Inner_Beauty89

Salve a tutti.
Sempre più spesso, capita di imbattermi in certi pareri all'interno del Forum, in maniera specifica su presunti ed ipotetici fastidi procurati da amici o conoscenti che con molto franchezza, condividono con noi le loro disavventure e momenti di tristezza, provando ad ottenere una risposta empatica o semplicemente una pacca sulla spalla.

Molte persone provano disagio nel confrontarsi su questi temi con gli altri, anche perché ci vedono uno spreco di tempo libero che potrebbe essere invece dedicato al divertimento o alla leggerezza.
Da una parte capisco il concetto; dall'altra però, mi ritengo comunque soddisfatto se un mio amico coglie in me una persona di fiducia a cui dire cose poco convenzionali o magari di cui si vergogna.

Penso che la maggior parte della gente non è sulla mia stessa lunghezza d'onda.
Voi che ne pensate?
Come reagireste nei confronti di una persona amica, o di conoscenza, si comportasse in modo tale da voler condividere anche argomenti delicati, negativi?

Texas

Io penso di essere un po come te. Sono capace di ascoltare e non mi causerebbe fastidio.

Nightlights

È proprio quello che rende il rapporto più profondo e interessante, per come sono io.
Parlare sempre di cazzate e buttarla in ridere per evitare di parlare di cose serie è un approccio che mi stufa abbastanza presto, non mi dice niente.


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Masterplan92

Cementa il rapporto di amicizia..parlare di cose che vadano oltre gli aperitivi o i convenevoli crea un feeling quasi fraterno..altrimenti si è solo conoscenti

Trinacria

Io sono una persona che parla poco e ascolta molto quindi capita spesso che le persone si confidino con me (anche perchè sanno che non vado a raccontarlo in giro).
Non ho problemi ad ascoltare i casini e i problemi degli altri ma mi trovo in difficoltà quando hanno bisogno di un consiglio perchè non so mai cosa dire.
Fino a quando hanno bisogno di sfogarsi io sono sempre disponibile ma se si aspettano un consiglio sensato da me, spesso per quello non sono la persona giusta.

alien boy

Non credo di essere molto portato ad accogliere le confidenze degli altri su problemi e malesseri, probabilmente perché non saprei che consigli dare e forse anche perché ci vedo un'invasione nel senso di tentativo di spingermi a fare qualcosa (e riuscendo a trovare stimoli per fare qualcosa per me solo in caso di necessità, di stimoli ne ho anche meno per fare per gli altri), a meno che riesca a vederla come un semplice sfogo, ma se poi perdura nel tempo non riuscirei neanche a capirne molto il senso e a riconoscere l'opportunità di farlo (insomma... se ne starà un po' approfittando?).
In passato ho provato qualche volta a confidarmi io ed è stato anche utile perché ho chiesto a chi era più "integrato" e anche se in modo sgarbato e neanche così amichevole mi ha fatto arrivare dei messaggi, mi ha fornito una visione diversa. Ecco, in questo senso ci potrei vedere delle possibilità da parte mia di poter raccogliere degli sfoghi: cioè non tanto fare la spalla su cui piangere quanto essere volontariamente o involontariamente interrogato su argomenti su cui potrei avere qualche conoscenza / esperienza in più e quindi poter dare qualche "dritta", insomma consigli pratici.