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Vecchio 10-08-2009, 00:54   #21
Esperto
L'avatar di Loudovica
 

"Una vita" mi manca :$

Ma l'Angiolina è una donna di dubbia moralità che Emilio trasfigura e idealizza, sicché non so quanto si possa ambire ad avere una simile componente femminile a occupare la propria esistenza.


Amalia, poverina...


[l'ora è tarda ed io non so quello che scrivo]
Vecchio 10-08-2009, 00:56   #22
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Loudovica Visualizza il messaggio
Ma l'Angiolina è una donna di dubbia moralità che Emilio trasfigura e idealizza, sicché non so quanto si possa ambire ad avere una simile componente femminile a occupare la propria esistenza.


Amalia, poverina...


[l'ora è tarda ed io non so quello che scrivo]
No, infatti... ma è pur sempre una donna XD.

Per Amalia nulla da dire, solo tanto sconforto nel pensarla..
Vecchio 10-08-2009, 01:02   #23
Esperto
L'avatar di Loudovica
 

E' meglio star senza donna piuttosto che averci a che fare con un'Angiolina.
Vecchio 10-08-2009, 01:23   #24
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Loudovica Visualizza il messaggio
E' meglio star senza donna piuttosto che averci a che fare con un'Angiolina.
Sì, è così. Scusa, ma a volte sono un po' materialista e superficiale.
Vecchio 10-08-2009, 01:26   #25
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

mmh, io dalla visione di appartamento spagnolo+bambole russe ne ho tratto semplicemente una gran voglia di vivere e diventare "estroversone" (anche se all'epoa nella mia testa questo era diventare "normale")...ma era due anni fa, ora penso che la sua visione mi deprimerebbe un po'...muttley, il tuo topic mi ha fatto riflettere su come passa il tempo...e su come passa inutilmente
Vecchio 10-08-2009, 01:55   #26
Principiante
L'avatar di ellies
 

si è capitato di vedere film e notare k si discostano completamente dalla mia fatica quotidiana delle piccole cose,diciamo qlli k t fanno sognare t svagano 1pò,ma forse devi cambiare genere di film,guardati "fuori orario"..cose k t fanno riflettere,nn tutti i film sn montati cm una favoletta
Vecchio 10-08-2009, 23:44   #27
Esperto
L'avatar di muttley
 

Recentemente ho ripreso in mano i vecchi albi di Dylan Dog e ho notato una cosa che avevo rimosso: il protagonista passa da un letto ad un altro con una facilità disarmante...mi chiedo cosa abbiano in mente questi sceneggiatori quando propongono storie così stilizzate. Che siano tutte proiezioni dei loro sogni (neanche tanto) reconditi? Ci vorrebbe un po' di realismo in più in ogni storia.
Vecchio 11-08-2009, 00:00   #28
Esperto
L'avatar di calinero
 

ehm ehm ehm muttley
ti stupisci tu che avevi pure l'onore di aver un trombamico?
Vecchio 11-08-2009, 00:22   #29
Esperto
L'avatar di muttley
 

Ti confesso una cosa: la sua relazione va avanti ormai da diversi mesi...

Ultima modifica di animaSola; 12-08-2009 a 01:27.
Vecchio 11-08-2009, 00:24   #30
Esperto
L'avatar di Loudovica
 

Spettegulesssssss
Vecchio 11-08-2009, 10:54   #31
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Recentemente ho ripreso in mano i vecchi albi di Dylan Dog e ho notato una cosa che avevo rimosso: il protagonista passa da un letto ad un altro con una facilità disarmante...mi chiedo cosa abbiano in mente questi sceneggiatori quando propongono storie così stilizzate. Che siano tutte proiezioni dei loro sogni (neanche tanto) reconditi? Ci vorrebbe un po' di realismo in più in ogni storia.
ogni storia per poter funzionare ha bisogno di creare nel lettore delle aspettative (la domanda :cosa succede poi?). lo scrittore decide se e quando l'aspettativa va soddisfatta. Se ha a disposizione 100 pagine (o 2 ore di film) non potrà andare avanti troppo senza dare una risposta al lettore, altrimenti questo chiuderà i libro, o spengerà la televisione.
I film o le narrazioni che hai citato si basano esclusivamente su questo tipo di meccanismo - che è il più semplice, sia per chi scrive che per chi legge.
Se poi la domanda è "i due personaggi andranno a letto ? quando ?" direi che tocchiamo il livello più elementare, e comunque più universale, visto che il sesso riguarda tutti gli esseri umani.
credo che questa sia la ragione per la diffusione di questo tipo di storia.
sono semplici da scrivere e sei sicuro che molte persone le leggeranno.
in fondo, su questo si basa il successo dei rotocalchi scandalistici, siano essi su carta stampata, in trasmissioni televisive o su internet.
io, quando ho voglia di una narrazione di evasione, mi prendo un giallo, un thriller, o un romanzo storico. evito assolutamente film o libri del genere da te citati, per evitare un'inutile frustrazione: ci pensa già la realtà percepita dalla mia mente distorta a fornirmene parecchia.
Vecchio 11-08-2009, 11:00   #32
Esperto
L'avatar di muttley
 

Io sono un fan della vecchia cinematografia francese che, stando alle premesse, dovrebbe evitare questi stereotipi ma non sempre (anzi quasi mai) è così.
Vecchio 11-08-2009, 11:06   #33
Intermedio
L'avatar di Drowning
 

Quote:
io, quando ho voglia di una narrazione di evasione, mi prendo un giallo, un thriller, o un romanzo storico. evito assolutamente film o libri del genere da te citati, per evitare un'inutile frustrazione: ci pensa già la realtà percepita dalla mia mente distorta a fornirmene parecchia.
Non vedo perchè necessariamente dovrebbe scattare dentro di noi un paragone tra la nostra vita e quella dei protagonisti di una storia che è frutto dell'ingegno di uno sceneggiatore. L'arte dovrebbe interessare a prescindere in ogni sua forma e contenuto, non si può fruire solo di prodotti che non ci creino frustrazione (anche perchè tale frustrazione è ingiustificata), è veramente limitante.
Vecchio 11-08-2009, 11:12   #34
Esperto
L'avatar di muttley
 

L'arte dovrebbe essere una mimesi del reale. Voglio più realtà e meno evasione. La realtà deve essere la vera fiction. Qualcuno di voi per esempio ha mai letto American Splendor? E' l'esempio che mi salta alla mente per descrivere ciò che per me dovrebbe essere una fiction basata su una fedele aderenza alla vita di tutti i giorni
Vecchio 11-08-2009, 11:18   #35
Intermedio
L'avatar di Drowning
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Io sono un fan della vecchia cinematografia francese che, stando alle premesse, dovrebbe evitare questi stereotipi ma non sempre (anzi quasi mai) è così.
Non sempre si può parlare di stereotipi, alcuni celebri personaggi del cinema francese sono credibilissimi anche quando passano facilmente da una relazione all'altra, la vita di alcune persone è veramente così. Esistono davvero uomini e donne affascinanti che con estrema facilità collezionano partner. La protagonista de "La collezionista" di Rohmer mi ricorda delle ragazze che ho conosciuto.

Al mondo esistono persone interessanti, tutto qui.
Vecchio 11-08-2009, 11:25   #36
Intermedio
L'avatar di Drowning
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
L'arte dovrebbe essere una mimesi del reale. Voglio più realtà e meno evasione.
Capisco il tuo punto di vista ma questo reale non deve avere necessariamente punti di contatto con la nostra vita. Esistono tanti altri mondi, tante altre vite che non hanno nulla a che fare con la nostra.
Vecchio 11-08-2009, 11:53   #37
Esperto
L'avatar di muttley
 

Mi riesce tuttavia difficile pensare che la vita dell'uomo comune assomigli a quella del protagonista de L'uomo che amava le donne o del summenzionato Le bambole russe. La nostra sarà pure una vita grama ma dubito che le vicissitudini di buona parte della narrativa moderna trovino riscontro nelle esistenze dei piccoli e insignificanti travet che popolano le nostre città
Vecchio 11-08-2009, 12:04   #38
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
La nostra sarà pure una vita grama ma dubito che le vicissitudini di buona parte della narrativa moderna trovino riscontro nelle esistenze dei piccoli e insignificanti travet che popolano le nostre città
E Fantozzi dove lo metti?

Comunque io quando guardo un film voglio sognare, e allora è giusto riprodurre una realtà alterata (vedi, amelie poulain), oppure voglio riflettere, e allora mi guardo un polpettone esistenzialista francese degli anni '50...o un film di nanni moretti

Comunque non ci trovo nulla di strano nel fatto che film e libri propongano una visione più concitata e prosaica della realtà: sennò, chi ce lo farebbe fare di stare 1,5-2 ore di fronte a uno schermo? a sto sennò punto conviene sedersi al bar della stazione...

Muttley stai pericolsomanete scivolando verso il partito del rancore eterno, la tua è una rosicata sulla vita dei protagonisti dei film...ritorna in te!
Vecchio 11-08-2009, 12:36   #39
Intermedio
L'avatar di Drowning
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Mi riesce tuttavia difficile pensare che la vita dell'uomo comune assomigli a quella del protagonista de L'uomo che amava le donne o del summenzionato Le bambole russe. La nostra sarà pure una vita grama ma dubito che le vicissitudini di buona parte della narrativa moderna trovino riscontro nelle esistenze dei piccoli e insignificanti travet che popolano le nostre città
Sono d'accordo con te sul fatto che la vita di quasi tutti gli uomini non sia particolarmente interessante, questo anche quando essi si dichiarano soddisfatti ed appagati dal loro way of life.

Il cinema e la letteratura in particolare quando vogliono affascinare mettono infatti in scena delle eccezioni, storie di persone "speciali" o di persone normali che però sono state protagoniste di esperienze speciali, se non hanno personalità o esistenze completamente inverosimili le si può incontrare anche nel reale ma è chiaro che si tratta di vite particolamente fortunate. Se si parte da questo presupposto sarà forse più semplice non provare invidia e frustrazione, perchè sono casi statisticamente irrilevanti con i quali non possiamo pretendere di confrontarci.
Vecchio 11-08-2009, 12:38   #40
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

Quote:
Originariamente inviata da Drowning Visualizza il messaggio
Non vedo perchè necessariamente dovrebbe scattare dentro di noi un paragone tra la nostra vita e quella dei protagonisti di una storia che è frutto dell'ingegno di uno sceneggiatore. L'arte dovrebbe interessare a prescindere in ogni sua forma e contenuto, non si può fruire solo di prodotti che non ci creino frustrazione (anche perchè tale frustrazione è ingiustificata), è veramente limitante.
Io non intendo sostenere che sia necessario che scatti un'identificazione. sostengo che nel mio caso - e in quello di muttley - avviene questo fenomeno.
In realtà è un meccanismo molto comune, anche se non c'è alcuna necessità (come in tutti i fenomeni psicologici mi spingerei a dire). Il regno della necessità lo lascerei alle palline che scendono lungo i piani inclinati.
Per quanto riguarda l'affermazione sull'arte, io mi riferivo a dei prodotti di consumo, ai quali avrei qualche difficoltà a riconoscere lo status di "artistico".
Prodotti il cui unico meccanismo di funzionamento è appunto creare aspettative e soddisfarle. A questo genere appartengono come ho detto forme di narrazione di largo consumo come i rotocalchi scandalistici, e non certo prodotti artistici.
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