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27-05-2020, 22:24
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#1
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,557
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Ultima modifica di Delta80; 30-09-2023 a 00:55.
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27-05-2020, 23:19
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#2
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,557
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Ultima modifica di Delta80; 30-09-2023 a 00:55.
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28-05-2020, 00:59
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#3
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Chiaro che più ci si isola più la fobia peggiora
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28-05-2020, 07:23
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,387
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Essendo stato da bambino molto spigliato mi sono accorto di questa differenza.
Ho perso la spontaneità e la familiarità con le persone, in passato erano automatismi. Ma siccome il mio disturbo insorge con l'adolescenza non so quanto sia colpa dell'isolamento e quanto del disturbo.
Se fossi stato ritirato anche da bambino sarebbe stato ancora peggio.
In fondo provo una sensazione di alienazione, percepisco gli altri connessi e reattivi e io come una mummia fuori dal mondo.
Non credo più di riuscire a recuperare il tempo perso, cerco di fare esperienze che mi diano quel minimo per sembrare quasi normale.
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28-05-2020, 10:42
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#5
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Intermedio
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: Parma
Messaggi: 283
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Mi capita in alcuni periodi. Inizialmente mi da molti benefici perché mi permette di trovare una sorta di equilibrio interiore e mi concede il tempo di ragionare su quali cambiamenti dovrei fare e su quali aspetti invece devo rinunciare. Ma alla lunga diventa una sorta di circolo vizioso. Mi viene il timore di ritrovarmi in situazioni che mi causano disagio e , anziché sentirmi più forte perché ho già affrontato eventi simili e so come comportarmi per non lasciarmi sopraffare, vado ancora più in ansia.
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28-05-2020, 12:54
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#6
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Intermedio
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 139
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L'isolamento può essere utile ma per brevi periodi, generalmente alla lunga si inizia a sentire un senso di estraneità nel rapporto con gli altri, la sofferenza diventa anche maggiore se iniziamo ad avvertire i danni di questo distacco.
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30-05-2020, 18:44
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#7
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Avanzato
Qui dal: Jul 2018
Messaggi: 328
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Più ci si rintana in casa, più si peggiora, e questo aldilà di ogni supposizione, è un dato di fatto.
Non a caso la terapia psicologica si basa anche sull'esporsi per desensibilizzare il più possibile questa fobia.
E' anche innegabile però che rinunciare a certe cose sia un meccanismo di autodifesa, per evitare di stare ancora peggio.
Se io fossi vissuto alla pari di uno normale estroverso, le figure di merda, le prese in giro e i fallimenti mi avrebbero spinto al suicidio, non mi faccio remore a dirlo.
Le interazioni sono armi a doppio taglio, a piccole dosi e con l'opportuna dose di fortuna possono essere di aiuto, oppure distruttive.
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30-05-2020, 22:06
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,900
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Quote:
Originariamente inviata da Psico[a]patico
Più ci si rintana in casa, più si peggiora, e questo aldilà di ogni supposizione, è un dato di fatto.
Non a caso la terapia psicologica si basa anche sull'esporsi per desensibilizzare il più possibile questa fobia.
E' anche innegabile però che rinunciare a certe cose sia un meccanismo di autodifesa, per evitare di stare ancora peggio.
Se io fossi vissuto alla pari di uno normale estroverso, le figure di merda, le prese in giro e i fallimenti mi avrebbero spinto al suicidio, non mi faccio remore a dirlo.
Le interazioni sono armi a doppio taglio, a piccole dosi e con l'opportuna dose di fortuna possono essere di aiuto, oppure distruttive.
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Io credo che uno dovrebbe esporsi solo per le cose strettamente necessarie, andare a fare la spesa, andare a pagare le bollette, lavorare... Mentre per le altre cose come uscire per locali, incontrare gente, andare ai concerti... non ne vedo la necessità, sono cose che se uno vuole le fa sennò no, non sono indispensabili.
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30-05-2020, 23:00
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,817
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Fino ai 25 anni dopo un'adolescenza sono rimasto praticamente barricato in casa e non ci stavo neanche male...
Poi sono stato costretto dalle circostanze (necessità di dover lavorare seriamente e spinta violenta dei miei) ad uscire e a mettermi in gioco...
Una terapia d'urto insomma...
A quella ne sono seguite altre due corrispondenti alla scoperta della malattia dei miei genitori e la seconda alla loro morte....
Pensavo di morire e di seguirli velocemente...
Sono ancora qui ad un anno e mezzo di distanza e non capisco francamente come ho fatto a stare in piedi banalizzato da tanti pure qui...
La mia paura ascoltando queste storie, che comprendo pienamente perchè anch'io sono stato un fobico da paura per i primi 25 anni della mia vita oltre che rifiutato e bullato in ogni dove, è nei confronti di coloro che le raccontano pensando alle terapie d'urto che presto inevitabilmente arriveranno...
Perchè la vita (che con me ha deciso di essere schifosa al massimo) alla lunga non risparmia nessuno...
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31-05-2020, 18:26
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#10
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Non Penso che arrivati a un certo punto, uscire da isolamento sia dannoso. Quando rimani tagliato fuori da tutto e passano gli anni in questa condizione, diventa veramente difficile uscirne. E fare sforzi vari, bisogna poi valutare se il gioco vale la candela.
Quando ogni tanto si sente dire come consiglio di migliorare il proprio aspetto curando fisico, estetica, facendo diete e palestra, si dimentica un aspetto fondamentale. Se io mi ammazzo di palestra e diete, e miglioro il mio aspetto estetico, rimane il fatto che in mezzo alla gente non ci so stare, ho capacità sociali pari a zero, ho zero esperienze in situazioni sociali e con donne. Quindi fare sforzi per migliorare la propria situazione estetica non serve a niente se poi non si ha niente a che vedere con la vita sociale degli altri. Credo che l'isolamento sia una conseguenza inevitabile, tanto vale concentrarsi sul lavoro, per chi lo ha, e concentrarsi su qualcosa che non comporta il fatto di interagire con gli altri, perché tanto sono sforzi inutili
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Ultima modifica di Maximilian74; 31-05-2020 a 19:55.
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06-06-2020, 18:12
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#11
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Principiante
Qui dal: Jun 2020
Messaggi: 33
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Da quando ho iniziato con l'antipsicotico sono molto più sciolto nelle conversazioni ed a mio agio con altre persone.
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