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30-05-2015, 16:56
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 975
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Non so se quello che sto per scrivere si capirà o sarà l'ennesimo delirio, ma ci provo. Qualche tempo fa sono uscito con della gente, gente normale che vive vita normale, solita storia. Ho osservato un po' queste persone, cercando il segreto, cercando quello che non si vede. Persone normalissime, come appaio io dall'esterno, due gambe, due braccia, tutto in ordine. Non sembrano avere particolari differenze estetiche con me, o cognitive, o nel parlare, o chessoio eppure... io sono solo e loro no! Ci sbatto la testa al muro su questo fatto, sono normale, ho tutti i pezzi a posto, so parlare, so interagire, so socializzare, dov'è il problema, cosa c'è che non va? Non lo so più come andare avanti ignorando la solitudine, mi perseguita e vedere le persone uguali a me ma profondamente in uno stato "diverso" è terribile. C'è gente che non esce di casa, e anche io una volta. Se non esci di casa ci sta che non hai nessuno, che sei solo, be', non esci, mi pare logico. Esco e faccio vita sociale da anni ma comunque resto solo, che fatica vivere così. Non ne posso più, dico ora, poi starò meglio e poi qualcosa mi farà ricadere, come sempre. Se riuscissi a rassegnarmi, accidenti, sarei sereno, felice no, ma sereno. Mi basta un po' di serenità per affrontare i lunghi anni che mi separano dalla mia morte, se sono tanto sfortunato di vivere così ancora a lungo.
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30-05-2015, 18:16
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 694
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Quote:
Originariamente inviata da Supermanes
Non so se quello che sto per scrivere si capirà o sarà l'ennesimo delirio, ma ci provo. Qualche tempo fa sono uscito con della gente, gente normale che vive vita normale, solita storia. Ho osservato un po' queste persone, cercando il segreto, cercando quello che non si vede. Persone normalissime, come appaio io dall'esterno, due gambe, due braccia, tutto in ordine. Non sembrano avere particolari differenze estetiche con me, o cognitive, o nel parlare, o chessoio eppure... io sono solo e loro no! Ci sbatto la testa al muro su questo fatto, sono normale, ho tutti i pezzi a posto, so parlare, so interagire, so socializzare, dov'è il problema, cosa c'è che non va? Non lo so più come andare avanti ignorando la solitudine, mi perseguita e vedere le persone uguali a me ma profondamente in uno stato "diverso" è terribile. C'è gente che non esce di casa, e anche io una volta. Se non esci di casa ci sta che non hai nessuno, che sei solo, be', non esci, mi pare logico. Esco e faccio vita sociale da anni ma comunque resto solo, che fatica vivere così. Non ne posso più, dico ora, poi starò meglio e poi qualcosa mi farà ricadere, come sempre. Se riuscissi a rassegnarmi, accidenti, sarei sereno, felice no, ma sereno. Mi basta un po' di serenità per affrontare i lunghi anni che mi separano dalla mia morte, se sono tanto sfortunato di vivere così ancora a lungo.
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Non so se ho capito bene... ma da quello che leggo esci abbastanza spesso, e quando lo fai non hai nessun problema a conoscere persone nuove e parlarci non ti crea ansia, quindi non rimani isolato in un angolo e non ti auto-escludi per la paura di fare figuracce o quant'altro.
"Esci e fai vita sociale", appunto.
Quindi, intendi forse dire che ti senti solo perché con le persone non riesci ad andare più in la di semplici "conoscenze superficiali", e vorresti riuscire ad avere amicizie più profonde?
Quote:
Originariamente inviata da Rage
c'è poco da aggiungere...
io mi sono rassegnato da un pezzo a non essere "normale", ne vorrei esserlo, un tempo forse si, ma ora accetto quello che passa il mio cervello bacato dagli squilibri chimici e cerco di conviverci al meglio.
è brutto anche uscire di casa e vedere che gli altri, quelli "normali", ti tengono lontano con un palo di 20 metri.
quando amici "normali" cercano di tenerti fuori perché potresti creargli imbarazzo o problemi, parole come asociale ed emarginato tornano spesso a tormentarmi, frasi che mi hanno accompagnato per quarant’anni, come: la tua presenza non è gradita, non sei desiderato, preferiremmo che tu non venissi, facciamo la prossima volta, e tutte le volte vengo sempre messo alla porta, anzi, a volte nemmeno mi fanno entrare.
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Ma quelli li chiami amici? Che razza di persone sono? Invece di cercare coinvolgerti, di starti vicino e di farti sentire il più possibile a tuo agio si preoccupano "perché potresti creargli imbarazzo o problemi"... quanta gente di m***a c'è in giro.
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30-05-2015, 18:42
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 975
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Quote:
Originariamente inviata da Ninfee
Quindi, intendi forse dire che ti senti solo perché con le persone non riesci ad andare più in la di semplici "conoscenze superficiali", e vorresti riuscire ad avere amicizie più profonde?
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No, ho diverse amicizie sincere, profonde ed interessanti, mi riferivo alla solitudine sentimentale, al fatto di "non avere una ragazza" che detto così fa tanta tenerezza ma è un problema molto comune tra gli utenti del forum. Pensavo di averla superata questa mancanza ma ritorna puntualmente perché è dentro di me un desiderio che rimane inappagato.
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30-05-2015, 20:04
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: ♪♫♪In un mondo di favole incantato che esiste solo nella mia testa♪♫
Messaggi: 3,689
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Quote:
Originariamente inviata da Supermanes
No, ho diverse amicizie sincere, profonde ed interessanti, mi riferivo alla solitudine sentimentale, al fatto di "non avere una ragazza" che detto così fa tanta tenerezza ma è un problema molto comune tra gli utenti del forum. Pensavo di averla superata questa mancanza ma ritorna puntualmente perché è dentro di me un desiderio che rimane inappagato.
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Per conto mio potrebbe dipendere dalla mancanza di una realizzazione a livello professionale/lavorativo??? Ipotizzo.. perchè molti tra di noi (me inclusa) hanno problemi a trovare o mantenere un lavoro.. ed è brutto da dirsi, ma le ragazze e i ragazzi guardano anche quello... siamo in un mondo estremamente superficiale!
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30-05-2015, 20:16
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#5
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Avanzato
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 439
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Non siamo stati creati per vivere nella solitudine è inutile che si dica la classica frase:"Ma io sto bene solo" perchè fa solo ridere,la solitudine è una causa mortale...Anch'io come te esco ma non so ormai sono arrivato al punto in cui le persone che pensavo fossero amici,ancora lo sono,ma sinceramente non mi aggradano più.Gli anni son passati e le persone son cambiate,ora abbiamo interessi diversi ci vediamo così ma non siamo più come una molta...Silenzi interminabili,noia ecc. Ho bisogno di conoscere altre persone
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30-05-2015, 20:25
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#6
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Banned
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 251
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Quote:
Originariamente inviata da Supermanes
sono normale, ho tutti i pezzi a posto, so parlare, so interagire, so socializzare, dov'è il problema, cosa c'è che non va?
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Niente, hai solamente sbagliato forum
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30-05-2015, 21:43
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Morte.
Niente, hai solamente sbagliato forum
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Complimenti.
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30-05-2015, 21:56
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Col tempo si riesce anche ad accettare la solitudine.
L'avere pochi o nessun amico diventa una cosa di importanza relativa.
Persino la vita sentimentale, il classico "avere la ragazza" diventa una cosa meno pressante.
A me è capitato che crescendo mi sono reso conto che la mia solitudine è esistenziale. Potrei anche essere circondato da mille amici e donne ma mi sentirei sempre non facente parte di un insieme.
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30-05-2015, 21:59
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da *Stellina*
Per conto mio potrebbe dipendere dalla mancanza di una realizzazione a livello professionale/lavorativo??? Ipotizzo.. perchè molti tra di noi (me inclusa) hanno problemi a trovare o mantenere un lavoro.. ed è brutto da dirsi, ma le ragazze e i ragazzi guardano anche quello... siamo in un mondo estremamente superficiale!
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secondo me è l'abitudine a soffrir..
ad esempio io quando ho ottenuto certi obbiettivi ecco ritornar ad aver malesseri perche non ne ho al momento altri..
e paradossalmente magari proprio quando non ho niente di niente ma me ne faccio una ragione sto sereno..
magari pensando "ma chissene frega, tanto poi mi suicidio"
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Ultima modifica di Ansiaboy; 30-05-2015 a 22:02.
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02-06-2015, 14:27
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Be, parlando di solitudine sentimentale, cosa che ha caratterizzato anche la mia vita, vedo due possibili motivi:
l'eccessiva timidezza nel rapportarsi con le ragazze (non dico in termini di semplice conoscenza o amicizia, ma avere la sensazione che si sta facendo qualcosa di "sbagliato" o di cui vergognarsi nel chiedere di uscire...)
e
l'essere troppo selettivi; non tanto in termini estetici (credo che nessuno qui pretenda di stare con una/un modella/o), ma quanto in termini caratteriali e comportamentali.
A questo si aggiunge che, più passano gli anni, più le ragazze più o meno coetanee con sani valori e un bel carattere sono ormai accoppiate/sposate (ovviamente questo discorso vale anche al contrario).
Questo è soltanto il mio esempio e, magari, per te le cause sono completamente diverse.
Ma ho voluto condividerlo come possibile spunto di riflessione.
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02-06-2015, 14:36
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#11
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Esperto
Qui dal: May 2015
Messaggi: 3,151
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Pensa a chi i "pezzi" non ce li ha proprio! Mi verrebbe da dire... beato te!!
Probabilmente ti manca solo un pizzico di convizione in più nei tuoi mezzi
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02-06-2015, 14:41
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#12
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 5,034
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Questo contrasto interiore tra desiderio di solitudine e profondo bisogno di interazione, di legami è lacerante, lo vivo ogni giorno e si acuisce quando, molto ramente invero, assaggio la vera essenza dei rapporti umani, lì ti senti come quei bambini in tempo di guerra che assaggiavano per la prima volta la cioccolata portata dai soldati alleati.
Da stamani passo le ore pensando, assorbendo la solitudine che mi circonda, e dentro di me sento in contrasto quel bisogno, il bisogno di avere vicino a me persone di un certo tipo, con le quali nulla sia banale né scontato. E' un'energia forte e calda, che sento dentro lo stomaco, deve essere poi quello che ti fa andare avanti e ti spinge a lottare per cambiare le cose.....
La soluzione suppongo la si debba ricercare nell'equilibrio tra queste due forze.
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02-06-2015, 15:21
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Bostonian
Be, parlando di solitudine sentimentale, cosa che ha caratterizzato anche la mia vita, vedo due possibili motivi:
l'eccessiva timidezza nel rapportarsi con le ragazze (non dico in termini di semplice conoscenza o amicizia, ma avere la sensazione che si sta facendo qualcosa di "sbagliato" o di cui vergognarsi nel chiedere di uscire...)
e
l'essere troppo selettivi; non tanto in termini estetici (credo che nessuno qui pretenda di stare con una/un modella/o), ma quanto in termini caratteriali e comportamentali.
A questo si aggiunge che, più passano gli anni, più le ragazze più o meno coetanee con sani valori e un bel carattere sono ormai accoppiate/sposate (ovviamente questo discorso vale anche al contrario).
Questo è soltanto il mio esempio e, magari, per te le cause sono completamente diverse.
Ma ho voluto condividerlo come possibile spunto di riflessione.
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Mi ci ritrovo abbastanza.
Sulla prima causa che hai detto, effettivamente la frase che si sente dire spesso: "non c'è niente di male a chiedere di uscire, fa sempre piacere " è quanto di più lontano ci sia dai miei pensieri automatici. Cioè posso pure dirla e comprenderla, ma il mio cervello la respinge, come l'acqua che scivola su un impermeabile. Sono impenetrabile da questa idea, per me manifestare interesse per una ragazza è traumatico come confessarle un omicidio . "Mi piaci. Oddio scusa, perdonami, me ne vado".
La seconda causa che hai indicato, la selettività, credo che sia a sua volta una conseguenza del problema più profondo, cioè la tendenza all'evitamento (la quale poi è ancora a sua volta la manifestazione di dinamiche psicologiche ancora più profonde, però non complichiamo troppo il discorso ). Una ragazza mi piace, ma ho paura di avvicinarmi a lei, quindi evito e dico "no, va bè, non mi piace così tanto". Per questo ho sempre pensato che la nostra famosa selettività sia un falso mito, perché è nient'altro che una forma di evitamento.
Di fatto anch'io sono selettivo, ma come lo sono verso qualsiasi cosa che mi faccia paura. "No, l'Erasmus non mi interessa, ho di meglio da fare", "no quel lavoro non fa per me, non mi interessa", "no quella persona mi sta antipatica, meglio non vederla mai più", e così via.
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Ultima modifica di Blue Sky; 02-06-2015 a 15:24.
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02-06-2015, 15:53
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,582
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
La seconda causa che hai indicato, la selettività, credo che sia a sua volta una conseguenza del problema più profondo, cioè la tendenza all'evitamento (la quale poi è ancora a sua volta la manifestazione di dinamiche psicologiche ancora più profonde, però non complichiamo troppo il discorso ). Una ragazza mi piace, ma ho paura di avvicinarmi a lei, quindi evito e dico "no, va bè, non mi piace così tanto". Per questo ho sempre pensato che la nostra famosa selettività sia un falso mito, perché è nient'altro che una forma di evitamento.
Di fatto anch'io sono selettivo, ma come lo sono verso qualsiasi cosa che mi faccia paura. "No, l'Erasmus non mi interessa, ho di meglio da fare", "no quel lavoro non fa per me, non mi interessa", "no quella persona mi sta antipatica, meglio non vederla mai più", e così via.
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In questo mi ritrovo un po' meno.
Ovvero, ci sono cose che evito perchè mi fanno paura, ma ci sono anche situazioni/persone che evito proprio perchè non le sopporto, mi danno fastidio. E, purtroppo, non sono poche.
Per selettività intendo proprio il fatto che, anche se esco con persone con le quali umanamente mi trovo abbastanza bene (non avrei quindi motivo di evitarle) ma se, alla lunga, non mi stanno bene gli argomenti di discussione e i luoghi che piacciono ai più, è probabile che smetta di frequentarli.
Ci sono, invece, persone a cui sta bene tutto... o, probabilmente, si fanno andar bene tutto.
Gente che si piazza al bar del paese e passa le serate con altri che capitano lì per caso; gente che ci prova indistintamente con tutte le ragazze che gli piaciucchiano, per la serie "prima o poi una ci starà".
Non giudico il loro modo d'essere, dopotutto ognuno vive la propria vita come meglio crede... Probabilmente, anzi, sicuramente vivono meglio di me che mi faccio mille paranoie. Ma, in fondo, non vorrei mai essere come loro.
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Ultima modifica di Boston; 02-06-2015 a 16:03.
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02-06-2015, 16:02
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Bostonian
In questo mi ritrovo un po' meno.
Ovvero, ci sono cose che evito perchè mi fanno paura, ma ci sono anche situazioni/persone che evito proprio perchè non le sopporto, mi danno fastidio. E, purtroppo, non sono poche.
Per selettività intendo proprio il fatto che, anche se esco con persone con le quali umanamente mi trovo abbastanza bene (non avrei quindi motivo di evitarle) ma se, alla lunga, non mi stanno bene gli argomenti di discussione e i luoghi che piacciono ai più, è probabile che smetta di frequentarli.
Ci sono, invece, persone a cui sta bene tutto... o, probabilmente, si fanno andar bene tutto.
Gente che si piazza al bar del paese e passa le serate con altri che capitano lì per caso; gente che ci prova indistintamente con tutte le ragazze che gli piaciucchiano, per la serie "prima o poi una ci starà".
Probabilmente, anzi, sicuramente vivono meglio di me che mi faccio mille paranoie. Ma, in fondo, non vorrei mai essere come loro.
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E' interessante. Io finora ho vissuto le cose e le situazioni trovandomi sempre davanti lo "schermo" dell'evitamento, che mi ha sempre fatto partire con l'handicap. Quindi il primo motivo per cui non interagisco con una persona è sempre stato che temo l'interazione.
Dovrei però riflettere per capire se c'è anche dell'altro: se sono una persona che si adatta un pò a tutto e potrebbe stare bene con tutti se non fosse timido, oppure se come te sono più selettivo e accetto solo cose che siano più in sintonia con me.
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02-06-2015, 17:17
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#16
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Avanzato
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 280
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Ma secondo voi perché pensiamo che dichiararsi a una ragazza sia una cosa di cui vergognarsi? Ce l'ho anch'io ma non è la vergogna da timidezza,quanto piuttosto vergognarsi come un ladro. Come se si stesse facendo un torto.
Non sono mai riuscito a capire....
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02-06-2015, 17:19
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da ilPaul
Ma secondo voi perché pensiamo che dichiararsi a una ragazza sia una cosa di cui vergognarsi? Ce l'ho anch'io ma non è la vergogna da timidezza,quanto piuttosto vergognarsi come un ladro. Come se si stesse facendo un torto.
Non sono mai riuscito a capire....
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Caro Paul, quando ci riesci spiegalo anche a me
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02-06-2015, 21:02
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#18
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 4,011
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Quote:
Originariamente inviata da Bostonian
[...]
Per selettività intendo proprio il fatto che, anche se esco con persone con le quali umanamente mi trovo abbastanza bene (non avrei quindi motivo di evitarle) ma se, alla lunga, non mi stanno bene gli argomenti di discussione e i luoghi che piacciono ai più, è probabile che smetta di frequentarli.
[..]
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eh, è purtroppo anche uno dei miei difetti/limiti
Quote:
Originariamente inviata da ilPaul
Ma secondo voi perché pensiamo che dichiararsi a una ragazza sia una cosa di cui vergognarsi? Ce l'ho anch'io ma non è la vergogna da timidezza,quanto piuttosto vergognarsi come un ladro. Come se si stesse facendo un torto.
Non sono mai riuscito a capire....
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Penso sia principalmente determinata dalla paura del rifiuto. Poi subentra anche la vergogna per essere quello che prende il 2 di picche o che non ci sa fare, ma quella ritengo sia molto più facilmente superabile.
Un eventuale non essere accettati diventerebbe una conferma dei nostri dubbi su noi stessi, un sancire ancora una volta le proprie incapacità. Il non piacere ad una persona rifletterebbe il nostro non piacerci e quindi credo che inconsciamente siamo portati ad evitare situazioni che potrebbero ferirci. A rinunciare alla possibilità di avere un po' di felicità per avere una forma di sicurezza, evitare di soffrire.
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02-06-2015, 22:09
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#19
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 496
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Quote:
Originariamente inviata da Bostonian
Be, parlando di solitudine sentimentale, cosa che ha caratterizzato anche la mia vita, vedo due possibili motivi:
l'eccessiva timidezza nel rapportarsi con le ragazze (non dico in termini di semplice conoscenza o amicizia, ma avere la sensazione che si sta facendo qualcosa di "sbagliato" o di cui vergognarsi nel chiedere di uscire...)
e
l'essere troppo selettivi; non tanto in termini estetici (credo che nessuno qui pretenda di stare con una/un modella/o), ma quanto in termini caratteriali e comportamentali.
A questo si aggiunge che, più passano gli anni, più le ragazze più o meno coetanee con sani valori e un bel carattere sono ormai accoppiate/sposate (ovviamente questo discorso vale anche al contrario).
Questo è soltanto il mio esempio e, magari, per te le cause sono completamente diverse.
Ma ho voluto condividerlo come possibile spunto di riflessione.
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Più o meno anche io come te, anche se differisco in qualche cosa.
Per il primo punto per esempio il mio non è tanto questione di sbaglio, quanto per il fatto che credo di non meritarmelo per via di miei certi comportamenti che terrei/potrei tenere e per via del fatto che oltre a non avere molte possibilità di piacere fisicamente, credo che non potrei soddisfarla dal punto di vista sessuale. Credo poi di avere una recondita e generale (non solo con il genere femminile) paura di chiedere di uscire per paura di essere respinto o comunque di non essere desiderato (preferisco farmi cercare che cercare io stesso per evitare di disturbare).
Per il secondo punto sì e, almeno a me, crea grossi problemi. Per di più prima di un eventualità uscita protenderei piuttosto già a conoscerla un po' la persona, per vedere se c'è un minimo di compatibilità, e ciò rallenta il tutto.
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02-06-2015, 22:39
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#20
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Avanzato
Qui dal: Oct 2014
Ubicazione: veneto
Messaggi: 340
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Quote:
Originariamente inviata da ilPaul
Ma secondo voi perché pensiamo che dichiararsi a una ragazza sia una cosa di cui vergognarsi? Ce l'ho anch'io ma non è la vergogna da timidezza,quanto piuttosto vergognarsi come un ladro. Come se si stesse facendo un torto.
Non sono mai riuscito a capire....
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Io credo ci si vergogni sia xke' si pensa di averlo fatto in un modo ridicolo sia x la paura di un eventuale rifiuto.
Io l' unica volta che l' ho fatto in vita mia , non avendo ricevuto una risposta positiva mi sono vergognata e non ho piu voluto vedere questa persona...
in effetti non e' normale..ma il rifiuto lo vivo male, se sono io a rifiutare invece mi viene l' ansia
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