Originariamente inviata da shalton
Sento il bisogno di raccontare la mia storia personale, causa di tutti i blocchi e problemi che mi porto avanti ora.
A 4 anni, da un giorno all'altro, mia madre mi ha portato via da mio padre, in un altra regione, per andare a vivere con un altro uomo. Per circa 4-5 mesi non ho sentito mio padre e mi trovavo a vivere con un uomo che non conosco.
Da qui a seguire alle elementari sono sempre stato problematico, con problemi di dislessia e comportamentali, nonché i primi episodi di "bullismo" (tale non era, non saprei il termine) al basket, dove fondamentalmente essendo scarso ero deriso per quello e per il mio accento. Per il resto non ricordo questo periodo come spiacevole, se non quando vedevo mio padre una volta l'anno e dovevo poi abbandonarlo, era una tragedia.
Dalle medie inizia un periodo buio. Vado malissimo a scuola tant'è che mi bocciano in seconda media (unica cosa positiva, mi è servito di lezione e non ho mai avuto debiti al liceo, mi sono laureato a voti abbastanza alti), iniziano i fenomeni di bullismo da parte di due compagni di classe, più il ripudio nei miei confronti da parte della restante classe (avevo la lebbra forse), più ero la pecora nera nel gruppo che all'epoca definivo amici (mi prendevano in giro, mi facevano i dispetti, mi sfottevano). In casa minimamente seguito, minimamente ascoltato, minimamente nessuno si è mai accorto che stavo attraversando un periodo buio, finché non arrivano altre due belle batoste: la prima è che mia madre si lascia col compagno che per me era come un padre, senza chiedermi nulla, senza sentire il mio parere, senza informarsi se ci avrei sofferto, senza interessarsi, e da un giorno all'altro mi trovo a vivere da mia nonna (è vero, aveva la mano facile, ma vorrei vedere il mio punto di vista in questo topic); 2) mio padre si risposa con una persona che lo cambia completamente. Iniziamo dal punto 1: vivere con mia nonna è stato un inferno. Non sono mai stato a casa mia, in quanto fissata per l'ordine e le pulizie non ho mai potuto invitare amici, cucinare, farmi la doccia quando dico io, farmi fare un regalo in più da mia madre che storceva subito il naso, e più in generale non sono mai stato ascoltato e compreso, sono sempre stato dato per scontato. Se pioveva già dalla scale mi urlava di togliermi le scarpe, se toccavo un mobile sbuffava e si alzava a pulirlo subito, e non sto a raccontare altro. Punto 2: scendevo l'estate da mio padre ed era uno stare chiuso un casa tutto il giorno, non poter festeggiare compleanno o natale perché la moglie non voleva poiché testimone di geova (ricordo gli auguri non fatti da mio padre davanti a lei). Poi non mi ha fatto da padre nel periodo che va dai 11 ai 20 anni in sostanza, quindi zero figura paterna.
Arrivo a questo punto al liceo, dove ancora vivo con mia nonna e mia madre per tutti gli anni. Bullizzato da alcune persone, talvolta arrivando a desiderare la morte, e il resto della classe a deridermi e farmi capire che ero di troppo. Mi faceva più male questa circostanza che non il bullismo vero e proprio. Quindi per 5 anni emarginato da tutti se non due persone come me. Nel frattempo mio padre si trasferisce per quattro anni vicino a me, inizialmente un incubo, poiché zero comunicazione, obbligato a uscire con lui "perché era salito per me", mi rinfacciava che era salito per me quando invece era scappato dalla moglie, anche se piano piano migliora il rapporto. Qui credo apparentemente un forte legame con mia madre che diventa la mia migliore amica, sostegno per il bullismo e tutto il resto. In tutto ciò sviluppo una paura per il sesso femminile, o meglio difficoltà relazonali, tant'è che mi fidanzo e ho rapporti per la prima volta e bacio una ragazza per la prima volta a 22 anni, attuale e unica fidanzata ormai da 4. Rapporto col mio gruppo di amici normali, nulla di ché.
Mi diplomo entro in università mi laureo. Bullismo non ne subisco, ma sono sempre una persona riservata, sottomessa, dal facile prendersi confidenze nei miei confronti, con cui è piacevole stare ma con cui nessuno uscirebbe. Migliora drasticamente il rapporto con mio padre, diventa pessimo con mia madre. Inizia a frequentare giri brutti, si ubriaca sempre, sta via giorni e torna ubriaca, rifiuta aiuto, rifiuta il dialogo, rifiuta di ammettere che è tossica, mi mette a rischio con la gente che frequenta e non lo ammette, mi scredita, crede di essere una buona madre solo perché ogni tanto mi coccola e mi fa qualche pensierino.
Non vi annoio ulteriormente, ecco la persona insicura, che rimugina su tutto, con qualche disturbo psichiatrico, che prova odio verso sua madre e verso tutti.
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