come dici tu, è principalmente abitudine e, agiungo io, capriccio di chi non vi era abituato.
|
Eccone un altro
|
|
12-11-2017, 22:20
|
#32
|
Esperto
Qui dal: Oct 2015
Messaggi: 3,954
|
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Manco per il .....!
Tu Monti e i professori avete in comune il gusto delle astrazioni: secondo voi è automatico che l'estensione in lungo in largo delle aperture degli esercizi commerciali produca un' impennata sensibile e duratura nella creazione di nuovi contratti di lavoro e nel prolungamento di quelli già in essere.
Nella pratica i proprietari dei negozi reagiscono così: "dunque il centro commerciale ci obbliga a tenere aperti un'ora in più ogni giorno, tutte le domeniche festivi etc. Cosa facciamo? Assumiamo un po' di persone con contratti di uno o due anni e paghiamo una caterva di straordinari, maggiorazioni notturne e festive? Come no!? Il maggiore consumo settimanale di luce, gas, acqua ce la pagheranno le migliaia di clienti che accorreranno giubilanti ed esultanti non appena la notizia della aperture straordinarie che diventano ordinarie sarà divulgata! Va bene assumiamo qualche stagista, qualche interinale sistemiamo sistemiamo gli orari in modo da non esagerare con gli straordinari dei dipendenti e attendiamo i clienti." - Dopo qualche mese: "Il fatturato è tutt'altro che entusiasmante. Eliminiamo buona parte delle stagiste e delle interinali, quelli rimasti li usiamo per tamponare la fascia oraria centrale, alle assunte regolari spezziamo l'orario in modo che lavorino fino a tre ore e mezza dopo l'apertura e ricomincino tre ore e mezza prima della chiusura e limitiamo al minimo gli straordinari" - Qualche tempo dopo si arriva alla conclusione che "Il lavoro che prima svolgevano in 6 ora lo possono fare 4 persone... dobbiamo riuscirci in 3... no! in due... Dichiariamo fallimento."
Di quali licenziamenti vai parlando? Dal giorno dell'introduzione del decreto un'infinità di negozi sono stati chiusi e di conseguenza i contratti di lavoro dei dipendenti - qualsiasi tipo fossero - sono andati a farsi benedire. Si cercano di coprire i turni di lavoro sempre più estesi con un contingente di persone sempre più ridotto e cercando di risparmiare anche il quarto d'ora di straordinario.
E' già stato detto qua: lavorano meno persone di prima ma per un numero maggiore di ore.
C'è da lavorare a Natale? "Cercasi stagista con esperienza".... da sfruttare per una settimana, due, un mese, per un rimborso spese ridicolo.
Lavoro domenicale facoltativo? Ci sono 5 domeniche lavorative in un mese, in un bar del centro commerciale lavorano 10 persone, la domenica sono necessarie 9 persone, una o due volte anche tutte e 10: l'alunno descriva in che modo queste 10 persone potranno esercitare la facoltà di rifiuto del lavoro domenicale.
|
Se dobbiamo parlare per sentito dire tanto vale smettere di discutere e buttare tutto in caciara.
Per legge ogni lavoratore non può fare più di tot ore la settimana e un tetto massimo di straordinari (che per loro sessa natura non possono essere ordinari): se l'orario d'apertura aumenta devono lavorarci più persone. Se non succede la colpa è del datore di lavoro che sta facendo qualcosa di illegale, non della legge che gli permette di aprire a tutti gli orari.
|
|
12-11-2017, 22:21
|
#33
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,563
|
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Hai detto niente! Museo: luogo di autentica ricreazione dello spirito; cinema: può essere anche questo un luogo di autentica ricreazione dello spirito; sagre: espressione genuina delle tradizioni di un paese e di una comunità di persone.
Centro commerciato: triste agglomerato di cemento, cartongesso, vetro e laminato, sorto in mezzo alle lande dimenticate delle periferie; potrebbero riscattarsi ponendo alla sua dimensione consumistica un considerevole contrappeso fatto di proposte di consumo artistico e culturale, ma ciò non avviene mai.
|
Appunto, è quanto ho detto prima: io al centro commerciale la domenica non ci vado e non ci andrei mai (e in generale vado in un centro solo se mi serve qualcosa, non a scopo "ricreativo"), ma è innegabile che moltissima gente li veda ormai come luoghi in cui trascorrere la giornata, insomma, un passatempo.
Ed è per questo che son diventati paragonabili alle suddette attività ricreative. Non che mi piaccia, ma è la realtà.
|
|
12-11-2017, 22:42
|
#34
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
Se dobbiamo parlare per sentito dire tanto vale smettere di discutere e buttare tutto in caciara.
Per legge ogni lavoratore non può fare più di tot ore la settimana e un tetto massimo di straordinari (che per loro sessa natura non possono essere ordinari): se l'orario d'apertura aumenta devono lavorarci più persone. Se non succede la colpa è del datore di lavoro che sta facendo qualcosa di illegale, non della legge che gli permette di aprire a tutti gli orari.
|
No, i lavoratori vengono redistribuiti lungo una tabella più ampia di orario settimanale e i buchi vengono riempiti in qualche modo proprio per ridurre l'impatto del lavoro straordinario. Questo non è mica illegale, non può mica stabilirlo una norma il numero do persone che devono coprire i turni di lavoro. Se vuoi lavorare devi essere disponibile a lavorare la domenica, la facoltà di scelta di fare o meno il lavoro straordinario semplicemente non esiste nella prassi per molti dipendenti. Poi è anche vero che se un lavoratore decidesse di fare causa al datore di lavoro che non gli permettere di assistere la domenica mattina alla funzione religiosa, quasi sicuramente la vincerebbe - questo perché la costituzione tutela l'esercizio della libertà religiosa - ma comprendi facilmente che ben pochi adottano questa strada anche ben pochi sono consci del valore specifico del riposo domenicale, così quasi tutti piegano il capo e si adeguano. Esisteranno poi anche contratti che vincolano il dipendente all'accettazione del lavoro straordinario ma per questo bisogna rivolgersi agli esperti in materia.
Alla fine la legge che permette di aprire a tutti gli orari non ci ha arrecato alcun benefici, e di sicuro a giustiziato i pochi esercizi commerciali di vicinato che ancora resistevano.
|
|
12-11-2017, 23:37
|
#35
|
Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,022
|
Se aprono di domenica e festivi normali negozi e centri commerciali mi chiedo perchè non lo debbano fare anche banche,poste,assicurazioni,uffici pubblici,avvocati,notai ecc.ecc.,ma a quel punto che senso avrebbe la domenica e i festivi?
|
|
12-11-2017, 23:50
|
#36
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
|
|
|
13-11-2017, 05:19
|
#37
|
Esperto
Qui dal: Sep 2016
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4,205
|
Senza la colpa del governo, certe professioni non prevedono ferie nei festivi e per questi lavoratori non è una scelta semplice. Le feste si passano in famiglia ma non tutti se lo possono permettere. Ci deve essere una forte vocazione.
|
|
13-11-2017, 19:46
|
#38
|
Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
|
Quote:
Originariamente inviata da Milo
Se aprono di domenica e festivi normali negozi e centri commerciali mi chiedo perchè non lo debbano fare anche banche,poste,assicurazioni,uffici pubblici,avvocati,notai ecc.ecc.,ma a quel punto che senso avrebbe la domenica e i festivi?
|
Proprio questo è l'obiettivo dei datori di lavoro, svuotare di ogni residuo significato a qualsiasi giorno dell'anno e coltivare una moltitudine che si sia sbarazzata dell'abitudine di vedere e nella domenica delle occasioni di ricreazione collettiva.
|
Ultima modifica di Labocania; 13-11-2017 a 19:48.
|
25-11-2017, 11:54
|
#39
|
Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,714
|
se mi pagano il doppio va bene
|
|
25-11-2017, 12:21
|
#40
|
Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
|
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
L'Alto Adige dice no.
Cosa ne pensate voi di questo malcostume ingenerato dallo sciagurato decreto sulle liberalizzazioni del governo Monti, che ha depauperato del riposo domenicale e di quello festivo i lavoratori nel settore del commercio del, che ha eroso anche il tempo libero serale e addirittura notturno di molti e che promette di fare strame anche del Natale, di Santo Stefano e del Capodanno?
|
Ovviamente tutto il male possibile
Ah, laddove hanno sperimentato un'altra stupidata colossale, ossia l'apertura 24h, stanno floppando alla grande e ritornando sui propri passi
|
|
|
|
|