Tanta ammirazione anche da parte mia!!
Non posso che condividere in larga parte la tua testimonianza, se non per qualche differente sfumatura (tra tutte, Matematica e non Fisica!
).
Nel mio caso il "nemico" non sono propriamente i coetanei del paese quanto l'ambiente familiare. Per questo la città universitaria, seppur piccolissima rispetto a Roma, mi ha dato con il tempo una immensa carica per mettere in gioco la MIA persona in tutti gli aspetti e in tutte le forme di relazione. Ho trovato persone parecchio simili a me, ma soprattutto, col passare del tempo, nessuno a rimproverarmi che "essere così", "comportarsi" in quel modo, "agire" in quell'altro, ecc. fosse sbagliato...
poco a poco ho realizzato che anche in casa mia nessuno detiene lo ius divinum. Essere me stesso, esporre le mie idee, litigare tutte le volte che è necessario, mi fanno sentire parecchio più di quel povero, piccolo me stesso che prima di vedere un po' di mondo subiva senza aprir bocca.
Il mio consiglio, nel tuo caso, è di dire chiaro e tondo come stanno le cose. Dici che la fede è stata una tua forza, beh allora hai un animo abbastanza profondo da sapere che raccontare falsità non ti porterebbe molto avanti. Hai avuto problemi nel dare gli esami, sei rimasto indietro, benissimo... non c'è NIENTE di cui vergognarsi! I tuoi genitori è facile che inizialmente se la prendano, ma prima poi passerà!
Nel peggiore dei casi, cioè se rifiutassero di sostenerti le spese, non ci sarà persona in cielo o in terra che potrà vietarti di trovare un lavoro, sostenere le tue spese e seguire i tuoi sogni, dovessi anche metterci altri 6 anni a finire l'università! Ho un amico che ha fatto esattamente così ed è la persona più felice che conosco!
Ecco, le mie forse sembrano solo parole, ma sono convinto che se il tuo pensiero resta fisso allora sarà solo questione di tempo per fare la cosa giusta, e lo dico io che potrei morire soffocato dalla mia pigrizia e timidezza!! Un grande in bocca al lupo!!