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05-01-2009, 19:48
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,119
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Tempo fa, quand'ero giovane e immaturo, scrissi un topic http://www.fobiasociale.com/postlite...autostima.html in cui esprimevo un punto di vista ampiamente condivisibile secondo il quale l'autostima sarebbe l'elemento necessario per spiccare il giusto salto di qualità nella vita.
Ora la mia ricerca teorica ha subito degli aggiustamenti e ho cominciato ad affrontare il concetto di autoefficacia.
Che cos'è l'autoefficacia? Si tratta di un concetto introdotto dallo psicologo americano Alber Bandura negli anni ottanta, e consiste nella fiducia delle persone nelle proprie competenze per ottenere i risultati desiderati attraverso le proprie azioni. L'autoefficacia non è una previsione sul proprio comportamento futuro, né una semplice intenzione, né un tratto di personalità. Essa risponde al bisogno fondamentale delle persone di vedere che le loro azioni hanno prodotto effetti tangibili sull'ambiente sociale e fisico. Questa percezione è alla base del sentimento dell'autoefficacia, ovvero il sentimento di essere protagonisti nelle circostanze in cui si vive e di contare nel proprio ambiente sociale.
Chi crede alla propria autoefficacia in sostanza dovrebbe credere di poter far fronte alle situazioni attivando le risorse psicologiche, cognitive e affettive a sua disposizione.
Il concetto è quindi diverso dall'autostima che invece riguarda una valutazione generale e complessiva di se stessi (il piacersi globalmente come persone).
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05-01-2009, 19:54
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 586
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Vabbè, allora ho sempre usato il termine autostima per indicare l'autoefficacia: ovvio che per me l'autostima indica la mia capacità di fare le cose, di essere autonomo, di essere figo, io mi piaccio principalmente per questi aspetti, mica per altri, per le mie capacità che alla fine si concretizzano in risultati.
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05-01-2009, 19:58
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,119
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Si, ma ci devi ancora dire cosa hai combinato l'altra giorno. Io già mi ero fatto certi film in testa 8)
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05-01-2009, 20:04
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 586
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Ho semplicemente smesso di essere sfigato perchè ho smesso di pensare di esserlo, tutto qui.
Purtroppo invece sono ancora sia pigro che un po' influenzato.
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05-01-2009, 20:11
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,119
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E allora ti abbiamo proprio perso del tutto
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05-01-2009, 20:45
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#6
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Avanzato
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 391
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bravo, hai citato uno degli autori più ganzi che ho mai "letto"...
però fossi in te leggerei per concretizzare, insomma, fatti dare un voto e dopo tanti voti un pezzo di carta in più, che fa sempre comodo
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05-01-2009, 20:46
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Milano (hinterland)
Messaggi: 2,240
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Quote:
Originariamente inviata da uahlim
Ho semplicemente smesso di essere sfigato perchè ho smesso di pensare di esserlo, tutto qui.
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Grande Uahlim, utente che sto apprezzando sempre di più... (oggi ho fatto appena in tempo a dare una sbirciata al sito-web che avevi come firma curioso, piuttosto e anzichenò)
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05-01-2009, 23:17
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#8
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Esperto
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 500
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Personalmente credo che il succo della questione stia semplicemente nel fatto che un'alta autostima derivi da un'alta autoefficacia e viceversa.
Oppure si potrebbe avanzare l'ipotesi che questa "autoefficacia" della quale parli sia inscrivibile nel più generale concetto di autostima, laddove per autostima non si può semplicisticamente intendere una non meglio specificata "opinione di sè", ma un complesso articolatissimo di valutazioni (consapevoli e anche INCONSAPEVOLI) che facciamo su noi stessi.
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05-01-2009, 23:24
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#9
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Intermedio
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 242
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di cui parla Bandura!
L'autoefficacia percettiva di Bandura afferma l’importanza di sapere di saper fare.
Le convinzioni d'efficacia riflettono l’effettiva capacità dell’individuo di autoregolarsi e operare con successo in particolari ambiti di attività.
Queste convinzioni di autoefficacia influenzano:
Processi cognitivi
Processi affettivi
Processi di selezione
Processi motivazionali
Le convinzioni di efficacia personale influenzano la motivazione determinando:
gli obiettivi perseguiti
gli sforzi profusi
la perseveranza di fronte alle difficoltà
le reazioni ai fallimenti
Le persone con alta autoefficacia percepita:
tendono a scegliere attività e compiti impegnativi come occasioni di crescita personale
hanno livelli di aspirazione ambiziosi e realistici
si impegnano a fondo e perseguono gli obiettivi con determinazione
reagiscono positivamente ai fallimenti
di fronte alle difficoltà impreviste non si fanno sopraffare dall’ansia
nelle avversità non cedono allo sconforto
Le persone con bassa autoefficacia percepita:
Tendono a rifuggire da compiti impegnativi
Hanno bassi livelli di aspirazione
Mostrano scarso impegno nelle difficoltà e tendono alla rinuncia precocemente
Sono vulnerabili alle frustrazioni e allo stress
L'autoefficacia si sviluppa per: persuasione, imitazione, pratica diretta, regolazione delle emozioni e delle reazioni corporee.
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05-01-2009, 23:27
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#10
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Principiante
Qui dal: Jan 2009
Ubicazione: Grigiolandia
Messaggi: 90
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Quote:
Originariamente inviata da californiano
L'autoefficacia si sviluppa per: persuasione
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Bene. Ora il tutto sta nel trovare qualcuno che mi persuada. Volontari? 8)
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05-01-2009, 23:35
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#11
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Avanzato
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 487
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E' una spirale positiva che si autoalimenta, oppure una spirale negativa che si autoalimenta, sono come 2 attrattori in un sistema caotico.
Bisogna entrare nella spirale positiva.
Forza ragazzi, dobbiamo farcela, iiissaa iisssa, eddai, datemi una mano anche voi che da solo non ce la posso farcela
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05-01-2009, 23:38
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#12
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Intermedio
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 242
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io in sta spirale quest'anno ci ho sguazzato nel positivo (ma non parlo di fobie) e vi posso assicurare che funziona, fa quasi miracoli
devo usarla ancora solo 2 volte, spero di non averla esaurita
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05-01-2009, 23:45
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#13
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Avanzato
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 487
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Quote:
Originariamente inviata da californiano
io in sta spirale quest'anno ci ho sguazzato nel positivo (ma non parlo di fobie) e vi posso assicurare che funziona, fa quasi miracoli
devo usarla ancora solo 2 volte, spero di non averla esaurita
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Il problema è che tu per battere le fobie devi per un po' abbandonare il concetto di autostima e di autoefficacia, ma fottertene proprio del giudizio degli altri, per toglierti st'ansia, e dopo puoi con serenità riprenderlo gestendo la cosa.
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05-01-2009, 23:50
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#14
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
L'autoefficacia non è una previsione sul proprio comportamento futuro, né una semplice intenzione, né un tratto di personalità. Essa risponde al bisogno fondamentale delle persone di vedere che le loro azioni hanno prodotto effetti tangibili sull'ambiente sociale e fisico.
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Tempo fa andai all'Auchan a vedere i frontalini degli espositori di una certa marca di vernici spray per auto, che erano stati fatti con un programma da me realizzato. Vederli e sapere che erano stati realizzati usando il mio programma mi diede molta soddisfazione. C'entra con quello di cui parli tu?
Io comunque non credo di aver problemi di autostima, almeno nel mio lavoro, credo di sapere ciò che so fare e anzi di aver da insegnare agli altri, il problema è che mi vergogno anche di questo... ops:
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05-01-2009, 23:51
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: My HoMe
Messaggi: 2,194
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Tempo fa, quand'ero giovane e immaturo, scrissi un topic http://www.fobiasociale.com/postlite...autostima.html in cui esprimevo un punto di vista ampiamente condivisibile secondo il quale l'autostima sarebbe l'elemento necessario per spiccare il giusto salto di qualità nella vita.
Ora la mia ricerca teorica ha subito degli aggiustamenti e ho cominciato ad affrontare il concetto di autoefficacia.
Che cos'è l'autoefficacia? Si tratta di un concetto introdotto dallo psicologo americano Alber Bandura negli anni ottanta, e consiste nella fiducia delle persone nelle proprie competenze per ottenere i risultati desiderati attraverso le proprie azioni. L'autoefficacia non è una previsione sul proprio comportamento futuro, né una semplice intenzione, né un tratto di personalità. Essa risponde al bisogno fondamentale delle persone di vedere che le loro azioni hanno prodotto effetti tangibili sull'ambiente sociale e fisico. Questa percezione è alla base del sentimento dell'autoefficacia, ovvero il sentimento di essere protagonisti nelle circostanze in cui si vive e di contare nel proprio ambiente sociale.
Chi crede alla propria autoefficacia in sostanza dovrebbe credere di poter far fronte alle situazioni attivando le risorse psicologiche, cognitive e affettive a sua disposizione.
Il concetto è quindi diverso dall'autostima che invece riguarda una valutazione generale e complessiva di se stessi (il piacersi globalmente come persone).
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In sintesi: si deve essere sempre protagonisti??
Per essere sempre in primo piano però è necessaria e fondamentale l'autostima, se no si cade inevitabilmente in ansia, agitazione ed imbarazzo....
La cosa mi sembra poco applicabile nel concreto....almeno, si deve essere portati per queste cose... :?
Quote:
L'autoefficacia si sviluppa per: persuasione, imitazione, pratica diretta, regolazione delle emozioni e delle reazioni corporee.
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Ok, la persuasione ci sta, ma si devono avere dei validi motivi per lasciarsi persuadere....e non si è persuasi per tutta la vita....può esserci un momento di esultanza, di successo....ma poi quella persuasione perde la sua efficacia....
L'imitazione potrebbe anche funzionare, ma prima bisogna trovare qualcuno da poter emulare, qualcuno che si stima e da cui trarre esempio.....
Pratica diretta: sarebbe come dire una sorta di terapia d'urto...ma se manca l'autostima e uno sprono a cui appoggiarsi non se ne si fa nulla...
Regolazioni della emozioni e reazioni corporee: è quello che tento di fare da quasi una vita ma ancora non ci sono riuscita...ci sono sempre della ricadute.
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06-01-2009, 00:00
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#16
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Intermedio
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 242
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ragassi, alle domande che ponete solo uno psicologo sociale e cognitivo vi può da rispondere, cacciate il grano :lol:
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06-01-2009, 00:05
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#17
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Avanzato
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 487
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Quote:
Originariamente inviata da californiano
ragassi, alle domande che ponete solo uno psicologo sociale e cognitivo vi può da rispondere, cacciate il grano :lol:
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Prima cura te stesso poi ne riparliamo.
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06-01-2009, 00:08
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#18
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Intermedio
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 242
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mo mica mi stavo proponendo io, non sono manco iscritto all'album (cit.)
cmq io mi autocurerò, vedrai, sto carpendo tutti i più oscuri segreti
prima devi diventare padrone della fobia, poi puoi liberartene
ohmmmm
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06-01-2009, 01:21
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,119
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@ Moon: no, quella di cui parli tu secondo me è più autostima o quantomeno una sorta di gratificazione nata dalla constatazione di un successo. Cosa che comunque alimenta l'autoefficacia.
@ Piocca: l'autoefficacia è (in estrema sintesi) la fiducia e la consapevolezza che con i propri mezzi si può intervenire su una realtà, modificandola secondo le proprie esigenze. L'autostima è senz'altro una buona base, ma secondo me non è la conditio sine qua non per realizzare quello che si vuole ottenere. Occorrerebbe anzitutto perseguire obiettivi compatibili con le proprie risorse e capacità.
Per il resto devi cacciare il grano perché non essendo uno del settore altro non posso dire
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21-07-2009, 16:41
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#20
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Milano è introversa
Messaggi: 1,455
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Quote:
Originariamente inviata da californiano
di cui parla Bandura!
L'autoefficacia percettiva di Bandura afferma l’importanza di sapere di saper fare.
Le convinzioni d'efficacia riflettono l’effettiva capacità dell’individuo di autoregolarsi e operare con successo in particolari ambiti di attività.
Queste convinzioni di autoefficacia influenzano:
Processi cognitivi
Processi affettivi
Processi di selezione
Processi motivazionali
Le convinzioni di efficacia personale influenzano la motivazione determinando:
gli obiettivi perseguiti
gli sforzi profusi
la perseveranza di fronte alle difficoltà
le reazioni ai fallimenti
Le persone con alta autoefficacia percepita:
tendono a scegliere attività e compiti impegnativi come occasioni di crescita personale
hanno livelli di aspirazione ambiziosi e realistici
si impegnano a fondo e perseguono gli obiettivi con determinazione
reagiscono positivamente ai fallimenti
di fronte alle difficoltà impreviste non si fanno sopraffare dall’ansia
nelle avversità non cedono allo sconforto
Le persone con bassa autoefficacia percepita:
Tendono a rifuggire da compiti impegnativi
Hanno bassi livelli di aspirazione
Mostrano scarso impegno nelle difficoltà e tendono alla rinuncia precocemente
Sono vulnerabili alle frustrazioni e allo stress
L'autoefficacia si sviluppa per: persuasione, imitazione, pratica diretta, regolazione delle emozioni e delle reazioni corporee.
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Insomma un modo come un altro per diventare delle macchine del risultato...
l'importante è fare, agire riuscire non importa come non importa a spese di chi, l'importante è l'orticello sottocasa e ke IO, KE RIESCOOOO (ahahahhahaha -risata diabolica-) IO, IO, IOOOOO abbia il culo parato, le braccia forti, lo sguardo da duro.
Ovviamente avrà venduto un botto di copie, com'è prassi nel mondo del "fottitene di cosa c'è in giro, ci sei solo te", altro gettonato "dipende da come vedi le cose" ancora "puoi fare forza solo su te stesso" e il più mitico di tutti "fottitene di cosa dice la gente" (cosa MAI vera).
Insomma modi per alienarci ne stiamo trovando milioni...e ad aiutarci, anzi a fomentarci ci pensano psicologi, PNL, forse coaching ma non sono informato abbastanza.
L'autoefficacia direi che inconsciamente l'ho provata per anni (direi una decina, senza scriverci un libro) con il risultato che la disumanità prima o poi prende il sopravvento e la testa sballa...e li ne vedrete delle belle. Ero uguale uguale uguale: duro, ambizioso, non avevo ansia, appena arrivava un fallimento subito in pista, ma la frase + bella è perseguire obiettivi AMBIZIOSI pratici e realistici, come se la fantasia non contasse niente, come se fossi una macchina da guerra.
Vi posso consigliare piuttosto, forse artisticamente + interessante oltre che forse fonte di business, se mai la pazzia dell'autoefficacia avesse inizio (anche se ripeto ci ha già pensato la PNL a ingegnerizzare IL VINCENTE), di segnarvi le immagini nevro-psicotiche che vi girano per la testa. Potreste fare quadri o un film, un simpatico cortometraggio, raccontarlo agli amici come storie avvenute davvero.
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