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18-01-2009, 19:34
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 177
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stavo guardando il GF...(l'avevo detto che nella sua spazzatura mi avrebbe insegnato qualcosa...) e stavo ascoltando l'ennesima conversazione tra Nicola (quello pazzo...che non ha reazioni) e la mezza ochetta Federica...
ecco 2 persone praticametne agli antipodi...la conversazione totalmente spezzettata, non riuscivano a comunicare, ma rimanevano a contatto e sparlavano sulle loro diversità...
ecco...ho percepito che anch'io a mio modo ho una mia diversità...ho quell'istinto da estroverso, ma semplicemente tante volte non ho poi così tanto da dire...quindi preferisco il silenzio e poco altro...qualche buffetto, un sorriso, un cenno....
tutto questo è stato per me un limite negli ultimi annetti...invece...invece quando nelle ultime settimane l'ho visto solo come una mia peculiarità da poter volendo anche sforzare l'ho tutto d'incanto superato...
e ancora...ieri quando l'ho rivisto ocme limite l'ho risentito di nuovo altamente...
ecco quando vedo me stesso come NORMALE NELLA MIA TOTALE FOLLIA E PARTICOLARITà D'IMPROVVISO MI VIENE FACILE ANCHE ESTROVERSARE...
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18-01-2009, 19:42
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#2
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 411
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Da anni ormai cerco di carpire il segreto della conversazione "leggera" e del cazzeggio...e grazie a te ora ho appena avuto un'idea: mettermi a guardare quel cavolo di reality.
Così almeno mi faccio un bel pò di lezioni sul come fare a parlare pur non avendo un cervello :lol:
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18-01-2009, 19:47
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Tra la Via Emilia e il West
Messaggi: 974
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Se riesci a capire il senso della vita guardando il GF allora vuol dire che della vita non hai capito un cz :lol:
Cmq hai ragione, hai insistito troppo sulla divisioni tra intro e estro, che alla fine hai capito che nella tua psiche coesistono entrambe le caratteristiche, e ciò è solo ed esclusivamente un DONO.
Avere sia la capacità di relazionarsi con gli altri che la capacità di guardare a fondo dentro te stesso per comprendere ciò che realmente vuoi dalla vita è ciò che ti farà avere una vita piena di soddisfazioni.
Un consiglio: secondo me dovresti esercitarti di più nella vita reale, piuttosto che nel forum,..
Però vedo che i tuoi post stanno diminuendo di lunghezza, e ciò è già un buon inizio
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18-01-2009, 19:48
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 177
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds2
Da anni ormai cerco di carpire il segreto della conversazione "leggera" e del cazzeggio...e grazie a te ora ho appena avuto un'idea: mettermi a guardare quel cavolo di reality.
Così almeno mi faccio un bel pò di lezioni sul come fare a parlare pur non avendo un cervello :lol:
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esattamente....
guarda che sembra 'na stronzata....ma è davvero un insegnamento 24h su 24...
anche solo il fatto di vedere il tipo di conversazione fatta anche nella loro stranezza (come quella da me ascoltata tra quei 2...)
E in qualche modo lo ritengo importante perchè anch'io abituandomi al silenzio mi sono dimenticato un po' la conversazione "leggera" e del cazzeggio....
x sentenza: nella vita reale mi sto esercitando già da qualche settimana/mesetto a questa parte....non sai in quanti modi differenti sto affrontando le giornate sotto il punto di vista psicologico....
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...
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18-01-2009, 19:53
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#5
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Tra la Via Emilia e il West
Messaggi: 974
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Quote:
Originariamente inviata da giova88fobichineviamo
[.
x sentenza: nella vita reale mi sto esercitando già da qualche settimana/mesetto a questa parte....non sai in quanti modi differenti sto affrontando le giornate sotto il punto di vista psicologico....
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...
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è la cosa giusta da farsi, e la farei anch'io, se solo mi tornasse un pò di vitalità.. ma spero che prima o poi tornerà.. :?
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18-01-2009, 20:02
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 960
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Quote:
Originariamente inviata da giova88fobichineviamo
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...
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Peccato che siano sempre le stesse. 8)
Comunque noto con piacere qualche cambiamento: lunghezza dei post, ci siamo quasi (8)); i 2-3 annetti, per la gioia del foro tutto, adesso sono soltanto "annetti" (o nell'altro post addirittura "prima", ad ogni modo fa tanto, te l'assicuro). Resta il contenuto, ma ci possiamo ancora lavorare. 8)
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18-01-2009, 20:24
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#7
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Banned
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 160
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Quote:
Originariamente inviata da Tristan
Quote:
Originariamente inviata da giova88fobichineviamo
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...
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Peccato che siano sempre le stesse. 8)
Comunque noto con piacere qualche cambiamento: lunghezza dei post, ci siamo quasi (8)); i 2-3 annetti, per la gioia del foro tutto, adesso sono soltanto "annetti" (o nell'altro post addirittura "prima", ad ogni modo fa tanto, te l'assicuro). Resta il contenuto, ma ci possiamo ancora lavorare. 8)
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ovvio...finchè il problema non si risolve al 100% le conclusioni saranno sempre le stesse...
però....però se domani riuscirò a passare la giornata come mi sono fatto l'idea ora io in mente dovrebbe riuscire ad essere la più estroversa e serena (per il mio animo/mia mente) dell'intera settimana...
e sono già 2-3 tipi stati psicologici trovati che mi rendo conto che mi fanno vivere la giornata in una maniera totalmente differente...
è un lavoro duro, progressivo...
cioè è un lavoro davvero da psicologo/psicoterapeuta...
cosa credi che vai da uno psicologo che ti dice la soluzione e il giorno dopo sei esattamente una persona felice e serena?
No...si devono fare passi piccolini, fino ad arrivare a falcate maggiori...tentativi....uno psicologo ti fa fare questo finchè non trova la soluzione che puiù si addice al tuo stato psicologico...
da questo punto di vista io sono quasi avvantaggiato:
cioè? chi si affida ad uno psicologo prima ha un importante problema da affrontare: lo psicologo ti offre soluzioni che però vengono filtrate dal tuo cervello e quindi si basa sui risultati da te esposti e su come li presenti a lui (e da come ti vede lì con lui).
Io invece faccio un tentativo e posso analizzare i risultati senza un filtro, ma direttamente (e quindi osservare dove ho sbagliato, in che misura ecc...ecc...).
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18-01-2009, 23:38
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#8
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Esperto
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 960
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Quote:
Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
ovvio...finchè il problema non si risolve al 100% le conclusioni saranno sempre le stesse...
però....però se domani riuscirò a passare la giornata come mi sono fatto l'idea ora io in mente dovrebbe riuscire ad essere la più estroversa e serena (per il mio animo/mia mente) dell'intera settimana...
e sono già 2-3 tipi stati psicologici trovati che mi rendo conto che mi fanno vivere la giornata in una maniera totalmente differente...
è un lavoro duro, progressivo...
cioè è un lavoro davvero da psicologo/psicoterapeuta...
cosa credi che vai da uno psicologo che ti dice la soluzione e il giorno dopo sei esattamente una persona felice e serena?
No...si devono fare passi piccolini, fino ad arrivare a falcate maggiori...tentativi....uno psicologo ti fa fare questo finchè non trova la soluzione che puiù si addice al tuo stato psicologico...
da questo punto di vista io sono quasi avvantaggiato:
cioè? chi si affida ad uno psicologo prima ha un importante problema da affrontare: lo psicologo ti offre soluzioni che però vengono filtrate dal tuo cervello e quindi si basa sui risultati da te esposti e su come li presenti a lui (e da come ti vede lì con lui).
Io invece faccio un tentativo e posso analizzare i risultati senza un filtro, ma direttamente (e quindi osservare dove ho sbagliato, in che misura ecc...ecc...).
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Ho solo una domanda (altrimenti finiremmo col non sapere più nemmeno di cosa stiamo parlando): hai mai fatto psicoterapia?
Per il resto: concordo sui piccoli passi, mi pare corretto e ovvio. Non lo è altrettanto che le conclusioni a cui arrivi siano le stesse perché ancora non hai risolto il problema: intanto le conclusioni potrebbero essere sbagliate e il problema potrebbe non essere quello su cui ti sei concentrato tu.
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18-01-2009, 23:48
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#9
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Banned
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 160
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Quote:
Originariamente inviata da Tristan
Quote:
Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
ovvio...finchè il problema non si risolve al 100% le conclusioni saranno sempre le stesse...
però....però se domani riuscirò a passare la giornata come mi sono fatto l'idea ora io in mente dovrebbe riuscire ad essere la più estroversa e serena (per il mio animo/mia mente) dell'intera settimana...
e sono già 2-3 tipi stati psicologici trovati che mi rendo conto che mi fanno vivere la giornata in una maniera totalmente differente...
è un lavoro duro, progressivo...
cioè è un lavoro davvero da psicologo/psicoterapeuta...
cosa credi che vai da uno psicologo che ti dice la soluzione e il giorno dopo sei esattamente una persona felice e serena?
No...si devono fare passi piccolini, fino ad arrivare a falcate maggiori...tentativi....uno psicologo ti fa fare questo finchè non trova la soluzione che puiù si addice al tuo stato psicologico...
da questo punto di vista io sono quasi avvantaggiato:
cioè? chi si affida ad uno psicologo prima ha un importante problema da affrontare: lo psicologo ti offre soluzioni che però vengono filtrate dal tuo cervello e quindi si basa sui risultati da te esposti e su come li presenti a lui (e da come ti vede lì con lui).
Io invece faccio un tentativo e posso analizzare i risultati senza un filtro, ma direttamente (e quindi osservare dove ho sbagliato, in che misura ecc...ecc...).
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Ho solo una domanda (altrimenti finiremmo col non sapere più nemmeno di cosa stiamo parlando): hai mai fatto psicoterapia?
Per il resto: concordo sui piccoli passi, mi pare corretto e ovvio. Non lo è altrettanto che le conclusioni a cui arrivi siano le stesse perché ancora non hai risolto il problema: intanto le conclusioni potrebbero essere sbagliate e il problema potrebbe non essere quello su cui ti sei concentrato tu.
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no.....per un certo tipo di problemi ritengo che possa bastare la singola persona...
la psicoterapia credo sia utile in caso di menti talmente insicure che sentono di non potercela fare se non con un aiuto di una persona specializzata esterna...
io credo di avere abbastanza energie interne e abbastanza capacità per risolvere i miei problemi autonomamente con un'analissi anche più attenta e mirata di un esperto...
credo che ognuno di noi al proprio interno sappia cosa e quanto può fare da solo e quanto no...
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19-01-2009, 00:22
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 960
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Quote:
Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
no.....per un certo tipo di problemi ritengo che possa bastare la singola persona...
la psicoterapia credo sia utile in caso di menti talmente insicure che sentono di non potercela fare se non con un aiuto di una persona specializzata esterna...
io credo di avere abbastanza energie interne e abbastanza capacità per risolvere i miei problemi autonomamente con un'analissi anche più attenta e mirata di un esperto...
credo che ognuno di noi al proprio interno sappia cosa e quanto può fare da solo e quanto no...
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Era evidente, me l'aspettavo. Io non so se tu abbia bisogno di una psicoterapia, e non ti ci sto mandando. Però sicuramente un punto di vista esterno ti gioverebbe molto più dei pipponi mentali che ti fai. Qui, da quello che scrivi (e dal modo) è davvero difficile, se non impossibile. Mi chiedo davvero a cosa ti serva ritornare quasi ogni giorno sulle stesse cose, parlandone come se ogni volta fosse la prima. Ma lasciamo stare, non farei altro che ripetermi pure io.
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19-01-2009, 12:24
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#11
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Esperto
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 960
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Quote:
Originariamente inviata da animaSola2
:lol: :lol: Mi ricorda qualcuno...
"terapia ideale" ...cavoli giova era perfetto come cavia...
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L'accostamento HurryUp-Giova è un filino azzardato, per così dire. L'elemento in comune è che sto diventando insopportabile allo stesso modo. :lol:
Ehn.
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19-01-2009, 15:59
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#12
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Banned
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 160
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Quote:
Originariamente inviata da Tristan
Quote:
Originariamente inviata da animaSola2
:lol: :lol: Mi ricorda qualcuno...
"terapia ideale" ...cavoli giova era perfetto come cavia...
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L'accostamento HurryUp-Giova è un filino azzardato, per così dire. L'elemento in comune è che sto diventando insopportabile allo stesso modo. :lol:
Ehn.
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hurry hurry dove sei finitooooo!!!!!
comunque dal mio punto di vista un aiuto esterno non mi aiuterebbe proprio...ho capito abbastanza come funziona la mia mente e da quello che ho capito i problemi miei più che da un aiuto esterno possono cambiare con un cambiamento delle emozioni interne...
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19-01-2009, 16:18
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#13
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 441
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Quote:
Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
comunque dal mio punto di vista un aiuto esterno non mi aiuterebbe proprio...ho capito abbastanza come funziona la mia mente e da quello che ho capito i problemi miei più che da un aiuto esterno possono cambiare con un cambiamento delle emozioni interne...
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L'aiuto esterno in cosa consisterebbe secondo te? E cosa vuol dire esattamente "cambiamento delle emozioni interne"?
(A questo punto non capisco a quali problemi in particolare ti riferisci, è qualcosa di cui finora non hai parlato?)
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19-01-2009, 16:28
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#14
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da TristanII
Quote:
Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
comunque dal mio punto di vista un aiuto esterno non mi aiuterebbe proprio...ho capito abbastanza come funziona la mia mente e da quello che ho capito i problemi miei più che da un aiuto esterno possono cambiare con un cambiamento delle emozioni interne...
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L'aiuto esterno in cosa consisterebbe secondo te? E cosa vuol dire esattamente "cambiamento delle emozioni interne"?
(A questo punto non capisco a quali problemi in particolare ti riferisci, è qualcosa di cui finora non hai parlato?)
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beh l'aiuto esterno dello psicologo è una figura che dovrebbe aiutare a capire da dove derivano i nostri problemi e in che modo risolverli.
Lo psicologo cerca di intuire come funziona la tua mente e di conseguenza come trovare una soluzione al tuo problema...
ecco...io penso che se è la singola persona ad avere le capacità x comprendere di avere un problema, ad avere le capacità di comprendere da dove deriva questo problema, a percepire i sintomi e le cause....beh il grosso del lavoro lo si è fatto....uno psicologo non può darti motle carte in più di quelle che già tu hai...
lo psicologo può essere d'aiuto nel caso di una propria incapacità a comprende la derivazione dei propri problemi o di una personalità troppo debole x risolverli da soli...
ecco io penso di avere entrambe le cose...quindi mi serve solo tanta esperienza quotidiana e lavoro mentale x arrivare alla soluzione migliore...
I problemi sono sempre gli stessi...
il silenzio? si...il silenzio...ma il silenzio non è fine a se stesso...crea un sacco di effetti secondari...può creare una certa insicureza...un blocco...può creare frustrazione...rabbia....solitudine...può creare una depressione addirittura...insomma tanti stati psicologici differenti...
lo psicologo agisce su questi e contemporaneamente sulla tua vita...
quindi x ritornare ad avere una vita serena devi cambiare il tuo rapporto con la vita, ma anche ovviamente il tuo modo di reagire ad essa attraverso le tue emozioni, i tuoi pensieri e i tuoi stati psicologici....
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19-01-2009, 16:36
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#15
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da animaSola3
Di certo giova nn è depresso, se no tutta questa energia mentale se la scorderebbe...beato lui se i problemi sn solo "nn so cosa dire"
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non sarò depresso...ma...ma....solamente perchè ho sempre mantenuto una parte del mio carattere forte...
l'ho dovuto mantenere in famiglia, l'ho dovuto mantenere a 15-16anni in certe interazioni con i coetanei ecc..ecc..
insomma...magari c'era/c'è una parte di me che si deprime, si sente frustrata, prova disagio, inibizione...ma c'è l'altra parte di me che "PRETENDE" di essere rispettata come gli altri e più degli altri, che vuole essere superiore agli altri ecc..ecc...
la stessa parte che magari anche se sono triste all'inverosimile mi fa uscire comunque una battuta dalla bocca x istinto di sopravvivenza, che magari mentre il mio cuore si spezza e sento la nausea affogarmi dentro mi fa allo stesso tempo reagire se qualcuno cerca di approfittarsene x sopraffarmi...e quindi nascono il mio stato emotivo in automatico e faccio trasparire solo forza, indifferenza, rabbia, ironia ecc..ecc....
semplicemente la mia parte debole non ha mai il sopravvento perchè ho l'altra parte forse fin troppo ORGOGLIOSA di me stesso che è sempre combattiva, pronta a mettersi in gioco e a reprimere l'altra parte....ma solo perchè reprimo non significa che il problema non c'è...magari non traspare.....magari continuo a sopravvivere lo stesso....ma....ma....tante volte la mente si sofferma su pensieri del tipo "sono in bici? aspetto che quella macchina all'orizzone arrivi a 10 metri e mi butto dall'altra parte della carreggiata" o peggio...
poi ovviamente c'è l'altra parte di me che non vuole farsi mai passare x debole...quella che mi fa percepire dagli altri come persona sicura di me, addirittura spavalda in certe situazioni...ma non significa nulla...non è tutto il vero me stesso...
c'è una parte che magari mi tira su dal dirupo prendendomi di peso, ma l'altra parte di me non è detto che sia così combattiva e forte....azni...
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19-01-2009, 16:51
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#16
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 441
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Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
a percepire i sintomi e le cause....beh il grosso del lavoro lo si è fatto....
(...)
I problemi sono sempre gli stessi...
il silenzio? si...il silenzio...ma il silenzio non è fine a se stesso...crea un sacco di effetti secondari...può creare una certa insicureza...un blocco...può creare frustrazione...rabbia....solitudine...può creare una depressione addirittura...insomma tanti stati psicologici differenti..
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Quindi il problema è il silenzio, quello da cui tutto origina, che tu già avresti individuato distinguendo nettamente sintomi e cause. Insomma, facendo già tutto il grosso del lavoro.
Ho riassunto bene?
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19-01-2009, 17:01
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#17
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da TristanII
Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
a percepire i sintomi e le cause....beh il grosso del lavoro lo si è fatto....
(...)
I problemi sono sempre gli stessi...
il silenzio? si...il silenzio...ma il silenzio non è fine a se stesso...crea un sacco di effetti secondari...può creare una certa insicureza...un blocco...può creare frustrazione...rabbia....solitudine...può creare una depressione addirittura...insomma tanti stati psicologici differenti..
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Quindi il problema è il silenzio, quello da cui tutto origina, che tu già avresti individuato distinguendo nettamente sintomi e cause. Insomma, facendo già tutto il grosso del lavoro.
Ho riassunto bene?
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esattamente....solitamente x un fobico è il timore che genera a sua volta l'insicurezza e quindi il silenzio...
invece dopo un'attenta analisi mi sono reso conto che il mio problema è il silenzio...generato dall'abitudine nei soliti 2-3 annetti famosi ad isolarmi (grazie anche al mio amico sfigato che mi spingeva ad isolarmi ancora di più nelle feste in cui invece avrei interagito/socializzato volentieri all'epoca)...
con 3 anni sulle di solo silenzio, estraniazione al mondo mi sono davvero allontanato dai discorsi e dal modo di vivere della genee "normale"...ed io mi sono sempre più particolarizzato...
ora...il silenzio che è in me lo si percepisce chiaramente...e rendendomi conto di quanto mi sia allontanato dal prototipo di una persona comune, mi sono anche reso conto che il mio silenzio è così innaturale ed eccessivo che fa sentire a disagio gli altri e di conseguenza anche me stesso (per l'incapacità di farli sentire a loro agio)...tutto ciò si riversa su ogni interazione sociale provocando un certo disagio da ambo le parti (almeno finchè non ho quei 5 minuti in cui mi viene spontaneo parlare di qualcosa che mi viene in mente...ma è una cosa davvero rara...solitamente ho proprio il vuoto in testa...)
EDIT: insomma...con un argomento sotto come ho sempre detto riesco ad essere coinvolgente/estroverso nei modi e negli atteggiamenti...
ho il problema opposto di u ntipico fobico...
il fobico si sente in ansia per se stesso in sè e di conseguenza non riesce ad interagire e a parlare...
io non so di cosa parlare, ma ho un carattere abbastanza duttile da sopportare anche situazioni ansiogene e anzi mi fa sentire quasi elettrizzato...ma...ma...poi l'eccessivo silenzio che circola nella mia testa genera imbarazzo sia per me che per gli altri
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19-01-2009, 17:28
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#18
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 441
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Quindi per un "fobico" il timore [del giudizio altrui] genera insicurezza e quindi silenzio. Invece per te è l'esatto contrario, e il ragionamento sembra filare senza una grinza.
"Il fobico si sente in ansia per se stesso in sè [?] e di conseguenza non riesce ad interagire e a parlare", per te è tutta colpa di quei famigerati annetti, durante i quali anche (ma forse volevi dire soprattutto) a causa della sciagurata frequentazione di uno sfigato non riuscivi a socializzare alle feste (ti teneva legato mani e piedi?).
Sei in grado di sopportare e superare brillantemente situazioni ansiogene, che però fanno il vuoto nella tua testa: ecco di nuovo il famoso silenzio (causa, giusto?). A proposito, le situazioni ansiogene sarebbero?
Insomma, per te tutto questo, come dicevo sopra, non fa una grinza. Proprio non ti viene il dubbio di stare confondendo effetti con cause. Non credi che alla base ci sia un disagio, tutta una serie di idee su come pensi di dover essere ("il prototipo della persona comune") sulle quali non ti sei mai soffermato, credendoti (con un pizzico di arroganza) totalmente autosufficiente nella tua capacità di analisi?
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19-01-2009, 17:47
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#19
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da TristanII
Quindi per un "fobico" il timore [del giudizio altrui] genera insicurezza e quindi silenzio. Invece per te è l'esatto contrario, e il ragionamento sembra filare senza una grinza.
"Il fobico si sente in ansia per se stesso in sè [?] e di conseguenza non riesce ad interagire e a parlare", per te è tutta colpa di quei famigerati annetti, durante i quali anche (ma forse volevi dire soprattutto) a causa della sciagurata frequentazione di uno sfigato non riuscivi a socializzare alle feste (ti teneva legato mani e piedi?).
Sei in grado di sopportare e superare brillantemente situazioni ansiogene, che però fanno il vuoto nella tua testa: ecco di nuovo il famoso silenzio (causa, giusto?). A proposito, le situazioni ansiogene sarebbero?
Insomma, per te tutto questo, come dicevo sopra, non fa una grinza. Proprio non ti viene il dubbio di stare confondendo effetti con cause. Non credi che alla base ci sia un disagio, tutta una serie di idee su come pensi di dover essere ("il prototipo della persona comune") sulle quali non ti sei mai soffermato, credendoti (con un pizzico di arroganza) totalmente autosufficiente nella tua capacità di analisi?
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Tristan non capisci...intendo ciò che vuoi dire, ma ti assicuro che non è così...
non è l'ansia a crearmi il silenzio...
sono io portato semplicemente a non incuriosirmi, non avere nulla su cui parlare....nulla da raccontare...
si a causa di uno "sfigato" non riuscivo a socializzare...non mi teneva legati mani e piedi, ma davanti alle sue insistenti richieste del tipo "dai GIOVA...fregatene...resta qui...parliamo tra di noi ecc...ecc..." Io pur avendo voglia di interagire con le altre persone non me la sentivo di lasciarlo solo a se stesso...non è come puoi pensare tu e vuoi far credere causato da una qualche altra mia insicurezza già presente in me allora...
Io non penso di dover essere all'interno di alcuna recinzione...
per assurdo...per me non è nemmeno importante essere estroversi anzichè introversi...spiritosi anzichè freddi...non creo alcun prototipo...
credo solo che esista una NORMALITà minima...insomma senza tanti giri di parole...è intuile inventarsi balle...posso restare in silenzio e stare in pace con me stesso...ma stare in silenzio sempre NON è NORMALE...soprattutto se dentro di te hai l'istinto a socializzare...ma semplicemente non sai in che modo farlo...
un buffetto? posso darlo...una battuta? posso farla...posso scambiare una serie di 5-6 frasi, ma poi...non ho argomenti spesso e volentieri per proseguire...un vuoto totale in testa...e non è per eccessive insicurezze o altro...
insomma può esserci benissimo una parte di timidezza, ma nulla di insuperabile...tanto è vero che quando mi sono lasciato andare e ho estroversato l'ho fatto sempre più che bene anche con ragazze fin troppo belle ed estroverse....
Esempio di situazione ansiogena? di disagio? qualsiasi cosa banalissima...anche conoscere una nuova persona...tutti...tutte le persone al proprio interno se conoscono una blloccia estroversa pensano per un momento "urca...ce la farò?"...ecco...a me quel pensiero e quella sega mentale non basta a fermarmi (anche se magari in quel momento il cuore mi batte a 1000 e mi viene un po' il capogrio...)...anzi...il contrario...mi butto e lo faccio con spontaneità...i miei approcci solitamente sono sempre brillanti...poi via via che si devono portare argomenti x mantenere viva la conversazione inizio a faticare...e quindi devo portare la conversazione su un rapporto più "giocoso", burlone, spiritoso per portarla avanti....altrimenti non avrei nulla da aggiungere...
ribadisco: mi conosco abbastanza bene..
non sto dicendo che un disagio/leggera timidezza di fondo non esiste....ma che non è la causa di tutto il problema...il problema nasce lì nel silenzio in cui mi hanno abituato quei 3 anni estraniandomi dalle banali conversazioni quotidiane, facendomi dimenticare di cosa si parla e in che modo lo si fa...
è come una persona che dopo un incidente deve reimparare a camminare...
tu puoi pensare: cazzate...se sei sicuro...beh parli anche del nulla ....anche se x 3 anni sei stato un eremita...
e invece no...non è così...
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19-01-2009, 18:19
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#20
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Avanzato
Qui dal: Aug 2008
Ubicazione: Ortaggiolandia
Messaggi: 441
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Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
non sto dicendo che un disagio/leggera timidezza di fondo non esiste....ma che non è la causa di tutto il problema...il problema nasce lì nel silenzio in cui mi hanno abituato quei 3 anni estraniandomi dalle banali conversazioni quotidiane, facendomi dimenticare di cosa si parla e in che modo lo si fa...
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Di cosa parlavate tu e il tuo amico sfigato tutto il tempo, allora mi chiedo. Cioè, se il problema per te non è rompere il ghiaccio, ma casomai proseguire nella conversazione, tutto questo parlare fitto fitto, questo osservare e pensare (come hai scritto che preferisci fare, appena qualche minuto fa nel topic aperto da Pride, e intervenire solo se richiesto), non ha lasciato proprio niente? Neanche un argomento?
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