FobiaSociale.com  
     

Home Messaggi odierni Registrazione FAQ
 
Vai indietro   FobiaSociale.com > Fobia Sociale > SocioFobia Forum Generale
Rispondi
 
Vecchio 30-08-2008, 05:28   #21
Esperto
L'avatar di MarcheseDelGrillo
 

Credo che l'aiuto dello specialista riguardi soprattutto i pensieri però. Dietro alle azioni ci sono proprio i pensieri, lo specialista va a modificare quelli credo.
Vecchio 30-08-2008, 13:32   #22
Esperto
L'avatar di devilinside
 

clark ...... quando ti svegli dal sogno parlaci un po' di te .....

A) Se è tutto vero: Sei un rotto in culo;
B) Se è un sogno svegliati.....


CIAO
Vecchio 30-08-2008, 15:22   #23
Principiante
L'avatar di Larry_JR
 

devil, secondo me clark sarà pure riuscito ad ottenere tutti quei risultati, lo ha voluto e stop...
c'è da dire che lui ha parlato di "estrema timidezza", che è di gran lunga diverso dalle patologie + comuni descritte qua dentro...
una cosa è combattere la timidezza, e una cosa è uscire da un tunnel di bassa autostima durato 22 anni... a okkio il paragone non regge....
non voglio sminuire ciò che hai passato clark, anzi, dal tuo racconto mi complimento per la crescita personale che hai intrapreso e saputo mantenere, ma si tratta solo di crescita personale, ben diversa da molti disturbi descritti in questo foro...
quanti anni hai clark?
Vecchio 30-08-2008, 15:54   #24
Avanzato
L'avatar di TristanII
 

Quote:
Originariamente inviata da devilinside
A) Se è tutto vero: Sei un rotto in culo;
Questa non l'ho capita.
Vecchio 30-08-2008, 17:09   #25
Principiante
L'avatar di Larry_JR
 

Quote:
Originariamente inviata da TristanII
Quote:
Originariamente inviata da devilinside
A) Se è tutto vero: Sei un rotto in culo;
Questa non l'ho capita.
Traduzione: "hai molta fortuna"
Vecchio 31-08-2008, 15:25   #26
Esperto
L'avatar di devilinside
 

Quote:
Originariamente inviata da Larry_JR
devil, secondo me clark sarà pure riuscito ad ottenere tutti quei risultati, lo ha voluto e stop...
c'è da dire che lui ha parlato di "estrema timidezza", che è di gran lunga diverso dalle patologie + comuni descritte qua dentro...
una cosa è combattere la timidezza, e una cosa è uscire da un tunnel di bassa autostima durato 22 anni... a okkio il paragone non regge....
non voglio sminuire ciò che hai passato clark, anzi, dal tuo racconto mi complimento per la crescita personale che hai intrapreso e saputo mantenere, ma si tratta solo di crescita personale, ben diversa da molti disturbi descritti in questo foro...
quanti anni hai clark?
Beh scherzavo naturalmente .....e mi congratulo con lui .....

in effetti è ben diversa la timidezza da patologie ....

Parlo per me ...... io credo di rientrare in un livello di timidezza nella norma ma è ben differente e piu' grave per esempio il mio disturbo di peronalità e psicopatologico ......
Vecchio 31-08-2008, 16:25   #27
Avanzato
L'avatar di Adler
 

Complimenti Clark.
Ammiro molto la tua determinazione. :wink:
Per curiosità, quanti anni hai?
Vecchio 31-08-2008, 20:12   #28
Principiante
L'avatar di blueingreen
 

davvero bel post !
...grazie per aver condiviso la tua bellissima evoluzione
Vecchio 31-08-2008, 21:38   #29
Avanzato
L'avatar di KOBE
 

Quote:
Originariamente inviata da Clark_Kent
Cari amici,

sono passato per caso sul forum ed ho trascorso diverso tempo a sfogliare i vari thread. Devo confessarvi che l’emozione è stata notevole poiché mi sono riconosciuto perfettamente nelle parole scritte da moltissimi di voi, rivivendo con grande intensità delle emozioni e dei sentimenti che io stesso ho sperimentato in prima persona. Certe frasi e certe espressioni erano così incisive che avrei potuto benissimo sottoscrivere solo un po’ di tempo fa.

Come avrete forse immaginare dal tempo al passato, la mia situazione è ora profondamente diversa. Proprio per questo motivo ho pensato di raccontarvi la mia esperienza, sperando che il mio vissuto possa essere di aiuto e di incoraggiamento per qualcuno di voi. Fino a tempi relativamente recenti, i miei rapporti personali erano caratterizzati da una patologica timidezza a cui si univa una radicale e profondissima svalutazione delle mia qualità. Potete facilmente immaginare l’angosciante difficoltà di avvicinare una persona dell’altro sesso, il timore del rifiuto come pure la paralizzante sensazione di inadeguatezza. Il confronto con altri uomini era quanto più doloroso ed ansiogeno potessi immaginare: non solo cercavo di agire sempre da solo per evitare potenziali concorrenti e temibili guastafeste, ma posso assicurarvi che uno dei miei pensieri ricorrenti era proprio la frase “cos’ hanno gli altri che io non possiedo?” Una vita vissuta più da spettatore (spesso invidiando la disinvoltura, il carisma e la simpatia altrui) che non da protagonista.

L’esistenza – dicevo a me stesso – è come una bellissima festa per cui non avessi né l’invito né il vestito adatto. Tanto vale restare ai margini, guardare gli altri, struggersi nella rabbia, trovare soddisfazioni alternative (ma quali e a che prezzo?) ma soprattutto macerarsi nell’invidia bruciante. Lascio a voi immaginare quale fosse l’opinione che avevo di me stesso, in quale modo vedessi il mio futuro e quali cupi progetti avessi il mio avvenire, soprattutto sentimentale e di relazione. Non posso nemmeno dire che i miei approcci non funzionassero: non iniziavano nemmeno. La paura di essere giudicato, il terrore di un rifiuto, l’angoscia di essere messo a confronto con altri uomini (da cui mi vedevo separato da un distacco incolmabile) bastavano a tenermi alla larga da qualsiasi esperienza. Non c’è bisogno che io vi racconti tutto nei particolari: ho letto nel forum tante di quelle esperienze dolorose che non ho dubbi di essere compreso dalla maggior parte di voi.

Il punto di svolta è circa un anno fa, quando la sofferenza emotiva è diventata così forte da farmi riconoscere come la situazione sia ormai sfuggita al mio controllo, e che il disagio fosse ormai incontrollabile. In un impulso di coraggio decido di rivolgermi ad un professionista con cui inizio una terapia cognitivo – comportamentale. Nessun farmaco. Avevo, lo ammetto, delle aspettative piuttosto realistiche: non mi aspettavo miracoli, ma avevo semplicemente bisogno di qualcosa che riuscisse a tenere sotto controllo l’angoscia, soffocasse il dolore, mi facesse dimenticare i miei insuccessi in modo da rendermi possibile un vita più o meno normale. In altre parole avevo finito per accettare l’infelicità: chiedevo soltanto un aiuto esterno per renderla tollerabile.

Nove mesi dopo, sono convinto di aver preso la decisione più azzeccata della mia vita e sono pronto a sottoscrivere che mai denaro fu meglio speso. Non sto parlando di un miglioramento, ma di un capovolgimento totale.

Sembra quasi paradossale, ma le conoscenze più recenti (quelle cioè che non avevano mai percepito la mia condizione precedente) mi descrivono come una persona disinvolta e brillante, tanto che possiedo ormai la nomea di un uomo forte e sicuro di sé che “si butta” con disinvoltura in ogni situazione. “Ma come fai?, Come riesci?, “Vorrei essere come te?” sono le cose che mi sento dire più di frequente dagli uomini e potete immaginare bene la gioia e la soddisfazione con cui mi godo queste situazioni. Ho scoperto la gioia di sentirsi descrivere come una persona spontanea, allegra e solare, e non c’è davvero bisogno di molto sforzo per capire quale incredibile vantaggio possano costituire questi aspetti nelle relazioni personali.

Certo, sono una persona di aspetto assai ordinario e mi considero tutto fuorché un seduttore incallito. La mia vita si è però arricchita di un calore e di un’ intensità che non speravo mai di sperimentare, e che fino a qual punto avevo solo cercato vagamente di immaginare.
Ascoltare il respiro di un’altra persona, sentire il profumo morbido della sua pelle, ma anche la sensazione di passare le mani fra i capelli di lei o sfiorare con la punta delle dita il solco morbido fra i seni erano sensazione più immaginate che vissute. Pensate soltanto a cosa possa voler dire la scoperta di una nuova vita: pic-nic con la moto distesi sul prato, cenette a due in qualche bel locale, percepire per la prima volta di essere desiderati, ricevere SMS dolci e affettuosi come bacio speciale della buonanotte ed il resto non ve lo racconto, tanto ve lo immaginate da soli.

La sorpresa gioca anche a livelli forse più terra terra, anche per la novità di poter vivere in prima persona delle situazioni che avevo soltanto osservato con invidia negli altri. Ricordo con emozione la prima volta che ho avvicinato con decisione una donna che era in compagnia di un altro uomo, ho percepito negli occhi di lui la paura del confronto e l’ho visto farsi da parte senza nemmeno che gli dicessi una parola. Ricordo il piacere quando ho compreso che avevo detto “no grazie” ad una che si stava diventando troppo insistente (!), come pure la soddisfazione di percepire le prime manifestazioni di gelosia (“Dai non ci credo che tu sia stato sfortunato in amore! Secondo me tutte le donne ti hanno sempre corso dietro”).

Da qui altre soddisfazioni, altri piccoli traguardi raggiunti. Sapete bene quanto sia facile abbassare il tiro, accontentarsi di poco, dire che tanto quelle belle ed affascinanti se le prendono gli altri e che nel futuro – se va bene – ci sarà soltanto una bruttona inguardabile con un carattere impossibile, quella cioè che nessuno ha mai voluto. Ecco, immaginate ora la sensazione di aspettarla sotto casa, o il piacere di camminare accanto a lei sentendo gli sguardi di ammirazione e di invidia degli altri, magari ascoltando compiaciuto il rumore svelto che fanno i suoi piedini inarcati dai tacchi a spillo, ovviamente belli alti proprio come piacciono a me.

Ecco qui, questa in sintesi la mia nuova vita. Aggiungo solo che non è stato propriamente una trasformazione, semmai un integrazione. Nuove abilità, nuovi aspetti del carattere si sono semplicemente aggiunti e fusi ai precedenti. Non si diventa cioè persone diverse, bensì persone migliori, tanto nella terapia si parla di crescita, di evoluzione e di sviluppo. Le caratteristiche che avevo affinato lungo il tempo (come la sensibilità, la dolcezza, il rispetto degli altri, la tenerezza, l’empatia la cultura) sono rimaste esattamente dov’erano ed hanno finito per integrarsi in un insieme molto armonico. Riuscite a mettervi dei panni di una donna ed immaginare cosa possa voler dire essere corteggiati da un uomo che è sì forte, deciso e sicuro di se, ma allo steso tempo dimostra una calda umanità ed una profonda ricchezza di emozioni e sentimenti?

Attenzione. Non è tutto oro quel che splende e vi metto in guardia su alcune cose:

- Possedere questi lati del carattere non è un passaporto automatico per la felicità negli affetti. In altre parole, sulla vostra rubrica del cellulare possono aggiungere anche 4-5 nuovi nomi femminili alla settimana, ma nulla vi garantisce che fra queste ci sia automaticamente quella giusta. Fra di esse si nascondono la frustrata, l’insopportabile querula quella con un caratteraccio odioso, più il solito corredo di false, ciniche e manipolatrici. Posso dire di aver avuto la mia bella serie di delusioni, arrabbiature, sconfitte che ho però imparato ad accogliere con serenità. Meglio andare liberi per mare (e magari bruciarsi le mani con le scotte) che non restare sul molo a guardare gli altri che veleggiano sulle onde.

- La terapia è maledettamente costosa. Non in termini monetari, anche se in genere i prezzi non scherzano, ma soprattutto in termini di motivazioni e impegno personali. Non aspettativi bacchette magiche e vi avviso subito che non si tratta di rose e fiori. Se non siete disposti a cambiare ed a mettere tutto in discussione non incominciate nemmeno. Ancora adesso ricordo la sensazione di avere le ginocchia di gelatina dopo qualche seduta particolarmente intensa: sarete faccia a faccia con i vostri peggiori demoni. Il momento peggiore è verso i tre quarti della terapia, quando sono state spazzate via le incrostazioni e si comincia a intuire il risultato, dove cioè si comprende che ormai nulla ci impedisce di agire per trasformare in realtà quegli stessi desideri che solo la settimana prima sembravano confinati nel mondo dei sogni e delle fantasie. In quel momento si prova una paura fortissima, poiché tutti noi ci siamo crogiolati per anni in uno sterile autocompiacimento della propria condizione, magari attribuendoci la veste di eroe sfortunato o giocando con il ruolo di vittima infelice del destino. Abbandonare questi modelli (che paradossalmente sono confortevoli, protettivi e rassicuranti) non è sempre semplice poiché costringe a prendere il mano la propria vita riconoscendo di essere gli artefici del proprio destino. E’ un momento difficile e spesso accade di interrompere la terapia sopraffatti dalla paura: questa nuova condizione di responsabilità ha un aspetto angoscioso perché costringe a muoversi su un sentiero che è allo stesso tempo allettante ed infido. Ricordo che all’epoca visualizzavo questo cambiamento come una luce calda e accecante, che allo stesso tempo desideravo e temevo. Se si supera quel momento, poi è tutto in discesa.

- Non vado in giro con il sorriso stampato sulle labbra, né ho trovato la bacchetta magica per risolvere ogni difficoltà. Ho le mie giornate storte, i miei momenti di sconforto, le mia paure e le mie ansie, il che vuol dire che non riesco automaticamente a muovermi nel mondo con il trasporto di una divisione panzer. A volte mi sento ancora brutto, goffo, inguardabile, fragile e timido, ma sono emozioni transitorie che ormai fanno parte di una normale dinamica dei sentimenti. Anche quando ho deciso di dichiararmi ad una donna (ma dichiararmi davvero, guardandola negli occhi e parlandole di tutti i miei sentimenti e delle mie emozioni) mi sentivo come uno scolaretto di fronte ad un professore burbero, ed nelle prime frasi avevo le palme sudate e la voce impastata. Figuratevi poi – eravamo in un posto pubblico… La sera dopo, però, avevo la sua testa abbandonata sul mio petto mentre lei mi sussurrava piano “com’è bello sentir battere il tuo cuore…”


Ecco tutto. Non ho scritto queste righe con l’intenzione di vantarmi né con il desiderio di accrescere la mia gioia per contrasto con l’infelicità altrui. Comprendo la vostra esperienza proprio perché io stesso ho sperimentato per anni le vostre stesse emozioni, ed ora quello stato mi sembra lontano come se appartenesse ad un’altra persona.
Spero solo – e lo dico con tutto il cuore - che la mia testimonianza possa spingere qualcuno di voi a fare il passo nella direzione giusta ed ha sperimentare quelle gioie a cui ogni persona ha diritto. Sarebbe valsa la pena di scrivere e di raccontare.

Ho scelto Clark Kent come nickname. Non è causale, pensateci.
sembra una pubblicità ad uno psicoloco. ci manca solo il nome ed il numero di telefono
Vecchio 31-08-2008, 23:48   #30
Intermedio
L'avatar di ignotus-
 

...
Vecchio 03-09-2008, 22:09   #31
Intermedio
L'avatar di Clark_Kent
 

Cari amici,

ritorno il forum dopo qualche settimana di lontananza per affetti, lavoro, danza nonché vari svaghi estivi. Ho letto tutti i vostri post e sono contento che il thread abbia ripreso vita, anche perché lo ritenevo ormai defunto. Mi ha colpito in particolare il messaggio di ignotus- e sono felice di aver trovato un commento così profondo. Alcuni punti, in particolare, mi sembrano molto interessanti e comincerò da quelli:

> "Per spiegarmi meglio dirò questo: ho sempre sostenuto di non credere che noi, timidi o fobici, siamo persone speciali, migliori delle altre cosiddette normali, come se la patologia che ci affligge avesse, quale effetto secondario, quello di renderci persone più sensibili, più intelligenti, più colte, ecc. Non è affatto così. Ciò che ci differenzia dagli altri è solo che non riusciamo a fare e ad essere quello che vorremmo, gli altri si o, almeno, in misura maggiore. "

Concordo in pieno e mi riconosco totalmente. I giudizi che davo su me stesso erano praticamente gli stessi, ed a volte utilizzavo addirittura le stesse parole.
La scoperta più sconvolgente durante il lavoro di trasformazione personale (sconvolgente non è aggettivo metaforico, credetemi) è stato proprio questa: per anni avevo vissuto in un prigione creata da me stesso. Le mie migliori energie erano state impiegato per autogiustificarmi e per indorare le sbarre, ovvero mettere in atto una serie di mistificazioni e bugie psicologiche per concludere che - in fondo - va bene così. La situazione era oggettivamente negativa, non dava nessun vantaggio concreto, eppure avevo creato un raffinato autoinganno per renderla accettabile e sopportabile.
Vi faccio notare l’enorme tornaconto psicologico di questa situazione, perché ci autorizza a sentirci contemporaneamente eroi e vittime. E’ infatti così gratificante sentirsi vittima, permette di trasformarsi nel povero innocente oppresso dalle circostanze estere (la società, la famiglia, gli altri, la scuola i colleghi) permettendo di scaricare comodamente su di loro le colpe. Addirittura rende possibile giocare all’ accusatore, magari puntando il dito contro tutti coloro che riteniamo colpevoli della nostra sfortuna, ad esempio perché non riconoscono la nostra delicata sensibilità, la nostra raffinata intelligenza oppure la nostra profonda cultura. Con un capolavoro finale di bugie e di autoinganni si riesce addirittura a trasformare le nostre fughe in atti eroici, confermando così la nostra bella immagine di eroi sfortunati.

Tutte balle.

La conclusione a cui sono arrivato è molto più dura ed aspra, ma allo stesso tempo luminosamente bella perché presuppone libertà, coraggio e responsabilità individuale. Ve la virgoletto tutta, poiché esce pari pari dal mio diario:

“Io sono il primo responsabile della mia felicità. Entro limiti realistici, ho il potere di fare ed essere quello che desidero”

Ovviamente non è facile, anche perché più le cose sono desiderabili più richiedono impegno, determinazione, coraggio e sacrificio per essere raggiunte. Conoscete Sciascia? “Soltanto le cose che si pagano sono vere, che si pagano a prezzo di intelligenza e di dolore”. Per fortuna, ne vale la pena.


> "Dico questo anche perchè si ha quasi l'impressione che venga attribuito un "diritto alla guarigione" solo a chi è ispirato da "buoni sentimenti", mentre agli altri no, o almeno non nella stessa misura.
Se io non ho il coraggio di andare a puttane perchè sono timido, ho diritto di guarire per poterci andare quanto quello che invece vuole guarire per dichiararsi alla ragazza acqua e sapone della porta accanto di cui è segretamente innamorato da 10 anni e per la quale si è finora mantenuto illibato.
Non c'è alcuna scala di valori, nessuna priorità, nessun fine più meritevole di altro. Esistono per tutti solo esigenze da appagare (nel rispetto della legge), ciascuna con pari dignità, e cause ostative da rimuovere."

Che emozioni che mi hai dato ignotus! Hai espresso benissimo ciò che ho sperimentato io, e l'hai fatto con parole talmente incisive che penso di non dover aggiungere altro.

Vi faccio un esempio. Per la mia estrema timidezza, i miei corteggiamenti erano lunghissimi ed avevano ritmi e modi da '800. In realtà si trattava di un atteggiamento non solo inutile e dannoso, ma un modo di fare che mi poneva ai confini del ridicolo. Quante ragazze avranno pensato cose "Ma cosa aspetta?", "Ma perché non si decide?" ecc. ecc. ?
Io, da parte mia escogitavo tutto un raffinato autoinganno per giustificare a me stesso il mio comportamento evitando di vedere la sgradevole e dolorosa verità: "Sono sensibile e delicato", "Io non allungo le mani", "Queste cose le fanno gli altri, io sono superiore a certi modelli", "Sono intelligente e colto, non mi comporto da camionista"

Vi prego non fraintendetemi, ma questa trasformazione ha aggiunto un filo di ‘cattivera’ alla mia personalità. Nulla di cui vergognarsi, beninteso, ma la consapevolezza che la distanza fra i miei desideri e la loro realizzazione possa essere deliziosamente breve. Se qualcosa mi piace (ed ho la possibilità di averla rimanendo nei limiti dell’etica) semplicemente me la prendo e me la gusto. Punto e basta.

Ovviamente tutto questo sta in quadro generale di aspettative realistiche. Se desidero ardentemente di volare non mi spunteranno le ali appena mi lancio dalla finestra, a meno che – beninteso – non mi sia leccato un cartone di LSD. Inoltre, riconosco serenamente che alcuni fattori sono governati completamente dal caso (mi cade un vaso di fiori in testa, un pazzo mi taglia la strada con il TIR) oppure dipendono da cose su cui non ho il minimo controllo (una crisi economica, la mia azienda decide una riduzione di personale). Al di la di questo, la felicità è nelle mie mani.

Era il nostro primo (e sottolineo primo) appuntamento ed avevo intuito subito che c'era calore ed atmosfera. Ci siamo seduti vicini e tutto è andato come doveva andare. Desideravo baciarla, ho percepito che anche lei lo desiderava, ho fatto: punto e basta. Abbiamo passato una notte memorabile.

> convinto di fare una perfetta analisi delle situazioni, molto più realista di quello che potrebbe fare uno piscologo che neppure c'era

Potrei quotare tutto. Anch’io pensavo che nessuno può conoscermi meglio di me stesso, ma ho scoperto con enorme sorpresa come di solito ciò non sia vero. Quello io che credevo essere l’esatta e oggettiva situazione, è risultata essere un insieme mistificazioni, schermi, travestimenti, finzioni e raffinati auto-inganni che avevo accumulato nell’arco di due decenni buoni.

>Per curiosità, quanti anni hai?

35

> Credo che l'aiuto dello specialista riguardi soprattutto i pensieri però. Dietro alle azioni ci sono proprio i pensieri, lo specialista va a modificare quelli credo

Esattissimo. Funziona proprio così. Le nostre idee (modelli, schemi, associazioni mentali) sono alla base dei nostri atteggiamenti. L’atteggiamento crea l’azione, l’azione crea i risultati che noi desideriamo. E’ evidente che se il primo anello della catena non funziona, tutto il resto rimane sterile. Il terapista lavora proprio sulle idee, “disinnescando” le associazione che vi stanno alla base. Fatto questo, tutto il resto segue a ruota.

> Mi spaventa quel dover tentare azioni che si ritengono ansiose

In realtà non succede nulla di terrificante perché la terapia è come un allenamento in palestra. Invece di mettere su massa o aumentare il numero delle ripetizioni, si sviluppano semplicemente nuove capacità e abilità mai sfruttate: le azioni smettono di essere ansiogene proprio perché si acquisiscono nuovi e più efficaci mezzi per gestirle.
Quindi: non devi sforzarti di fare qualcosa di ansiogeno per scoprire che non è hai più paura, semplicemente un giorno smetti di averne paura e la fai.


> sembra una pubblicità ad uno psicoloco. ci manca solo il nome ed il numero di telefono

E’ infatti non c’è né l’uno né l’altro, proprio perché non mi sembra di dovergli nulla in particolare. O meglio, non devo a lui più di quanto debba alla mia bicicletta per la gioia di una bella scampagnata: senza quel mezzo non avrei fatto nulla, ma la fatica, la forza e l’energia sono state le mie.
Non voglio dire che non gli sia grato, né che io scantoni per strada quando la incontro. Ha fatto molto bene il suo lavoro come io ho fatto bene il mio: per un periodo della vita siamo stati un’eccellente squadra.

Il senso di quel messaggio è diverso, e si ricollega alla struttura stessa del forum. Come si condividono le esperienze negative per trovare conforto e sostegno, così è giusto condividere quelle luminose per dare ispirazione, speranza e stimoli. Nel mio passato ci sono state delle persone che mi hanno spinto ad agire e fare qualcosa, persone che hanno preso a cuore il mio stato e mi hanno indirizzato verso la giusta soluzione. Oggi, riconosco serenamente di aver ricevuto del bene in modo disinteressato, e quindi sento il dovere morale di comunicarlo agli altri. In altre parole, se volete un metafora poetica, sto semplicemente pareggiando i conti con la vita.


> una cosa è uscire da un tunnel di bassa autostima durato 22 anni... a okkio il paragone non regge....

Già, non regge. Il mio è durato 24.

Felicità a tutti,

Clark
Vecchio 08-12-2008, 22:23   #32
Esperto
L'avatar di vikingo
 

non mi resta che quotare propro tutto ..ma tutto...dalla sensazione di vittima...al volersi nascondere dietro quella rete di scappatoie e bugie...di barriere...grazie comunque del post
Vecchio 08-12-2008, 23:20   #33
Principiante
L'avatar di ramoc
 

Questo topic dovrebbe stare sempre nella home page,da monito per tutti quelli che dicono che ''fobico è bello'' e per quelli che rinvendicano un improbabile orgoglio delle nosta condizione di ombre del mondo e per tutti quelli che invece sentono di avere la dinamite dentro e vorrebbero far brillare la propria anima nel mondo.

Ripeto ancora che chi accetta la propria fobia ''è già morto''



Io sono stato sconfitto tante volte e ora vado anche io dalla psicologa.
Non sò come andrà a finire,ma spero un giorno di poter fare un topic come questo.
Vecchio 08-12-2008, 23:40   #34
Esperto
 

Questo è forse il topic più denso di verità che abbia mai letto su questo forum.
Vecchio 08-12-2008, 23:47   #35
Esperto
L'avatar di SiVieneESiVa
 

:|
Vecchio 08-12-2008, 23:49   #36
Banned
 

Per me era solo un po' timido (cit.)
Vecchio 08-12-2008, 23:54   #37
Esperto
L'avatar di UltraFobic
 

sto topic va un casino quest'anno, prima o poi troverò il tempo x leggerlo
Vecchio 08-12-2008, 23:56   #38
Banned
 

Io l'ho letto in diagonale...
Quanto basta per capire il genere... si tratta di fantascienza... :lol:
Vecchio 08-12-2008, 23:57   #39
Principiante
L'avatar di ramoc
 

Quote:
Originariamente inviata da UltraFobic
sto topic va un casino quest'anno, prima o poi troverò il tempo x leggerlo

Se sei un Very Fobic come dici,dovresti farlo e magari abbandoneresti certe idee deleteie che hai...
Vecchio 09-12-2008, 00:00   #40
Esperto
L'avatar di UltraFobic
 

Quote:
Originariamente inviata da ramoc
Quote:
Originariamente inviata da UltraFobic
sto topic va un casino quest'anno, prima o poi troverò il tempo x leggerlo

Se sei un Very Fobic come dici,dovresti farlo e magari abbandoneresti certe idee deleteie che hai...
appunto xchè sono very fobic preferisco i post da very fobic
http://www.fobiasociale.com/postt6754.html
dove il lieto fine è il passaggio dal cattivo estroversone all'introspettivo ovetto kinder
Rispondi


Discussioni simili a La mia vittoria. Una testimonianza
Discussione Ha iniziato questa discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
La mia vittoria: una testimonianza. La storia completa. Clark_Kent SocioFobia Forum Generale 338 21-07-2020 19:13
sto per fare una cosa ansiogena.. testimonianza e testamento fobiasociale SocioFobia Forum Generale 5 06-08-2009 22:03



Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 18:28.
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Powered by vBadvanced CMPS v3.2.2