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Vecchio 03-10-2012, 21:00   #21
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Originariamente inviata da Stefania90 Visualizza il messaggio
Ciao a tutti, è da un pò che non entro sul forum perché ho iniziato da qualche settimana a lavorare in un call center. Sembrerà strano per una che soffre di fobia sociale fare un lavoro del genere ma è più semplice di quanto si pensi, parlare al telefono con sconosciuti non è un problema per me, anzi sono anche più tosto bravina, il problema sorge con i colleghi, sono l'unica che non ha ancora legato con nessuno e mi sembra di essere tornata ai tempi del liceo, ho pensato di mollare solo per questo motivo, ma ho bisogno di lavorare e non posso.Mi salva solo il fatto che li ci lavora pure mia sorella e durante le pause mi aggrego con lei e altri ragazzi per il caffè, se no me ne starei tutto il giorno appiccicata alla scrivania a lavorare senza sosta, ma adesso mia sorella cambia orario di lavoro ed io mi ritroverò da sola. Come fate voi a conciliare lavoro e fobia sociale? Ignorate completamente i vostri colleghi perchè tanto voi siete li per lavorare e non per fare amicizia o cercate di socializzare?Avete mai pensato di lasciare il lavoro perché non avete un buon rapporto con i colleghi?
questo topic mi sta molto a cuore.
Sinceramente non ho capito bene come mai, ma quando lavoravo in un altro posto (in produzione) non mi si filava nessuno.
Ero molto triste (non depresso) all'epoca, il lavoro non mi piaceva affatto. E penso che la cosa si notasse lontano un miglio. Forse sembravo depresso. E probabilmente posso esser sicuro che non fosse depressione solo perché ci sono passato anni prima.
Ma non sono riuscito a legare granché. Qualcosa, ogni tanto. Probabilmente mi autosabotavo, immagino. O forse non mi trovavo con gli altri.
Avevo problemi di memoria all'epoca, legati anche al fatto che lavoravo spesso di notte e cercavo di studiare.

Adesso è tutto un altro film. Da circa 4 anni in cui ho cambiato mestiere, sarà perché ho un socio che è estremamente estroverso e quindi mi tira in ballo (siamo in due a fare questo lavoro quindi è ovvio che mi chiami), sarà perché grazie alla sua presenza sono riuscito a imparare come lasciarmi andare di più, sarà che ho anche un aspetto più felice, sarà che essendo più felice mi sento più integrato e ogni tanto sparo qualche battuta che fa spanciare tutti.
Sta di fatto che adesso mi sono integrato davvero bene al lavoro!

Quindi, mi viene da pensare che dovresti fare un po' di lavoro:
1) riuscire ad essere concentrata, non solo al lavoro, ma durante le situazioni sociali. Il fobico, o per lo meno quello che ero io quando ero fobico (evitante), avendo un'ansia sociale, tende spesso in situazioni sociali a chiudersi nei suoi pensieri, quando non addirittura ad alienarsi o a sentirsi alienato.
Per quella che è la tua possibilità, cerca di fare in modo che questo non avvenga. Sarà faticoso. Tieniti forzatamente vigile e attenta su quello che dicono gli altri tutte le volte che capiti in compagnia altrui. Ripensaci. Non puoi dimenticare le cose base, come i nomi, le età o se qualcuno ha qualche particolarità (qualche hobby o altro);
2) osserva con attenzione emulativa le persone "estroverse". Questa parte sul forum me la criticano TUTTI, ma io è da quando ho 16 anni che vado avanti a imitare le persone e non credo di essere affatto privo di personalità.
Il segreto è prendere solo ciò che ti piace, oppure imitare gli schemi comportamentali che non conosci.
Se ad esempio vedi che una ragazza ad un certo punto va dalle altre e chiede "Caffé?" sventolando la chiavetta per il distributore automatico, pensa che potresti farlo pure te.
Se vedi che una ragazza nuova viene approcciata da una più anziana, fà caso alle domande che gli vengono poste: cosa fai, cosa facevi come lavoro prima di venire qui, stai studiando, hai hobby, ecc.
Cerca di capire se c'è uno schema, un leit motif, cosicché la prossima novizia che arriva l'acchiappi te, e fai pratica+amicizia
3) cerca di trovare sintonia almeno con una persona, ma anche più di una se riesci. Così con loro sai che ti troverai bene anche in un gruppo più numeroso. Sfrutta le occasioni che ti capitano per rapporti a due, in modo da poter dialogare con una certa intimità, e non aver paura di scoprirti un pochettino, di raccontare qualcosa di te, se vedi che la persona ti ispira fiducia oppure ti dice qualcosa di lei.
4) ogni tanto osa. Prova a proporre un caffé, magari dici "lo offro io" (se si usa da voi).

Mi rendo conto che sono consigli di difficile applicazione per un fobico, ma se ci provi, anche se non ci riesci, ti aiuterà. Laddove non riesci saprai di avere una difficoltà, e quindi saprai che quello è un punto da migliorare.


E mi raccomando, non lasciare quest'opportunità del lavoro! Vedilo come fosse un dono, un'occasione per migliorarti socialmente!
Vecchio 03-10-2012, 22:02   #22
Esperto
L'avatar di Lino_57
 

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Originariamente inviata da Stefania90 Visualizza il messaggio
Stessa situazione della mia, i rapporti tra colleghi nel call center dove lavoro sono all'apparenza camerateschi, ci si da consigli a vicenda, si scherza, si chiacchiera durante le pause ma è tutta una facciata perché alla fine ognuno vede i propri interessi, c'è quello che fa più contratti a cui magari parlano alle spalle e poi davanti amici come prima, quello che ne fa pochi ed è preso di mira dai pettegoli , insomma il classico, finto, rapporto tra colleghi che si fanno la guerra a chi chiude più contratti o a chi prende più appuntamenti, che poi come hai detto tu l'azienda cerca in tutti i modi di alimentare le rivalità tra colleghi e questo non aiuta (pensa che abbiamo pure una lavagna con il nome di tutti i dipendenti ed ogni volta che qualcuno fa un contratto deve segnarlo li come per vantarsi.) Io queste cose non le sopporto, non credo che riuscirò mai a stabilire un vero rapporto di amicizia in posto del genere.Preferire farmi i cavoli miei,andare farmi le mie quattro ore giornaliere senza parlare con nessuno e chi si è visto si è visto ma finirei inevitabilmente per passare per quella antipatica e magari asociale e questo lo voglio evitare.
Caspita, mi ricorda il film "Tutta la vita davanti" con la Ferilli che faceva la responsabile di un call center simile al tuo
E' chiaro che in un ambiente del genere è escluso fare amicizia o avere buoni rapporti veri: la competizione fra gli operatori non può portare a nulla di buono, solo sorrisi di facciata e tante frecciatine alle spalle (al di là che uno sia sociofobico o meno). Pensala come un'esperienza a termine (1-2 anni), e sfruttala per allenarti a vincere la fobia o la timidezza, intanto ci prendi anche qualche soldino, che di questi tempi non è male.
I Call Center sono stati definiti giustappunto "la catena di montaggio del 3° millennio": si viene considerati solo un fattore da "spremere" fino a quando uno non ce la fa più e si trova costretto a mollare...
Vecchio 03-10-2012, 22:43   #23
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Secondo me devi solo prendere confidenza col lavoro, l'ambiente e i colleghi. Col passare del tempo avrai senz'altro possibilità per socializzare coi tuoi colleghi.
Un po' come quando si andava a scuola: all'inizio ognuno per sé, poi si prende confidenza e si formano i gruppi
Vecchio 04-10-2012, 01:13   #24
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Originariamente inviata da Stefania90 Visualizza il messaggio
Ciao a tutti, è da un pò che non entro sul forum perché ho iniziato da qualche settimana a lavorare in un call center. Sembrerà strano per una che soffre di fobia sociale fare un lavoro del genere ma è più semplice di quanto si pensi, parlare al telefono con sconosciuti non è un problema per me, anzi sono anche più tosto bravina, il problema sorge con i colleghi, sono l'unica che non ha ancora legato con nessuno e mi sembra di essere tornata ai tempi del liceo, ho pensato di mollare solo per questo motivo, ma ho bisogno di lavorare e non posso.Mi salva solo il fatto che li ci lavora pure mia sorella e durante le pause mi aggrego con lei e altri ragazzi per il caffè, se no me ne starei tutto il giorno appiccicata alla scrivania a lavorare senza sosta, ma adesso mia sorella cambia orario di lavoro ed io mi ritroverò da sola. Come fate voi a conciliare lavoro e fobia sociale? Ignorate completamente i vostri colleghi perchè tanto voi siete li per lavorare e non per fare amicizia o cercate di socializzare?Avete mai pensato di lasciare il lavoro perché non avete un buon rapporto con i colleghi?
Aaah questo è un tema che mi ossessiona alla decima, attualmente. Dunque anche tu ti sei resa conto che per una fobica\o non è un problema rapportarsi con persone sconosciute in quanto, come si fa a temere il giudizio di persone di cui non ce ne frega niente?E' evidente che il problema si pone con le persone che conosciamo bene. Con i colleghi, ho assimilato da poco questo concetto, non si può essere se stessi, nè con loro nè sul lavoro, quindi fondamentalmente il lavoro è una maschera che si indossa, in questo senso fingere è abbastanza facile. Più difficile è riuscire a togliere la maschera e tornare se stessi, spontanei, sinceri, lontano dalle miserie schifose del lavoro, quando l'orario lavorativo finisce: si richiede all'essere umano di fingere per tot ore, e di essere se stesso per tot ore. Questo potrebbe da un lato portare a una schizofrenizzazione, dall'altro all'incapacità di smettere di recitare:io spesso ho sofferto della seconda, perchè a furia di stare ore a fingere, tengo tutto dentro, ansie, ossessioni, mi blocco completamente come un motore ingolfato, e quando stacco dal lavoro non riesco più a tornare me stesso se non trascorso un bel pò di tempo(qualche giorno) nel quale la mia testa riesca a rielaborare e rimuginare su quanto successo e a riprendere coscienza di chi sono veramente io e che in quel momento sto fingendo e quindi di dire a me stesso:''smettila di fingere!''. Ricorda che il luogo di lavoro non è un'amicizia, non è una convivenza di una coppia, ma un rapporto di interesse finto e spesso miserrimo umanamente, che spesso impoverisce, quindi non c'è bisogno anzi spesso è controproducente mostrare la propria fobia o qualsiasi fosse il proprio problema, perchè in questo tipo di ambiente ci sono sempre le iene, i profittatori pronti a lucrare sulle tue difficoltà.
Vecchio 04-10-2012, 11:49   #25
Principiante
 

Io ho lasciato diversi lavori per questo motivo e purtroppo non riesco ancora ad individuare la causa .
Vecchio 04-10-2012, 12:09   #26
Avanzato
L'avatar di cenerella
 

Un paio di volte mi è capitato di lasciare il lavoro per il pessimo rapporto con i colleghi poi ho cominciato a fregarmene. In particolare in una delle mie ultime esperienze lavorative cercavo di scambiare qualche chiacchera con le colleghe nei momenti morti (facevo la commessa). Insomma nonostante la fs non mi sembrava di essere così discriminata e mi consideravo quasi "aperta" anche se non si poteva parlare di amicizia. Un giorno mi capitò di essere chiamata da una superiore mia coetanea per un cartellino mancante ad un pantalone o qualcosa del genere, io feci il mio lavoro poi sentì allontanandomi che questa superiore con un collega diceva "questa non da confidenza a nessuno". Non ebbi il coraggio di andare da lei a chiederle perché avesse detto ciò poi pensai "che senso ha, in fondo ha ragione, sono io che continuo a negare l'evidenza". A distanza di 2 anni a ripensarci mi sento male e rabbrividisco al pensiero di come possa essere vista dagli altri.
Vecchio 04-10-2012, 12:52   #27
Avanzato
L'avatar di Barcollo
 

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Originariamente inviata da Stefania90 Visualizza il messaggio
Ciao a tutti, è da un pò che non entro sul forum perché ho iniziato da qualche settimana a lavorare in un call center. Sembrerà strano per una che soffre di fobia sociale fare un lavoro del genere ma è più semplice di quanto si pensi, parlare al telefono con sconosciuti non è un problema per me, anzi sono anche più tosto bravina, il problema sorge con i colleghi, sono l'unica che non ha ancora legato con nessuno e mi sembra di essere tornata ai tempi del liceo, ho pensato di mollare solo per questo motivo, ma ho bisogno di lavorare e non posso.Mi salva solo il fatto che li ci lavora pure mia sorella e durante le pause mi aggrego con lei e altri ragazzi per il caffè, se no me ne starei tutto il giorno appiccicata alla scrivania a lavorare senza sosta, ma adesso mia sorella cambia orario di lavoro ed io mi ritroverò da sola. Come fate voi a conciliare lavoro e fobia sociale? Ignorate completamente i vostri colleghi perchè tanto voi siete li per lavorare e non per fare amicizia o cercate di socializzare?Avete mai pensato di lasciare il lavoro perché non avete un buon rapporto con i colleghi?

Sono contento per te, io invece al primo giorno ho avuto difficoltà enormi tanto che a fine serata ho chiamato i responsabili e gli ho detto che questo lavoro non faceva per me poichè non riuscivo ad essere sciolto al telefono, ero nervoso e poi la gente ti rispondeva male.Ma la cosa più assurda era quella di sbattersi per 5 ore al giorno e sentire persone al telefono che ti rispondono in malo modo poi aggiungiamoci anche che non riuscivo a capire niente con le cuffiette che avevo in quanto non isolavano una cippa col resto dei colleghi, non mi riuscivo neppure a concentrare.
Se poi aggiungiamo -cosa più importante- la paga veramente vergognosa, gli stimoli per andare avanti erano ridotti ai minimi termini per cui ho preferito abbandonare e menomale che l'ho capito subito che era un lavoro non adatto alle mie caratteristiche altrimenti sarei uscito pazzo
Vecchio 04-10-2012, 13:15   #28
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Originariamente inviata da cenerella Visualizza il messaggio
Un paio di volte mi è capitato di lasciare il lavoro per il pessimo rapporto con i colleghi poi ho cominciato a fregarmene. In particolare in una delle mie ultime esperienze lavorative cercavo di scambiare qualche chiacchera con le colleghe nei momenti morti (facevo la commessa). Insomma nonostante la fs non mi sembrava di essere così discriminata e mi consideravo quasi "aperta" anche se non si poteva parlare di amicizia. Un giorno mi capitò di essere chiamata da una superiore mia coetanea per un cartellino mancante ad un pantalone o qualcosa del genere, io feci il mio lavoro poi sentì allontanandomi che questa superiore con un collega diceva "questa non da confidenza a nessuno". Non ebbi il coraggio di andare da lei a chiederle perché avesse detto ciò poi pensai "che senso ha, in fondo ha ragione, sono io che continuo a negare l'evidenza". A distanza di 2 anni a ripensarci mi sento male e rabbrividisco al pensiero di come possa essere vista dagli altri.

''Questa non dà confidenza a nessuno'' : esatto, corretto, giusto, sul lavoro non si dà confidenza a nessuno, non è una amicizia, non è una serata tra amici, è un luogo dove si fanno i propri interessi: tu capo vuoi confidenza?vattela a cercare in appuntamenti serali.

La confidenza che puoi dare sul lavoro è strettamente lavorativa secondo me, dal momento che se ti confidassi veramente(sul lavoro, non parlo nella vita spontanea, libera del fuori-lavoro) ti castigherebbero amaramente con commenti, battutacce, sfottò. Spesso il lavoro è il luogo della non-umanità, della non-comprensione. Ti sembra che fare i proprio interessi, il guadagno, il profitto, coincidano con la comprensione del prossimo?

Riflettendo con la mia psicoterapeuta, in effetti sto realizzando che il luogo di lavoro è un mondo a parte, dove non vigono le regole generali tra persone, l'empatia, la comprensione, l'ascolto, ma vigono solamente regole che altri fanno e con le quali bisogna rapportarsi, a meno che non si è in una posizione alta tale da fare le regole noi. Vogliamo rispettarle?Non vogliamo rispettarle?A noi sta il comportamento, in entrambe i casi abbiamo prezzi da pagare, l'uno della fatica, dell'adattamento, della funzionalità, della infelicità della finzione, nell'altro della libertà di essere noi stessi pagata con i rimproveri, l'incomprensione, l'emarginazione, l'allontanamento.

Sono pochi i casi in cui si può essere pienamente se stessi sul posto di lavoro, a quanto mi è dato di comprendere sempre più, e bisogna considerarlo un lusso, anzi un extra lusso!
Vecchio 04-10-2012, 13:34   #29
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

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Originariamente inviata da Stefania90 Visualizza il messaggio
Ciao a tutti, è da un pò che non entro sul forum perché ho iniziato da qualche settimana a lavorare in un call center. Sembrerà strano per una che soffre di fobia sociale fare un lavoro del genere ma è più semplice di quanto si pensi, parlare al telefono con sconosciuti non è un problema per me, anzi sono anche più tosto bravina, il problema sorge con i colleghi, sono l'unica che non ha ancora legato con nessuno e mi sembra di essere tornata ai tempi del liceo, ho pensato di mollare solo per questo motivo, ma ho bisogno di lavorare e non posso.Mi salva solo il fatto che li ci lavora pure mia sorella e durante le pause mi aggrego con lei e altri ragazzi per il caffè, se no me ne starei tutto il giorno appiccicata alla scrivania a lavorare senza sosta, ma adesso mia sorella cambia orario di lavoro ed io mi ritroverò da sola. Come fate voi a conciliare lavoro e fobia sociale? Ignorate completamente i vostri colleghi perchè tanto voi siete li per lavorare e non per fare amicizia o cercate di socializzare?Avete mai pensato di lasciare il lavoro perché non avete un buon rapporto con i colleghi?
sfrutta la macchinetta del caffè, lì vi incontrate per forza, piglia la collega più chiaccherona e dille una frase di circostanza....ad esempio "ma che freddo fa in questo ufficio" "ma forse sono io che sono freddolosa"
bon, a quel punto se lei è estroversa attacca con il chiacchericcio tu non dovrai far altro che assecondarla
Vecchio 04-10-2012, 14:16   #30
Banned
 

Mi è capitato di fare uno stage in uno studio e scaduto il termine mi dissero che volevano assumermi, ho rifiutato; era un bell'ambiente, tutti cordiali, non credo di essere socio fobico, però mi disturbava il fatto che volessero a tutti i costi interagire con me, ma non per paura di sfigurare o cosa, proprio non mi interessava saper nulla di nessuno, arrivavo lì già con la luna storta mi siedevo e facevo quello che dovevo fare, come una macchina, e cercavo di alienarmi così tutto il giorno, e poi la pausa, mi invitavano a bere il caffè, le prime volte accettai ma poi dopo essermi trovato in mezzo alle puttanate di cui discutevano, saltavo anche quella.. Sono troppo cupo e depresso per stare in quegli ambienti. Sta di fatto che io a loro, credo di aver fatto una bella impressione, lo stage doveva essere non retribuito e invece mi diedero denaro e in più, ripeto, volevano assumermi; l'ultimo giorno vennero tutti a salutarmi raccomandandosi di passare a trovarli in futuro, salutai e ovviamente non mi feci più vivo.

Quindi la risposta è, non riesco a conciliare il lavoro con, nel mio caso, la depressione.
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