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Vecchio 04-01-2022, 19:55   #1
Principiante
 

Ciao a tutti, scrivo questo post per raccontarvi di me, dei miei 26 anni di ansie, fallimenti e della mia famiglia che non ho mai veramente avuto.
Non ho nessuno di cui potermi fidare al 100% nella vita reale e dunque eccomi qui, con anche la speranza che possiate consigliarmi.
Preciso che sarà un racconto abbastanza lungo, dunque ringrazio in anticipo tutti quelli che lo leggeranno.
Sono un ventiseienne che vive in un paesino sperduto del sud, affetto da ansia sociale e da chissà quale altro disturbo, la mia vita è caratterizzata da ansia perenne, soprattutto nei contesti sociali, ciò che per gli altri è facile e automatico, per me non lo è (per esempio anche la pericolosissima azione di bere un caffè al bar davanti a sconosciuti, mi causa ansia da prestazione, manifestando tremori e agitazione, costringendomi a tenere il bicchierino con due mani).
Non ho un lavoro e con il disturbo che mi ritrovo non sarà nemmeno facile trovarne, devo dimenticarmi dal poter fare il semplice cameriere, ai più complessi lavori di precisione, in quanto con i tremori che manifesto, sarebbe impossibile.

Provo a fare un semplice riassunto della mia esistenza

INFANZIA/FANCIULLEZZA: Quand'ero piccolo ero un bambino solitario, all'asilo non ebbi particolari problemi, ma già alle elementari iniziai a essere vittima di bullismo sia verbale che fisico, che spinse mia madre a farmi cambiare scuola in terza elementare.
A casa mia il clima non fu mai dei migliori e fui spesso testimone di varie liti tra i miei genitori e in due casi mio padre alzò le mani anche su di me per futili motivi, non il classico schiaffo, ma fui proprio picchiato con tanto di ematomi che mi rimasero sul viso per più di una settimana entrambe le volte.
Mia madre non mi toccò mai, ma neanche fece niente per difendermi e questo a distanza di 20 anni ancora non glielo perdono.
Ad aggiungersi al tutto, a 5 anni e mezzo iniziai a soffrire di attacchi epilettici che durarono qualche anno, arrivavano all'improvviso e senza preavviso, paralizzandomi completamente, la lingua usciva fuori e tutti i nervi mi si contraevano, in tutto questo però rimanevo cosciente.
Al seguito di questo feci diverse visite neurologiche, sia in ospedale che in ambito privato da diversi specialisti, ricordo ancora i tracciati degli elettroencefalogrammi, feci delle cure e pian piano questi attacchi epilettici diminuirono fino a sparire, non so cosa presi, ma ricordo che diventati un po' più socievole nei confronti dei miei coetanei, come testimoniato dalle pagelle dell'epoca.
Proprio in quel periodo però, verso i 7/8 anni iniziai a soffrire d'ansia, avevo paura che da un momento all'altro potesse arrivarmi uno di quegli attacchi e ci volevano ore per tranquillizzarmi.
Nel periodo delle elementari nella nuova scuola, non ebbi più particolari problemi, mentre alle medie ecco nuovamente il bullismo sia verbale che fisico per tutti i 3 anni o quasi.
Quando avevo 12 anni, mia madre iniziò a stare male subendo un intervento dopo l'altro per salvarsi la vita, dunque iniziai a essere trascurato da parte sua (a mio padre non fregava minimante di me, di cosa pensassi, facessi o come andassi a scuola).

ADOLESCENZA: Il periodo 14-19 fu il periodo più sereno della mia vita, alle superiori non ebbi problemi di bullismo in quanto tutto il vissuto degli anni precedenti, mi fece pian piano incattivire, dunque fui sempre trattato con rispetto, anche se avevo legato in modo profondo solamente con 3 compagni.
Feci anche nuove amicizie anche al di fuori dalla scuola e spesso dovevo divedermi tra due gruppi con cui condividevo varie passioni.
Conobbi anche una ragazza con la quale nacque un rapporto di amicizia davvero solido, durato per circa 3 anni e interrotto a causa di un fidanzamento di lei con un tipo geloso, fu un duro colpo, ma una volta incassato andai avanti.
A scuola mi facevano i complimenti per la mano ferma che avessi e infatti chiamavano sempre me per i lavoretti pratici di precisione (facevo un indirizzo professionale), ma ahimè verso la fine dei 15 anni iniziai a manifestare tremori alle mani nei contesti sociali o rischiosi, a cui non diedi peso, pensando che la causa fossero i troppi caffè che bevessi, l'ansia sociale invece si fece sempre più strada rendendomi difficile la vita sempre più difficile.

DAI 19 ANNI IN POI: Questa fase potrei definirla “l'inizio della fine”.
Finita la scuola non ho proseguito gli studi, pensando di trovare un lavoro e creare una mia indipendenza, l'idea poteva anche funzionare, ma tutto nella mia miserabile vita iniziò ad andare storto.
A mia madre non bastavano più soldi per continuare le cure, decise di vendere la casa, ci trasferimmo dunque in affitto in una casa umida che iniziai a odiare con tutto me stesso, gli amici iniziarono pin piano a diminuire a causa di fidanzamenti e trasferimenti per studio o lavoro e io iniziai a ritrovarmi sempre più solo.
A 21 anni trovai lavoro con un contratto a termine, fu un vero calvario, non riuscì a legare con nessun collega e mi sentivo sempre sotto giudizio, i tremori e l'ansia aumentavano di giorno in giorno e quando finì mi sentì libero.
Avevo ancora un gruppetto di conoscenti con cui fare qualche mangiata (amici di un mio amico che si era trasferito), non avevo un gran rapporto con quest'ultimi causa caratteri e passioni diverse, ma per qualche allegra alcolizzata domenicale andavano anche bene.
A 23 anni riallacciai i rapporti con quella che fu la mia migliore amica in adolescenza, rapporti per lo più telematici a causa della gelosia del fidanzato.
Tutto proseguì calmo e tranquillo in una vita di routine, fino ai 24 anni, quando a causa di un comportamento sconsiderato di questa mia amica, persi gli ultimi conoscenti rimasti e di colpo mi ritrovai davvero solo, sempre più chiuso in me stesso e sempre più evitante.
Intere giornate passate da solo senza parlare con nessuno, iniziando ad evitare tutto ciò che mi creasse ansia, un circolo vizioso che mi ha chiuso in una gabbia, della quale sono ancora prigioniero e costretto a fare uso di ansiolitici come Lexotan o Diazepam per fare anche le azioni più banali.
A giugno di quest'anno ho trovato un lavoretto come apprendista a chiamata, i primi giorni è andato tutto bene, finché in una giornata no, in preda all'ansia non riuscivo a capire cosa stessi facendo, come se la mente non fosse collegata al corpo, iniziando a sudare, tremare con tachicardia alle stelle, inutile dire che non sono stato più chiamato.
Adesso vivo solo con mia madre, alla quale non resta molto da vivere, mi ritrovo dunque alla porta del mio guscio, vorrei avere un lavoro, delle amicizie, una ragazza e vivere una vita degna, ma per me, è come dover scalare una montagna, non ce la faccio più.
Alcune giornate sono incredibilmente positivo e studio piani su come uscire da questa situazione, ma basta poco per ripiombare nel baratro della disperazione con scatti d'ira e l'idea di suicidio, che mai avrei il coraggio di praticare, ma durante quei momenti, paradossalmente questa malsana idea mi fa andare avanti, perché la vedo come una via d'uscita.
Ho anche fortissimi scatti d'ira, anche per motivi banali, scatti di cui mi pento non appena riprendo lucidità, azioni che io stesso successivamente reputo esagerate e ho pian piano sviluppato dei comportamenti anti-sociali quasi anticonformisti, che so che non mi aiutino a cambiare la mia condizione, ma bensì la peggiorano.
Voglio prendere in mano la mia vita, viverla come attore e non come spettatore.
Un saluto a tutti

Ultima modifica di Maxime; 05-01-2022 a 00:25.
Ringraziamenti da
Creeper (05-01-2022)
Vecchio 04-01-2022, 20:22   #2
Esperto
 

Mi rivedo molto nella tua storia, ti capisco molto bene nelle frasi finali, io vivo con mia nonna, ho paura di lavorare, pochi soldi, poche persone intorno a me, rimangono solo gli assistenti sociali a cui fare affidamento, non riesco a vivere, ho scoppi di ira frequenti, mi arrabbio con me stesso e ho tanta voglia di finire questo inferno.
Consiglio che ti do è se hai i soldi frequenta uno psicologo (quello che sto facendo io), anche nel ssn c'è il servizio. Almeno li trovi un appiglio al mondo razionale. Io vado nella disperazione più totale quando penso al lato emotivo della mia vita, vedo il vuoto. Dobbiamo rimanere razionali, e fare scelte per noi stessi e basta, il problema è la gente cosa potrebbe pensare, far peggiorare la già decadente situazione etc.
Mi dispiace per come stanno le cose, hai la mia comprensione.
Ringraziamenti da
Maxime (04-01-2022)
Vecchio 04-01-2022, 20:45   #3
Esperto
L'avatar di Ezp97
 

Almeno hai vissuto esperienze fino ai 24 anni...io non ho più vita sociale da tanti anni.
Ne ho avuta solo alle medie, poi vuoi che ho lasciato la scuola, vuoi le fidanzate che si sono trovati i conoscenti, i trasferimenti, le cose da fare, sono solo da anni.
Ringraziamenti da
Dark97 (04-01-2022)
Vecchio 04-01-2022, 20:51   #4
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Ezp97 Visualizza il messaggio
Almeno hai vissuto esperienze fino ai 24 anni...io non ho più vita sociale da tanti anni.
Ne ho avuta solo alle medie, poi vuoi che ho lasciato la scuola, vuoi le fidanzate che si sono trovati i conoscenti, i trasferimenti, le cose da fare, sono solo da anni.
La mia reale battaglia non è più quella di non essere solo, con la solitudine si può continuare a vivere, ma senza lavoro purtroppo no e con la mia stramaledetta ansia è un inferno trovarlo.
Prima di abituarmi a una nuova situazione mi ci vuole molto tempo, inizialmente sono sempre perso nei miei pensieri per la paura di fare una figuraccia e da qui sfocia tutto.
Vecchio 04-01-2022, 21:26   #5
Intermedio
L'avatar di Martyrlucarius
 

Sono anni che mi porto dietro sto maledetto malessere, il lavoro non mi è mai mancato, l'unica fortuna.
Ma io non ne posso più di sopravvivere, di tirare avanti una vita vuota e insignificante.
Fino ai 24 anni bene o male uscivo e mi divertivo, anche se non sono mai stato molto bravo a socializzare, ma almeno ci provavo. Con le ragazze purtroppo ho sempre avuto un blocco che non sono mai riuscito a superare, adesso a 28 anni la vedo davvero dura, non saprei nemmeno da dove cominciare ormai è troppo tardi.
Non so per quanto riuscirò a sopportare questa solitudine, purtroppo è un circolo vizioso quando inizi ad evitare tutto e tutti non ne esci più...
Credo che sia stato il bullismo subito alle superiori a disintegrare la mia personalità e la mia autostima, infatti ora odio tutti compreso me stesso.
Ringraziamenti da
Ezp97 (04-01-2022), Maxime (05-01-2022)
Vecchio 04-01-2022, 21:39   #6
Intermedio
L'avatar di Fluxetina
 

Gli schemi di pensiero che hai qui sono la norma, io posso darti dei consigli visto che ci sono già passato, da totale emarginato con molte difficoltà relazionali e con la paura solo ad uscire dal cancello di casa e con 0 euro in conto a in 4 anni senza un percorso psicologico (che dovró fare) ad un contratto a tempo indeterminato.

Ho cambiato diversi lavori, le prime esperienze sono state moolto negative con lavori pessimi tipo pulire merda in un'azienda di animali, con prese per il culo da parte dei colleghi ed isolamento, poi nel giro di pochi mesi visto che l agenzia interinale vedeva che mi impegnavo molto e che ero sempre accondiscendente, mi hanno offerto un posto in un'azienda chimica in cui sono tuttora e 6 mesi fa mi hanno messo a tempo indeterminato e mi trovo molto bene soprattutto in relazione con i colleghi...

Allora per prima cosa preparati perché sarà mooolto dura e dovrai mangiare molta merda e dovrai per forza metterti in gioco...

Dici che il tuo problema principale sia l'ansia? Bene é ora di fare quello che ti fa paura, lo só che é difficile, ma é l'unica strada che puoi percorrere, é quello che devi fare per guarire.

Dici che hai paura e tremi tutto ad andare al bar a prendere il caffé? Dimmi qual'é la cosa peggiore che potrebbe succedere? Alla gente non gli e ne frega niente di te! Quello che devi fare da domani o dopodomani é andare ogni giorno a prenderti il caffé, le prime volte saranno le peggiori, poi piano, piano andrà sempre meglio fino a che sarà normale é me qui succederà che la tua autostima che adesso é a 0, prenderà 1 punto e cambierá anche il tuo modo di pensare .... L'ho fatto anch'io é funziona, adesso riesco anche a scambiare due parole con gli sconosciuti, con 0 ansia..
Ringraziamenti da
Maxime (04-01-2022)
Vecchio 05-01-2022, 01:52   #7
Intermedio
 

Anche io mi rispecchio soprattutto perché come te ho sempre degli scatti d'ira per tutto perché la mia situazione sta cominciando a diventare pesante..sono disoccupato e sono single da parecchio e credo di essere caduto in una specie di depressione dato che mi sono isolato e ho sempre meno voglia di rapporti sociali.
Vecchio 05-01-2022, 09:22   #8
Esperto
L'avatar di Barracrudo
 

Mi spiace, hai avuto diversi problemi, però non è mai finita, nel senso da vecchi si posso capire, da certe esperienze sarai tagliato fuori, ma da giovani/adulti può succedere davvero di tutto ancora.

E non mi riferisco solo a cose belle, ma anche a imprevisti brutti, che poi magari questo ti portano a imprevisti belli o miglioramenti personali, non sempre ti abbattono e basta.

X quanto riguarda le relazioni può sempre capitare, devi metterti in gioco chiaramente, ed avere infinita pazienza, insomma cose che già sai di sicuro.
Io ormai vedo la vita così, quasi come un videogioco che non ho mai giocato, il segreto x sbloccare missioni secondarie è uno solo, PARLARE CON LE PERSONE che incontri o che conosci.

E come nei videogiochi spesso la storia principale non vale il cd che stai giocando, ma quello che può renderlo speciale e completo sono appunto le storie e missioni secondarie.



Fine momento bloomer

Purtroppo alcuni giocano in modalità recluta, altri in modalità sopravvivenza/veterano

Ultima modifica di Barracrudo; 05-01-2022 a 09:24.
Ringraziamenti da
Maxime (06-01-2022)
Vecchio 09-01-2022, 16:11   #9
Esperto
L'avatar di Mr.Ripley
 

Benvenuto nel forum😊leggendo la tua storia in alcuni punti sembra che ho scritto io quelle cose per come sembrano uguali, spero ti troveraibene qui sul forum.
Vecchio 09-01-2022, 20:31   #10
Banned
 

Almeno tu fino ai 24 anni hai combinato qualcosa.

Io è da quando facevo le elementari che sono emarginato.
Mai avuto amicizie, compagnie, ragazze; uguale negli anni successivi delle medie e quei pochi delle superiori.
Mai uscito per andare in locali, discoteche, feste o simili.

A 15/16 anni ho lasciato la scuola e tutto il resto e mi sono isolato completamente dentro casa (per via della fobia sociale, disturbo evitante di personalità, depressione, dismorfofobia e altre patologie che mi sono state diagnosticate successivamente), uscendo solo per le visite mediche e per gli incontri coi vari psicologi e psichiatri.

Unica esperienza lavorativa è stata un tirocinio col CSM dove ho retto un mese e mezzo, quindi non mi ha portato alcun beneficio né dal punto di vista lavorativo né terapeutico; e non ho altre capacità o competenze spendibili.
Quei 300€ che ho preso dalla regione sono andati tutti via in benzina per fare il tragitto casa-lavoro quindi non ho un soldo e nemmeno un conto in banca.
A quasi 27 anni ancora dipendo del tutto dai miei genitori, non solo economicamente.



Quote:
Originariamente inviata da Fluxetina Visualizza il messaggio
Dici che hai paura e tremi tutto ad andare al bar a prendere il caffé? Dimmi qual'é la cosa peggiore che potrebbe succedere? Alla gente non gli e ne frega niente di te! Quello che devi fare da domani o dopodomani é andare ogni giorno a prenderti il caffé, le prime volte saranno le peggiori, poi piano, piano andrà sempre meglio fino a che sarà normale é me qui succederà che la tua autostima che adesso é a 0, prenderà 1 punto e cambierá anche il tuo modo di pensare .... L'ho fatto anch'io é funziona, adesso riesco anche a scambiare due parole con gli sconosciuti, con 0 ansia..
Io sono 10 anni che, seguito da diversi terapeuti e sotto terapie farmacologiche, provo a fare uscite graduali e controllate (ora affiancato agli educatori del CSM) ma ancora non ho visto alcun cambiamento; nessun punto in più all'autostima; nessun miglioramento nell'interazione sociale; nessuna diminuzione dell'ansia che anzi, ogni volta cresce sempre di più come se tutti gli errori fatti durante le uscite precedenti si accumulassero e il mio cervello li faccia riaffiorare apposta tutti insieme quando mi ritrovo nella situazione successiva per sabotarmi.

Ci sono state anche un paio di uscite brusche, "d'impatto"; inutile dire che sono terminate con attacchi di panico e tentativi di suicidio.
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