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Vecchio 06-04-2014, 09:52   #1
Esperto
L'avatar di milton erickson
 

Qualcuno di voi ha vissuto (o vive) fuori? Quali differenze ha trovato rispetto all'Italia? Si vive meglio o peggio? E' più facile per chi soffre di fobia sociale?
Vecchio 06-04-2014, 19:05   #2
Esperto
 

Forse è la sezione sbagliata per questo topic
Vecchio 06-04-2014, 19:10   #3
Esperto
L'avatar di mr.Nessuno
 

ma che vuol dire estero? vai nel Burkina Faso e stai tranquillo che la fobia sociale non ce l'hai perché non sai manco se nei prossimi giorni riuscirai a bere sufficiente acqua, te ne vai nei paesi Nordici pensando al paradiso e al top della vita e poi ti riscopri di essere nei paesi con il più alto tasso di suicidi giovanili e con 6 mesi di buio consecutivi è dura non deprimersi, vivi in Italia e se hai i soldi e vivi in un quartiere bene fai una vita da Dio, se sei senza soldi e vivi in un quartiere degradato fai una vita di merda, idem all'estero, dipende dove vai, ma non lo Stato, il contesto!
Vecchio 06-04-2014, 19:27   #4
Esperto
L'avatar di Selenio
 

io vivo in una cittadina in Austria. Qui la gente la sera se ne sta sempre a casa, non è come in Italia. Solo il sabato c'è un po' di movimento ma è una cittadina più a misura di sociofobico. Vedi spesso persone che camminano da soli per strada e vanno al bar o in un caffè da soli a leggersi un libro ad esempio.
forse è un'impressione mia ma sento meno il giudizio delle altre persone. Per il resto quoto mr. nessuno
Vecchio 07-04-2014, 09:59   #5
Esperto
L'avatar di muttley
 

Se una persona è provvista delle giuste skills, allora l'estero può rivelarsi una buona scommessa: ciò che non puoi trovare (o che trovi con estrema difficoltà) qui, avrai maggiori probabilità di trovarlo altrove. Il vero problema è costituito dall'avere disturbi del carattere più o meno invalidanti: per una persona con serie difficoltà di relazione e annesse disfunzionalità emotivo-cognitive del caso non credo che trasferirsi possa portare a un mutamento nonché a un superamento delle stesse. Prima risolvi (o cerchi di arginare i tuoi problemi), poi ti trasferisci. Un po' come in ogni altra cosa: bisogna prima stare bene con se stessi (cit.)
Vecchio 08-04-2014, 10:34   #6
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Un po' come in ogni altra cosa: bisogna prima stare bene con se stessi (cit.)
In ogni altra cosa non direi proprio...
Questo è un altro di quei "princìpi-norme di condotta" che valgono "a targhe alterne", per determinate categorie di persone e in determinati ambiti, mentre in altre occasioni vengono tranquillamente ignorati (non a caso vengono citati quasi esclusivamente nel primo tipo di circostanze). E a me i "princìpi" che valgono per Tizio e non per Caio non piacciono granché.

Ultima modifica di Winston_Smith; 08-04-2014 a 10:46.
Vecchio 08-04-2014, 15:58   #7
Esperto
L'avatar di Lino_57
 

Certo, sarebbe più utile se rispondesse qualcuno che ha vissuto sia in Italia che all'estero, perché le teorie contano fino a un certo punto...
E ovviamente per "estero" si intendono paesi occidentali: Europa, Nord-America, con un livello di vita confrontabile... Non credo che a qualcuno passi per la mente di andare a vivere nel Burkina Faso o in Kirghistan...
Vecchio 08-04-2014, 16:10   #8
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
In ogni altra cosa non direi proprio...
Questo è un altro di quei "princìpi-norme di condotta" che valgono "a targhe alterne", per determinate categorie di persone e in determinati ambiti, mentre in altre occasioni vengono tranquillamente ignorati (non a caso vengono citati quasi esclusivamente nel primo tipo di circostanze). E a me i "princìpi" che valgono per Tizio e non per Caio non piacciono granché.
Se una persona sta male (ad esempio ha paura del giudizio dei suoi superiori e quindi trova estremamente disagevole l'ambiente del lavoro dipendente) difficile che andando all'estero la sua situazione muti, perché i medesimi problemi frutto del distorcimento percettivo non svaniranno cambiando ambiente. Se invece si tratta solo di andare all'estero perché là c'è il lavoro e qua no ma l'indole è a posto, allora perché no? Come nelle relazioni: se una persona ha seri e invalidanti problemi caratteriali, non è che trovando la ragazza e gli amici porrà fine magicamente agli stessi come nel finale delle favole.
Vecchio 08-04-2014, 16:15   #9
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Se una persona sta male (ad esempio ha paura del giudizio dei suoi superiori e quindi trova estremamente disagevole l'ambiente del lavoro dipendente) difficile che andando all'estero la sua situazione muti, perché i medesimi problemi frutto del distorcimento percettivo non svaniranno cambiando ambiente. Se invece si tratta solo di andare all'estero perché là c'è il lavoro e qua no ma l'indole è a posto, allora perché no? Come nelle relazioni: se una persona ha seri e invalidanti problemi caratteriali, non è che trovando la ragazza e gli amici porrà fine magicamente agli stessi come nel finale delle favole.
Ripeto: non è indispensabile stare bene con sé stessi in ogni cosa e per avere la possibilità di fare qualsiasi cosa (in alcuni ambiti ciò non è affatto indispensabile).
Uno dovrebbe cercare di stare bene con se stesso per la cosa in sé, indipendentemente dalle condizioni imposte dall'esterno "se no non puoi avere questo o non puoi avere quest'altro".
Vecchio 08-04-2014, 16:18   #10
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Ripeto: non è indispensabile stare bene con sé stessi in ogni cosa e per avere la possibilità di fare qualsiasi cosa (in alcuni ambiti ciò non è affatto indispensabile).
Uno dovrebbe cercare di stare bene con se stesso per la cosa in sé, indipendentemente dalle condizioni imposte dall'esterno "se no non puoi avere questo o non puoi avere quest'altro".
Nessuno sta completamente bene con se stesso, solo esistono persone che forse stanno un po' troppo male con se stessi e, in tal caso, devono migliorare la qualità della loro vita per stare bene. E' racchiuso nell'espressione "stare bene con se stessi" l'idea del fare le cose per la propria vita in primis, e non per fare favori al prossimo.
Vecchio 08-04-2014, 17:46   #11
Esperto
L'avatar di milton erickson
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Se una persona è provvista delle giuste skills, allora l'estero può rivelarsi una buona scommessa: ciò che non puoi trovare (o che trovi con estrema difficoltà) qui, avrai maggiori probabilità di trovarlo altrove. Il vero problema è costituito dall'avere disturbi del carattere più o meno invalidanti: per una persona con serie difficoltà di relazione e annesse disfunzionalità emotivo-cognitive del caso non credo che trasferirsi possa portare a un mutamento nonché a un superamento delle stesse. Prima risolvi (o cerchi di arginare i tuoi problemi), poi ti trasferisci. Un po' come in ogni altra cosa: bisogna prima stare bene con se stessi (cit.)
Non saprei: è come dire se è nato prima l'uovo o la gallina: io miglioro perchè prendo il coraggio di andare fuori e di fare delle scelte diverse di vita diverse, o scelgo di andare fuori perchè prima sono migliorato?

In ogni caso io ho sperimentato che avendo il coraggio di andare lontano dal proprio ambiente abituale spesso ci si sente diversi, più liberi e coraggiosi (forse perchè in altri ambienti non ti conoscono, forse perchè sei costretto a cavartela da solo, oppure perchè non hai l'influenza nefasta e quotidiana dei tuoi familiari che ti ricordano continuamente che sei un povero fesso, non so..)

In ogni caso la mia domanda non è limitata al discorso fobia sociale: chiedevo anche se qualcuno del forum fosse stato all'estero e come si fosse trovato..vista la situazione tragica dell'Italia (per tutti non solo per i fobici)
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