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10-08-2009, 00:54
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#21
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: ubi major
Messaggi: 2,196
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"Una vita" mi manca :$
Ma l'Angiolina è una donna di dubbia moralità che Emilio trasfigura e idealizza, sicché non so quanto si possa ambire ad avere una simile componente femminile a occupare la propria esistenza.
Amalia, poverina...
[l'ora è tarda ed io non so quello che scrivo]
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10-08-2009, 00:56
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#22
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Messaggi: 2,912
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Quote:
Originariamente inviata da Loudovica
Ma l'Angiolina è una donna di dubbia moralità che Emilio trasfigura e idealizza, sicché non so quanto si possa ambire ad avere una simile componente femminile a occupare la propria esistenza.
Amalia, poverina...
[l'ora è tarda ed io non so quello che scrivo]
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No, infatti... ma è pur sempre una donna XD.
Per Amalia nulla da dire, solo tanto sconforto nel pensarla..
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10-08-2009, 01:02
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#23
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: ubi major
Messaggi: 2,196
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E' meglio star senza donna piuttosto che averci a che fare con un'Angiolina.
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10-08-2009, 01:23
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#24
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Messaggi: 2,912
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Quote:
Originariamente inviata da Loudovica
E' meglio star senza donna piuttosto che averci a che fare con un'Angiolina.
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Sì, è così. Scusa, ma a volte sono un po' materialista e superficiale.
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10-08-2009, 01:26
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#25
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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mmh, io dalla visione di appartamento spagnolo+bambole russe ne ho tratto semplicemente una gran voglia di vivere e diventare "estroversone" (anche se all'epoa nella mia testa questo era diventare "normale")...ma era due anni fa, ora penso che la sua visione mi deprimerebbe un po'...muttley, il tuo topic mi ha fatto riflettere su come passa il tempo...e su come passa inutilmente
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10-08-2009, 01:55
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#26
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Principiante
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 55
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si è capitato di vedere film e notare k si discostano completamente dalla mia fatica quotidiana delle piccole cose,diciamo qlli k t fanno sognare t svagano 1pò,ma forse devi cambiare genere di film,guardati "fuori orario"..cose k t fanno riflettere,nn tutti i film sn montati cm una favoletta
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10-08-2009, 23:44
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Recentemente ho ripreso in mano i vecchi albi di Dylan Dog e ho notato una cosa che avevo rimosso: il protagonista passa da un letto ad un altro con una facilità disarmante...mi chiedo cosa abbiano in mente questi sceneggiatori quando propongono storie così stilizzate. Che siano tutte proiezioni dei loro sogni (neanche tanto) reconditi? Ci vorrebbe un po' di realismo in più in ogni storia.
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11-08-2009, 00:00
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#28
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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ehm ehm ehm muttley
ti stupisci tu che avevi pure l'onore di aver un trombamico?
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11-08-2009, 00:22
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#29
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Ti confesso una cosa: la sua relazione va avanti ormai da diversi mesi...
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Ultima modifica di animaSola; 12-08-2009 a 01:27.
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11-08-2009, 00:24
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#30
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Esperto
Qui dal: Mar 2009
Ubicazione: ubi major
Messaggi: 2,196
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Spettegulesssssss
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11-08-2009, 10:54
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#31
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 959
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Recentemente ho ripreso in mano i vecchi albi di Dylan Dog e ho notato una cosa che avevo rimosso: il protagonista passa da un letto ad un altro con una facilità disarmante...mi chiedo cosa abbiano in mente questi sceneggiatori quando propongono storie così stilizzate. Che siano tutte proiezioni dei loro sogni (neanche tanto) reconditi? Ci vorrebbe un po' di realismo in più in ogni storia.
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ogni storia per poter funzionare ha bisogno di creare nel lettore delle aspettative (la domanda :cosa succede poi?). lo scrittore decide se e quando l'aspettativa va soddisfatta. Se ha a disposizione 100 pagine (o 2 ore di film) non potrà andare avanti troppo senza dare una risposta al lettore, altrimenti questo chiuderà i libro, o spengerà la televisione.
I film o le narrazioni che hai citato si basano esclusivamente su questo tipo di meccanismo - che è il più semplice, sia per chi scrive che per chi legge.
Se poi la domanda è "i due personaggi andranno a letto ? quando ?" direi che tocchiamo il livello più elementare, e comunque più universale, visto che il sesso riguarda tutti gli esseri umani.
credo che questa sia la ragione per la diffusione di questo tipo di storia.
sono semplici da scrivere e sei sicuro che molte persone le leggeranno.
in fondo, su questo si basa il successo dei rotocalchi scandalistici, siano essi su carta stampata, in trasmissioni televisive o su internet.
io, quando ho voglia di una narrazione di evasione, mi prendo un giallo, un thriller, o un romanzo storico. evito assolutamente film o libri del genere da te citati, per evitare un'inutile frustrazione: ci pensa già la realtà percepita dalla mia mente distorta a fornirmene parecchia.
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11-08-2009, 11:00
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#32
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Io sono un fan della vecchia cinematografia francese che, stando alle premesse, dovrebbe evitare questi stereotipi ma non sempre (anzi quasi mai) è così.
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11-08-2009, 11:06
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#33
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 289
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Quote:
io, quando ho voglia di una narrazione di evasione, mi prendo un giallo, un thriller, o un romanzo storico. evito assolutamente film o libri del genere da te citati, per evitare un'inutile frustrazione: ci pensa già la realtà percepita dalla mia mente distorta a fornirmene parecchia.
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Non vedo perchè necessariamente dovrebbe scattare dentro di noi un paragone tra la nostra vita e quella dei protagonisti di una storia che è frutto dell'ingegno di uno sceneggiatore. L'arte dovrebbe interessare a prescindere in ogni sua forma e contenuto, non si può fruire solo di prodotti che non ci creino frustrazione (anche perchè tale frustrazione è ingiustificata), è veramente limitante.
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11-08-2009, 11:12
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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L'arte dovrebbe essere una mimesi del reale. Voglio più realtà e meno evasione. La realtà deve essere la vera fiction. Qualcuno di voi per esempio ha mai letto American Splendor? E' l'esempio che mi salta alla mente per descrivere ciò che per me dovrebbe essere una fiction basata su una fedele aderenza alla vita di tutti i giorni
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11-08-2009, 11:18
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#35
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 289
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Io sono un fan della vecchia cinematografia francese che, stando alle premesse, dovrebbe evitare questi stereotipi ma non sempre (anzi quasi mai) è così.
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Non sempre si può parlare di stereotipi, alcuni celebri personaggi del cinema francese sono credibilissimi anche quando passano facilmente da una relazione all'altra, la vita di alcune persone è veramente così. Esistono davvero uomini e donne affascinanti che con estrema facilità collezionano partner. La protagonista de "La collezionista" di Rohmer mi ricorda delle ragazze che ho conosciuto.
Al mondo esistono persone interessanti, tutto qui.
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11-08-2009, 11:25
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#36
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 289
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
L'arte dovrebbe essere una mimesi del reale. Voglio più realtà e meno evasione.
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Capisco il tuo punto di vista ma questo reale non deve avere necessariamente punti di contatto con la nostra vita. Esistono tanti altri mondi, tante altre vite che non hanno nulla a che fare con la nostra.
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11-08-2009, 11:53
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#37
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Mi riesce tuttavia difficile pensare che la vita dell'uomo comune assomigli a quella del protagonista de L'uomo che amava le donne o del summenzionato Le bambole russe. La nostra sarà pure una vita grama ma dubito che le vicissitudini di buona parte della narrativa moderna trovino riscontro nelle esistenze dei piccoli e insignificanti travet che popolano le nostre città
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11-08-2009, 12:04
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#38
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
La nostra sarà pure una vita grama ma dubito che le vicissitudini di buona parte della narrativa moderna trovino riscontro nelle esistenze dei piccoli e insignificanti travet che popolano le nostre città
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E Fantozzi dove lo metti?
Comunque io quando guardo un film voglio sognare, e allora è giusto riprodurre una realtà alterata (vedi, amelie poulain), oppure voglio riflettere, e allora mi guardo un polpettone esistenzialista francese degli anni '50...o un film di nanni moretti
Comunque non ci trovo nulla di strano nel fatto che film e libri propongano una visione più concitata e prosaica della realtà: sennò, chi ce lo farebbe fare di stare 1,5-2 ore di fronte a uno schermo? a sto sennò punto conviene sedersi al bar della stazione...
Muttley stai pericolsomanete scivolando verso il partito del rancore eterno, la tua è una rosicata sulla vita dei protagonisti dei film...ritorna in te!
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11-08-2009, 12:36
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#39
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 289
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Mi riesce tuttavia difficile pensare che la vita dell'uomo comune assomigli a quella del protagonista de L'uomo che amava le donne o del summenzionato Le bambole russe. La nostra sarà pure una vita grama ma dubito che le vicissitudini di buona parte della narrativa moderna trovino riscontro nelle esistenze dei piccoli e insignificanti travet che popolano le nostre città
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Sono d'accordo con te sul fatto che la vita di quasi tutti gli uomini non sia particolarmente interessante, questo anche quando essi si dichiarano soddisfatti ed appagati dal loro way of life.
Il cinema e la letteratura in particolare quando vogliono affascinare mettono infatti in scena delle eccezioni, storie di persone "speciali" o di persone normali che però sono state protagoniste di esperienze speciali, se non hanno personalità o esistenze completamente inverosimili le si può incontrare anche nel reale ma è chiaro che si tratta di vite particolamente fortunate. Se si parte da questo presupposto sarà forse più semplice non provare invidia e frustrazione, perchè sono casi statisticamente irrilevanti con i quali non possiamo pretendere di confrontarci.
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11-08-2009, 12:38
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#40
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 959
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Quote:
Originariamente inviata da Drowning
Non vedo perchè necessariamente dovrebbe scattare dentro di noi un paragone tra la nostra vita e quella dei protagonisti di una storia che è frutto dell'ingegno di uno sceneggiatore. L'arte dovrebbe interessare a prescindere in ogni sua forma e contenuto, non si può fruire solo di prodotti che non ci creino frustrazione (anche perchè tale frustrazione è ingiustificata), è veramente limitante.
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Io non intendo sostenere che sia necessario che scatti un'identificazione. sostengo che nel mio caso - e in quello di muttley - avviene questo fenomeno.
In realtà è un meccanismo molto comune, anche se non c'è alcuna necessità (come in tutti i fenomeni psicologici mi spingerei a dire). Il regno della necessità lo lascerei alle palline che scendono lungo i piani inclinati.
Per quanto riguarda l'affermazione sull'arte, io mi riferivo a dei prodotti di consumo, ai quali avrei qualche difficoltà a riconoscere lo status di "artistico".
Prodotti il cui unico meccanismo di funzionamento è appunto creare aspettative e soddisfarle. A questo genere appartengono come ho detto forme di narrazione di largo consumo come i rotocalchi scandalistici, e non certo prodotti artistici.
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