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14-04-2013, 03:34
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#21
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,171
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più che altro per esercitare poi servono tanti tanti anni giusto?
a me pure interessa molto,ma non posso permettermi tutto questo tempo
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02-05-2013, 19:48
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#22
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,534
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no no vorrei smorzare l'entusiamo di muttley, ma per esercitare sui pazienti-clienti oltre alla laura è necessaria una specializzazione che si può conseguire solamente frequentando per altri 4 anni, costosissime scuole private.
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02-05-2013, 20:16
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#23
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Intermedio
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 137
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Quote:
Originariamente inviata da Miky
no no vorrei smorzare l'entusiamo di muttley, ma per esercitare sui pazienti-clienti oltre alla laura è necessaria una specializzazione che si può conseguire solamente frequentando per altri 4 anni, costosissime scuole private.
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sbagliato. qualunque laureato in psicologia può esercitare, anche senza specializzazioni.
io per la cronaca sono contrario (secondo me è fondamentale una specializzazione ulteriore dopo psicologia), ma niente lo vieta.
diverso è il caso di uno che fa medicina: in quel caso deve necessariamente specializzarsi in psichiatria o in una delle scuole psicoterapeutiche riconosciute.
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02-05-2013, 21:32
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#24
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,643
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Quote:
Originariamente inviata da Train Wreck
sbagliato. qualunque laureato in psicologia può esercitare, anche senza specializzazioni.
io per la cronaca sono contrario (secondo me è fondamentale una specializzazione ulteriore dopo psicologia), ma niente lo vieta.
diverso è il caso di uno che fa medicina: in quel caso deve necessariamente specializzarsi in psichiatria o in una delle scuole psicoterapeutiche riconosciute.
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Ha ragione Miky, uno psicologo (3+2) senza specializzazione quadriennale in psicoterapia non può fare psicoterapia. Può solo fare semplici interventi psicologici, che è diverso, o progetti psicologici e non può accedere a concorsi pubblici (destinati sempre a psicologi con la specializzazione in psicoterapia).
Psicologia, dopo medicina, è il percorso universitario praticamente più lungo, visto che la specializzazione in psicoterapia è quasi necessaria per lavorare. E un corso quadriennale post laurea costa minimo 16 mila euro. Senza contare i mesi di tirocinio (a parte quello pre-laurea al termine del 3+2 c'è un intero anno di tirocinio, e con la nuova normativa è il neolaureato stesso che deve pagarsi a spese proprie l'assicurazione per effettuarlo).
Muttley, se tu vuoi percorrere questa strada per lavorare in questo campo, allora te lo sconsiglio: tanti anni e molte spese.
Se lo vuoi fare per una tua formazione personale, allora tanto di cappello. Penso che sia una di quelle facoltà che ti arricchisce e che ti cambia come persona
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Ultima modifica di ciarliera; 02-05-2013 a 21:34.
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02-05-2013, 22:33
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#25
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Intermedio
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 137
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Quote:
Originariamente inviata da ciarliera
Ha ragione Miky, uno psicologo (3+2) senza specializzazione quadriennale in psicoterapia non può fare psicoterapia. Può solo fare semplici interventi psicologici, che è diverso, o progetti psicologici e non può accedere a concorsi pubblici (destinati sempre a psicologi con la specializzazione in psicoterapia)
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In realtà non è proprio così a causa della nebulosità delle definizioni di intervento psicologico, supporto psicologico, progetto ecc...
Tanto per fare un esempio, non c'è un limite di sedute che uno psicologo non-psicoterapeuta può fare con un paziente.
Quindi capita che il "percorso terapeutico" possa anche durare mesi o anni.
Poi lo si potrà chiamare counseling, supporto psicologico, progetto, PSTUFATRUNTE (cit.) e magari ci saranno dei paletti (che non conosco) che servono a distinguerlo chiaramente dalla psicoterapia, ma sicuramente anche senza specializzazione un percorso è fattibile.
Quindi secondo me studiare psicologia non è una cattiva idea, anche avendo in mente uno sbocco lavorativo.
Certo in questo momento sarebbe meglio farlo in Nuova Zelanda
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03-05-2013, 00:27
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#26
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: ♪♫♪In un mondo di favole incantato che esiste solo nella mia testa♪♫
Messaggi: 3,689
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Beh.. io ci sono passata.. e per quanto riguarda me posso affermare senz'altro che sia stato il più grosso errore della mia vita!!!!
Bisogna capire una cosa... la differenza tra sogni ed idealizzazioni, e realtà.
Un conto è idealizzare la figura dello psicologo, vedersi come il buon samaritano che aiuta le persone che soffrono, e che lo fa con una marcia in più in quanto ha sofferto per una vita egli stesso di problemi psicologici (ergo fobia sociale nel nostro caso). . e si suppone che dal momento che ora esercita la professione di psicologo, ne sia guarito.
Ben altra cosa è trovarsi fra i banchi di psicologia all'università... rendersi conto di stare in un ambiente di persone non solo portate ad ascoltare, ma anche estroverse e che ci sanno fare col prossimo ed hanno tutte le abilità sociali che a noi mancano. Un conto è studiare le teorie sui libri.. diverso invece è trovarsi a dover interagire con i colleghi e fare veri e propri gruppi di studio in cui si simulano interventi su varie situazioni sociali, o si fanno esperimentini vari... o ricerche in cui si elaborano i risultati, e comunque ci si deve confrontare in un'equipe. Lo sapete che gli psicologi lavorano spessissimo in gruppo nella loro equipe (specie nella sanità pubblica) e si confrontano sui pazienti e sulle terapie?? Io mi sono resa conto sulla mia pelle che non è una professione praticabile da un fobico.. o meglio da un socialfobico! Senza contare che già è pesante affrontare tutti quegli esami e quei gruppi di studio... io sono fuggita più volte perchè non riuscivo nemmeno a spiccicare parola con i miei colleghi, figuriamoci a proporre attivamente idee per una ricerca da fare sul campo tra la gente!! Cioè poi ti ritrovi tra le persone eh in questo lavoro.. e non puoi certo avere problemi a relazionarti o paure varie. Devi esprimere professionalità, sicurezza.. e anche fiducia ed empatia. Mi dispiace ma non sono doti di un fobico... e lo dico perchè mi sono trovata a piangere lacrime amare sulla mia pelle quando verificavo la mia più totale inadeguatezza rispetto ai miei colleghi di studio. Figuriamoci a trovarsi sul campo... a dover impostare una terapia e aiutare una persona ad uscire dai suoi buchi neri. Ma con che criterio lo faccio, se ho paura anche solo di spiccicare parola e del giudizio di chiunque??? Poi se pensate di guarire miracolosamente studiando psicologia è un altro conto.. lo credevo anch'io, ma di fatto, sono solo peggiorata perchè come avrete capito sono emerse moltissimo le mie difficoltà relazionali in un campo dove le abilità comunicative sono essenziali. Poi questa è la mia opinione/esperienza... se volete tentare, fate vobis
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06-05-2013, 10:09
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#27
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Intermedio
Qui dal: Mar 2013
Ubicazione: Wonderland
Messaggi: 268
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La mia ispirazione naturale è sempre stata quella di fare la psicologa. Poi per le varie cose che sono successe nella mia vita ho iniziato a credere che non sarei stata capace di curare le persone se la prima ad essere malata sono io, così ho abbandonato l'idea a malincuore per una sempre più profonda consapevolezza di non essere una persona sana, mentalmente parlando. Poi questa ispirazione è tornata, come torna continuamente il vero amore anche se gli volti le spalle, e ho deciso di tornare a studiare, di diplomarmi con lo scopo di proseguire poi all'università a psicologia. Durante l'ultimo anno, quello della maturità, la paura di non essere all'altezza per la mia depressione maggiore è tornato, così ho optato per un'altra facoltà, di pedagogia. Sono al terzo anno e sono di nuovo nel buio più totale, non riesco a trovare la motivazione per andare avanti e completare l'università ( sono al 3 anno di 4 ) perché purtroppo sono ben consapevole che questa non è la strada che ho sempre sognato di percorrere, che ho sbagliato a seguire le mie paure piuttosto che la mia ispirazione. L'unico pensiero che mi da la forza di continuare è che quando finalmente sarò laureata e avrò trovato lavoro potrò fare il test per entrare a psicologia e studiare per diventare quello che sono veramente.
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