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La solitudine e gli alti e bassi
Non so se quello che sto per scrivere si capirà o sarà l'ennesimo delirio, ma ci provo. Qualche tempo fa sono uscito con della gente, gente normale che vive vita normale, solita storia. Ho osservato un po' queste persone, cercando il segreto, cercando quello che non si vede. Persone normalissime, come appaio io dall'esterno, due gambe, due braccia, tutto in ordine. Non sembrano avere particolari differenze estetiche con me, o cognitive, o nel parlare, o chessoio eppure... io sono solo e loro no! Ci sbatto la testa al muro su questo fatto, sono normale, ho tutti i pezzi a posto, so parlare, so interagire, so socializzare, dov'è il problema, cosa c'è che non va? Non lo so più come andare avanti ignorando la solitudine, mi perseguita e vedere le persone uguali a me ma profondamente in uno stato "diverso" è terribile. C'è gente che non esce di casa, e anche io una volta. Se non esci di casa ci sta che non hai nessuno, che sei solo, be', non esci, mi pare logico. Esco e faccio vita sociale da anni ma comunque resto solo, che fatica vivere così. Non ne posso più, dico ora, poi starò meglio e poi qualcosa mi farà ricadere, come sempre. Se riuscissi a rassegnarmi, accidenti, sarei sereno, felice no, ma sereno. Mi basta un po' di serenità per affrontare i lunghi anni che mi separano dalla mia morte, se sono tanto sfortunato di vivere così ancora a lungo.
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
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"Esci e fai vita sociale", appunto. Quindi, intendi forse dire che ti senti solo perché con le persone non riesci ad andare più in la di semplici "conoscenze superficiali", e vorresti riuscire ad avere amicizie più profonde? Quote:
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
Non siamo stati creati per vivere nella solitudine è inutile che si dica la classica frase:"Ma io sto bene solo" perchè fa solo ridere,la solitudine è una causa mortale...Anch'io come te esco ma non so ormai sono arrivato al punto in cui le persone che pensavo fossero amici,ancora lo sono,ma sinceramente non mi aggradano più.Gli anni son passati e le persone son cambiate,ora abbiamo interessi diversi ci vediamo così ma non siamo più come una molta...Silenzi interminabili,noia ecc. Ho bisogno di conoscere altre persone
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
Col tempo si riesce anche ad accettare la solitudine.
L'avere pochi o nessun amico diventa una cosa di importanza relativa. Persino la vita sentimentale, il classico "avere la ragazza" diventa una cosa meno pressante. A me è capitato che crescendo mi sono reso conto che la mia solitudine è esistenziale. Potrei anche essere circondato da mille amici e donne ma mi sentirei sempre non facente parte di un insieme. |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
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ad esempio io quando ho ottenuto certi obbiettivi ecco ritornar ad aver malesseri perche non ne ho al momento altri.. e paradossalmente magari proprio quando non ho niente di niente ma me ne faccio una ragione sto sereno.. magari pensando "ma chissene frega, tanto poi mi suicidio" :sisi: |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
Be, parlando di solitudine sentimentale, cosa che ha caratterizzato anche la mia vita, vedo due possibili motivi:
l'eccessiva timidezza nel rapportarsi con le ragazze (non dico in termini di semplice conoscenza o amicizia, ma avere la sensazione che si sta facendo qualcosa di "sbagliato" o di cui vergognarsi nel chiedere di uscire...) e l'essere troppo selettivi; non tanto in termini estetici (credo che nessuno qui pretenda di stare con una/un modella/o), ma quanto in termini caratteriali e comportamentali. A questo si aggiunge che, più passano gli anni, più le ragazze più o meno coetanee con sani valori e un bel carattere sono ormai accoppiate/sposate (ovviamente questo discorso vale anche al contrario). Questo è soltanto il mio esempio e, magari, per te le cause sono completamente diverse. Ma ho voluto condividerlo come possibile spunto di riflessione. |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
Pensa a chi i "pezzi" non ce li ha proprio! :o Mi verrebbe da dire... beato te!!
Probabilmente ti manca solo un pizzico di convizione in più nei tuoi mezzi |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
Questo contrasto interiore tra desiderio di solitudine e profondo bisogno di interazione, di legami è lacerante, lo vivo ogni giorno e si acuisce quando, molto ramente invero, assaggio la vera essenza dei rapporti umani, lì ti senti come quei bambini in tempo di guerra che assaggiavano per la prima volta la cioccolata portata dai soldati alleati.
Da stamani passo le ore pensando, assorbendo la solitudine che mi circonda, e dentro di me sento in contrasto quel bisogno, il bisogno di avere vicino a me persone di un certo tipo, con le quali nulla sia banale né scontato. E' un'energia forte e calda, che sento dentro lo stomaco, deve essere poi quello che ti fa andare avanti e ti spinge a lottare per cambiare le cose..... La soluzione suppongo la si debba ricercare nell'equilibrio tra queste due forze. |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Sulla prima causa che hai detto, effettivamente la frase che si sente dire spesso: "non c'è niente di male a chiedere di uscire, fa sempre piacere :)" è quanto di più lontano ci sia dai miei pensieri automatici. Cioè posso pure dirla e comprenderla, ma il mio cervello la respinge, come l'acqua che scivola su un impermeabile. Sono impenetrabile da questa idea, per me manifestare interesse per una ragazza è traumatico come confessarle un omicidio :miodio:. "Mi piaci. Oddio scusa, perdonami, me ne vado". La seconda causa che hai indicato, la selettività, credo che sia a sua volta una conseguenza del problema più profondo, cioè la tendenza all'evitamento (la quale poi è ancora a sua volta la manifestazione di dinamiche psicologiche ancora più profonde, però non complichiamo troppo il discorso :D). Una ragazza mi piace, ma ho paura di avvicinarmi a lei, quindi evito e dico "no, va bè, non mi piace così tanto". Per questo ho sempre pensato che la nostra famosa selettività sia un falso mito, perché è nient'altro che una forma di evitamento. Di fatto anch'io sono selettivo, ma come lo sono verso qualsiasi cosa che mi faccia paura. "No, l'Erasmus non mi interessa, ho di meglio da fare", "no quel lavoro non fa per me, non mi interessa", "no quella persona mi sta antipatica, meglio non vederla mai più", e così via. |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Ovvero, ci sono cose che evito perchè mi fanno paura, ma ci sono anche situazioni/persone che evito proprio perchè non le sopporto, mi danno fastidio. E, purtroppo, non sono poche. Per selettività intendo proprio il fatto che, anche se esco con persone con le quali umanamente mi trovo abbastanza bene (non avrei quindi motivo di evitarle) ma se, alla lunga, non mi stanno bene gli argomenti di discussione e i luoghi che piacciono ai più, è probabile che smetta di frequentarli. Ci sono, invece, persone a cui sta bene tutto... o, probabilmente, si fanno andar bene tutto. Gente che si piazza al bar del paese e passa le serate con altri che capitano lì per caso; gente che ci prova indistintamente con tutte le ragazze che gli piaciucchiano, per la serie "prima o poi una ci starà". Non giudico il loro modo d'essere, dopotutto ognuno vive la propria vita come meglio crede... Probabilmente, anzi, sicuramente vivono meglio di me che mi faccio mille paranoie. Ma, in fondo, non vorrei mai essere come loro. |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Dovrei però riflettere per capire se c'è anche dell'altro: se sono una persona che si adatta un pò a tutto e potrebbe stare bene con tutti se non fosse timido, oppure se come te sono più selettivo e accetto solo cose che siano più in sintonia con me. |
Ma secondo voi perché pensiamo che dichiararsi a una ragazza sia una cosa di cui vergognarsi? Ce l'ho anch'io ma non è la vergogna da timidezza,quanto piuttosto vergognarsi come un ladro. Come se si stesse facendo un torto.
Non sono mai riuscito a capire.... |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Un eventuale non essere accettati diventerebbe una conferma dei nostri dubbi su noi stessi, un sancire ancora una volta le proprie incapacità. Il non piacere ad una persona rifletterebbe il nostro non piacerci e quindi credo che inconsciamente siamo portati ad evitare situazioni che potrebbero ferirci. A rinunciare alla possibilità di avere un po' di felicità per avere una forma di sicurezza, evitare di soffrire. |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Per il primo punto per esempio il mio non è tanto questione di sbaglio, quanto per il fatto che credo di non meritarmelo per via di miei certi comportamenti che terrei/potrei tenere e per via del fatto che oltre a non avere molte possibilità di piacere fisicamente, credo che non potrei soddisfarla dal punto di vista sessuale. Credo poi di avere una recondita e generale (non solo con il genere femminile) paura di chiedere di uscire per paura di essere respinto o comunque di non essere desiderato (preferisco farmi cercare che cercare io stesso per evitare di disturbare). Per il secondo punto sì e, almeno a me, crea grossi problemi. Per di più prima di un eventualità uscita protenderei piuttosto già a conoscerla un po' la persona, per vedere se c'è un minimo di compatibilità, e ciò rallenta il tutto. |
Re: La solitudine e gli alti e bassi
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Io l' unica volta che l' ho fatto in vita mia , non avendo ricevuto una risposta positiva mi sono vergognata e non ho piu voluto vedere questa persona... in effetti non e' normale..ma il rifiuto lo vivo male, se sono io a rifiutare invece mi viene l' ansia |
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