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18-06-2015, 23:00
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jan 2007
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 192
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Da qualche mese mi sono inserito in una nuova realtà lavorativa:un ambiente di lavoro medio-grande, dato che l'ufficio si compone di una quindicina di persone, anche se io ho rapporti più stretti con 6-7 persone.
Inutile dire quanto fosse il timore di affrontare la nuova avventura: nuove conoscenze,relazioni,confronti e così via.
In una prima fase,un po' per timidezza,un po' perchè pensavo che fosse il modo migliore per essere accettato ho cercato di conquistare la stima dei colleghi dimostrando le doti del buon lavoratore: serietà, affidabilità, prontezza nel risolvere i problemi,disponibilità all'aiuto e così via.
Sentivo,però,di essere ancora ai margini del gruppo dal punto di vista relazionale:i colleghi venivano da me per cose di lavoro,ma quando si trattava di scherzare o parlare d'altro nei momenti di pausa,nisba.E la cosa mi faceva soffrire.
Col passare del tempo ho timidamente modificato il mio atteggiamento:mantenendo le stesse doti di affidabilità, mi sono sforzato di partecipare ai momenti più leggeri,scherzare,fare battute.
Ebbene,ho notato un netto cambiamento:adesso mi vengono a cercare(e io cerco loro)non solo per motivi di lavoro,ma anche per fare due battute e parlare del più e del meno.
Ciò che voglio dire è che non si può sempre dare la colpa agli altri se non vengono a cercarci: deve partire da noi l'atteggiamento propositivo.
Per me è stata una vera scoperta.Abituato com'ero a pensare che il modo migliore per coltivare un rapporto fosse l'essere affidabile,serio,coscienzioso,a verificare con i fattiquanto queste ultime qualità non servono se non sono accompagnate da un atteggiamento di apertura verso il prossimo.
E Dio solo sa quanto spesso vorrei essere più aperto al prossimo, ma mi scontro con i limiti della timidezza.
Ma è stata una bella esperienza: e mi piace condividerla perchè mi ha insegnato qualcosa.E cioè che l'atteggiamento verso il prossimo condiziona l'atteggiamento del prossimo verso di noi.
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18-06-2015, 23:37
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Grande verità.
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19-06-2015, 00:08
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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Purtroppo questa è la sfida più difficile che la fobia sociale ci impone se vogliamo sconfiggerla.
Fino a quando non veniamo messi con le spalle al muro (nel tuo caso sei arrivato a soffrire per non riuscire a parlare del + e del - con i colleghi) ci nascondiamo, scappiamo, evitiamo.
Poi ci sono situazioni, come nel tuo caso, dove scappare è impossibile. Allora ad un certo punto prendiamo di petto la situazione e l'affrontiamo e quasi sempre và come non ci aspettiamo, ovvero bene.
E' il primo passo per capire che in realtà di diverso dagli "altri" abbiamo solo la paura di socializzare e non altre strani tarli che ci mettiamo in testa noi.
Bravo Sceicco
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19-06-2015, 00:36
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#4
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 2,165
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Tutto giusto e condivisibile.
Peccato che io sia pigro.
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19-06-2015, 00:41
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da sceicco
Per me è stata una vera scoperta.Abituato com'ero a pensare che il modo migliore per coltivare un rapporto fosse l'essere affidabile,serio,coscienzioso,a verificare con i fattiquanto queste ultime qualità non servono se non sono accompagnate da un atteggiamento di apertura verso il prossimo.
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Che tristezza, purtroppo è molto spesso vero.
L'importante è che tu sia o faccia il simpatico, se poi sei anche affidabile, serio, coscienzioso (possibilmente non troppo) meglio. Ma con queste ultime qualità da sole di norma ci fai la birra, in ambito di amicizia/conoscenza e più ancora in ambito di relazioni di coppia.
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19-06-2015, 00:54
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#6
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Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Qui
Messaggi: 337
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Che tristezza, purtroppo è molto spesso vero.
L'importante è che tu sia o faccia il simpatico, se poi sei anche affidabile, serio, coscienzioso (possibilmente non troppo) meglio. Ma con queste ultime qualità da sole di norma ci fai la birra, in ambito di amicizia/conoscenza e più ancora in ambito di relazioni di coppia.
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Purtroppo è vero che molte volte vince il piacione anche se è inaffidabile, poco serio e per niente coscienzioso. E' pur vero che chi invece ha queste doti se resta nel suo guscio potrebbe:
1. essere frainteso (si trova male con noi, si crede meglio di noi e per questo non ci considera)
2. essere dimenticato perchè troppo silenzioso
3. fare soggezione
ci vuole il giusto equilibrio delle due cose. Poi dipende tutto da a chi vuoi piacere, se uno guarda solo quante battute dici è un superficiale.
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19-06-2015, 06:04
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#7
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,530
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Sei stato molto bravo a provarci...
Da dove pensi che possa nascere questa tua vecchia idea che basta essere un bravo lavoratore, responsabile e serio, per avvicinare (e, forse, farsi volere bene da) gli altri?
Quote:
Originariamente inviata da Walla
Purtroppo è vero che molte volte vince il piacione anche se è inaffidabile, poco serio e per niente coscienzioso. E' pur vero che chi invece ha queste doti se resta nel suo guscio potrebbe:
1. essere frainteso (si trova male con noi, si crede meglio di noi e per questo non ci considera)
2. essere dimenticato perchè troppo silenzioso
3. fare soggezione
ci vuole il giusto equilibrio delle due cose. Poi dipende tutto da a chi vuoi piacere, se uno guarda solo quante battute dici è un superficiale.
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Concordo, il rischio è bello alto...
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19-06-2015, 06:32
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Che tristezza, purtroppo è molto spesso vero
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Cosa mette tristezza? Il fatto che l'apertura verso il prossimo conquista maggiormente le persone? Tu sei più attratto dalle persone che mostrano chiusura nei tuoi confronti?
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19-06-2015, 09:11
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Sinceramente se vedo una persona sopra le righe che cerca in tutti i modi di essere simpatica, certo l'apprezzo ma personalmente mi dirigo più verso coloro che sono riservati e timidi, non so perché ma sono sempre stata così.
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19-06-2015, 09:12
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Cosa mette tristezza? Il fatto che l'apertura verso il prossimo conquista maggiormente le persone?
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No, il fatto che affidabilità e serietà siano considerate qualità accessorie, che anche se non le hai va bene lo stesso (anzi è meglio non averne più di tanto, ché l'importante è altro).
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19-06-2015, 10:20
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Non ho questa sensazione, ma forse dipende dal fatto che vivo in un paese più civile dell'Italia
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19-06-2015, 10:51
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#12
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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L'affidabilità e la serietà sul lavoro sono cose molto importanti, e infatti nessuno le sta sminuendo. Il fatto è che queste servono (molto) per fare buona impressione ed essere apprezzati nel merito di quello che si fa, dai colleghi e soprattutto dal datore di lavoro. Qui si discute di altro, e cioè di come fare ad ottenere quel "qualcosa in più", che in realtà è un "qualcosa di diverso", cioè la possibilità di scambiare quelle due parole amichevoli con i colleghi.
Con l'affidabilità sul lavoro ottieni il rispetto dei colleghi, ma se vuoi anche la loro amicizia devi fare un passo verso di loro. La bontà del tuo lavoro non basta, più che altro non c'entra in questo discorso.
Va poi detto che l'approssimazione e l'inconcludenza non piacciono a nessuno, quindi se uno non lavora bene, poi non gli sarà mica tanto facile fare amicizia con i colleghi. Nessuno mette in dubbio l'importanza della serietà.
Comunque penso che il topic abbia un senso molto più ampio, pur partendo da considerazioni sul mondo del lavoro. Ed è proprio questa la verità che ci ho visto, cioè che nel rapporto con gli altri bisogna riuscire a fare anche noi il primo passo ( ). Ognuno ha le sue particolarità, ma se penso a me, io sono troppo chiuso verso gli altri, mi lamento di non ricevere attenzioni che io per primo non do. E il modo per recuperare la socialità che non ho passa necessariamente per il trovare interesse attivo verso le persone che mi circondano.
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19-06-2015, 12:00
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Ho già un ottimo atteggiamento propositivo: quando mi fanno una domanda invece di scappare addirittura rispondo a monosillabi.
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20-06-2015, 00:00
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#14
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Intermedio
Qui dal: Jan 2007
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 192
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Che tristezza, purtroppo è molto spesso vero.
L'importante è che tu sia o faccia il simpatico, se poi sei anche affidabile, serio, coscienzioso (possibilmente non troppo) meglio. Ma con queste ultime qualità da sole di norma ci fai la birra, in ambito di amicizia/conoscenza e più ancora in ambito di relazioni di coppia.
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Una cosa non esclude l'altra.Anzi,è il mix delle due a essere "attraente".
Se uno facesse sempre e solo il simpatico,alla fine risulterebbe il giullare di corte,finendo per essere pesante e fuori luogo.
Va detto che anch'io ho amici che fanno dell'affidabilità un valore:e li apprezzo per questo.Ma riconosco che l'amicizia ha bisogno anche di fasi di leggerezza.
Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Sei stato molto bravo a provarci...
Da dove pensi che possa nascere questa tua vecchia idea che basta essere un bravo lavoratore, responsabile e serio, per avvicinare (e, forse, farsi volere bene da) gli altri?
Concordo, il rischio è bello alto...
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Hai centrato il punto.
Deriva da un'educazione familiare dove il valore della serietà veniva prima di tutto.E io ho vissuto credendo che questa qualità essa sola
fosse sufficiente a relazionarsi con gli altri.
Non parliamo poi delle ragazze,dove l'aspetto di maggiore leggerezza conta
Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
L'affidabilità e la serietà sul lavoro sono cose molto importanti, e infatti nessuno le sta sminuendo. Il fatto è che queste servono (molto) per fare buona impressione ed essere apprezzati nel merito di quello che si fa, dai colleghi e soprattutto dal datore di lavoro. Qui si discute di altro, e cioè di come fare ad ottenere quel "qualcosa in più", che in realtà è un "qualcosa di diverso", cioè la possibilità di scambiare quelle due parole amichevoli con i colleghi.
Con l'affidabilità sul lavoro ottieni il rispetto dei colleghi, ma se vuoi anche la loro amicizia devi fare un passo verso di loro. La bontà del tuo lavoro non basta, più che altro non c'entra in questo discorso.
Va poi detto che l'approssimazione e l'inconcludenza non piacciono a nessuno, quindi se uno non lavora bene, poi non gli sarà mica tanto facile fare amicizia con i colleghi. Nessuno mette in dubbio l'importanza della serietà.
Comunque penso che il topic abbia un senso molto più ampio, pur partendo da considerazioni sul mondo del lavoro. Ed è proprio questa la verità che ci ho visto, cioè che nel rapporto con gli altri bisogna riuscire a fare anche noi il primo passo ( ). Ognuno ha le sue particolarità, ma se penso a me, io sono troppo chiuso verso gli altri, mi lamento di non ricevere attenzioni che io per primo non do. E il modo per recuperare la socialità che non ho passa necessariamente per il trovare interesse attivo verso le persone che mi circondano.
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Esatto,Blue,proprio quello che volevo dire.
Tant'è che ho precisato che ho mantenuto le doti di affidabilità,accrescendo i momenti di leggerezza.ma l'una non va a scapito dell'altra.e mi mantengo convinto dell'importanza della serietà.
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20-06-2015, 00:50
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#15
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Principiante
Qui dal: Jun 2014
Messaggi: 76
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Quote:
Originariamente inviata da sceicco
Ciò che voglio dire è che non si può sempre dare la colpa agli altri se non vengono a cercarci: deve partire da noi l'atteggiamento propositivo.
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Straquoto. Le persone amano stare con le persone che amano stare con le persone. Purtroppo i timidi, insicuri, spesso vengono visti come persone fredde, chiuse. Ma questo è normalissimo. Se vedo due persone, una sorridente, spensierata, e una timida, seria, rigida, mi sentirò più attratta ad avvicinare quella sorridente, perchè l'altra è come se mi stesse dicendo "non voglio avere niente a che fare con te".
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20-06-2015, 02:59
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#16
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Avanzato
Qui dal: Oct 2014
Ubicazione: veneto
Messaggi: 340
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Quote:
Originariamente inviata da Blimunda
Straquoto. Le persone amano stare con le persone che amano stare con le persone. Purtroppo i timidi, insicuri, spesso vengono visti come persone fredde, chiuse. Ma questo è normalissimo. Se vedo due persone, una sorridente, spensierata, e una timida, seria, rigida, mi sentirò più attratta ad avvicinare quella sorridente, perchè l'altra è come se mi stesse dicendo "non voglio avere niente a che fare con te".
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Già ..persone conosciute da poco mi hanno gia 'etichettato come quella strana ..o che se la tira ..ovviamente non me l hanno detto ma si incontrano senza invitarmi ...come mai ?so che potrei andare a spiegare che sono timida , fobica ecc . ma non ce la faccio..sono bloccata e poi anche se glielo dicessi non è detto che mi credano . Eppure io sono quella che ci sarebbe sempre se un amico ha bisogno. Magari dico la cosa sbagliata ma nei fatti ci sono . Boh ..la gente è troppo abbagliata dalle apparenze x capire chi fa i fatti ..
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20-06-2015, 06:43
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#17
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,530
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Quote:
Originariamente inviata da sceicco
... Hai centrato il punto.
Deriva da un'educazione familiare dove il valore della serietà veniva prima di tutto.E io ho vissuto credendo che questa qualitàessa sola fosse sufficiente a relazionarsi con gli altri.
Non parliamo poi delle ragazze,dove l'aspetto di maggiore leggerezza conta ...
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Immaginavo. E non è una colpa che proviene unicamente dai genitori, perché a loro volta sono stati educati in quella maniera.
Eppure loro in qualche modo se la sono cavata, uff...
Quote:
Originariamente inviata da Blimunda
... Purtroppo i timidi, insicuri, spesso vengono visti come persone fredde, chiuse. Ma questo è normalissimo. Se vedo due persone, una sorridente, spensierata, e una timida, seria, rigida, mi sentirò più attratta ad avvicinare quella sorridente, perchè l'altra è come se mi stesse dicendo "non voglio avere niente a che fare con te".
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Oltre ai classici scontrosi ed evitanti che in apparenza si comportano da snob e fanno paura, ci sono pure quelli gentili che riescono a (far) sorridere in maniera spontanea, riuscendo a far avvicinare gli altri, nascondendo molto bene il loro disagio.
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20-06-2015, 07:55
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Blimunda
Straquoto. Le persone amano stare con le persone che amano stare con le persone. Purtroppo i timidi, insicuri, spesso vengono visti come persone fredde, chiuse. Ma questo è normalissimo. Se vedo due persone, una sorridente, spensierata, e una timida, seria, rigida, mi sentirò più attratta ad avvicinare quella sorridente, perchè l'altra è come se mi stesse dicendo "non voglio avere niente a che fare con te".
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Per me una persona triste comunica tristezza... "è come se mi stesse dicendo 'non voglio avere niente a che fare con te'" lo pensi tu, non l'altro. L'altro non ha detto proprio nulla, è solo triste adesso.
Forzi tu le intenzioni dell'altro?
Io cerco di capirle le intenzioni, poi se mi scoccia stare con una persona triste è un altro paio di maniche, non affermo affatto che l'altro comunica chiusura o che non ha voglia di stare con me (magari non è affatto vero questo, l'altra persona probabilmente ha voglia di passare del tempo con me), affermo che con quel tipo di persona là sono io che non voglio averci nulla a che fare e mi assumo la piena responsabilità di quel che faccio senza usare l'escamotage di attribuire all'altro intenzioni che magari non ci sono per avere la coscienza a posto.
Non andrebbero mai usati i "come se", alla fine cosa pensa e desidera davvero quella persona?
Questo bisogna chiedersi.
Non è che le interpretazioni si forzano in base alle apparenze.
Anche una cannuccia immersa nell'acqua sembra spezzata... Ma lo è davvero?
E secondo te ci si dovrebbe comportare in base a quel che sembra (i "come se"), quindi agire come se la cannuccia fosse spezzata davvero, o in base a come stanno davvero le cose?
Non si agisce secondo i "come se" ma in base a come stanno le cose secondo me.
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Ultima modifica di XL; 20-06-2015 a 08:52.
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20-06-2015, 08:53
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#19
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Intermedio
Qui dal: Jan 2007
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 192
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Quote:
Originariamente inviata da morgana
Boh ..la gente è troppo abbagliata dalle apparenze x capire chi fa i fatti ..
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Il problema è che,se non ti fai conoscere,non puoi far capire "chi fa i fatti".E poi,chi l'ha detto che una persona più aperta non sia affidabile e non "faccia i fatti"?
Ci sono fior di professionisti,anche nel luogo in cui lavoro,che hanno un curriculum da paura,ma si lasciano andare a momenti di cazzeggio puro...
Quello solo serio,affidabile,lavoratore indefesso è un buon collega di lavoro,ma poco attraente per una relazione.
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20-06-2015, 09:26
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#20
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Immaginavo. E non è una colpa che proviene unicamente dai genitori, perché a loro volta sono stati educati in quella maniera.
Eppure loro in qualche modo se la sono cavata, uff...
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Però una cosa da dire, secondo me, è che non stiamo parlando di una cosa solo negativa. Essere persone affidabili, che fanno parlare i fatti per sè, non ti garantirà di essere immune dai problemi della socialità, però è un valore importante, che altri non hanno e pagherebbero per avere. insomma sono qualità su cui bisogna anche fare forza. E la gente le nota, non è vero che non le notano.
Quote:
Oltre ai classici scontrosi ed evitanti che in apparenza si comportano da snob e fanno paura, ci sono pure quelli gentili che riescono a (far) sorridere in maniera spontanea, riuscendo a far avvicinare gli altri, nascondendo molto bene il loro disagio.
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Io cerco sempre di appartenere proprio a questa categoria . Però a volte sono stato sorpreso nel vedere che alcune persone si erano fatte di me un'idea sbagliata, proprio di uno a cui degli altri non gliene frega nulla. Lì per lì mi ero arrabbiato (molto), perché non capivo come fosse possibile non vedere le mie buone intenzioni verso tutti, però poi riflettendoci sono giunto a conclusioni come quelle dello Sceicco
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