Penso a queste cose, ma non per istinto di conservazione.
E' proprio il perdermi e non l'essere più individuato in questa esistenza che mi attira, visto che provo disagio.
Io penso comunque che non esista alcun istinto di conservazione, ci sono istinti che spingono verso il piacere, verso la socialità ecc. ecc. e istinti che tendono ad evitare cose spiacevoli.
Nell'insieme poi in questo o quel contesto queste spinte possono produrre la conservazione dell'individuo, di questa o quella struttura sociale o viceversa la loro distruzione più celere.
La conservazione individuale è un effetto di altri istinti e forze, non un istinto.
Per buona pace di Freud penso che non esista nemmeno alcun istinto che spinge verso la morte e cose del genere.
Piazza delle fiamme dietro ad una persona e questa si lancerà da un palazzo, ma non certo perché aveva una pulsione di morte che la spingeva verso la morte.
La persona depressa ha solo le fiamme dietro al culo e pensa magari che non ha senso sopravvivere un altro po' per morire comunque "bruciati" in altri sensi, ragiona proprio come la persona che si lancia da un palazzo in quelle circostanze, ma non è che ha un istinto di morte che altri individui non hanno, né è meno dotata di qualche istinto di autoconservazione che altri hanno.
E' nell'insieme che certe cose poi producono questi effetti, la risultante di tante forze spinge poi verso una certa direzione, ma non c'è alcuna forza a monte originaria che spinge verso questa direzione qua. Si scambia l'effetto per causa.
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