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		|  16-05-2016, 00:33 | #1 |  
	| Esperto 
				 
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			In questi giorni, rimuginando sempre sui soliti temi invece di impegnarmi a fare qualcosa di concreto nella vita, sono pervenuto alla massima che la depressione sia una forma di anestesia. 
Così come l'anestesia viene fatta per evitare di sentire il dolore durante un intervento, così la depressione viene "attivata" per evitare il dolore che la vita ci provocherebbe vivendola.
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		|  16-05-2016, 03:29 | #2 |  
	| Banned 
				 
				Qui dal: Dec 2012 Ubicazione: Piedmont 
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			io la penso al contrario da quando sono uscito dal mio secondo e ultimo periodo di depressione... o forse da dopo non ricordo... comunque mi è sembrato che finalmente la mia mente fosse anestetizzata... e quindi non si fissava più sulle cose brutte... (sarà io sono anche un po' ossessivo-compulsivo...)
 per evitare di vivere basta il mio disturbo evitante, anzi lo stato statico è meno a rischio depressione
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				 Ultima modifica di unofficialnick;  16-05-2016 a 03:35.
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		|  16-05-2016, 04:19 | #3 |  
	| Esperto 
				 
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			si credo di si, personalmente il periodo più brutto e depresso della mia vita coincide con una quasi sensazione di invulnerabilità, un anestesia totale. mantenevo in quel periodo una sorte di folle lucidità che mi faceva dire "sto bene io, che non ho nulla". l annullamento più totale, azzerare se stessi tanto da nn stare neppure più male...un vero inferno di ghiaccio
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		|  16-05-2016, 09:29 | #4 |  
	| Banned 
				 
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			La depressione è un vuoto enorme
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		|  16-05-2016, 23:10 | #5 |  
	| Esperto 
				 
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			si....io la definisco un pieno di nulla...un nulla che prende tutto lo spazio vitale
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		|  16-05-2016, 23:30 | #6 |  
	| Principiante 
				 
				Qui dal: Jan 2016 
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			L'anestesia è utile durante un intervento, non come modalità di esistere,  magari in un momento delicato della nostra vita dove rischiamo di disgegarci, di perderci in tanti frammenti per la mancaza di risposte adeguate per affrontare le situazioni la depressione può insorgere come una risposta, quindi può avere un fine utile, una sorta di disinvestimento in attesa che si calmino le acque, che si palchi il dolore, che il lutto faccia la sua parte per poter rinascere, anche se lentamente, diciamo che dalla depressione non penso si esca dall'oggi al domani, ma si potrebbe innescare qualcosa di positivo tanto quanto ci possono essere inversioni di tendenza, ma stati del genere nascono per far morire qualcosa, e quel qualcosa prima o poi muore appena si scorge un qualche spiraglio, una qualche via d'uscita per uscire dal loop, il riaccettare il dolore e le gioie piuttosto che un vuoto prolungato.
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		|  17-05-2016, 13:02 | #7 |  
	| Esperto 
				 
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					Originariamente inviata da TãoSozinho  In questi giorni, rimuginando sempre sui soliti temi invece di impegnarmi a fare qualcosa di concreto nella vita, sono pervenuto alla massima che la depressione sia una forma di anestesia.Così come l'anestesia viene fatta per evitare di sentire il dolore durante un intervento, così la depressione viene "attivata" per evitare il dolore che la vita ci provocherebbe vivendola.
 |  Si
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		|  17-05-2016, 14:04 | #8 |  
	| Esperto 
				 
				Qui dal: Sep 2012 
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			MAGARI! Se così fosse non si soffrirebbe. Chi la sente come anestesia, suppongo debba averne conosciuto solo la forma lieve.
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		|  17-05-2016, 17:31 | #9 |  
	| Intermedio 
				 
				Qui dal: May 2016 Ubicazione: Dintorni di Bologna 
					Messaggi: 188
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			Scusate ma quando non senti nulla, non è apatia? A volte le due cose si accompagnano ma non necessariamente.
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		|  17-05-2016, 17:42 | #10 |  
	| Esperto 
				 
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					Originariamente inviata da unofficialnick  io la penso al contrario da quando sono uscito ...comunque mi è sembrato che finalmente la mia mente fosse anestetizzata... e quindi non si fissava più sulle cose brutte... |  
Anch'io dopo essere uscito da una forma di depressione maggiore, ho pian piano iniziato ad essere meno "aggredito" dai pensieri brutti e nocivi per l'umore della mia mente che si sviluppavano in seguito a situazioni dubbie o anche da soli, e ad essere meno sensibilie emotivamente.  
Il che vuol dire alzare l'asticella in proporzione al rischio, cioè provare a fare cose che prima mi sognavo, come tentare un mezzo-approccio con molte persone oppure andare in posti che prima a causa anche della fs mi sognavo, o ancora stare in silenzio senza farmi seghe mentali al limite degli attacchi di panico, o attivare l'ansia anticipatoria settimane, se non mesi prima di un evento sociale soggettivamente traumatico. 
La depressione è una conseguenza di ripetuti pensieri negativi e/o situazioni e le reazioni fisiche e mentali sono estreme nel senso che si atrofizza un pò tutto, rendendoci schiavi di apatia e anedonia. 
Non sò se è un meccanismo di difesa della mente quello che sò è che se lo fosse non'è efficace e utile perchè il baratro è senza fondo e si continua pian piano a scendere oppure a rimanere nel buio senza migliorare.  
Non'è un anticorpo è un virus.
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		|  17-05-2016, 17:43 | #11 |  
	| Esperto 
				 
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					Originariamente inviata da Gnar  Scusate ma quando non senti nulla, non è apatia? A volte le due cose si accompagnano ma non necessariamente. |  L'apatia non permette di attivarti, ma in alcuni casi se ci si sforza e si oltrepassa il confine apatico, le emozioni derivate dall'azione intrapresa si percepiscono. L'anedonia non te le fà percepire. Solitamente è una conseguenza della prima.
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		|  17-05-2016, 19:29 | #12 |  
	| Avanzato 
				 
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					Originariamente inviata da TãoSozinho  In questi giorni, rimuginando sempre sui soliti temi invece di impegnarmi a fare qualcosa di concreto nella vita, sono pervenuto alla massima che la depressione sia una forma di anestesia.Così come l'anestesia viene fatta per evitare di sentire il dolore durante un intervento, così la depressione viene "attivata" per evitare il dolore che la vita ci provocherebbe vivendola.
 |  A dirla tutta non condivido...la vita da fobico-sociale è complicata e per molti è più subita che vissuta, ma la depressione è peggio, decisamente peggio.
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