Ciao pp82 (abbiamo la stessa età
), ti comprendo molto bene perchè vivo le stesse cose. Sia io che mia sorella più grande soffriamo di crisi di panico (lei per fortuna ora non più), la reazione di mia madre è sempre stata di questo tipo: o cerca di sminuire il problema, con frasi del tipo "ma che dici, crisi di panico! ora ti passa!" oppure si arrabbia. Mia sorella era da poco diventata insegnante, i primi tempi non riusciva a prendere l'autobus da sola per andare a lavoro, o si sentiva male a scuola e chiamava mia mamma e lei la lasciava sola a sè stessa e la aggrediva, pensando così di scuoterla (?) o spronarla (?). Purtroppo mi sono resa conto di una cosa: solo e soltanto chi ne soffre ti può capire. Gli altri, se sei fortunato, possono imparare come interagire con te, ma spesso non si è così fortunati. Atteggiamenti da parte dei genitori come questi (sia la negazione del problema, sia l'autoritarismo) sono MICIDIALI, sbagliatissimi e gli farebbe bene se uno psicologo se li prendesse a parte per spiegarglielo.
Però un consiglio da parte mia: se hai occasione, quando puoi, parlargliene così come hai fatto con noi. Anche senza aspettarti che capisca, ma fallo, fa bene a te. Se ne vuoi parlare anche in privato scrivimi pure.
Quintuplo, io mi sono fatta il ragionamento opposto al tuo: pigra e svogliata io? Che non si dica mai: ho le crisi di panico e se a volte non faccio le cose è per questo!!