Nel corso della mia vita mi è spesso capitato di immaginare i viaggi nel tempo, rivolti sia al futuro che al passato. Ogni qual volta che capitava che la direzione temporanea immaginaria era rivolta al riavvolgimento del nastro, forse tutte volte, spiccava sempre un confronto tra il "me" del momento attuale col "me" di quel passato.
Questo topic nasce per rendere in parte possibile (poiché a senso unico in fin dei conti) un confronto con i "sé stessi" dei pensieri espressi in post scritti in tempi remoti*: pensieri che magari non si condividono più, o si condividono in parte e si vorrebbe approfondire/migliorare, o, perché no, confermare quanto precedentemente asserito.
Le uniche regole che dovreste rispettare sono:
• Mettere nei "quote" il post del vostro "sé del passato".
• Inserire, sempre nel
quote, la data di quel post.
• Evitare di rispondere a post che non siano stati scritti da voi.
• Potete inserire nel nominativo del quote, se lo ricordate, anche il precedente nickname, ma ciò è opzionale.
Per il resto, siate liberi di rispondere come più ritenere opportuno.
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Quote:
Originariamente inviata da Itachi; Maggio 2011
Durante la propria crescita entrano in campo molti fattori dove spiccano i 3 più importanti:
Tempi
Eventi
Reazioni
Basta che sia diverso uno di questi aspetti (e non mi limito a quelli più importanti che ho elencato) per cambiare modo di viveve, ti pensare e di essere/non essere..pertanto gli stimoli, ciò che si è ecc. variano da persona a persona in maniera del tutto imprevedibile..non limitiamoci alla psicologia.
Come hai già scritto solo da noi può partire il miglioramento (non ho utilizzato la parola cambiamento poichè spesso il cambiamento è una regressione del proprio essere..o almeno per ciò che si crede sia il proprio IO), quando lo si vuole ciecamente a prescindere se si hanno stimoli esterni.
Un consiglio:
Nel dubbio, nella confusione, nella inutile paura, quando non sapete a cosa o a chi credere..staccatevi da questa immensa illusione ed entrate dentro di voi.
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Non ricordo esattamente se questo faceva parte del periodo "maschera", poiché all'interno ne scorgo un tema interessante seppur trattato con eccessiva vaghezza e retorica inconcludente.
Tuttavia, condivido che la propria crescita sia soggetta a una multifattorialità di elementi permeabili come quelli definiti: i
Tempi, che immagino tu facessi riferimento da un punto di vista socio-culturale (quindi la natura del pensiero medio in un dato momento storico), gli
Eventi, ciò che fattualmente accadeva con il coinvolgimento più o meno diretto di sé, e le
Reazioni, probabilmente reazioni a tali eventi, se ben ricordo.
Se bene questi risultino elementi importanti, non condivido l'affermazione che siano "i più importanti"; probabilmente poiché non consideri a sufficienza i componenti in proporzione più microscopici, che sono i "fattori" dei "prodotti" macroscopici che hai evidenziato, e cioè tutto quel che deriva dal tessuto sociale più prossimo a noi, quelli nei quali non "accadono", e quindi scombussolano la "quiete", ma la quotidianità della "quiete" stessa: ad esempio le
Situazioni e le
Persone che ne fanno
intimamente parte e che, vuoi o non vuoi, influiscono significativamente sulla propria vita, anche in termini di espressione di sé, del proprio potenziale e delle "Reazioni" che menzioni, sottolineando come il proprio potenziale, come crescita delle proprie capacità, sia molto suscettibile anche al tipo di cura emotiva verso la quale si è stati sottoposti.
Non è del tutto vero comunque che gli stimoli e ciò che "si è" possano variare in maniera del tutto imprevedibile, giacché vi sono espressioni genetiche non ereditate, non espresse e recessive che comunque ne definiscono i confini oltre i quali non vi è accesso a meno di improbabili mutazioni su tale scala.
Sorrido poi al pressappochismo retorico e l'errore grossolano su quelle che sono le caratteristiche del miglioramento che dici, mi riferisco sia al tuo concetto di "cambiamento" - che assolutamente non per forza ha a che vedere con una regressione "del proprio essere", giacché è un termine neutro ove potrebbe descrivere sia un eventuale peggioramento che parimenti un ipotetico miglioramento -, sia all'evidente contraddizione che ha come oggetto il raggiungimento di un proprio miglioramento solo se voluto "ciecamente a prescindere dagli stimoli esterni"... ma se poco prima avevi espresso come appunto gli elementi esterni influiscono sulla propria crescita, definendoli i più importanti, in che modo allora può essere possibile che un miglioramento possa essere raggiunto "a prescindere" da essi?
Visto che ti sei prodigato a elargire un consiglio (dal peso specifico inesistente) all'utente al quale hai risposto, non avrai certamente problemi se te ne do uno io:
adotta un approccio più razionale, votato alla conoscenza e al miglioramento del pensiero critico, senza preconcetti ma ricco di concetti... che a differenza dei primi sono stati sottoposti a dovute analisi.