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Vecchio 21-06-2015, 11:41   #1
Avanzato
L'avatar di coyotezen
 

Allora io domani devo andare al mio primo appuntamento da un nuovo psichiatra che mi è stato segnalato dal mio attuale psichiatra. Voi direte che te ne fai di due?
Da quel che mi è stato detto chi ti fa psicoterapia non ti può prescrivere farmaci perché altrimenti va in una specie di "conflitto" . va beh...sarà .... la prima cosa che ho pensato: "e via altri soldi!" però poi voglio fidarmi perché i sintomi dell'ansia sono ingestibili e ho bisogno di fare qualcosa e inserire i farmaci e non mi andava di cambiare il "protocollo" per ora, ho già investito 3 anni.
Poi su internet (che son sincero tra poco non ci guardo più perché è una arma a doppio taglio, non sai mai chi scrive e se le fonti sono poi così attendibili) vedo che il problema della fobia sociale a livello biochimico può essere la mancanza della quantità sufficiente di serotonina o dopamina, tanto che gli SSRI inibendone la ricaptazione ne lasciano di più nello spazio sinaptico dove serve (circa eh)...

poi poco fa vedo questo articolo, dove pare che la serotonina sia troppa:

http://www.benessereblog.it/post/92123/ansia-sociale-scoperte-le-cause-cerebrali

allora uno gli vien da dire:"é troppa o è poca porca!, Mannaggia!
cioè se avessi letto una cosa simile allora avrei detto" dai più o meno c'è accordo, anche fra fonti diverse", ma cavolo così si legge la differenza come dal giorno alla notte!!

secondo voi allora non è che la scienza in questo ambito è veramente in alto mare? come fidarsi allora?

comincio a pensare che il mitico Battiato avesse dato un ottimo spunto in una delle sue canzoni:"... non servono ne tranquillanti ne terapie, ci vuole un altra vita"
Vecchio 21-06-2015, 11:57   #2
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Secondo me non devi cercare di capire nello specifico visto come funzionano i farmaci, visto che sono cose complesse. Ti basta sapere che effettivamente gli SSRI sono efficaci.
Vecchio 21-06-2015, 14:12   #3
Banned
 

Beh effettivamente il cervello è in gran parte ancora un'incognita per la scienza, non si conoscono ancora molte cose. Questo perché secondo me la scienza di per se ha un limite, (non so se invalicabile comunque, probabilmente, difficilmente superabile) per esempio ancora si conosce ben poco dell'universo, gran parte (il novanta percento pensate) della materia dell'universo è "sconosciuta" (materia oscura). Fidati comunque di quel che ti dice il medico perché i farmaci sono stati testati e se li hanno messi in commercio vuol dire che hanno avuto efficacia su un determinato numero di persone.

Ultima modifica di cancellato16177; 21-06-2015 a 14:15.
Vecchio 21-06-2015, 17:53   #4
Avanzato
L'avatar di coyotezen
 

Mah vedrò domani cosa mi dice questo nuovo psichiatra. sinceramente non ne ho una gran voglia di andarci, forse l'ho già battezzato come quello del farmaco!
spero solo che sia uno che ha la consapevolezza di quello che fa e che conosca bene i farmaci che manovra, anche se ho capito che poi magari alla prima non ci prende nessuno...
tuttavia in passato ho fatto uso di stupefacenti di diversi tipi anche in modo continuativo e forse qualche danno me lo sono creato da solo, pazienza ormai è fatta...
quindi visto che il funzionamento generale di questi psicofarmaci non è che sia distante molto da alcune droghe, farò finta di essere passato dal lato buono della forza
Vecchio 21-06-2015, 18:15   #5
Principiante
 

secondo me la scienza in questo campo è veramente in alto mare. Te lo dico considerando che ne ho passati di antidepressivi (spesso senza grandi effetti), prima di arrivare a un terapia che a quanto pare funziona...per me il farmaco "sostiene" assolutamente non cura. La psicoterapia cura (si spera).
Vecchio 21-06-2015, 18:50   #6
Esperto
L'avatar di RobRock
 

se si tratta di ingegneria, quindi fisica e matematica la scienza è molto precisa, siamo andati sulla luna no?

quando si tratta di biologia e chimica non c'è mai certezza. dal punto di vista biologico per esempio entrano in campo fattori ambientali (presenti passato e futuri)che sono difficili da tenere in considerazione , e la chimica va avanti per esperimenti eseguiti in modo preciso abbastanza volte per poter dire che funzionano, anche se gli stessi ricercatori ignorano molti dei passaggi che ci sono in mezzo, li possono solo supporre in base a atri esperimenti ma nel complesso quel che succede (nel dettaglio) è sconosciuto.

quando ti prescrivono un farmaco non possono sapere quale è la dose giusta per te, bisogna andare a tentativi partendo da una dose iniziale calcolata in base alla situazione (quindi varierà da psichiatra a psichiatra, ci sono poi i computer che suggeriscono al medico le dosi inserendo dei dati ( statistica)). le sostanza hanno sempre effetti collaterali, ma solo provandoli sul paziente si possono conoscere effettivamente i limiti di tolleranza, altrimenti dovrebbero prima farti chissà quali analisi costosissime.

aggiungi che il cervello è altrettanto poco conosciuto

la serotonina probabilmente "fa male" sia che sia troppo poca , sia che sia troppa. è lo squilibrio che è "dannoso" (ha degli effetti sull'umore con conseguenze non per forza opposte in caso di eccesso o di mancanza). magari un farmaco funge da regolatore

Ultima modifica di RobRock; 21-06-2015 a 19:01.
Vecchio 21-06-2015, 19:42   #7
Avanzato
L'avatar di coyotezen
 

Quote:
Originariamente inviata da Blimunda Visualizza il messaggio
secondo me la scienza in questo campo è veramente in alto mare. Te lo dico considerando che ne ho passati di antidepressivi (spesso senza grandi effetti), prima di arrivare a un terapia che a quanto pare funziona...per me il farmaco "sostiene" assolutamente non cura. La psicoterapia cura (si spera).
sono d'accordo! ti posso chiedere quale è la terapia a cui sei arrivato che funziona? ti riferisci ad una terapia farmacologica dopo averne provati diversi di psicofarmaci o hai trovato una buona psicoterapia? cognitivo-comportamentale o ad indirizzo analitico?

grazie
Vecchio 21-06-2015, 23:08   #8
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da coyotezen Visualizza il messaggio
sono d'accordo! ti posso chiedere quale è la terapia a cui sei arrivato che funziona? ti riferisci ad una terapia farmacologica dopo averne provati diversi di psicofarmaci o hai trovato una buona psicoterapia? cognitivo-comportamentale o ad indirizzo analitico?

grazie
ho iniziato con escitalopram con alprazolam, zolpidem per dormire, poi paroxetina, dose minima aumentata fino ad avere tremori, aggiunta quietapina, paroxetina cambiata con venlafaxina, adesso prendo venlafaxina e quietapina a rilascio immediato, non ho effetti collaterali significativi, a parte un po' di sonnolenza la mattina. Ho diminuito la quietapina (credo di poterla togliere a breve)Ma sono convinta che il grosso l'ha fatto la psicoterapia ad indirizzo analitico. Questo lo deduco dal fatto che per mesi e mesi sono stata male nonostante la terapia doveva già aver fatto effetto da tempo.
Vecchio 24-06-2015, 18:20   #9
Avanzato
L'avatar di coyotezen
 

Grazie Blimunda delle informazioni!
Ho fatto l'incontro con lo psichiatra dei "farmaci" mentre proseguo la terapia analitica con l'altra psicoterapeuta.
Mi è parso molto competente e ciò che mi ha colpito di più è stato come è andato velocemente al punto. Ha riscontrato con alcune domande che può esserci un collegamento genetico ereditario con mio padre che era bipolare. E che secondo lui ciò che bevo a livello di alcool aperitivi...(quantità e frequenza) possono rappresentare un inizio o pericolo alcolismo e quindi peggiorare molto il quadro ansiogeno/depressivo.
per cui devo dirgli io se sono disposto a sospendere definitivamente con l'alcool, ma niente proprio eh!! lui così mi prescrive qualcosa e mi segue altrimenti non se ne parla.
Mazza! sono uscito che mi sentivo anche un alcoolista, ma mi ha responsabilizzato molto e poi credo che abbia ragione lui alla fine, ovvero lo sai poi con il tempo quello che ti provoca l'alcool anche al di la del trattamento srri...
quindi devo decidere... per me vuol dire entrare in convento perché tre o quattro tappe da aperitivo alla settimana (2/3 spritz) sono oro per ammorbidirmi dopo il lavoro, ma ripeto forse ha ragione lui, potrei per esempio farmi un anno di sport che tra l'altro butterei già la buzzetta...
ho una settimana per pensarci!

boh... consigli, opinioni, esperienze personali??
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