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L'autoefficacia è la chiave di tutto?
Tempo fa, quand'ero giovane e immaturo, scrissi un topic http://www.fobiasociale.com/postlite...autostima.html in cui esprimevo un punto di vista ampiamente condivisibile secondo il quale l'autostima sarebbe l'elemento necessario per spiccare il giusto salto di qualità nella vita.
Ora la mia ricerca teorica ha subito degli aggiustamenti e ho cominciato ad affrontare il concetto di autoefficacia. Che cos'è l'autoefficacia? Si tratta di un concetto introdotto dallo psicologo americano Alber Bandura negli anni ottanta, e consiste nella fiducia delle persone nelle proprie competenze per ottenere i risultati desiderati attraverso le proprie azioni. L'autoefficacia non è una previsione sul proprio comportamento futuro, né una semplice intenzione, né un tratto di personalità. Essa risponde al bisogno fondamentale delle persone di vedere che le loro azioni hanno prodotto effetti tangibili sull'ambiente sociale e fisico. Questa percezione è alla base del sentimento dell'autoefficacia, ovvero il sentimento di essere protagonisti nelle circostanze in cui si vive e di contare nel proprio ambiente sociale. Chi crede alla propria autoefficacia in sostanza dovrebbe credere di poter far fronte alle situazioni attivando le risorse psicologiche, cognitive e affettive a sua disposizione. Il concetto è quindi diverso dall'autostima che invece riguarda una valutazione generale e complessiva di se stessi (il piacersi globalmente come persone). |
Vabbè, allora ho sempre usato il termine autostima per indicare l'autoefficacia: ovvio che per me l'autostima indica la mia capacità di fare le cose, di essere autonomo, di essere figo, io mi piaccio principalmente per questi aspetti, mica per altri, per le mie capacità che alla fine si concretizzano in risultati.
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Si, ma ci devi ancora dire cosa hai combinato l'altra giorno. Io già mi ero fatto certi film in testa 8)
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Ho semplicemente smesso di essere sfigato perchè ho smesso di pensare di esserlo, tutto qui.
Purtroppo invece sono ancora sia pigro che un po' influenzato. |
E allora ti abbiamo proprio perso del tutto
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bravo, hai citato uno degli autori più ganzi che ho mai "letto"...
però fossi in te leggerei per concretizzare, insomma, fatti dare un voto e dopo tanti voti un pezzo di carta in più, che fa sempre comodo :D |
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Personalmente credo che il succo della questione stia semplicemente nel fatto che un'alta autostima derivi da un'alta autoefficacia e viceversa.
Oppure si potrebbe avanzare l'ipotesi che questa "autoefficacia" della quale parli sia inscrivibile nel più generale concetto di autostima, laddove per autostima non si può semplicisticamente intendere una non meglio specificata "opinione di sè", ma un complesso articolatissimo di valutazioni (consapevoli e anche INCONSAPEVOLI) che facciamo su noi stessi. |
di cui parla Bandura!
L'autoefficacia percettiva di Bandura afferma l’importanza di sapere di saper fare. Le convinzioni d'efficacia riflettono l’effettiva capacità dell’individuo di autoregolarsi e operare con successo in particolari ambiti di attività. Queste convinzioni di autoefficacia influenzano: Processi cognitivi Processi affettivi Processi di selezione Processi motivazionali Le convinzioni di efficacia personale influenzano la motivazione determinando: gli obiettivi perseguiti gli sforzi profusi la perseveranza di fronte alle difficoltà le reazioni ai fallimenti Le persone con alta autoefficacia percepita: tendono a scegliere attività e compiti impegnativi come occasioni di crescita personale hanno livelli di aspirazione ambiziosi e realistici si impegnano a fondo e perseguono gli obiettivi con determinazione reagiscono positivamente ai fallimenti di fronte alle difficoltà impreviste non si fanno sopraffare dall’ansia nelle avversità non cedono allo sconforto Le persone con bassa autoefficacia percepita: Tendono a rifuggire da compiti impegnativi Hanno bassi livelli di aspirazione Mostrano scarso impegno nelle difficoltà e tendono alla rinuncia precocemente Sono vulnerabili alle frustrazioni e allo stress L'autoefficacia si sviluppa per: persuasione, imitazione, pratica diretta, regolazione delle emozioni e delle reazioni corporee. |
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E' una spirale positiva che si autoalimenta, oppure una spirale negativa che si autoalimenta, sono come 2 attrattori in un sistema caotico.
Bisogna entrare nella spirale positiva. Forza ragazzi, dobbiamo farcela, iiissaa iisssa, eddai, datemi una mano anche voi che da solo non ce la posso farcela |
io in sta spirale quest'anno ci ho sguazzato nel positivo (ma non parlo di fobie) e vi posso assicurare che funziona, fa quasi miracoli
devo usarla ancora solo 2 volte, spero di non averla esaurita :D |
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Re: L'autoefficacia è la chiave di tutto?
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Io comunque non credo di aver problemi di autostima, almeno nel mio lavoro, credo di sapere ciò che so fare e anzi di aver da insegnare agli altri, il problema è che mi vergogno anche di questo... :oops: |
Re: L'autoefficacia è la chiave di tutto?
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Per essere sempre in primo piano però è necessaria e fondamentale l'autostima, se no si cade inevitabilmente in ansia, agitazione ed imbarazzo.... La cosa mi sembra poco applicabile nel concreto....almeno, si deve essere portati per queste cose... :? Quote:
L'imitazione potrebbe anche funzionare, ma prima bisogna trovare qualcuno da poter emulare, qualcuno che si stima e da cui trarre esempio..... Pratica diretta: sarebbe come dire una sorta di terapia d'urto...ma se manca l'autostima e uno sprono a cui appoggiarsi non se ne si fa nulla... Regolazioni della emozioni e reazioni corporee: è quello che tento di fare da quasi una vita ma ancora non ci sono riuscita...ci sono sempre della ricadute. |
ragassi, alle domande che ponete solo uno psicologo sociale e cognitivo vi può da rispondere, cacciate il grano :lol:
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mo mica mi stavo proponendo io, non sono manco iscritto all'album (cit.)
cmq io mi autocurerò, vedrai, sto carpendo tutti i più oscuri segreti prima devi diventare padrone della fobia, poi puoi liberartene ohmmmm |
@ Moon: no, quella di cui parli tu secondo me è più autostima o quantomeno una sorta di gratificazione nata dalla constatazione di un successo. Cosa che comunque alimenta l'autoefficacia.
@ Piocca: l'autoefficacia è (in estrema sintesi) la fiducia e la consapevolezza che con i propri mezzi si può intervenire su una realtà, modificandola secondo le proprie esigenze. L'autostima è senz'altro una buona base, ma secondo me non è la conditio sine qua non per realizzare quello che si vuole ottenere. Occorrerebbe anzitutto perseguire obiettivi compatibili con le proprie risorse e capacità. Per il resto devi cacciare il grano perché non essendo uno del settore altro non posso dire :D |
Re: L'autoefficacia è la chiave di tutto?
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l'importante è fare, agire riuscire non importa come non importa a spese di chi, l'importante è l'orticello sottocasa e ke IO, KE RIESCOOOO (ahahahhahaha -risata diabolica-) IO, IO, IOOOOO :cool: abbia il culo parato, le braccia forti, lo sguardo da duro. Ovviamente avrà venduto un botto di copie, com'è prassi nel mondo del "fottitene di cosa c'è in giro, ci sei solo te", altro gettonato "dipende da come vedi le cose" ancora "puoi fare forza solo su te stesso" e il più mitico di tutti "fottitene di cosa dice la gente" (cosa MAI vera). Insomma modi per alienarci ne stiamo trovando milioni...e ad aiutarci, anzi a fomentarci ci pensano psicologi, PNL, forse coaching ma non sono informato abbastanza. L'autoefficacia direi che inconsciamente l'ho provata per anni (direi una decina, senza scriverci un libro) con il risultato che la disumanità prima o poi prende il sopravvento e la testa sballa...e li ne vedrete delle belle. Ero uguale uguale uguale: duro, ambizioso, non avevo ansia, appena arrivava un fallimento subito in pista, ma la frase + bella è perseguire obiettivi AMBIZIOSI pratici e realistici, come se la fantasia non contasse niente, come se fossi una macchina da guerra. Vi posso consigliare piuttosto, forse artisticamente + interessante oltre che forse fonte di business, se mai la pazzia dell'autoefficacia avesse inizio (anche se ripeto ci ha già pensato la PNL a ingegnerizzare IL VINCENTE), di segnarvi le immagini nevro-psicotiche che vi girano per la testa. Potreste fare quadri o un film, un simpatico cortometraggio, raccontarlo agli amici come storie avvenute davvero. |
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