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14-02-2013, 19:52
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#21
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 817
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Originariamente inviata da Who_by_fire
Muttley, autocolpevolizzarsi sempre è disfunzionale oltre che irrazionale.
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Concordo, è decisamente controproducente. Non porta a vantaggi di alcun tipo.
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Il tema lanciato dal topic starter (per come l'ho interpretato io) riguarda prevalentemente l'idea che sia impossibile una conoscenza soggettiva nelle relazioni umane, pertanto sia impossibile districarsi tra la colpevolizzazione totale dell'esterno e l'autocolpevolizzazione...ecco pertanto che la prospettiva più onesta dovrebbe essere quella che si attesta su posizioni intermedie, ma alla fine è più facile cambiare se stessi (nel senso di agire su se stessi) che non sugli altri.
Così è come la vedo io...non so perché ci hai subito letto la questione dell'autocolpevolizzazione, io personalmente non l'avevo nemmeno notata
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Mi fa piacere vedere che avete capito dove volevo arrivare a parare
Credo (almeno per ora) che questo sia il metodo migliore con cui guardare le cose
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17-02-2013, 22:49
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#22
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 817
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Avete visto il primo servizio delle Iene?
Ha spiegato benissimo come la prospettiva con cui si guardano le cose cambia tutto
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17-02-2013, 23:25
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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C'è un tipo che suona con me in apparenza molto timido, uno che figurerebbe assai bene su questo forum (chissà, magari ci scrive anche, non si può mai sapere nella vita), eppure ha una ragazza, un buon lavoro e penso anche una discreta vita sociale. Com'è possibile che una persona così non patisca lo stigma della marginalizzazione sociale? Evidentemente incamera i responsi dell'esterno senza troppi traumi, senza caricarli di un peso eccessivo e condizionante il valore intrinseco della propria persona.
Noto che su questo forum si tende troppo spesso a leggere le impressioni del mondo circostante in chiave oggettivista, quasi che la sensazione che su di noi ha avuto un determinato evento possegga veri e propri criteri di attendibilità e non sia invece da ascrivere principalmente a come noi siamo soliti interiorizzare le situazioni . Per sintetizzare: se ho avuto la sensazione di essere stato preso in giro o deriso, vuol dire che sono stato davvero preso in giro e deriso...così sembrano pensare in molti qui dentro, non ricordandosi di ridimensionare sempre il carattere estremamente soggettivo e opinabile di ogni impressione. Certo, esistono gesti inequivocabili: un atto di violenza rimane tale, ma per tutto ciò che concerne il resto delle dinamiche interpersonali, tantissimo peso è dato da come noi le interiorizziamo...e noi non siamo certo infallibili.
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18-02-2013, 00:10
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#24
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Banned
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Abruzzo
Messaggi: 2,291
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Quote:
Originariamente inviata da rudra
Pensi che avere un lavoro e una ragazza risolverebbe i tuoi problemi? O ti aiuterebbe a essere ottimista? Forse ti aiuterebbe a considerarti più simile agli altri e quindi più accettato; oppure il lavoro e la ragazza potrebbero costringerti a situazioni sociali stressanti che ti rigetterebbero in depressione.
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Basta con ste cazzate,io quando ho avuto la ragazza sono RINATO!Ero vincente a pesca,a calcetto,amici,cene,in citta' con la macchina senza problemi quando prima avevo paura...lascia perdere e parla per te!
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18-02-2013, 00:18
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#25
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
C'è un tipo che suona con me in apparenza molto timido, uno che figurerebbe assai bene su questo forum (chissà, magari ci scrive anche, non si può mai sapere nella vita), eppure ha una ragazza, un buon lavoro e penso anche una discreta vita sociale. Com'è possibile che una persona così non patisca lo stigma della marginalizzazione sociale? Evidentemente incamera i responsi dell'esterno senza troppi traumi, senza caricarli di un peso eccessivo e condizionante il valore intrinseco della propria persona.
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Azzardo un'ipotesi: non è forse che questo tizio "timido" in realtà sa comunicare bene? Certo, è timido, e questo sicuramente gli precluderà alcune cose, ma probabilmente è "timido" in un modo che non suggerisce freddezza o antipatia, ma calore e condivisione (ricordo una discussione aperta in passato mi sembra da Moonwatcher su "timidi caldi e timidi freddi")...
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Noto che su questo forum si tende troppo spesso a leggere le impressioni del mondo circostante in chiave oggettivista, quasi che la sensazione che su di noi ha avuto un determinato evento possegga veri e propri criteri di attendibilità e non sia invece da ascrivere principalmente a come noi siamo soliti interiorizzare le situazioni. Per sintetizzare: se ho avuto la sensazione di essere stato preso in giro o deriso, vuol dire che sono stato davvero preso in giro e deriso...così sembrano pensare in molti qui dentro, non ricordandosi di ridimensionare sempre il carattere estremamente soggettivo e opinabile di ogni impressione. Certo, esistono gesti inequivocabili: un atto di violenza rimane tale, ma per tutto ciò che concerne il resto delle dinamiche interpersonali, tantissimo peso è dato da come noi le interiorizziamo...e noi non siamo certo infallibili.
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Secondo me è giusto avere una prospettiva quanto più elastica possibile riguardo alle interpretazioni dei comportamenti altrui (e mi pare che sia quello che stai un po' suggerendo tu), ma esagerare in questo significa semplicemente nascondersi comodamente dietro ad un dito.
Forse però è una cosa che dipende da persona a persona.
Per esempio, tu una volta hai affermato di avere avuto una storia personale di spiccata permalosità: quindi per te è probabilmente positivo avere un atteggiamento molto relativizzante nei confronti dell'opinione e del comportamento altrui.
Io invece ho avuto una storia personale non di permalosità ma di remissività e insicurezza riguardo a cosa ho il "diritto" di esigere dagli altri (cioè tendenzialmente non esigevo mai niente e di conseguenza me lo pigliavo in quel posto, socialmente parlando): quindi per me è positivo che io guadagni il coraggio di "oggettivizzare" alcune cose ed esternare i miei bisogni.
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18-02-2013, 00:22
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#26
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
C'è un tipo che suona con me in apparenza molto timido, uno che figurerebbe assai bene su questo forum (chissà, magari ci scrive anche, non si può mai sapere nella vita), eppure ha una ragazza, un buon lavoro e penso anche una discreta vita sociale. Com'è possibile che una persona così non patisca lo stigma della marginalizzazione sociale? Evidentemente incamera i responsi dell'esterno senza troppi traumi, senza caricarli di un peso eccessivo e condizionante il valore intrinseco della propria persona.
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Allora perché dovrebbe essere ancora timido?
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