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Originariamente inviata da Superpippo
Le critiche sono un rifiuto del mondo per com'è, in base al criterio di come vorremmo che fosse.
Ma per nessuno il mondo è come vorrebbe che fosse...
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Certo.
Ecco che entra in gioco l'altro attore il pragmatismo che deve scacciare la primadonna utopia.
Si dovrebbe criticare ciò che può essere mutato oppure criticare
pour parler l'immutabile.
Criticare cronicamente diventa solo uno sport.
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il criticone cosa fa? Anziché impegnarsi a modificare un po' la realtà a suo favore, non fa nulla per sé e la distrugge.
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Penso a molte critiche per le quali l'utente medio del forum può essere oggetto.
Il criticante, spesso, non può modificare la realtà del criticato. Il contrario, invece, è quasi sempre possibile.
Pensa solo alle critiche sull'aspetto esteriore.
Continuo a ripetere che io non sono per condanna in toto alla critica, anzi, la trovo spesso terapeutica.
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Originariamente inviata da Wrong
Allora se io dico a uno "sei brutto come la fame, fai qualcosa per la tua faccia di merda" è una critica costruttiva
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La forma sarebbe per molti volgare, gretta ed offensiva.
Il contenuto ha poco senso a livello costruttivo, visto che i lineamenti del volto non sono di norma mutabili.
Se dici ad uno "sei brutto come la fame, fai qualcosa per il tuo fisico di merd@", può essere costruttiva la critica nonostante la forma.
La persona criticata potrebbe rimanere colpito e dire tra sé "se faccio così schifo, è venuto il momento di far qualcosa" e, ad esempio, smuoversi e farsi definire una dieta, fare attività fisica o, più in generale, intervenire per rendere il suo fisico più piacente.
Ovvio che deve condividere la critica. Se non la condivide ma la asseconda solo per non sentirsela più dire, sbaglia, così come se reagisce permalosamente sfancul@ndo chiunque osi dire ciò.
Poi, bisogna sempre vedere il criticante con che intento dice ciò: può dirlo in modo brusco per spronare il prossimo oppure può usare un modo brusco per umiliare il prossimo.
Lì si valuta caso per caso.