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Vecchio 17-07-2010, 22:37   #1
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L'avatar di Ciko
 

È molto diffuso il timore e la paura del Giudizio altrui.
Ma come funziona e cos'è questo giudizio, e cosa fa scattare la Paura connessa ed esso? Qualche idea me la sono fatta e desidero condividerla.
Per prima cosa cerchiamo di capire cosa è il Giudizio: a mio parere è un' attività specifica del Pensiero. Infatti la parola "Pensare" deriva dal termine "Pesare": cioè stimare, opinare e appunto "giudicare".
Io direi anche confrontare, comparare: immaginiamo una bilancia con due pesi.
Il pensiero costantemente confronta, giudica ciò che arriva dall'esterno attraverso la percezione; con le idee, i concetti ed esperienze che abbiamo in memoria: quindi c'è sempre un confronto tra ciò che ci accade nel presente quotidiano e ciò che è immagazzinato e cristallizzato nella nostra mente.
Inoltre ciò che accade viene confrontato soprattutto con i modelli e le immagini che abbiamo di noi stessi: se siamo convinti di essere degli sfigati allora ogni stimolo esterno che appena va in risonanza con questa idea, attiva in noi questa immagine negativa e la relativa sensazione di disagio. Può avvenire anche il contrario: se tendiamo ad un immagine di noi stessi
troppo rigida ed esigente, anche qui qualsiasi esperienza appena negativa ci mette in allarme perchè scalfisce la perfezione del modello a cui tendiamo idealmente: ecco l'ossessione e la paura del giudizio.
Quindi dietro "la paura del Giudizio" c'è la volontà e il forte desiderio di aderire ad un immagine ideale di se stessi, troppo rigida e poco incline al cambiamento.
Questa volontà e desiderio sono alimentati soprattutto dalle nostre convinzioni più radicate che mettiamo poco e mal volentieri in discussione: ci identifichiamo letteralmente con ciò che siamo convinti essere.
Il Buddha diceva:"Noi siamo quello che pensiamo".
Quindi cerchiamo di essere più elastici e soprattutto di mettere sempre in discussione ciò in cui crediamo!

Ultima modifica di Ciko; 17-07-2010 a 22:40.
Vecchio 17-07-2010, 22:45   #2
Esperto
L'avatar di Labocania
 

Quote:
Originariamente inviata da Ciko Visualizza il messaggio
Può avvenire anche il contrario: se tendiamo ad un immagine di noi stessi
troppo rigida ed esigente, anche qui qualsiasi esperienza appena negativa ci mette in allarme perchè scalfisce la perfezione del modello a cui tendiamo idealmente: ecco l'ossessione e la paura del giudizio.
Quindi dietro "la paura del Giudizio" c'è la volontà e il forte desiderio di aderire ad un immagine ideale di se stessi, troppo rigida e poco incline al cambiamento.
Questa volontà e desiderio sono alimentati soprattutto dalle nostre convinzioni più radicate che mettiamo poco e mal volentieri in discussione: ci identifichiamo letteralmente con ciò che siamo convinti essere.
Parole sante

Quote:
Il Buddha diceva:"Noi siamo quello che pensiamo".
Quindi cerchiamo di essere più elastici e soprattutto di mettere sempre in discussione ciò in cui crediamo!
Per farlo sono necessari eventi esterni che facciano vacillare le nostre convinzioni, la sola volontà non è sufficiente, bisogna sentire profondamente l'esigenza di cambiare.
Vecchio 17-07-2010, 22:57   #3
Esperto
L'avatar di uffolo
 

In questo periodo mi stavo proprio concentrando sul fatto dell'immagine ideale.
Mi sto chiedendo quanto sia mia, quanto sia figlia di mie reali spinte e non di condizionamenti...soprattutto famigliari e genitoriali.
Quel dannato ideale così irragiungiungibile, a cui ad esso si legano aspettative genitoriali, spirito di sopravvivenza e la sensazione di essere.
La sensazione di essere la potremmo vedere come il contrario della paura della morte, quando siamo allora esistiamo e siamo allineati con l'immagine.
Ma l'immagine è fondamentale che sia nostra, solo nostra, maturata dentro di noi, collegata con vincoli indissolubili alla nostra vera natura, al nostro vero essere, solo con questo la paura del giudizio si spegne in quanto vi è la simbiosi tra accettazione di se stessi e identificazione con chi si è in realtà, non si rincorre più qualcosa, non ci si affanna più con le continue valutazioni rispetto all'altro per avere continue conferme di cosa si è, e soprattutto non si rincorre più l'approvazione, il riconoscimento degli altri in quanto si ha già un profondo auto riconoscimento che rende liberi.
Vecchio 17-07-2010, 23:02   #4
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Per farlo sono necessari eventi esterni che facciano vacillare le nostre convinzioni, la sola volontà non è sufficiente, bisogna sentire profondamente l'esigenza di cambiare.
Si! E non possono essere proprio le esperienze negative che la vita ci pone davanti, quelle che avvertiamo come disagio, a spingerci al cambiamento e a suggerirci di allontanarci da certe convinzioni su noi stessi e il mondo che ci circonda?
Vecchio 17-07-2010, 23:30   #5
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da uffolo Visualizza il messaggio
...Quel dannato ideale così irragiungiungibile, a cui ad esso si legano aspettative genitoriali, spirito di sopravvivenza e la sensazione di essere.
La sensazione di essere la potremmo vedere come il contrario della paura della morte, quando siamo allora esistiamo e siamo allineati con l'immagine.
Ma l'immagine è fondamentale che sia nostra, solo nostra, maturata dentro di noi, collegata con vincoli indissolubili alla nostra vera natura, al nostro vero essere...
Quello che dici è molto profondo. Desidero risponderti allegandoti un filmato: fai attenzione!
YouTube- Il piccolo Buddha YouTube- Il Piccolo Buddha 6° parte
Vecchio 17-07-2010, 23:45   #6
Esperto
L'avatar di Myway
 

Quote:
Originariamente inviata da uffolo Visualizza il messaggio
In questo periodo mi stavo proprio concentrando sul fatto dell'immagine ideale.
Mi sto chiedendo quanto sia mia, quanto sia figlia di mie reali spinte e non di condizionamenti...soprattutto famigliari e genitoriali.
Quel dannato ideale così irragiungiungibile, a cui ad esso si legano aspettative genitoriali, spirito di sopravvivenza e la sensazione di essere.
La sensazione di essere la potremmo vedere come il contrario della paura della morte, quando siamo allora esistiamo e siamo allineati con l'immagine.
Ma l'immagine è fondamentale che sia nostra, solo nostra, maturata dentro di noi, collegata con vincoli indissolubili alla nostra vera natura, al nostro vero essere, solo con questo la paura del giudizio si spegne in quanto vi è la simbiosi tra accettazione di se stessi e identificazione con chi si è in realtà, non si rincorre più qualcosa, non ci si affanna più con le continue valutazioni rispetto all'altro per avere continue conferme di cosa si è, e soprattutto non si rincorre più l'approvazione, il riconoscimento degli altri in quanto si ha già un profondo auto riconoscimento che rende liberi.
Condivido anche io. Il giudizio degli altri ci spaventa tanto perchè spesso ci mette difronte la differenza tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, o ciò che vorremmo gli altri ci vedessero essere.

Se non scendiamo dentro di noi, magari per fare un'operazione tipo quella di cui parli, il giudizio e l'influenza degli altri continuerà comunque ad esistere e tentare di non dargli importanza, di farselo scivolare addosso o al limite di non sentirlo prorpio isolandosi dentro casa (ma questo forum è la dimostrazione che tanto anche così i problemi esistono comunque), sono solo tentativi di aggirare il problema, spesso prendendoci in giro da soli.

Capire e comprendere davvero ciò che si E', ciò si vuole, fino a quando scopriamo che ciò che si vuole DAVVERO spesso coincide con ciò che si può e con ciò che si deve fare, è un modo per diventare davvero liberi, per avere tanta forza da sorridere a chi si prende gioco di noi e tanta libertà per veder cadere molti nostri limiti.

Ultima modifica di Myway; 17-07-2010 a 23:49.
Vecchio 18-07-2010, 01:29   #7
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Venom Visualizza il messaggio
Pensate ad un evento nel quale anche solo per una frazione di secondo non eravate come credete di essere, sia in senso negativo ma anche in senso positivo.
e se uno non sa precisamente com'è?
io cambio tantissimo da situazione a situazione, ma non mi son mai posto il problema. se per alcuni fattori sono stato a volte più o meno timido della media questo non mi ha mai "sorpreso".

per il resto del discorso condivido. certo è che fossilizzarsi sul pensare i propri limiti non fa che cementarli, ma questo non significa non esserne consapevoli.
se so di essere in un certo modo, e se lo accetto veramente, allora tendo a smettere di pensarci.
il prb passa dall'accettazione, in primis.
Vecchio 18-07-2010, 03:20   #8
Esperto
L'avatar di Susy
 

Ciko rispetto la tua esperienza spirituale, sperimentata personalmente per 8 anni, e comprendo i tuoi ottimi propositi di condividere con altre persone che soffrono la tua energia, col senno del poi e delle varie esperienze spirituali che ho affrontato preferisco rimanere un "cavallo senza briglie". Ogni religione risente di istituzioni e gerarchie soffocanti.
....la strada la trovi da te....(cit.)
Vecchio 18-07-2010, 04:46   #9
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da Susy Visualizza il messaggio
....la strada la trovi da te....(cit.)
Sono d'accordo! Ognuno fa il suo percorso, assolutamente personale e in piena libertà. È lo "Spirito di Ricerca" in sè ad essere fondamentale. Poi quello che possiamo fare è condividere le esperienze, le idee e i pensieri.

Ultima modifica di Ciko; 18-07-2010 a 04:49.
Vecchio 18-07-2010, 19:20   #10
Esperto
L'avatar di uffolo
 

Prima di tutto voglio dire che mi fa molto piacere leggere qualche persona che guarda ancora all'interno, e non solo all'esterno, per capire i motivi del proprio disagio...qua dentro, ma anche fuori, è cosa rara ormai...
Detto questo voglio dire che il video numero 1 lo trovo particolarmente interessante...è concentrato un po' tutto ciò che riguarda l'uomo non risvegliato, argomento che quindi non abbraccia solo questo forum, ma tutti.
Se volessimo collegarlo alla fobia potremmo dire che che il nostro architetto, presso il quale siamo IDENTIFICATI, ha eretto degli schemi illusori così profondi e disfunzionali che la vita ci risulta essere particolarmente pesante...intuiamo che vi è qualcosa che non va, ma siamo continuamente distratti da quelle 5 "donne" del video, e non di meno, dall'ultima spinta che l'architetto rivolge a Siddhartha, "vuoi essere il mio Dio?" inteso come un essere privo di umiltà, che si erge migliore e disprezza l'altro...forse io, noi chissà, siamo ancora fermi ai primi secondi di quel video, vediamo fuoco e fiamme, vediamo eserciti che ci attaccano e siamo preda dei sensi e delle spinte più basse dell'essere...sappiamo forse razionalmente che queste sono illusioni, ma emotivamente siamo molto ignoranti e non riusciamo a vedere la sostanza, ma solo la forma che gli schemi interiori ci danno.
Vecchio 19-07-2010, 05:27   #11
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da uffolo Visualizza il messaggio
Prima di tutto voglio dire che mi fa molto piacere leggere qualche persona che guarda ancora all'interno, e non solo all'esterno, per capire i motivi del proprio disagio...qua dentro, ma anche fuori, è cosa rara ormai...
Detto questo voglio dire che il video numero 1 lo trovo particolarmente interessante...è concentrato un po' tutto ciò che riguarda l'uomo non risvegliato, argomento che quindi non abbraccia solo questo forum, ma tutti.
Se volessimo collegarlo alla fobia potremmo dire che che il nostro architetto, presso il quale siamo IDENTIFICATI, ha eretto degli schemi illusori così profondi e disfunzionali che la vita ci risulta essere particolarmente pesante...intuiamo che vi è qualcosa che non va, ma siamo continuamente distratti da quelle 5 "donne" del video, e non di meno, dall'ultima spinta che l'architetto rivolge a Siddhartha, "vuoi essere il mio Dio?" inteso come un essere privo di umiltà, che si erge migliore e disprezza l'altro...forse io, noi chissà, siamo ancora fermi ai primi secondi di quel video, vediamo fuoco e fiamme, vediamo eserciti che ci attaccano e siamo preda dei sensi e delle spinte più
basse dell'essere...sappiamo forse razionalmente che queste sono illusioni, ma emotivamente siamo molto ignoranti e non riusciamo a vedere la sostanza, ma solo la forma che gli schemi interiori ci danno.

Nel video si racconta come Siddharta affrontò il demone Mara e sconfiggendolo raggiunse l'illuminazione.
Mara (in sanscrito: demone della Paura e della Morte) metaforicamente impersonifica l'oscuritá fondamentale nell'animo umano: L'ignoranza sulla reale natura della Vita, della propria Essenza.
Tale Ignoranza genera come effetto "i tre veleni" che dominano quasi l'intera umanità ancora inconsapevole, e sono: l'Avidità (causata da desideri incolmabili), la Stupidità (la Paura come effetto), la Collera (smania di potere).
Questi tre "veleni" si intrecciano insieme e interagiscono tra loro. Ma la matrice comune resta sempre la stessa: l'Ignoranza.

Ultima modifica di Ciko; 19-07-2010 a 09:22.
Vecchio 19-07-2010, 11:41   #12
Banned
 

non siamo il centro del mondo ragazzi, è una paranoia mentale;
mettetevi in testa che la gente se ne sbatte il cazzo di noi!
se dovessimo morire domani, la maggior parte della gente non si ricorderebbe neanche chi eravamo....
Vecchio 19-07-2010, 11:52   #13
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Quote:
Originariamente inviata da ansiosissimo Visualizza il messaggio
non siamo il centro del mondo ragazzi, è una paranoia mentale;
mettetevi in testa che la gente se ne sbatte il cazzo di noi!
se dovessimo morire domani, la maggior parte della gente non si ricorderebbe neanche chi eravamo....
Purtroppo la cosa non mi solleva, purtroppo - se anche fossi convinto di questo - svanirebbe solo la Paura del Giudizio, ma non la ben più temibile Paura del Rifiuto.
Vecchio 19-07-2010, 12:06   #14
Esperto
L'avatar di Myway
 

Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher Visualizza il messaggio
Purtroppo la cosa non mi solleva, purtroppo - se anche fossi convinto di questo - svanirebbe solo la Paura del Giudizio, ma non la ben più temibile Paura del Rifiuto.
Penso che le due paure siano difficilmente separabili, essere giudicati (male) comporta spesso la conseguenza di essere rifiutati o non "inseribili" in qualche ambiente, reale o figurato.
Vecchio 19-07-2010, 13:21   #15
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Quote:
Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
Penso che le due paure siano difficilmente separabili, essere giudicati (male) comporta spesso la conseguenza di essere rifiutati o non "inseribili" in qualche ambiente, reale o figurato.
http://www.fobiasociale.com/paura-de...rifiuto-15945/
Vecchio 19-07-2010, 14:02   #16
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
Penso che le due paure siano difficilmente separabili, essere giudicati (male) comporta spesso la conseguenza di essere rifiutati o non "inseribili" in qualche ambiente, reale o figurato.
Lo penso anch'io. Non solo, osservando attentamente le cose, mi sembra che tutte le forme apparentemente differenti di paure (in superficie), in profondità si intrecciano e si ricollegano alle Paure più radicali e fondamentali: come la Paura della Morte e la Paura di Soffrire. O ancora la Paura dell'ignoto, come può essere nel caso della morte, che testmonia proprio la nostra Ignoranza che causa la paura in se: si ha paura di qualcosa che non si conosce e non si è compreso pienamente.

Ultima modifica di Ciko; 19-07-2010 a 14:08.
Vecchio 19-07-2010, 14:13   #17
Esperto
L'avatar di Nick
 

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Originariamente inviata da Ciko Visualizza il messaggio
Il Buddha diceva:"Noi siamo quello che pensiamo".
Opinabile. Per quanto mi sforzi di pensare di essere un sasso, niente...mi tocca mangiare e andare di corpo.
Senza contare quello che si è buttato dalla finestra pensando di essere Gig robot d'acciaio.
Vecchio 19-07-2010, 15:25   #18
Intermedio
L'avatar di Ciko
 

Quote:
Originariamente inviata da Nick Visualizza il messaggio
Opinabile. Per quanto mi sforzi di pensare di essere un sasso, niente...mi tocca mangiare e andare di corpo.
Senza contare quello che si è buttato dalla finestra pensando di essere Gig robot d'acciaio.
Penso che il Buddha si riferiva alle nostre convinzioni e credenze che sono alla base dell'attività del pensiero.
Come dici bene, per quanto ti sforzi di pensare di essere un sasso non lo diventi: perchè difficilmente potrai crederlo, in quanto la realtà che percepisci ti fa credere più fortemente di essere un uomo.
In base all'esperienza ripetuta fondiamo la validità delle nostre credenze: nessuno mette in dubbio la forza di gravità, continua costante da sempre, per questo ci crediamo fermamente. Però nessuno può escludere che possa improvvisamente scomparire o cambiare natura, oppure accorgersi che in realtà la gravità è un illusione che così noi percepiamo.

Ad ogni modo Sasso e Uomo sono costituiti fondamentalmente dagli atomi e sostanzialmente dalla stessa energia che forma tutte le cose.
Vecchio 19-07-2010, 15:55   #19
Esperto
 

ciao a tutti,
ho letto gli interessanti spunti si a di ciko ke degli altri, più o meno.

mi sento però molto + incline a venom, anche se l'analisi delle meccaniche di ciko sono sicuramente vere.

il gradino che non sento nel discorso di ciko è quello riguardo alle sensazioni.
Venom percepisce e dà un nome a queste sensazioni, secondo me lui è più portato, senza troppe spiegazioni ma in maniera intuitiva, a "usarsi bene".

ho fatto almeno 4 anni di pippe mentali che mi hanno letteralmente ucciso, detta papale palale mi sono frantumato i coglioni, mi hanno portato anke oltre l'orlo del suicidio e quindi per me l'unica risposta vera è sentire i propri bisogni.

se uno usa i bisogni non può sbagliare mai. erra, si discosta, sbaglicchia, non è perfetto, ma non sbaglia di brutto.

ognuno ha le sue, ma siamo quasi 7 miliardi nel mondo, non ci possono essere 7 miliardi di idee totalmente diverse. abbiamo anche la parola. una sana auto mutua analisi è la risposta a una bella fetta di problemi
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