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29-12-2019, 02:13
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#1
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Avanzato
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 433
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Non so voi, ma io quasi sorrido quando vedo persone che dicono di amare la solitudine. Ma a chi è che piace la solitudine veramente? Neanche il più introverso di questo mondo, secondo me, ama stare da solo completamente. Certo, si possono sicuramente prediligere momenti e giornate in solitudine piuttosto che stare in compagnia costantemente (perdonatemi, lo so che con tutti questi 'mente' sembro cetto la qualunque), da buon introverso quale sono, anche io, ma quando non si ha davvero nessuno, dico nessuno, con cui interloquire o condividere attimi della propria vita? In quanti si ritrovano, per davvero, ad essere in questa condizione? Sul serio la si può amare, la solitudine, in questo senso? Che poi, alla fine, si scopre che queste persone le quali indicono ciò, almeno qualcuno ce l'hanno. A me stare da solo piace pure, ma proprio non posso asserire di amarla in quanto il bisogno di avvicinarmi a qualcuno, interagire, condividere pezzi di me con altre persone, talvolta si fa sentire e, oramai, questa mia condizione di isolamento totale, incomprensione e alienazione perdura da un bel po'. Niente amici, niente ragazza, contatti virtuali nemmeno (i genitori non li metto in mezzo poiché parlare apertamente con loro non credo si possa, e tra l'altro si scannano già abbastanza da soli), niente di niente, da solo con i miei pensieri disfunzionali. Se non sono impazzito del tutto è già un miracolo. Questa solitudine mi sta uccidendo, e non capisco come possa piacere questa bestia opprimente.
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29-12-2019, 02:52
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#2
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Io la accetto come un meno peggio: la famiglia è stata un' oppressione, le amicizie per vari motivi non sono mai riuscito a consolidarle ma non si sono comunque mai avvicinate alle mie vedute ( troppo ) idealistiche, i tentativi in ambito sentimentale sono risultati o disastrosi o in fin dei conti deludenti nell' unico caso andato a buon fine, e il relazionarsi con l' umanità mi ha quotidianamente e metodicamente mostrato ( e continua tuttora a farlo ) la mia distanza da tutto e tutti e i miei limiti, piuttosto pesanti.
Sono ancora abbastanza giovane da riuscire a rimettere in discussione tutto, perché non è che arrivare a schiattare di vecchiaia proseguendo per decenni in questa stessa situazione mi sembri un risultato di cui rallegrarsi, però io al momento la solitudine la trovo perfino rinfrancante. E' una forma di libertà, che come tutto ha un suo prezzo.
Solitudine relativa poi, perché il forum lo trovo uno spaccato di umanità davvero interessante, sarà che ho ridimensionato tantissimo le mie aspettative in ottica relazionale dall' adolescenza ad oggi, ma è una modalità interattiva che trovo particolarmente congeniale: sotto certi aspetti il mio meglio lo do qui.
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29-12-2019, 03:19
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,375
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Credo che c'è un equilibrio che per ognuno è diverso.
Ovviamente la solitudine totale assoluta e prolungata è pesante, ma anche l'eccessiva vita sociale mette a dura prova le mie energie.
Devo prendere la socialità col contagocce
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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29-12-2019, 04:39
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#4
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Io sto meglio da solo
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29-12-2019, 05:18
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2019
Ubicazione: Ducato di Modena e Reggio
Messaggi: 512
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Della solitudine mi spaventa soprattutto il fatto che diminuisca le possibilità di sopravvivenza. In tempi difficili avere una rete sociale su cui poter fare affidamento è fondamentale, a maggior ragione in un Paese come l'Italia dove impera il familismo amorale.
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29-12-2019, 10:49
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 568
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Sono d'accordo con te Viewer. Anche io per come sono fatto ho bisogno di ritagliarmi degli spazi in cui sto da solo, gli eventi "sociali" mi stancano e dopo ho bisogno di ricaricarmi stando tranquillo in santa pace. Ma questo non significa che voglia sempre e comunque stare da solo.
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29-12-2019, 11:40
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#7
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Avanzato
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 433
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Io sto meglio da solo
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Insomma Master, te qualcuno con cui uscire, ogni tanto, ce l'hai, ma diresti lo stesso se non avessi un minimo di contatto sociale? Anche io sto bene prevalentemente da solo eh, il problema sorge quando la solitudine resta la tua unica amica e non sai più come avvicinarti al prossimo. L'esigenza di relazionarsi a qualcuno si fa sentire spesso, vivere come un eremita secondo me non piace a nessuno. Quantomeno servirebbe un giusto equilibrio.
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29-12-2019, 11:47
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,901
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Pure un mio amico diceva che lui stava bene da solo, però poi ogni fine settimana usciva e durante il giorno aveva gente con cui parlare. La solitudine vera è brutta, io mi ci sono abituato un po' (e non sto neanche sempre solo) ma non posso dire che mi piace.
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29-12-2019, 12:00
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#9
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Principiante
Qui dal: Jul 2018
Messaggi: 68
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Naturalmente, stare totalmente da soli, in isolamento assoluto non può piacere a nessuno.
E' una questione di equilibrio.
Io amo la solitudine, ne ho bisogno; la ricerco nella vita personale, nel lavoro. Spesso vengono criticato - a volte simpaticamente, a volte meno - proprio per i miei atteggiamenti da misantropo. Quando ero più giovane, durante il liceo, a volte accentuavo volontariamente questo mio modo di fare; cercare di apparire anche più "orso" di quanto non fossi in realtà per mascherare e nascondere le mie insicurezze.
Crescendo, però, mi sono reso conto che sono davvero fatto così. Ognuno ha bisogno, a diversi gradi di intensità, di solitudine e compagnia; ma questi valori non possono essere assoluti, zero o infinito.
Raggiungere un punto di equilibrio che ci faccia stare bene, selenzionando i soggetti e i tempi, e distinguendo fra amici, parenti e partner, non è semplice.
A me è capitato che, a volte, dopo essermi autoimposto, come un piacere e una scelta, la volontaria solitudine, questa mi si sia ritorta conto e sia diventata peso.
Secondo me è una conseguenza della nostra propensione; sarà capitato magari anche a chi, essendo un tipo molto "sociale", la compagnia degli altri, sempre ricercata, sia diventata sgradevole. Ancora una volta, è una questione di equilibrio.
Tornando a te: se, davvero, vivi una condizione di solitudine assoluta, ad eccezione che per i tuoi genitori, comprendo che tu possa stare male. Non è strano e non sei strano.
La soluzione: sarebbe facile dirti di "fare amicizia" o cose simili; ci avrai naturalmente già pensato. Purtroppo superato il periodo della scuola superiore o dell'università, se si sono perdute le amicizie fatte e non si è riuscito ad intessere nuovi rapporti, non è facile ricostruirsi un tessuto umano attorno a se. Però - a mio avviso - ce la puoi fare; troverai il tuoi spazio. In fin dei conti, fare amicizia è molto più semplice che trovare un\a compagno\a; proprio perché tutti, in misura diversa, sono "animali sociali" e hanno bisogno di amicizia, la domanda di amici è comunque elevata. Deve solo incontrarsi, in qualche modo, con la tua "offerta" di amicizia!
In conclusione, tieni duro; questo periodo di m*rda finirà, prima o poi.
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29-12-2019, 12:12
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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La solitudine totale, ma anche semi-totale.. perché anche se hai 1-2 amici e 2-3 conoscenti non è che cambia tanto, non è di certo una condizione facile. Si, sono persone che (quando si verifica una congiunzione astrale favorevole e quando sono comode loro) ci puoi uscire, ma alla fine sempre una persona sola rimani.
Quando sei solo da anziano anche una banale malattia ti può uccidere.
Rimane il fatto che frequentare la gente per me non è facile, c'è sempre il rischio di venire feriti. ma su questo sono anche disposto ad espormi ed a provare a desensibilizzarmi un po'. Dipende dalla forza nostra, perché tanto tutti vengono feriti e sempre.. può bastare anche solo una parola.
Io poi posso essere simpatico a livello di qualche battuta e posso essere un buon ascoltatore, ma per il resto non posso portare valore aggiunto alla vita delle persone e quindi non si sentono neanche molto stimolati a cercarmi.
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29-12-2019, 12:21
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#11
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
La solitudine totale, ma anche semi-totale.. perché anche se hai 1-2 amici e 2-3 conoscenti non è che cambia tanto, non è di certo una condizione facile.
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Beh, allora anche 2-3 amici e 3-4 conoscenti non è che cambi tanto dalla situazione da te descritta, ma il limite dov'è? Possiamo arrivare a 10-11 amici e 13-14 conoscenti?
Scherzi a parte non sono d' accordo. Ma non perché sia una condizione più leggera, anzi penso possa essere peggio l' avere intorno qualcuno con cui ci si trova molto poco, perché la sua presenza continua ad alimentare una voglia di condivisione che però viene costantemente frustrata.
Su questa falsariga secondo me la convivenza con i genitori è emblematica, se il rapporto è problematico rappresenta il tipico esempio di compagnia che fa sentire ancora più soli della solitudine vera.
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29-12-2019, 12:25
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#12
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 435
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Sono solo da sempre. Non ho amici da un decennio, ragazze mai avute. Parlo solo con i miei genitori... più precisamente con mia madre, e solo perché viene lei a parlarmi il più delle volte, altrimenti si parlerebbe anche meno. Fantastico ogni giorno su una vita completamente in solitaria, quindi senza i miei genitori. L'idea mi piace, ma in effetti non so se starei bene, stando a lungo completamente solo. Conoscendomi, dovrei farcela, perché il bisogno di interagire con gli altri è quasi completamente assente. In questo periodo sto lavorando, sono stagionale e dovrei lavorare fino al 31. Sul lavoro interagisco con i colleghi, più che altro sono loro che provano ad interagire con me, ma non riesco a non trasmettere disagio e senso di inadeguatezza, potendo scegliere IO, ne farei volentieri a meno. Per fortuna a volte sono solo. La presenza di altre persone intorno a me mi da fastidio, perché solitamente sono bloccato, non riesco a parlare, quindi sto sempre zitto e non sopporto i silenzi imbarazzanti, e non sopporto l'idea che l'altro mi veda come un peso. Sono sicuro che gli altri mi vedono come un peso. Cambiano completamente quando arrivano altri colleghi con cui possono parlare, e infatti parlano e parlano e parlano...quando attaccano non li fermi più. Quando azzardo io a dire qualcosa, sembrano più depressi di me, mi rispondono a fatica, con un tono basso che mi costringe a chiedere di ripetere quello che hanno detto. Vederli interagire con me con tutta questa "felicità", non fa altro che deprimermi, e distruggere ulteriormente la mia autostima, perché mi convinco che non sono nemmeno all'altezza di scambiare qualche parola. Quindi a volte lascio perdere, fingo anche di aver capito, e vado avanti. Se posso evitare di parlare, evito. Quindi, un po sono io bloccato, un po mi passa la voglia di sforzarmi di essere normale quando vedo il modo in cui mi rispondono. Mi sento quindi senza speranze di creare dei legami come il Signore comanda, e scelgo la solitudine. A te la solitudine, sta uccidendo, a me, non dico che mi sta salvando, ma mi impedisce il più delle volte di farmi altro cattivo sangue e deprimermi ulteriormente.
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29-12-2019, 12:35
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
Beh, allora anche 2-3 amici e 3-4 conoscenti non è che cambi tanto dalla situazione da te descritta, ma il limite dov'è? Possiamo arrivare a 10-11 amici e 13-14 conoscenti?
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può anche non esserci un limite numerico. però se questi sono amici/conoscenti realmente interessati a te, te ne accorgi a capodanno
ho almeno 3 persone con cui posso avere delle conversazioni lunghe su whatsapp con piacere reciproco. con lunghe io intendo 30-45 minuti XD.. però se questi (mica è una colpa, anzi meglio per loro) hanno una loro vita strutturata in cui tu non sei compreso.. alla fine, si, dopocena puoi farti una chiacchierata e distrarti per un'attimo dai demoni della solitudine, ma poi per tutto il fine settimana, capodanno, estate intera, etc. loro si fanno la loro vita e io la mia (da solo).
Non nego che sia meglio di niente, ma in un grado di socialità da 0 a 10 questo credo sia il livello 1, forse 2.
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29-12-2019, 12:59
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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La solitudine la so gestire ma a dosi controllate, per adesso per come è impostata la mia vita riesco a reggerla compensando con il lavoro che mi dà qualche occasione di socializzare e un poche altre relazioni per lo più con parenti.
Certo che quando mi capita di condividere momenti al di fuori dell'ordinario con altre persone mi sento come riscaldare il cuore, anche solo prendere un caffè al bar stando in mezzo alla gente o andare a mangiare fuori. Mi manca il condividere esperienze piacevoli con qualcuno, condividere l'entusiasmo, la passione, il divertimento per qualcosa, quello sì tanto, come quando andavo a pescare con due miei compagni di Liceo.
Il problema è trovare l'intesa, spesso le persone mi risultano noiose, un po' superficiali, non so non ci entro facilmente in connessione e mi stanco facilmente della loro compagnia ma pure io ultimamente sono un po' a corto di argomenti, non riesco a conversare tanto per farlo e se non si hanno interessi in comune è difficile.
Anche io come Franz86 ho trovato nel forum uno spaccato di umanità e di argomenti che fuori mi manca, per cui funge un po' da compensazione anche se mi piacerebbe poterlo portare anche nella vita di tutti i giorni, con alcuni utenti penso sarebbe stato possibile con reciproca soddisfazione ma la distanza non l'ha reso possibile.
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29-12-2019, 13:02
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#15
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Avanzato
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 433
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L'ideale sarebbe stare con i simili, persone con una prospettiva di vita relativamente analoga alla tua; anche io preferisco la solitudine a gente con la quale non ho nulla da spartire, perché, appunto, non ho valide alternative e trovare qualcuno che si avvicini al mio temperamento e al mio modo di vedere le cose è di una complessità inaudita. A me neanche il forum è di aiuto, mi sento troppo diverso e distante anche qui. Se poi ci aggiungiamo anche una buona dose di fobia sociale ed evitamento, la frittata è fatta.
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29-12-2019, 14:31
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#16
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Quote:
Originariamente inviata da Dr. Zoidberg
Sono solo da sempre. Non ho amici da un decennio, ragazze mai avute. Parlo solo con i miei genitori... più precisamente con mia madre, e solo perché viene lei a parlarmi il più delle volte, altrimenti si parlerebbe anche meno. Fantastico ogni giorno su una vita completamente in solitaria, quindi senza i miei genitori. L'idea mi piace, ma in effetti non so se starei bene, stando a lungo completamente solo. Conoscendomi, dovrei farcela, perché il bisogno di interagire con gli altri è quasi completamente assente. In questo periodo sto lavorando, sono stagionale e dovrei lavorare fino al 31. Sul lavoro interagisco con i colleghi, più che altro sono loro che provano ad interagire con me, ma non riesco a non trasmettere disagio e senso di inadeguatezza, potendo scegliere IO, ne farei volentieri a meno. Per fortuna a volte sono solo. La presenza di altre persone intorno a me mi da fastidio, perché solitamente sono bloccato, non riesco a parlare, quindi sto sempre zitto e non sopporto i silenzi imbarazzanti, e non sopporto l'idea che l'altro mi veda come un peso. Sono sicuro che gli altri mi vedono come un peso. Cambiano completamente quando arrivano altri colleghi con cui possono parlare, e infatti parlano e parlano e parlano...quando attaccano non li fermi più. Quando azzardo io a dire qualcosa, sembrano più depressi di me, mi rispondono a fatica, con un tono basso che mi costringe a chiedere di ripetere quello che hanno detto. Vederli interagire con me con tutta questa "felicità", non fa altro che deprimermi, e distruggere ulteriormente la mia autostima, perché mi convinco che non sono nemmeno all'altezza di scambiare qualche parola. Quindi a volte lascio perdere, fingo anche di aver capito, e vado avanti. Se posso evitare di parlare, evito. Quindi, un po sono io bloccato, un po mi passa la voglia di sforzarmi di essere normale quando vedo il modo in cui mi rispondono. Mi sento quindi senza speranze di creare dei legami come il Signore comanda, e scelgo la solitudine. A te la solitudine, sta uccidendo, a me, non dico che mi sta salvando, ma mi impedisce il più delle volte di farmi altro cattivo sangue e deprimermi ulteriormente.
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Quoto tutto
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29-12-2019, 14:46
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#17
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,334
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Mi ritengo fortunato ad avere in prevalenza sintomi da DSP (schizoide): mi "bypassano" il naturale desiderio di socialità e contatto umano, quindi in solitudine ci sto bene, sempre, e non mi spaventa nemmeno in prospettiva futura (tutto il mio futuro è progettato e visualizzato dando per scontata la solitudine come condizione-base certa e immutabile, in un mare di dubbi e incognite che invece riguardano tutto il resto) ... ma mi rendo conto che è solo un trucco, un effetto (cmq utile a risparmiare sofferenza) derivato da un disturbo.
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29-12-2019, 15:04
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#18
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
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È un mito che all'introverso piaccia stare solo. Anzi, ne ha tanto bisogno quanto l'estroverso, solo che ha bisogno di una connessione maggiore con le persone, per cui è selettivo nelle amicizie e spesso si trova a disagio con altri, e a volte solo.
Sono d'accordo: non importa quanto uno dica di piacergli stare solo. Anche se lo dice con convinzione, sotto sotto, non gli piace. Magari la solitudine viene ritenuta l'opzione migliore comparandola al disagio, ma, oggettivamente, la migliore è proprio questa, perché da qui si parte per superare le proprie pare.
Credo di avere due prove di questo: chi dice di sopportare a malapena i contatti sociali, mette in mostra proprio la sua contraddizione, ovvero la presenza di quel disagio. Ovvero, la solitudine non lo elimina.
Due: se pensiamo a tutte le attività che possiamo fare, a cosa sono collegate quest'ultime? Al mondo esterno! Leggere, scrivere, disegnare, giocare ai videogiochi, guardare film, stare su internet a guardare ogni genere di cosa, sono tutte cose collegate al mondo esterno. L'uomo non può fare a meno di desiderare ciò che sta al di fuori di lui. Perfino gli hikikomori navigano su internet compulsivamente e giocano ai videogiochi, e sotto sotto queste sono attività che implicano per forza un collegamento alla socialità. Se non è sociale internet, non so cosa lo sia. I videogiochi ti portano in mondi virtuali, dove c'è interazione con l'esterno espressa dal tipo di gameplay e dalla storia.
In poche parole, è necessario affrontare qualcosa al di fuori di sé per sopravvivere, ed infatti la depressione va a toccarti proprio quello. E solo perché intraprendere quelle attività sono più semplici e si fanno da soli, non vuol dire che quelle non sono radicate ad un desiderio primitivo di socialità, di contatto con l'esterno.
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29-12-2019, 17:02
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#19
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Avanzato
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 433
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Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane
È un mito che all'introverso piaccia stare solo. Anzi, ne ha tanto bisogno quanto l'estroverso, solo che ha bisogno di una connessione maggiore con le persone, per cui è selettivo nelle amicizie e spesso si trova a disagio con altri, e a volte solo.
Sono d'accordo: non importa quanto uno dica di piacergli stare solo. Anche se lo dice con convinzione, sotto sotto, non gli piace. Magari la solitudine viene ritenuta l'opzione migliore comparandola al disagio, ma, oggettivamente, la migliore è proprio questa, perché da qui si parte per superare le proprie pare.
Credo di avere due prove di questo: chi dice di sopportare a malapena i contatti sociali, mette in mostra proprio la sua contraddizione, ovvero la presenza di quel disagio. Ovvero, la solitudine non lo elimina.
Due: se pensiamo a tutte le attività che possiamo fare, a cosa sono collegate quest'ultime? Al mondo esterno! Leggere, scrivere, disegnare, giocare ai videogiochi, guardare film, stare su internet a guardare ogni genere di cosa, sono tutte cose collegate al mondo esterno. L'uomo non può fare a meno di desiderare ciò che sta al di fuori di lui. Perfino gli hikikomori navigano su internet compulsivamente e giocano ai videogiochi, e sotto sotto queste sono attività che implicano per forza un collegamento alla socialità. Se non è sociale internet, non so cosa lo sia. I videogiochi ti portano in mondi virtuali, dove c'è interazione con l'esterno espressa dal tipo di gameplay e dalla storia.
In poche parole, è necessario affrontare qualcosa al di fuori di sé per sopravvivere, ed infatti la depressione va a toccarti proprio quello. E solo perché intraprendere quelle attività sono più semplici e si fanno da soli, non vuol dire che quelle non sono radicate ad un desiderio primitivo di socialità, di contatto con l'esterno.
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Alla fine la compagnia come la solitudine è un bisogno umano. Dopo un po' ti rompi di stare solo e necessiti di compagnia. Vale lo stesso a parti inverse, dopo un po' ti stanchi della compagnia e hai bisogno di stare solo, soprattutto per quanto riguarda una persona introversa, ma in fin dei conti non puoi fare a meno né dell'una né dell'altra. Siamo animali sociali, seppur a modo a nostro, seppur una minoranza, ma lo siamo. In questo momento balena nella mia testa la frase di Supertramp del film "Into the Wild": la felicità è reale solo se condivisa. Credo che avesse ragione.
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29-12-2019, 20:20
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#20
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,707
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Le amicizie non servono a niente. Magari vanno bene finché si è adolescenti, ma dopo un po' sono del tutto inutili. Sarebbe più utile avere una famiglia numerosa forse, qualcuno su cui poter fare affidamento. Gli amici di certo non ti aiutano in caso di problemi gravi. Alla solitudine ci si abitua a forza di delusioni. Io da sola non sto bene, ma ogni volta che provo a mettere il naso fuori ho solo voglia di rinchiudermi in casa. I contatti virtuali anche sono solo un'illusione. Io sono andata avanti così per anni, poi tanto all'improvviso la gente sparisce. Solo un altro modo per farsi del male.
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