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Vecchio 04-03-2015, 23:38   #1
Banned
 

Vittime di bullismo.
Trascurati o non ascoltati dai genitori o dai parenti.
Emarginati.
Insicuri.
Affetti da patologiche specifiche, come disturbo ossessivo compulsivo, Asperger, disturbo evitante.

Questo è il popolo di questo Forum.

Noi del Forum, indiscutibilmente, abbiamo dei problemi grossi nell'integrazione nella società. Per qualche motivo la società per come è ci sta stretta, non ci piace e non vogliamo integrarci all'interno di essa.

Attraverso questo post invece cercherò di spiegare come invece integrarsi all'interno di una società, con le dovute cautele, arricchisce e fa stare meglio tutti.

Partiamo dalla Proposizione 1:
"Io sono escluso dalla società in quanto diverso".

Elaborazione:
Prima di tutto, ciascun individuo è diverso dagli altri.
Non si è mai esclusi in quanto diversi, altrimenti non esisterebbero le frequentazioni fra gruppi. Pur essendo vero che i membri di un gruppo si somigliano reciprocamente, è praticamente impossibile che noi non ci rivediamo in nessuna delle persone che conosciamo, almeno un po'.
Quindi quale è il problema?
Possono essercene tanti. Ne elenco alcuni:

1. Non abbiamo fiducia nel prossimo. Pensiamo che le altre persone vivano per ingannarci e sfruttarci, mentre tendenzialmente questo non si verifica.

Però, per generalità, supponiamo che esista una percentuale molto grande di persone che dedica la sua vita all'inganno e alla frode.
Anche in questo caso non avere fiducia nel prossimo è tendenzialmente autolesivo: a priori non possiamo sapere chi ci inganna e chi invece, ha un interesse sincero in noi. Quindi, come in tribunale, in assenza di prove l'imputato non può essere colpevole. Solo se ci accorgiamo che la persona in questione ha commesso un delitto allora sarà lecito non avere fiducia in lei.
Di base quindi si dovrebbe sempre concedere la buona fede, almeno fino a prova contraria. Questo apre moltissime porte.

2. Non sappiamo cosa potremmo volere dalle altre persone. Può capitare che gli altri ci sembrino noiosi, ripetitivi, superficiali; eppure sembra che se la cavino, che stiano bene. Evidentemente, allora, essi hanno qualcosa che a noi invece manca. Niente di critico, niente di irresolubile, tranquilli!

Quello che probabilmente a volte non sappiamo fare, è apprezzare le qualità delle altre persone, piuttosto che evidenziarne i difetti. Riconosco che a volte si incontrano persone che, soggettivamente, possono risultare complessivamente spiacevoli. Ma anche qui, fino a prova contraria, si deve concedere la buona fede.

Ad esempio, invece di pensare che gli altri ci sembrano superficiali perché non fanno riflessioni profonde in solitudine, possiamo vederli come fonte di arricchimento e di gioia in quanto capaci di gestire i rapporti umani con grande dedizione; invece di pensare che gli altri sono noiosi, possiamo sforzarci di capire come mai non muoiano di noia, il che può farci intuire che si dedicano con soddisfazione a qualche altro tipo di attività, meno solitaria, che li fa sentire pieni.

3. Ci sembra che gli altri non vogliano sapere niente di noi. Ci sentiamo poco interessanti per loro, e quando parliamo, non ci ascoltano. Questo succede per un motivo semplice: nei rapporti sociali c'è una reciprocità forte. Non è un do ut des; semplicemente, prima di parlare di noi stessi, si deve instaurare la simpatia. La simpatia viene fuori da cose semplici; un gesto affettuoso, una premura, una frase carina, ovviamente ben contestualizzati.
Venuta fuori la simpatia [se viene fuori] allora le persone tendenzialmente ci ascolteranno quando parliamo di noi, e parleranno di sé con noi.

4. Molte altre persone non ci piacciono. Si parte sempre negativamente. Fino a prova contraria, nessuno non ci piace, nessuno è difettoso e nessuno è male intenzionato. Concentriamoci piuttosto sulle persone che ci stanno simpatiche, senza disperdere energie ed emozioni chiaramente negative sulle altre, se non in casi in cui è inevitabile.

Presi questi accorgimenti, che valgono per chi non ha disturbi specifici [che vanno trattati con uno o più psichiatri o psicologi] possiamo andare avanti.
Gli altri possono farci stare bene. Possono ascoltarci e noi possiamo ascoltare loro, da loro possiamo apprendere molto, possono darci molto e viceversa.

Arrivati a questa fase diventa chiara una cosa: più cose positive dai agli amici, cioè le persone simpatiche con cui abbiamo un rapporto, più loro sono felici. Ed essendo loro felici di noi, ci sentiranno spesso e noi vorremo stringere ancora di più il rapporto ecc.
E' un circolo virtuoso che, se ci si pensa bene, coinvolge l'intera Società.
La parte più accogliente della nostra società si basa su questo.
La fiducia, la gentilezza, l'amore, la dedizione, la preoccupazione...
E' grazie a queste cose che esistono i contributi delle tasse che vanno agli studenti universitari, le protezioni e gli aiuti per le persone malate e disabili.
Tutto funziona perché noi vogliamo bene agli altri e gli altri vogliono bene a noi.

Ultima modifica di cancellato15306; 04-03-2015 a 23:54.
Ringraziamenti da
Alessandra (04-03-2015), Blue Sky (05-03-2015), cancellato15732 (05-03-2015), Garrus_92 (05-03-2015), Kody (04-03-2015), limitless (05-03-2015), sato (04-03-2015), _Diana_ (05-03-2015)
Vecchio 04-03-2015, 23:47   #2
Esperto
L'avatar di Kody
 

Ottimo, davvero ottimo.
Vecchio 04-03-2015, 23:51   #3
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
2. Non sappiamo cosa potremmo volere dalle altre persone. Può capitare che gli altri ci sembrino noiosi, ripetitivi, superficiali; eppure sembra che se la cavino, che stiano bene.

io tutte ste persone gioiose e festanti non ne vedo

non voglio fare classifiche ma in metro mi capita di guardare le facce della gente, il più gioioso sono io e forse il tizio slavo che suona la fisarmonica in un modo che definire osceno è dire poco...
Vecchio 04-03-2015, 23:56   #4
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
io tutte ste persone gioiose e festanti non ne vedo

non voglio fare classifiche ma in metro mi capita di guardare le facce della gente, il più gioioso sono io e forse il tizio slavo che suona la fisarmonica in un modo che definire osceno è dire poco...
Non è mica colpa delle persone... la metro è un ambiente squallido e asettico, se una persona è sola lì, con cento persone che non conosce, affrettata e tutto è abbastanza probabile che non sia contenta in quel momento.
Hai appunto preso uno degli ambienti più negativi.

Prova a vedere come reagisce la stessa persona in un ambiente diverso, come un parco, una sala giochi, una biblioteca
Ringraziamenti da
Garrus_92 (05-03-2015)
Vecchio 05-03-2015, 00:01   #5
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Vittime di bullismo.
Trascurati o non ascoltati dai genitori o dai parenti.
Emarginati.
Insicuri.
Affetti da patologiche specifiche, come disturbo ossessivo compulsivo, Asperger, disturbo evitante.

Questo è il popolo di questo Forum.

Noi del Forum, indiscutibilmente, abbiamo dei problemi grossi nell'integrazione nella società. Per qualche motivo la società per come è ci sta stretta, non ci piace e non vogliamo integrarci all'interno di essa.

Attraverso questo post invece cercherò di spiegare come invece integrarsi all'interno di una società, con le dovute cautele, arricchisce e fa stare meglio tutti.
Il tuo ragionamento mi sembra partire da un'ipotesi che non condivido. O ti adegui/integri nelle dinamiche dominanti o ti rassegni a stare (male) da solo. Magari ho capito male io.

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Partiamo dalla Proposizione 1:
"Io sono escluso dalla società in quanto diverso".

Elaborazione:
Prima di tutto, ciascun individuo è diverso dagli altri.
Non si è mai esclusi in quanto diversi, altrimenti non esisterebbero le frequentazioni fra gruppi.
Non concordo, può succedere eccome.
Ovvio che per diverso non va inteso "non perfettamente uguale" ma "non allineato su alcuni punti fondamentali della mentalità grosso modo condivisa dai più".

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
1. Non abbiamo fiducia nel prossimo. Pensiamo che le altre persone vivano per ingannarci e sfruttarci, mentre tendenzialmente questo non si verifica.

Però, per generalità, supponiamo che esista una percentuale molto grande di persone che dedica la sua vita all'inganno e alla frode.
Anche in questo caso non avere fiducia nel prossimo è tendenzialmente autolesivo: a priori non possiamo sapere chi ci inganna e chi invece, ha un interesse sincero in noi. Quindi, come in tribunale, in assenza di prove l'imputato non può essere colpevole. Solo se ci accorgiamo che la persona in questione ha commesso un delitto allora sarà lecito non avere fiducia in lei.
Di base quindi si dovrebbe sempre concedere la buona fede, almeno fino a prova contraria. Questo apre moltissime porte.
Personalmente di base preferisco non assumere nulla, né la buona fede né la cattiva fede, senza prima avere dati concreti in mano per giudicare. Così si può evitare di essere delusi o di farsi il sangue amaro per nulla. Aperti alle prospettive di conoscenza, ma senza dare per scontato nulla.

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
2. Non sappiamo cosa potremmo volere dalle altre persone. Può capitare che gli altri ci sembrino noiosi, ripetitivi, superficiali; eppure sembra che se la cavino, che stiano bene. Evidentemente, allora, essi hanno qualcosa che a noi invece manca. Niente di critico, niente di irresolubile, tranquilli!
Hai detto bene, sembra. E per alcuni sembra soltanto.

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
3. Ci sembra che gli altri non vogliano sapere niente di noi. Ci sentiamo poco interessanti per loro, e quando parliamo, non ci ascoltano. Questo succede per un motivo semplice: nei rapporti sociali c'è una reciprocità forte. Non è un do ut des; semplicemente, prima di parlare di noi stessi, si deve instaurare la simpatia. La simpatia viene fuori da cose semplici; un gesto affettuoso, una premura, una frase carina, ovviamente ben contestualizzati.
Venuta fuori la simpatia [se viene fuori] allora le persone tendenzialmente ci ascolteranno quando parliamo di noi, e parleranno di sé con noi.
Il gesto affettuoso e la premura non tutti la vogliono da tutti. Alcuni continueranno a non filarti più di tanto anche se sei gentile e corretto con loro, effettivamente perché per loro sei poco interessante. C'è quindi da focalizzarsi sulle persone per cui potresti esserlo.

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Concentriamoci piuttosto sulle persone che ci stanno simpatiche, senza disperdere energie ed emozioni chiaramente negative sulle altre, se non in casi in cui è inevitabile.
Su questo sono d'accordo.
Ringraziamenti da
Ansiaboy (05-03-2015), Tararabbumbieee (05-03-2015)
Vecchio 05-03-2015, 00:06   #6
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Complimenti!
Ho letto tutto e devo dire che concordo, il ragionamento non fa alcuna piega. Non saprei davvero che altro aggiungere.

Ultima modifica di Garrus_92; 05-03-2015 a 00:21.
Vecchio 05-03-2015, 00:06   #7
Banned
 

Ma perché siamo sempre "noi" quelli in difetto ,quelli "mancanti" verso gli altri ,quelli che devono sforzarsi di dare fiducia?Tra le caratteristiche che elenchi nel descrivere gli utenti del forum ,molte sono causate dalla società in cui viviamo(famiglia,ambiente scolastico,ecc...).
Lungi da me descrivere l'umanità tutta come malvagia,crudele e che non merita fiducia ...ma nemmeno mi va di dipingere il mondo idilliaco che sembra trasparire dal tuo post .
Ringraziamenti da
BlinkStalker (06-03-2015)
Vecchio 05-03-2015, 00:07   #8
Intermedio
L'avatar di Alessandra
 

Grande Fluviale, è ammirevole l'intento del post!
Vecchio 05-03-2015, 00:08   #9
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Il tuo ragionamento mi sembra partire da un'ipotesi che non condivido. O ti adegui/integri nelle dinamiche dominanti o ti rassegni a stare (male) da solo. Magari ho capito male io.



Non concordo, può succedere eccome.
Ovvio che per diverso non va inteso "non perfettamente uguale" ma "non allineato su alcuni punti fondamentali della mentalità grosso modo condivisa dai più".



Personalmente di base preferisco non assumere nulla, né la buona fede né la cattiva fede, senza prima avere dati concreti in mano per giudicare. Così si può evitare di essere delusi o di farsi il sangue amaro per nulla. Aperti alle prospettive di conoscenza, ma senza dare per scontato nulla.



Hai detto bene, sembra. E per alcuni sembra soltanto.



Il gesto affettuoso e la premura non tutti la vogliono da tutti. Alcuni continueranno a non filarti più di tanto anche se sei gentile e corretto con loro, effettivamente perché per loro sei poco interessante. C'è quindi da focalizzarsi sulle persone per cui potresti esserlo.



Su questo sono d'accordo.
Buona parte del tuo post, eccetto l'ultima frase, può essere interpretata in una chiave "negazionista", diciamo così. E' proprio l'atteggiamento negativo di cui parlo nel post iniziale.

Non lo dico per contrastarti; lo dico perché io ho aperto questo topic con lo specifico scopo di dare delle linee guida concretamente utili e testate per avere un'esistenza più positiva e invalidarlo senza un motivo specifico è un modo per rimanere impantanati nella situazione iniziale.

Ora ovvio, non è che i consigli che ho dato nel post sono necessariamente esatti e precisi. Però sono consigli, li ho scritti con lo scopo proprio di aiutare, essere contrastato non è una reazione che porterà ad un'evoluzione della discussione e alla risoluzione di eventuali problemi.

Posso proporre ad esempio di aggiungere consigli da parte vostra per un'integrazione felice nella società.
Vecchio 05-03-2015, 00:09   #10
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Non è mica colpa delle persone... la metro è un ambiente squallido e asettico, se una persona è sola lì, con cento persone che non conosce, affrettata e tutto è abbastanza probabile che non sia contenta in quel momento.
Hai appunto preso uno degli ambienti più negativi.

Prova a vedere come reagisce la stessa persona in un ambiente diverso, come un parco, una sala giochi, una biblioteca
vabbè gli ambienti nei quali uno deve avere la birra in mano per essere contento non li conto, valgono come la metro -_-
un parco sì, stesso discorso, credo di essere uno dei più positivi, sicuramente più del 80% dei frequentatori di parchi odierni, gente con le cuffiette immersa nella solitudine che si sfinisce correndo senza peraltro avere chissà quali risultati
la sala giochi???
negli anni 80 era il regno delle bande, poi vabbè adesso non so se ci siano ancora ma le bande oramai sono quelle dei sudamericani e di gioioso hanno ben poco
le biblioteche sono ambienti un pò demodè, ci sono i vecchi che leggono i giornali gratis ed i giovani che studiano old style, ma non ci vedo una gioia straripante

scherzo, ma il concetto è:
su con la vitaaaa , non mitizzate troppo gli altri, imparate ad amare voi stessi dopodichè chi vuole sarà in grado anche di aprirsi agli altri senza esserne troppo condizionato
Ringraziamenti da
Ippocrates (05-03-2015)
Vecchio 05-03-2015, 00:12   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Ippocrates Visualizza il messaggio
Ma perché siamo sempre "noi" quelli in difetto ,quelli "mancanti" verso gli altri ,quelli che devono sforzarsi di dare fiducia?Tra le caratteristiche che elenchi nel descrivere gli utenti del forum ,molte sono causate dalla società in cui viviamo(famiglia,ambiente scolastico,ecc...).
Lungi da me descrivere l'umanità tutta come malvagia,crudele e che non merita fiducia ...ma nemmeno mi va di dipingere il mondo idilliaco che sembra trasparire dal tuo post .
Non è questione di essere in difetto.

La società è una entità, di fatto, e tale entità sopravvive grazie alle energie positive [centripete] delle sue componenti, mentre è dissestata dalle energie negative [centrifughe].

Chiunque può dare contributi positivi o negativi. Visto che nel forum il contributo negativo è il proprio isolamento, contributo che influisce male soprattutto su noi stessi, ho cercato di dare qualche dritta per provare a instillare la voglia di dare contributi positivi [centripeti] in senso sociale, cioè approcci, simpatie, legami etc.

Può essere una panacea, se si conoscono le persone "giuste".

Poi non si tratta di mondo idilliaco; il primo passo è intanto ritagliarsi la propria fetta di mondo bella. Poi il resto è lontano proprio a causa di energie negative, il lavoro sulle quali è uno dei principali problemi del Mondo.
Vecchio 05-03-2015, 00:13   #12
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Buona parte del tuo post, eccetto l'ultima frase, può essere interpretata in una chiave "negazionista", diciamo così. E' proprio l'atteggiamento negativo di cui parlo nel post iniziale.

Non lo dico per contrastarti; lo dico perché io ho aperto questo topic con lo specifico scopo di dare delle linee guida concretamente utili e testate per avere un'esistenza più positiva e invalidarlo senza un motivo specifico è un modo per rimanere impantanati nella situazione iniziale.

Ora ovvio, non è che i consigli che ho dato nel post sono necessariamente esatti e precisi. Però sono consigli, li ho scritti con lo scopo proprio di aiutare, essere contrastato non è una reazione che porterà ad un'evoluzione della discussione e alla risoluzione di eventuali problemi.
Quindi l'evoluzione della discussione prevede che non si scrivano cose che non concordino con le affermazioni da te fatte all'inizio, per non essere "negazionisti"? Spero di aver capito male.

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Posso proporre ad esempio di aggiungere consigli da parte vostra per un'integrazione felice nella società.
Mi pare di aver già scritto qualche cosa in proposito quando ho parlato di essere aperti alle prospettive di conoscenza senza dare per scontato nulla e quando ho quotato parte dei tuoi suggerimenti.
Aggiungo che della "società" secondo me si può anche cercare di prendere la parte che meglio si confà alle nostre esigenze, non è che ci si deve sempre sentire obbligati ad accettare a priori tutte le dinamiche più in voga.
Vecchio 05-03-2015, 00:14   #13
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
vabbè gli ambienti nei quali uno deve avere la birra in mano per essere contento non li conto, valgono come la metro -_-
un parco sì, stesso discorso, credo di essere uno dei più positivi, sicuramente più del 80% dei frequentatori di parchi odierni, gente con le cuffiette immersa nella solitudine che si sfinisce correndo senza peraltro avere chissà quali risultati
la sala giochi???
negli anni 80 era il regno delle bande, poi vabbè adesso non so se ci siano ancora ma le bande oramai sono quelle dei sudamericani e di gioioso hanno ben poco
le biblioteche sono ambienti un pò demodè, ci sono i vecchi che leggono i giornali gratis ed i giovani che studiano old style, ma non ci vedo una gioia straripante

scherzo, ma il concetto è:
su con la vitaaaa , non mitizzate troppo gli altri, imparate ad amare voi stessi dopodichè chi vuole sarà in grado anche di aprirsi agli altri senza esserne troppo condizionato
Vabbè.
Io non mitizzo nessuno, anche perché vedo parecchia gente molto spesso. "Gli altri" in questo periodo sono vicini a "me".
Comunque anche in questo post l'atteggiamento è negativo, di rifiuto, di allontanamento, di distacco, di sfiducia.
Il problema è proprio questo, in generale...
Vecchio 05-03-2015, 00:14   #14
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
vabbè gli ambienti nei quali uno deve avere la birra in mano per essere contento non li conto, valgono come la metro -_-
un parco sì, stesso discorso, credo di essere uno dei più positivi, sicuramente più del 80% dei frequentatori di parchi odierni, gente con le cuffiette immersa nella solitudine che si sfinisce correndo senza peraltro avere chissà quali risultati
la sala giochi???
negli anni 80 era il regno delle bande, poi vabbè adesso non so se ci siano ancora ma le bande oramai sono quelle dei sudamericani e di gioioso hanno ben poco
le biblioteche sono ambienti un pò demodè, ci sono i vecchi che leggono i giornali gratis ed i giovani che studiano old style, ma non ci vedo una gioia straripante

scherzo, ma il concetto è:
su con la vitaaaa , non mitizzate troppo gli altri, imparate ad amare voi stessi dopodichè chi vuole sarà in grado anche di aprirsi agli altri senza esserne troppo condizionato
Congratulations Inox.
Vecchio 05-03-2015, 00:19   #15
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Quindi l'evoluzione della discussione prevede che non si scrivano cose che non concordino con le affermazioni da te fatte all'inizio, per non essere "negazionisti"? Spero di aver capito male.
La discussione parla di atteggiamenti negativi come causa di vari problemi.
Se improntiamo la discussione sulla negazione di ciò che ho detto all'inizio, sarebbe la fine, visto l'intento del topic.

Riflettiamo su come funzionano le cose quando incontriamo qualcuno dal vivo.

Noi abbiamo un problema. Un tipo ci dà dei consigli sulla base delle sue esperienze personali.
Per quanto i suoi consigli possano avere dei difetti, essi hanno un contenuto e di certo la nostra reazione non sarà rispondergli passo passo su tutti i mini errori concettuali che ha fatto; piuttosto, valuteremo la globalità del discorso e proporremo una soluzione alternativa al problema.

E questo porterà ad un progresso.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Mi pare di aver già scritto qualche cosa in proposito quando ho parlato di essere aperti alle prospettive di conoscenza senza dare per scontato nulla e quando ho quotato parte dei tuoi suggerimenti.
Aggiungo che della "società" secondo me si può anche cercare di prendere la parte che meglio si confà alle nostre esigenze, non è che ci si deve sempre sentire obbligati ad accettare a priori tutte le dinamiche più in voga.
Di questo non ho parlato, penso. Le dinamiche di cui ho parlato non sono quelle più in voga, ma quelle più rilassanti a livello generale, quelle che in genere fanno sentire le persone più vicine e desiderose di aiutarsi a vicenda, quindi altamente costruttive.

Ricordiamo che siamo su questo forum perché non stiamo bene. L'integrazione nella società, che lo si voglia no, porta un benessere autentico. Non è che bisogna essere per forza come altri, ma provare un attimo a fare cose che danno benessere non sarebbe un'idea tanto malvagia. Per la salute, non per altro.

Io comunque il messaggio l'ho lanciato; i miei interventi finiscono qui.

Ultima modifica di cancellato15306; 05-03-2015 a 00:24.
Vecchio 05-03-2015, 00:23   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Vabbè.
Io non mitizzo nessuno, anche perché vedo parecchia gente molto spesso. "Gli altri" in questo periodo sono vicini a "me".
Comunque anche in questo post l'atteggiamento è negativo, di rifiuto, di allontanamento, di distacco, di sfiducia.
Il problema è proprio questo, in generale...
Io credo ,invece,abbia dato uno spaccato (seppur parziale)di quello che è la società ..non è questione di essere negativi ,mancanti di fiducia ..magari per alcuni può essere come dici ,per me no .Cmq nel post iniziale dici anche cose condivisibili assolutamente ,non sono totalmente contrario alle tesi espresse
Vecchio 05-03-2015, 00:27   #17
Esperto
L'avatar di Kody
 

Quote:
Originariamente inviata da Ippocrates Visualizza il messaggio
Ma perché siamo sempre "noi" quelli in difetto ,quelli "mancanti" verso gli altri ,quelli che devono sforzarsi di dare fiducia?Tra le caratteristiche che elenchi nel descrivere gli utenti del forum ,molte sono causate dalla società in cui viviamo(famiglia,ambiente scolastico,ecc...).
Lungi da me descrivere l'umanità tutta come malvagia,crudele e che non merita fiducia ...ma nemmeno mi va di dipingere il mondo idilliaco che sembra trasparire dal tuo post .
Chi è che sta male? Non è questione di capire chi è in difetto e chi ha ragione [e quindi chi deve cambiare e chi no].

C'è da capire che "se tu stai male, la soluzione NON è andare a dire a tutto il mondo di cambiare". Dovresti essere tu a capire come stare meglio, agendo su di te, perchè è su di te che hai pieno controllo.
La storia ci insegna che comunque ci sono state presone che da sole hanno cambiato il mondo, ma non erano fobiche, non stavano in casa, non avevano paura del giudizio altrui, non avevano bisogno di essere accettate, ecc, ecc.

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
vabbè gli ambienti nei quali uno deve avere la birra in mano per essere contento non li conto, valgono come la metro -_-
un parco sì, stesso discorso, credo di essere uno dei più positivi, sicuramente più del 80% dei frequentatori di parchi odierni, gente con le cuffiette immersa nella solitudine che si sfinisce correndo senza peraltro avere chissà quali risultati
la sala giochi???
negli anni 80 era il regno delle bande, poi vabbè adesso non so se ci siano ancora ma le bande oramai sono quelle dei sudamericani e di gioioso hanno ben poco
le biblioteche sono ambienti un pò demodè, ci sono i vecchi che leggono i giornali gratis ed i giovani che studiano old style, ma non ci vedo una gioia straripante
Il concetto di gioia di Fluviale non è quello di persone che stanno sempre col sorriso splendido in bella vista perchè tutto va bene. La verità è che la maggior parte delle persone può anche non essere completamente felice della propria vita, ma di sicuro non è costantemente depressa e con mille paure, pensieri e ansie. Qualche soddisfazione se la può togliere.
Vecchio 05-03-2015, 01:00   #18
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Quote:
Originariamente inviata da Kody Visualizza il messaggio



Il concetto di gioia di Fluviale non è quello di persone che stanno sempre col sorriso splendido in bella vista perchè tutto va bene. La verità è che la maggior parte delle persone può anche non essere completamente felice della propria vita, ma di sicuro non è costantemente depressa e con mille paure, pensieri e ansie. Qualche soddisfazione se la può togliere.
Ma scusa, io ovviamente mi baso sulla mia esperienza
non sono costantemente depresso e le mie soddisfazioni me le prendo (anche senza il pub)
perche' devi fare l'equazione utente=tristezza?
E' un po' angosciosa come cosa
Ognuno deve trovare la sua via con i propri tempi ed avendo ben chiaro che non esiste un format di vita sociale precostituito al quale bisogna aderire

anche perche' tra 10 anni le nostre vite saranno diverse tra 20 diverse ancora, se noi impareremo a conoscere ed a gestire senza paura la nostra personalita' (qualunque essa sia)
sapremo vivere sempre meglio
in caso contrario saremo sempre a rincorrere...
Ringraziamenti da
Ippocrates (05-03-2015)
Vecchio 05-03-2015, 01:38   #19
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Mi piace molto lo spirito di questo post
Vecchio 05-03-2015, 16:21   #20
Esperto
L'avatar di Black_
 

Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Vittime di bullismo.
Trascurati o non ascoltati dai genitori o dai parenti.
Emarginati.
Insicuri.
Affetti da patologiche specifiche, come disturbo ossessivo compulsivo, Asperger, disturbo evitante.

Questo è il popolo di questo Forum.

Noi del Forum, indiscutibilmente, abbiamo dei problemi grossi nell'integrazione nella società. Per qualche motivo la società per come è ci sta stretta, non ci piace e non vogliamo integrarci all'interno di essa.

Attraverso questo post invece cercherò di spiegare come invece integrarsi all'interno di una società, con le dovute cautele, arricchisce e fa stare meglio tutti.

Partiamo dalla Proposizione 1:
"Io sono escluso dalla società in quanto diverso".

Elaborazione:
Prima di tutto, ciascun individuo è diverso dagli altri.
Non si è mai esclusi in quanto diversi, altrimenti non esisterebbero le frequentazioni fra gruppi. Pur essendo vero che i membri di un gruppo si somigliano reciprocamente, è praticamente impossibile che noi non ci rivediamo in nessuna delle persone che conosciamo, almeno un po'.
Quindi quale è il problema?
Possono essercene tanti. Ne elenco alcuni:

1. Non abbiamo fiducia nel prossimo. Pensiamo che le altre persone vivano per ingannarci e sfruttarci, mentre tendenzialmente questo non si verifica.

Però, per generalità, supponiamo che esista una percentuale molto grande di persone che dedica la sua vita all'inganno e alla frode.
Anche in questo caso non avere fiducia nel prossimo è tendenzialmente autolesivo: a priori non possiamo sapere chi ci inganna e chi invece, ha un interesse sincero in noi. Quindi, come in tribunale, in assenza di prove l'imputato non può essere colpevole. Solo se ci accorgiamo che la persona in questione ha commesso un delitto allora sarà lecito non avere fiducia in lei.
Di base quindi si dovrebbe sempre concedere la buona fede, almeno fino a prova contraria. Questo apre moltissime porte.

Ma non è vero che tutti gli utenti qui non hanno fiducia nel prossimo, e neanche la maggior parte di loro. Il fatto che persone diverse si accettino è palese, e spiegare i motivi perché è così purtroppo non funge da soluzione al problema...

2. Non sappiamo cosa potremmo volere dalle altre persone. Può capitare che gli altri ci sembrino noiosi, ripetitivi, superficiali; eppure sembra che se la cavino, che stiano bene. Evidentemente, allora, essi hanno qualcosa che a noi invece manca. Niente di critico, niente di irresolubile, tranquilli!

Quello che probabilmente a volte non sappiamo fare, è apprezzare le qualità delle altre persone, piuttosto che evidenziarne i difetti. Riconosco che a volte si incontrano persone che, soggettivamente, possono risultare complessivamente spiacevoli. Ma anche qui, fino a prova contraria, si deve concedere la buona fede.

Ad esempio, invece di pensare che gli altri ci sembrano superficiali perché non fanno riflessioni profonde in solitudine, possiamo vederli come fonte di arricchimento e di gioia in quanto capaci di gestire i rapporti umani con grande dedizione; invece di pensare che gli altri sono noiosi, possiamo sforzarci di capire come mai non muoiano di noia, il che può farci intuire che si dedicano con soddisfazione a qualche altro tipo di attività, meno solitaria, che li fa sentire pieni.

Questo è sicuramente vero. Eppure la maggior parte delle persone(che non ha questi problemi) si unisce solo con chi gli va apparentemente a genio, sbagliando ovviamente. Ma noi siamo una categoria a parte, dobbiamo adeguarci...

3. Ci sembra che gli altri non vogliano sapere niente di noi. Ci sentiamo poco interessanti per loro, e quando parliamo, non ci ascoltano. Questo succede per un motivo semplice: nei rapporti sociali c'è una reciprocità forte. Non è un do ut des; semplicemente, prima di parlare di noi stessi, si deve instaurare la simpatia. La simpatia viene fuori da cose semplici; un gesto affettuoso, una premura, una frase carina, ovviamente ben contestualizzati.
Venuta fuori la simpatia [se viene fuori] allora le persone tendenzialmente ci ascolteranno quando parliamo di noi, e parleranno di sé con noi.


4. Molte altre persone non ci piacciono. Si parte sempre negativamente. Fino a prova contraria, nessuno non ci piace, nessuno è difettoso e nessuno è male intenzionato. Concentriamoci piuttosto sulle persone che ci stanno simpatiche, senza disperdere energie ed emozioni chiaramente negative sulle altre, se non in casi in cui è inevitabile.

Niente di falso anche se ancora una volta questo mi sembra un problema specifico, non appartenenti ne a tutti nè alla maggior parte di "noi".

Presi questi accorgimenti, che valgono per chi non ha disturbi specifici [che vanno trattati con uno o più psichiatri o psicologi] possiamo andare avanti.
Gli altri possono farci stare bene. Possono ascoltarci e noi possiamo ascoltare loro, da loro possiamo apprendere molto, possono darci molto e viceversa.

Arrivati a questa fase diventa chiara una cosa: più cose positive dai agli amici, cioè le persone simpatiche con cui abbiamo un rapporto, più loro sono felici. Ed essendo loro felici di noi, ci sentiranno spesso e noi vorremo stringere ancora di più il rapporto ecc.
E' un circolo virtuoso che, se ci si pensa bene, coinvolge l'intera Società.
La parte più accogliente della nostra società si basa su questo.
La fiducia, la gentilezza, l'amore, la dedizione, la preoccupazione...
E' grazie a queste cose che esistono i contributi delle tasse che vanno agli studenti universitari, le protezioni e gli aiuti per le persone malate e disabili.
Tutto funziona perché noi vogliamo bene agli altri e gli altri vogliono bene a noi.

Post interessante, ma niente di nuovo sotto il solo e purtroppo molto lontano da trovare una soluzione al problema su come integrarsi.
Ciao
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