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Vecchio 05-01-2010, 20:21   #61
Esperto
L'avatar di uffolo
 

Ma voi come affrontate le giornate lavorative? Tipo pensate "oddio un'altra giornata, stringi i denti e fai quello che devi fare..."

Vi impegnate molto nel lavoro?

E i colleghi come li vedete? Estranei? Ne avete qualcuno che gradite maggiormente di altri?
Avete colleghi che il sol guardare vi provoca fastidio?
Avete la sensazione di avere un'etichetta addosso?
E quando è dura dover mascherare tutto quel mondo fragile che ci si porta dentro agli altri?

Domande..quante domande, ma oggi ci pensavo.
Vecchio 05-01-2010, 20:28   #62
Esperto
 

Quote:
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Ma voi come affrontate le giornate lavorative? Tipo pensate "oddio un'altra giornata, stringi i denti e fai quello che devi fare..."

Vi impegnate molto nel lavoro?

E i colleghi come li vedete? Estranei? Ne avete qualcuno che gradite maggiormente di altri?
Avete colleghi che il sol guardare vi provoca fastidio?
Avete la sensazione di avere un'etichetta addosso?
E quando è dura dover mascherare tutto quel mondo fragile che ci si porta dentro agli altri?

Domande..quante domande, ma oggi ci pensavo.
Ultimamente purtroppo sto facendo pensieri simili ai tuoi, soprattutto la mattina (il momento peggiore della giornata): il mio terrore è che si presenti all'improvviso qualche situazione a cui non so/ho bisogno di troppo tempo per far fronte.
Un collega con cui sentivo di essere più in sintonia di altri (e a cui potevo anche fare riferimento in certe cose) si è trasferito con l'anno nuovo, purtroppo.
L'etichetta di tipo troppo passivo, mezzo rinco, ho il terrore che me la mettano addosso a breve...
Resistere, resistere, resistere (cit.)
Vecchio 05-01-2010, 21:29   #63
Esperto
L'avatar di Redman
 

...la quiete è terminata e ricomincia la tempesta
Vecchio 06-01-2010, 21:14   #64
Intermedio
L'avatar di DJFobic
 

è finita la pacchia (cit.)
Vecchio 07-01-2010, 01:29   #65
Esperto
L'avatar di hermit_nightman
 

Quote:
Originariamente inviata da uffolo Visualizza il messaggio
Ma voi come affrontate le giornate lavorative? Tipo pensate "oddio un'altra giornata, stringi i denti e fai quello che devi fare..."

Vi impegnate molto nel lavoro?

E i colleghi come li vedete? Estranei? Ne avete qualcuno che gradite maggiormente di altri?
Avete colleghi che il sol guardare vi provoca fastidio?
Avete la sensazione di avere un'etichetta addosso?
E quando è dura dover mascherare tutto quel mondo fragile che ci si porta dentro agli altri?

Domande..quante domande, ma oggi ci pensavo.
ci si impegna per forza,di questi tempi segano teste di continuo....
coi colleghi è durissima,anche solo il muovermi in mezzo a loro il piu' delle volte è di troppo,per me
in questi lunghi anni è capitato qualche amicizia spontanea,ma se ne sono andati presto,io sono rimasto,è dura cambiare....
ma credo dovro' farlo,anni e anni li mi hanno logorato,kapi disumani,ansie a non finire...
troppo spesso non si riesce a mascherare,anzi...-
quello che pensano,per fortuna paradossalmente non lo ritengo importante,col tempo almeno quello ho imparato a lasciarmelo scorrere via,almeno a livello conscio....
qualcun altro su questa barca "carontidea"?!....
Vecchio 07-01-2010, 22:45   #66
Esperto
L'avatar di cali
 

ahia, già 2 riunioni programmate dopo 1 giorno di work!!!
iniziamo maleeee
Vecchio 28-03-2010, 20:02   #67
Esperto
L'avatar di uffolo
 

Ormai è quasi un anno che sono entrato in modo stabile nel mondo del lavoro....è tempo di primi bilanci...l'anno scorso, prima di entrarci, la mia idea era quella di esser conscio di non aver problemi di rendimento, dopotutto a scuola ho sempre reso con il mio impegno svogliato, idem all'università e so bene che se la materia mi piace e mi stimola riesco a rendere...i problemi son sempre stati inerenti all'ansia nel contatto con gli altri, figlia del dover nascondere i miei vuoti agli altri, e nell'assenza di stimoli personali...quindi ansia e depressione.
Dopo un anno mi ritrovo, ancora, ogni santa domenica a vivere la totale assenza di stimoli nel pensare di tornare lì, nel pensare di dover passare una settimana lì....professionalmente ho un reparto sulle spalle e sulle palle, ho quindi responsabilità che per ora reggo, lo stipendio non è commisurato e arriva in ritardo, ma ciò non mi tange molto visto l'assenza di stimoli futuri...
Io non credo alla sfortuna, quindi non so bene come collocare la serie di ulteriori difficoltà che mi son dovuto sorbire in questo anno immondo per me, ma tra l'ambiente di lavoro stile scuola, tra gravi problemi familiari sorti all'improvviso, tra un rapporto terapeutico che ha toccato punti molto delicati che non vengono poi risolti e discussi, sto decisamente implodendo....non riesco davvero a rispondermi alla domanda "ma perchè mi è successo tutto questo schifo proprio nel momento in cui cercavo di sbloccare un po' la situazione?" ...gli eventi negativi che ti si fiondano addosso mentre cerchi di reagire sono una bastonata così forte che ancora oggi mi tormentano, e in tutto questo ho il mio immenso vuoto interiore da vivere, la mia ansia da ingoiare e vomitare...e un fisico che non so come fa a rimanere in piedi....ma si può andare avanti così? Si può continuare a vivere avendo un così profondo distacco da tutto e da tutti? Possibile che anche andando dal barbiere in mezzo a 80 enni che parlano di politica, figa, e balle varie io risalti per il mio silenzio e la mia estraneità a questo mondo? Mi aspetta un'estraneità a vita quindi? Un'alienazione ormai adolescente nei suoi 15 anni di vita, che non conosce ancora fine e per cui non vedo i presupposti perchè possa conoscerla a breve...sono sempre stato, e lo sono ancora, dell'idea che si può uscire da situazioni di ansia e di depressione, ma solo se si ha la forza, la prospettiva giusta per il proprio essere...mi son illuso di aver la prima per poter cercare la seconda..ma ormai, dopo 15 anni, dopo un anno come questo, dopo un anno di lavoro vissuto per dovere, un lavoro ancora non sentito MIO...continuo a chiedermi interrottamente....ma quanto mi rimane? ....uffi
Vecchio 28-03-2010, 20:07   #68
Esperto
L'avatar di FobicJoe
 

Quote:
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Dopo un anno mi ritrovo, ancora, ogni santa domenica a vivere la totale assenza di stimoli nel pensare di tornare lì
beato te, a me a volte crea scompenso .p
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