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Vecchio 05-10-2020, 07:54   #41
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L'avatar di DeadSoul
 

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Originariamente inviata da eely Visualizza il messaggio
A me piace guardare le cose con un po' di filosofia, nel senso che, visto che sono nata vuol dire che devo imparare una lezione, tutto va verso l'evoluzione, tutto deve crescere e migliorare, chi crede nella reincarnazione pensa che nella vita passata ha fatto degli errori e questa vita l'ha scelta per migliorare quei errori e per crescere.
Se soffrite tanto nel vostro percorso chiedetevi sempre cosa desidera la vita che voi impariate. Nulla succede a casa, tutto ha un significato.
A me è così che piace pensarla
La mia vita non ha proprio nulla di filosofico.
Vecchio 05-10-2020, 08:11   #42
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

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Chi di voi è d'accordo con questa affermazione?
io no!!

Quote:
Se volete, spiegate anche le vostre ragioni o se ne vi riconoscete anche voi così.
no non non voglio, è mattino presto sono ancora assonnato
Vecchio 05-10-2020, 08:39   #43
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Ma comunque bisogna anche spiegare che significa dire "la vita non è fatta per tutti", per me significa che per certe persone la loro vita può rappresenta un qualcosa di disturbante, poi certo ci sono quelli che razionalizzano la cosa affermando che siano malate di qualcosa queste persone e si può sempre guarire, ma mi sembra un'altra scemenza questa. Freud stesso poi alla fine ammetteva che si trasforma solo la malattia in normale infelicità...

"Molto sarà guadagnato se riusciremo a trasformare la sua infelicità nevrotica in una infelicità comune.".

E poi dalla comune infelicità come si guarisce?

Per me difficilmente si può negare questa cosa, in giro vedo un mucchio di persone stremate ed infelici, certo magari non sono la maggioranza, ma esistono e come queste persone.

Per questo io penso che certe donne, spinte dall'istinto alla riproduzione, dovrebbero pensarci bene prima di sfornare dal loro buco un altro aborto infelice solo perché hanno bisogno di un pupazzo da accudire come un animale domestico.
Se sono già persone abbastanza infelici dovrebbero evitare categoricamente di riprodursi e se anche restano incinte dovrebbero abortire, usare pillole del giorno dopo e cosí via.
Si prendano un gatto o un cane o l'adottino qualcuno già nato visto che in questi casi il guaio è stato già fatto.
Meglio un aborto vero e proprio che mettere al mondo un altro morto vivente destinato al macello.
La vita per certe persone è una malattia sessualmente trasmissibile, è come un cancro, le cellule buone si riproducono e ne creano con buone probabilità altre sane, quelle chattive si riproducono e ne generano, con altissime probabilità, altre malate.
Se sei una cellula mezza malata, è bene interrompere il ciclo. Sarebbe comunque preferibile interrompere il ciclo perché il rischio non è mai nullo e si decide poi per altri.
Altro che crescete e moltiplicatevi, diminuite fino all'estinzione. Trovo ingiusto eticamente far soffrire una minoranza che vive i suoi giorni nella privazione e l'assenza di qualcosa che renda felici per il benessere di una maggioranza di individui più felice ed adattata, è più equa la non esistenza per tutti.
Visto che c'è questa selezione ed agisce sempre, meglio chiuderlo qua il giochetto una volta che lo si è compreso.

All'inizio ero un po' titubante ma ci ho pensato bene a questa cosa, e questa è la mia conclusione.

Ultima modifica di XL; 05-10-2020 a 11:34.
Vecchio 05-10-2020, 10:51   #44
Esperto
L'avatar di Edwin
 

Sono abbastanza abbattuto nei confronti della vita, nel senso che come molti qui non ne vedo il senso, però mi vien da dire che se essa ha un valore è il valore che le diamo noi. Il nostro valore.
Quel che intendo è che parlate di vita che non è degna di essere vissuta perchè la relazionate a quella altrui o perchè vi aspettate un certo riscontro esterno...ecco,capisco questo modo di ragionare, ma sono fermamente convinto che lo star bene venga dall'interno, il che significa anche rendersi conto di quanto deleteri siano certi confronti (parziali, perchè non si ha realmente conoscenza dell'altro) e di quanto certe lenti, volte al paragone, non siano che deleterie.

Che non significa "stai bene anche se la gente per strada ti lancia le pietre", significa non sentirti svalutato dai successi o dalle vite altrui, perchè esse ci sono sia distanti (e quindi incomprensibili) che ininfluenti a quel che tu sei. L'unica cosa che conta sono io, siamo noi.
Vecchio 05-10-2020, 11:00   #45
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

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Originariamente inviata da Edwin Visualizza il messaggio

Che non significa "stai bene anche se la gente per strada ti lancia le pietre", significa non sentirti svalutato dai successi o dalle vite altrui, perchè esse ci sono sia distanti (e quindi incomprensibili) che ininfluenti a quel che tu sei. L'unica cosa che conta sono io, siamo noi.
E questo tuo contare come lo stabilisci? Qual'è il metro di misura che usi per sentirti importante?

Se sei distante da tutto non hai termini di paragone, vivi nel tuo limbo dove puoi convicerti di essere chiunque. Io lo vedo come un pensiero delirante, un distacco dalla realtà voluto per non trovarsi ad affrontarla.

Fino a un certo punto può anche funzionare, ma prima poi devi sbattere la testa contro qualcosa di reale e in attimo tutto crolla come un castello di carte.

Ultima modifica di Black_Hole_Sun; 05-10-2020 a 11:02.
Vecchio 05-10-2020, 11:19   #46
Esperto
L'avatar di Edwin
 

Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun Visualizza il messaggio
E questo tuo contare come lo stabilisci? Qual'è il metro di misura che usi per sentirti importante?

Se sei distante da tutto non hai termini di paragone, vivi nel tuo limbo dove puoi convicerti di essere chiunque. Io lo vedo come un pensiero delirante, un distacco dalla realtà voluto per non trovarsi ad affrontarla.

Fino a un certo punto può anche funzionare, ma prima poi devi sbattere la testa contro qualcosa di reale e in attimo tutto crolla come un castello di carte.
Non capisco questa necessità di avere a tutti i costi un metro di misura, qualcosa con cui confrontarmi (per svalutarmi, perchè alla fine si va in quella direzione).
Nel senso, te nel rifiuto da parte del mondo esterno ne vedi una svalutazione della tua persona, io un dato da prendere in considerazione la prossima volta che deciderò di interagire con esso.

Il mio invito è solo questo: non prendete la vita altrui come metro di paragone, perchè come ho detto prima non ne caverete nulla.

Da cosa stabilisco perchè conto solo io? Perchè solo da me deriva la mia felicità

Ultima modifica di Edwin; 05-10-2020 a 11:30.
Vecchio 05-10-2020, 11:27   #47
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

Per chi ha scritto della reincarnazione beh a me oltre a sembrare una follia delirante (come qualsiasi credenza innaturale) anche prendendola per vera nessuno ci dice se la prossima vita sarà uguale o addirittura peggiore...

Perché bisogna considerare questa cosa fondamentale.

Fortuna che sono tutte fandonie.
Vecchio 05-10-2020, 11:40   #48
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da Edwin Visualizza il messaggio
Non capisco questa necessità di avere a tutti i costi un metro di misura, qualcosa con cui confrontarmi (per svalutarmi, perchè alla fine si va in quella direzione).
Nel senso, te nel rifiuto da parte del mondo esterno ne vedi una svalutazione della tua persona, io un dato da prendere in considerazione la prossima volta che deciderò di interagire con esso.
Io la svalutazione la valuto come un ostacolo nei confronti dell esistenza che vorrei condurre. Se ci fosse questa svalutazione e io potessi trovare persone che mi piacciono con cui condividere qualcosa, avere relazioni sessuali e cosí via, la svalutazione non mi colpirebbe, il vero problema è che mi colpisce in tal senso.
Se non mi valutassero gli altri me ne fotterei del metro di misura, siccome poi anche se voglio uscire con una donna devo tenere conto di tutta sta roba, sinceramente non capisco discorsi simili.
La necessità è mediata da queste cose, anche se vuoi uno straccio di lavoro di merda per avere quattro soldi sei soggetto a forme di valutazione e metri di giudizio, non penso che la maggior parte delle persone si autovalutino con certi metri per sport o capriccio mentale.
Per questo non afferro come uno possa estraniarsi da queste cose.
Una cosa implica l'altra, la svalutazione si manifesta poi in concreto con l'assenza di spazi vitali e relazionali nei confronti della tua persona.
Certo se te ne vai a vivere su una montagna e ti piace vivere cosí non c è problema ma a molti non interessa vivere cosí.

Ultima modifica di XL; 05-10-2020 a 12:05.
Vecchio 05-10-2020, 11:53   #49
Esperto
 

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Originariamente inviata da eely Visualizza il messaggio
A me piace guardare le cose con un po' di filosofia, nel senso che, visto che sono nata vuol dire che devo imparare una lezione, tutto va verso l'evoluzione, tutto deve crescere e migliorare, chi crede nella reincarnazione pensa che nella vita passata ha fatto degli errori e questa vita l'ha scelta per migliorare quei errori e per crescere.
Se soffrite tanto nel vostro percorso chiedetevi sempre cosa desidera la vita che voi impariate. Nulla succede a casa, tutto ha un significato.
A me è così che piace pensarla
Lo spererei anch'io, ma invece temo che non ci sia nulla che abbia "senso" di per sé (non per come lo si intende comunemente) e che il "senso" siano gli uomini a dar(se)lo per convincersi che la vita abbia uno scopo.
Vecchio 05-10-2020, 11:55   #50
Esperto
L'avatar di Edwin
 

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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Io nella svalutazione vedo un ostacolo nei confronti dell esistenza che vorrei condurre. Se ci fosse questa svalutazione e io potessi trovare persone che mi piacciono con cui condividere qualcosa, avere relazioni sessuali e cosí via, la svalutazione non mi colpirebbe, il vero problema è che mi colpisce in tal senso.
Se non mi valutassero gli altri me ne fotterei del metro di misura, siccome poi anche se voglio uscire con una donna devo tenere conto di tutta sta roba, sinceramente non capisco discorsi simili.
Perchè la svalutazione è comunque interiore e auto-indirizzata, fermo restando che esistano bisogni fisici e psicologici che non nego, per cui non sto dicendo che non ha importanza non sentirsi riconosciuti da qualcuno o l'amare una persona che tanto basta non paragonarsi agli altri. E capisco perchè si soffre per questa ragione, ne soffro anche io, ma è un discorso profondamente diverso dal sentirsi inadatti al mondo, in quanto questo ultimo sentimento è scaturito da un paragone. Che ci sta, ripeto, lo provo anche io, ma mi aiuta rendermi conto del fatto che è un sentimento che mi sto creando su criteri non "oggettivi". La parte del capriccio non so dove l'hai letta.

Forse non è chiaro che non sto dicendo che non ha alcuna importanza cosa succede nell'universo, che non ha importanza se il vostro capo vi ritiene degli incompetenti e quindi verrete licenziati per questo ma che è deleterio prendere la vita altrui come metro di giudizio della propria esistenza, sia perchè la vita altrui ci è distante (non ne conosciamo le sfacettature) sia perchè è esterna a noi. E' solo un discorso di valutazione personale il mio, perchè il sentirsi sbagliati per il mondo scaturisce dall'idea che ci sia un modo giusto che gli altri riescono a portare avanti mentre noi no. Non esiste un modo giusto, e non ha senso paragonarsi a loro!
Forse non son stato chiaro, ma mi pare che continuiate a rispondermi come se avessi detto che non ha importanza se la persona che vi interessa non vi corrisponde, quando il mio discorso è su un totale altro piano

Ultima modifica di Edwin; 05-10-2020 a 12:06.
Vecchio 05-10-2020, 12:59   #51
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

Facile dire "le vite degli altri sono distanti" quando uno ha il spazio. E se TUTTE le vite sono distanti che facciamo? Diciamo che va bene così basta non autosvalutarsi?

Sono i classici discorsi da psicologi che fanno "il frocio con culo di un altro". Lo dicono quelli che il problema non ce l'hanno e ti propinano queste soluzioni vuote e sterili solo per darti un contentino e metterti buono e tranquillo lontano nel tuo angolino buio con la tua "autostima" che deve nascere dal nulla.

Chiaro che non mi riferisco ad Edwin perché se sta su questo forum avrà anche lui i suoi problemi. E' un discorso in generale.
Vecchio 05-10-2020, 13:45   #52
Esperto
L'avatar di Edwin
 

Continuo a pensare che non abbiate capito cosa sto dicendo, probabilmente perchè mi spiego come Trapattoni.
Il fatto è riportate sempre il discorso su questioni pratiche, del tipo che non essere apprezzati da chi vogliamo sia un problema. Di sicuro lo è, mica sto dicendo questo. Sto dicendo che in generale ritenersi inadatti al mondo lo si fa perchè si misura la propria vita con quella altrui, cosa che per me è deleteria.
Per voi può non esserlo, va bene, l'ho capito, per me lo è
Vecchio 05-10-2020, 14:04   #53
Esperto
L'avatar di Edwin
 

Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis- Visualizza il messaggio
Esatto, ma appunto vivendo in una società è inevitabile che accada, è deleterio ma inevitabile, basta anche accendere la TV per paragonarsi a vite che non avremo mai perchè non ne abbiamo le capacità, e si sta male.
Ma infatti non sto sminuendo lo star male, perchè son cose che soffro anche io, però penso che sia d'aiuto (per lo meno, per me lo è) rendersi conto che è un giudizio sia parziale che inconcludente
Vecchio 05-10-2020, 14:29   #54
Esperto
L'avatar di Guybrush
 

Non è solo una questione di paragonarsi con gli altri.
Per quanto riguarda me è la totale assenza di successi personali
e il sentirsi allontanato e tagliato fuori da tutte quelle cose che mi procurerebbero almeno un po di soddisfazione
Ringraziamenti da
untipostrano (06-10-2020), XL (05-10-2020)
Vecchio 05-10-2020, 15:20   #55
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

Puoi scappare quanto ti pare, inventarti, tutte le manovre mentali che vuoi, nel frattempo la vita scorre via. Vedi un anno dopo l'altro andarsene nel vuoto cosmico e allora, li inizi a capire che sta finendo tutto mentre aspettavi che l'autostima ti piovesse dal cielo.

Da giovani si può anche vivere con questa illusione e sperare che le cose cambieranno da sole grazia al "giusto atteggiamento mentale".

Balle, io tra l'altro non sono più giovane e per lo meno sono rassegnato. Ma è una rassegnazione fatta di infinita sofferenza, quella di chi ha finito il suo ciclo ed è pronto alla fine.
Vecchio 05-10-2020, 18:23   #56
Esperto
L'avatar di Jack Dundee 987
 

Diciamo che nella vita è tutta questione di fortuna, a partire da quando si viene concepiti, dalla genetica che si eredita (e già qui il discorso è ampissimo perché si va dall'aspetto fisico, all'intelligenza, alla possibilità di sviluppare malattie o meno e tante altre cose), inoltre sulla qualità della vita incide molto anche la situazione economica della famiglia in cui si nasce, il luogo dove ci si trova e tanto altro ancora. In definitiva direi che il ruolo principale nella vita di tutti è giocato dalla fortuna, io sono fermamente convinto che ognuno di noi è meno padrone della propria vita di quello che crede e che tutto è scandito dalla fortuna di avere delle caratteristiche tali da poter permettere il successo o meno in ogni singola situazione.
Ringraziamenti da
Keith (05-10-2020), XL (06-10-2020)
Vecchio 06-10-2020, 02:44   #57
Esperto
L'avatar di pure_truth2
 

Sorge dunque una domanda.
Perché allora l'evoluzione non ha fatto il proprio lavoro eliminando la linea genetica timido/fobica,nel corso del tempo?
Se le nostre caratteristiche sono così lontane dai canoni di sopravvivenza,come hanno fatto a tramandarsi fino ai giorni nostri?
Probabilmente prima una utilità ce l'avevano ,si erano fatte ipotesi in proposito. A quanto pare l'iperattività dell'amigdala li rendeva ottime sentinelle dei pericoli,nella preistoria,pur rimanendo individui "beta".
Chissà se sia vero, d'ogni modo è la società che non è più adatta a noi,non la "pura vita".
Le varie sfaccettature del mondo estroverso hanno avuto modo di sublimare le loro caratteristiche/potenzialità in qualcosa di produttivo ed utile,noi no.
Poeti, romantici,filosofi e sognatori non hanno più certo tanta presa oramai,oggi si cerca l'arroganza del manager, la grinta del politico e dello sportivo,l' eloquio del presentatore,dello showman.
Ma il fobico,che fa? Non trova posto.
Nella situazione attuale non ha molte caratteristiche che siano richieste o apprezzate,anzi, sono denigrate.
Quindi in questo senso sì, non è fatto per questo mondo. Se un domani dovesse cambiare nuovamente, può darsi.
Vecchio 06-10-2020, 06:39   #58
Banned
 

Sto facendo una vita di sola sofferenza, ho avuto solo dei brevissimi attimi di felicità durante le passeggiate , durante delle letture o durante l’ascolto di musica, ma finisce appena finiscono quegli attimi , il resto sono solo problemi e disturbi invalidanti
Vecchio 06-10-2020, 06:44   #59
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da pure_truth2 Visualizza il messaggio
Sorge dunque una domanda.
Perché allora l'evoluzione non ha fatto il proprio lavoro eliminando la linea genetica timido/fobica,nel corso del tempo?
Se le nostre caratteristiche sono così lontane dai canoni di sopravvivenza,come hanno fatto a tramandarsi fino ai giorni nostri?
Probabilmente prima una utilità ce l'avevano ,si erano fatte ipotesi in proposito. A quanto pare l'iperattività dell'amigdala li rendeva ottime sentinelle dei pericoli,nella preistoria,pur rimanendo individui "beta".
Chissà se sia vero, d'ogni modo è la società che non è più adatta a noi,non la "pura vita".
Le varie sfaccettature del mondo estroverso hanno avuto modo di sublimare le loro caratteristiche/potenzialità in qualcosa di produttivo ed utile,noi no.
Poeti, romantici,filosofi e sognatori non hanno più certo tanta presa oramai,oggi si cerca l'arroganza del manager, la grinta del politico e dello sportivo,l' eloquio del presentatore,dello showman.
Ma il fobico,che fa? Non trova posto.
Nella situazione attuale non ha molte caratteristiche che siano richieste o apprezzate,anzi, sono denigrate.
Quindi in questo senso sì, non è fatto per questo mondo. Se un domani dovesse cambiare nuovamente, può darsi.
Non sono proprio sicuro che il vivere bene sia equivalente alla capacità di riprodursi, riuscivano a riprodursi anche gli omosessuali in diversi contesti, ma comunque secondo me non erano ben adattati e vivevano male la loro esistenza.
Per questo ho fatto quel discorso relativo alle cellule malate, si riproducono e proliferano anche queste.
Alla natura e tutto questo meccanismo non importa come stai, funziona come un sistema di replicazione senza fine, un essere potrebbe vivere nella sofferenza dal giorno della nascita fino alla morte, se questa sofferenza non lo uccide e in questo arco di tempo riesce a riprodursi (anche in minima misura) può essere non verrà eliminato dalla selezione e riprodurrà un essere simile e sofferente come lui.
Ecco se si interpreta in tal senso la cosa, funzionano un po' tutti visto che esistono, però a me sinceramente non frega nulla del fatto che un qualche meccanismo funzioni in questo o quel senso, mi interessa sapere anche il meccanismo come sta nel funzionare in questo o quel senso, soprattutto se quel meccanismo sono io.
Degli insetti per riprodursi bucano letteralmente col pene la pancia delle femmine, ora questa cosa non credo sia piacevole (per le femmine), ma se nell'insieme queste creature riescono a replicarsi, si replica anche questo sistema del cavolo per riprodursi.
Io quando dico che la vita non è per tutti, mi riferisco a queste anomalie naturali, che esistono già in natura ma che in certi casi diventano eccessive, non è la natura a negare l'esistenza, visto che sono vive e vegete e se non fanno qualcosa loro di loro iniziativa continueranno a rimanere vive e vegete. La natura permette a queste di esistere, certo, ma in condizioni del cavolo.
La sofferenza non uccide gli esseri viventi e non rappresenta un impedimento assoluto a riprodursi ma è una cosa che se è presente in quote elevate in questa o quell'esistenza è un problema umano e soggettivo e non della natura, alla natura e tutto il meccanismo non frega nulla che ci sono queste anomalie, anzi direi che per questa non sono nemmeno anomalie, non ha scopi, è un meccanismo autoreplicante in cui proliferano certi caratteri e altri vengono tenuti in minoranza. Questi equilibri non vengono distrutti, se funzionano in tal senso, si replicano e si replicano e si replicano.
E' come la criminalità organizzata, produce danni ma permettendo a certi esseri di proliferare si replica comunque.
A me singolo non frega nulla della natura, mi interessa vivere bene in certi sensi la mia esistenza, dipenderà anche questo dal meccanismo che si replica sottostante, ma diventa qualcosa di ben diverso e che si spinge verso altri sensi.
Poi bisogna tener presente che certe anomalie genetiche anche se impediscono all'essere specifico di riprodursi si ripresentano comunque in un certo numero di casi, la selezione non è che riesce ad eliminare certi tipi genetici che poi comunque si ripresentano anche se gli individui specifici che presentano questi caratteri non riescono a riprodursi. Ecco magari si riproduce qualche fratello "sano" che ha quei caratteri non attivi e questi poi vengono fuori in altre generazioni. I figli di certi genitori non hanno i caratteri del genitori mentre poi i nipoti hanno i caratteri dei nonni.
Non ho studiato approfonditamente la cosa, ma penso possa capitare anche questo.
Alcuni geni poi si attivano in combinazione con altri, io sono portatore sano di anemia mediterranea, ereditata da mio padre che a sua volta era portatore sano, mio fratello e mia madre invece non ce l'hanno. Il medico mi ha spiegato che se mi accoppio con una persona che sta bene non succede nulla, ma se mi accoppio con un'altra persona portatrice sana ci sono alte probabilità che mio figlio contrarrà questa malattia effettivamente, ora anche se chi ha questa malattia non riuscisse a riprodursi ci sarebbero comunque i portatori sani in giro (come me e mio padre) che possono riattivarla accoppiandosi tra loro. I portatori sani non hanno sintomi evidenti.
Abbiamo materiale genetico in eccesso che magari viene replicato e resta inattivo, ma può ripresentarsi in termini attivi in certe circostanze.
Poi magari ci sono anche certe mutazioni che possono avvenire con maggiori probabilità e certe anomalie lo stesso potrebbero ripresentarsi periodicamente anche se i portatori di queste anomalie non riescono a riprodursi.
Alcune "malattie genetiche" infatti non è che vengono eliminate grazie al fatto che i portatori di queste anomalie non riescono a riprodursi continuano a presentarsi sempre un certo numero di casi ogni N numero di individui nati.
Che poi sono malattie per noi, per la natura magari son cose che vanno bene così.
Questi meccanismi sono abbastanza complicati, la selezione riesce la maggior parte delle volte a non far proliferare certi geni, ma magari non riesce ad eliminarli del tutto, che poi magari anche questo torna utile alla replicazione, se l'ambiente cambia in maniera tale che poi diventa adattata questa minoranza di "mostri", attecchisce quest'altra, il meccanismo di replicazione diventa più efficace grazie al fatto che non elimina del tutto certi geni.
Che poi queste minoranze vivano una merda al meccanismo non importa, è più robusto e funzionante così e così tenderà a permanere.
Molti osservando queste cose restano a bocca aperta, mentre per me tutta questa cosa rappresenta un meccanismo abbastanza infernale perché è cieco e non tiene in nessun conto dei bisogni individuali dei singoli esseri viventi.
Questi cosa provano ad esistere? Per il meccanismo questa cosa risulta irrilevante.

Ultima modifica di XL; 06-10-2020 a 07:43.
Ringraziamenti da
pure_truth2 (07-10-2020)
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