E ci siamo così incontrati, dopo "enne" lunghissimi anni. Quanto siamo cambiati? Un poco fisicamente...personalmente il primo impatto per me è stato un po' straniante: non riconoscevo molto di lui, a partire dalla voce per finire alla stazza e all'incarnato. Piano piano che lo osservo mi rendo conto che i tratti che vedevo un tempo sono ancora presenti, compresa la voce che è solo un po' più gutturale. Di lui ritrovo anche espressioni, modi di fare e gesticolare che credevo di aver totalmente rimosso. Anche l'antico carattere riaffora poco a poco, anche se la prima impressione me lo aveva presentato come un individuo totalmente diverso. Col passare delle ore mi accorgo che non è tanto lui ad essere cambiato, è il mio angolo visuale a propormelo in una maniera differente: ora ho meno paura delle persone, riesco persino a intravedere negli altri le loro stesse ansie senza sentirmi un minorato come accadeva una volta.
Certo c'è da dire che, malgrado tutto, lui non è più quello di una volta. Questi sono stati anni veramente difficili per lui...c'è di mezzo quella cosa che al solo sentirne parlare taluni si spaventano, quella cosa che atterrisce ogni bravo genitore oppressivo di questo mondo, quella cosa che quando sei piccolo pensi "e se capitasse anche a me?" e quando sei grande "non ce n'è mai abbastanza
". Insomma credo che abbiate capito...sono contento che lui sia ancora qui, e sono ancor più contento che si ricordi ancora di me, dopo aver pensato per tanto tempo che in fondo per lui non rappresentassi poi molto. Certo, sapevo che se l'avessi contattato io per primo, i bagliori dell'antico legame avrebbero potuto tornare alla luce, ma mai avrei creduto di aver fatto parte dei suoi pensieri qualche volta in tutti questi lustri (ve l'ho detto che sono un po' vecchierello, no?) di non frequentazione. Tutto quello che ha passato e vissuto ha prodotto in lui un visibile "infragilimento", un infragilimento su cui non ho voluto discutere perché in fondo i suoi timori sono quelli che anch'io ho sempre provato ma che all'epoca non ho mai avuto il coraggio di confessargli...ora, per qualche strano motivo, ora che mi sento più "forte", ho confessato (quasi) tutto senza remore. Chi dei due è più cambiato, io o lui?
E alla fine della visita avrei voluto fare la stessa cosa che lui fece con me quel mattino di tanti anni fa, ma non l'ho fatto perché non credo di esserne ancora capace: abbracciare una persona senza chiederglielo non rientra ancora nelle mie facoltà...chissà se mai ci riuscirò...