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Vecchio 25-04-2014, 13:06   #1
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

La mia vita con l'ansia

Eccomi qua dopo diversi mesi...una delle ultime volte avevo scritto che avrei iniziato un percorso di terapia...sono in cura da metà Ottobre 2013 e mi è stata diagnosticata una forma d'ansia intensa, dopo un mesetto di reticenza ho accettato di contattare uno psichiatra per ottenere aiuto farmacologico e il 13 Maggio ho l'appuntamento.
Sono in cura da mesi di nascosto alla mia famiglia e parenti vari; l'unico a cui ho detto qualcosa è un collega di lavoro, un amico, se così si può dire. E' una cosa dura perché talvolta vorrei dire loro qualcosa ma forse non ne vale la pena perché comunque non cambirebbe niente ed io sono uno che parla poco e non vuole sprecare parole.
Non ho mai pensato all'ansia come costante compagnia di questi ultimi anni ma poi pensandoci tutto torna. Forse l'ansia risale dall'adolescenza ed è peggiorata in questi ultimi anni con alcuni cambiamenti nella mia vita. L'ansia mi ha segato la vita, e lo sta ancora facendo. Penso alle volte in cui mi sentivo messo alla prova ed evitavo..il timore di non essere all'altezza...quandoc andavo a scuola mio padre mi diceva che "il lavoro è una guerra" e così guardavo intimorito al futuro non sapendo cosa aspettarmi, complice anche un cambiamento culturale profondo di quei tempi...non ho mai avuto granché socialità, parlo poco o niente, mai avuto una donna e le esperienze sessuali, tutte a pagamento, rovinate dall'ansia da prestazione, quell'ansia di dover essere all'altezza di qualcuno o qualcosa. Il rapporto con le donne tutt'ora è quasi un trauma. Non riuscirei neanche a fare qualcosa a livello culturale: studiare, leggere, fare un viaggio...potrei forse guardare un film...
Con la terapia sono "riuscito" ad iscrivermi in palestra, a volte va bene, a volte male..non sono un tipo da palestra, è un luogo sociale-non sociale, nel senso che sei con gli altri ma sei da solo...volevo migliorare la respirazione, scarsina forse per l'ansia, ma per il resto resto la solita mezzapippa, più che altro la palestra funge da diversivo mentale...anche se la cospicua presenza femminile mi inquieta..oltretutto io sono uno che pretende troppo da sé, se devo fare una cosa o la faccio perfetta o non la faccio o sminuisco..e così siccome al mondo c'è sempre qualcuno più bravo di te ho sempre fatto poco e vissuto male. Ieri ero a correre sul tappeto a velocità 8 e dopo 2 minuti avevo il fiatone quando accanto a me c'era una ragazzotta a velocità 10 da un quarto d'ora...mi sono sentito affranto...a me pare che in mezzo alla gente capisco quanto io sia superfluo...
Quest'anno cade il decennale della mia ultima vacanza, in Svizzera con mio padre...da allora non ho più fatto niente ad Agosto..tutti gli anni a Primavera c'è l'ansia di far qualcosa ad Agosto e poi l'ansia a Settembre di dover raccontare quello che hai fatto...

L'ansia insomma mi ha "invalidato" in tutti i campi, emotivi, sociali, personali...ansia forse mista a qualcos'altro...così a 30 anni mi trovo in un limbo dove non devo più guardare al passato, non so come gestire il presente e il futuro non retroagisce per motivarmi.

Pochi giorni fa ho trovato questo video interessante al di là della mia non grossa simpatia per Morelli, ma comunque mi ha dato spunti su cui riflettere...


L'ansia come campanello d'allarme per dire che si sta facendo la vita sbagliata...
Vecchio 26-04-2014, 15:18   #2
Esperto
L'avatar di muttley
 

Bravo gufetto, la tua parabola di automiglioramento è quella che dovrebbero seguire tutti invece di credere che i propri problemi dipendano principalmente dalle storture della società (che non potrà mai essere perfetta in quanto prodotto delle mediazione e conciliazione di tante esigenze diverse, sempre più diverse, numerose e in continuo cambiamento) né dalla mancanza di rispetto altrui (di cui non siamo certo né le uniche né le principali vittime) bensì da un'evoluzione della personalità piena di falle e disfunzionalità, con estrema probabilità conseguenza di un'educazione essa stessa disfunzionale, anche se soffermarsi eccessivamente sulla presunta intenzionalità degli errori dei nostri care-givers è esercizio estremamente sterile e improduttivo (non sapremo mai se le nostre famiglie hanno agito in malafede o meno, molto probabilmente avevamo ottime intenzioni nei nostri confronti, ma qualcosa è andato storto). Malgrado ciò, quello che nella nostra educazione è venuto a mancare, ci porta a ricercarlo nel rapporto con le persone, in maniera spesso spasmodica e ossessiva, perché non c'è stato quel legame di rassicurazione e di soddisfazione del nostro desiderio di conferma e di approvazioni negli anni fragili della definizione della personalità...ora siamo in cerca di tutto ciò ma accompagnati dall'ansia e dal bisogno di perfezione tipico di chi non ha interiorizzato tutto ciò a tempo debito. Prima prendiamo coscienza di queste cose, prima getteremo le basi per poterne uscire...di sicuro non si risolve nulla prendendosela con la società e le persone, anche perché la società non si cambia dall'oggi e dal domani, e di sicuro non la cambieremo se siamo divorati da ansia, disistima, bisogno di conferme e di perfezionismo.
Vecchio 26-04-2014, 15:22   #3
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Quote:
Originariamente inviata da _Diana_ Visualizza il messaggio
Come mai non ti piace molto il Dott. Morelli? Cosa non ti convince?
Il modo in cui parla, per esempio quando usa concetti come "anima" è piuttosto fuori luogo ma andando a memoria più in generale mi sembra che sia piuttosto filosofico e fumoso. Poi il fatto che pubblichi libri per curarsi dalla depressione e problemi simili lo trovo squallido, visto che non basta assolutamente un libro e lui lo dovrebbe sapere benissimo ma poi magari lo specifica dentro e vorrà solo offrire spunti. Insomma a me sembra uno che si è creato un personaggio. Adesso sto ascoltando una sua intervista radio, è interessante però bene o male ripeto quello che ho detto prima.

Comunque in bocca al lupo Gufetto

Ultima modifica di Bluevelvet93; 26-04-2014 a 15:30.
Vecchio 27-04-2014, 00:36   #4
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Morelli mi colpisce in alcune dichiarazioni "forti", tipo quando nel video dice che non bisogna combattere l'ansia ma cedere ad essa..che non siamo indispensabili e che alla nostra morte i nostri cari continuerebbero a vivere..non tanto perché sono cose false ma perché sono concetti al momento un po' pesanti da comprendere e gestire...dice anche di non migliorarsi in nulla perché si va bene così come si è e perché non si deve pretendere nulla da sé stessi, ma questo cozza quando in altro video dice che il destino di un uomo è di sbocciare come un fiore...

Io per la società da solo non posso fare niente visto che comunque faccio parte di una minoranza...ho letto che ansia e depressione son stati emotivi che interessano sempre più persone anno dopo anno e quindi si dovrebbe agire sulla società e non sul singolo individuo che è il prodotto della società e non più colui che la plasma. Io avverto una totale passività nell'umanità a subire tutto, e una pressoché totale assenza di cultura che non è solo semplice conoscenza di nozioni imparate su un libro ma modo di approcciarsi alla vita in maniera sana e costruttiva. C'èda dire che io non sono un esempio positivo in tal senso ma perlomeno me ne rendo conto...
Comunque vediamo cosa portano i giorni a venire...
Stavo pensando di aprire un canale youtube per registrare dei video tipo diario, per aprirmi un po'..ma forse resterà una cazzata venuta a mente un giorno di fine Aprile...anche perché paradossalmente anch'essi dovrebbero stare nascosti ai miei parenti...
Vecchio 30-04-2014, 20:59   #5
Esperto
L'avatar di super unknown
 

Quote:
L'ansia come campanello d'allarme per dire che si sta facendo la vita sbagliata...
Generatori di ansia, se li individui e li riesci ad affrontare e cambiare, sei a metà dell'opera, la terapia farmacologica, credo che alle volte abbia anche un ruolo impprtante a farteli stare bene, conviverci, sopportarli, ma andrebbero, anzi, vanno comunque (per chi può e se si può) eliminati i generatori di ansia cambiando "vita".
Vecchio 16-05-2014, 00:19   #6
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Eccomi qua..ho fatto la visita e mi è stato prescritto valeriana plus più venlafaxina per 3 mesi...all'inizio avevo paura perché non ho mai assunto farmaci e leggendo gli effetti indesiderati e le esperienze di uso trovate online mi sarei tenuto tutti i miei stati emotivi...poi ne ho parlato con lo psic e penso che inizierò fra giorni, sperando di non beccarmi un effetto collaterale...qualcuno conosce tale farmaco?
Chissà come sarò fra un mese...se sarò una persona diversa...
Vecchio 24-02-2015, 22:35   #7
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Dopo quasi un anno di farmaco va benino, inizio traumatizzante con svariati sintomi e corsa al pronto soccorso alle 3:00 di notte
Col tempo il mio umore si è stabilizzato, non ho più i picchi in discesa come avevo prima, il guaio è che non ne ho neanche in salita, e insomma si galleggia un po' così. Ho l'impressione che mi siano sparite le emozioni, ma forse è una suggestione. Probabilmente andando ad interferire sulla dopamina viene meno anche la spinta motivazionale per fare le cose...
Fra un mese avrò lo psichiatra e non so, io spero che mi tolga il farmaco perché non voglio diventarne dipendente o diventare uno di quelli che prendono farmaci per anni...poi non so...
La vita va un po' come sempre, sono successe cose, magari altre ne succederanno, ma ci vorrà tempo. Ho interrotto la palestra ma ci ritornerò, magari mi comprerò una macchina, magari combinerò qualcosa a livello sociale...mi farò venire qualche idea per il mio futuro...
Rimangono i problemi nella sfera sessuale ma non essendo accoppiato non sono un grosso problema..anche se ad averli ci si sente comunque con un handicap...
Vecchio 24-02-2015, 23:13   #8
Esperto
L'avatar di dotrue
 

Quote:
Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio
Col tempo il mio umore si è stabilizzato, non ho più i picchi in discesa come avevo prima, il guaio è che non ne ho neanche in salita, e insomma si galleggia un po' così. Ho l'impressione che mi siano sparite le emozioni, ma forse è una suggestione. Probabilmente andando ad interferire sulla dopamina viene meno anche la spinta motivazionale per fare le cose...
Gli antidepressivi hanno il compito generale di migliorare un umore depresso e quindi stabilizzarlo in zona d'equilibrio. Se l'umore è parecchio ballerino, comprese fasi "in salita" come dici tu, bisognerebbe considerare altre variabili. Questo in teoria, poi se sei seguito il tuo medico avrà fatto le sue valutazioni.
Penso che il farmaco a cui ti riferisci sia la venlafaxina: in realtà nn va ad agire sulla dopamina, al max solo con dosi quasi massimali. Poi, al contrario, è proprio aumentando questo neurotrasmettitore che dovresti avere una maggiore spinta motivazionale e un aumento dell'attività finalizzata psico/fisica. La cocaina aumenta notevolmente la domapina, penso sia inutile che ti dica che effetti ha...
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