Originariamente inviata da Orto d'Osso

Sono solitario, sono taciturno, non amo vestirmi alla moda e neppure elegante, non ho un lavoro (facevo paghe e contributi a tempo indeterminato ma ho lasciato tutto dieci anni fa), non ho amici e a 40 anni non ho mai avuto rapporti sessuali con una donna.

Più passa il tempo più mi rendo conto di essere già un monaco dentro di me, di fare quel tipo di vita, forse anche solo profondamente e inconsapevolmente. Forse è tutto mascherato, in effetti non è facile rendermene conto, ci sono varie tendenze vitali (sesso, famiglia, amicizie, fama, gratificazioni professionali ecc) che sento dentro di me; ma anche un gran desiderio di solitudine, di semplicità, di fuggire il superfluo e le cazzate di cui è piena la nostra vita, e infine di affrontare la paura della morte. Non è facile capire cosa sia autentico in me tra queste due tendenze opposte.

Ho pensato talvolta che il sociofobico sia un monaco incapace di rendersi conto della sua vera natura e delle sue vere aspirazioni, ingannato dalla società a credere di essere quello che non è: una specie di vittima due volte, una per la sua alienazione, l'altra per non avere nemmeno la consolazione dello spirito. Ad ogni modo è solo una mia ipotesi, probabilmente varrà per una parte di noi.

Ad ogni modo, in estate andrò un po' di tempo in un monastero ortodosso in Romania e forse anche in Moldavia e in Ucraina. Con uno ho già preso dei contatti, con gli altri vedrò in questo tempo. Voglio provare. Un po' di fede l'ho coltivata in questi anni, non è un gran che, ma dovrebbe essere sufficiente almeno per entrare.

Visto che sono un alieno in questo mondo, tanto vale provare la via radicale. Per un monaco essere disprezzato in questo mondo è un vanto: chi me lo fa fare di continuare a vivere in un mondo non mio? Se devo soffrire, tanto vale provare a percorrere la via che affronta la sofferenza a viso aperto per poterla poi vincere con i mezzi appropriati.

Originariamente inviata da suicida

volevo solo dirvi che c'è anche la possibilità di fare i pescatori sul pacifico, in villaggi senza luce o acqua corrente, dormendo su amache sotto tetti di paglia, con ottima erba da fumare. esperienza personale, essendomici fermato qualche settimana. per dire che quella del monaco non è l' unica possibilità per chi voglia davvero isolarsi dal resto del mondo. insomma, spiaggia assolata di giorno e un cielo dipinto di stelle quando è notte, su di una barca cullati dalle onde VS. monastero grigio e tetro, in mezzo al verde ma pur sempre circondanti da silenziosi e inquietanti personaggi incappucciati.

Originariamente inviata da Reventon

Bello. C'è la possibilità di usufruire del servizio sanitario (se fosse necessario)?

Originariamente inviata da suicida

volevo solo dirvi che c'è anche la possibilità di fare i pescatori sul pacifico, in villaggi senza luce o acqua corrente, dormendo su amache sotto tetti di paglia, con ottima erba da fumare. esperienza personale, essendomici fermato qualche settimana. per dire che quella del monaco non è l' unica possibilità per chi voglia davvero isolarsi dal resto del mondo. insomma, spiaggia assolata di giorno e un cielo dipinto di stelle quando è notte, su di una barca cullati dalle onde VS. monastero grigio e tetro, in mezzo al verde ma pur sempre circondanti da silenziosi e inquietanti personaggi incappucciati. non so, a voi la scelta. se poi c'è la chiamata, beh, altro discorso.

Originariamente inviata da mr.Nessuno

Raccontami, però per rispetto della discussione di Orto d'Osso non dovremmo parlarne qui, gli roviniamo il topic, aprine uno e fai un copia-incolla dei tuoi commenti così ti rispondiamo e chiediamo li

Originariamente inviata da suicida

edit: io comunque non ero assicurato. in base alla tua storia, dovrai valutare se è bene assicurarsi o meno. nella mia vita ci sono stato solo una volta, in ospedale. detto questo, ci sono ottime cliniche in quelle zone.

Originariamente inviata da Orto d'Osso

non ho amici e a 40 anni non ho mai avuto rapporti sessuali con una donna.

Originariamente inviata da Dedalus

La fede non si abbraccia per risentimento.

Originariamente inviata da Orto d'Osso

è chiaro che il titolo del thread è volutamente provocatorio: io per il momento sono solo un sociofobico sfigato che ha abbracciato seriamente la fede da quasi due anni e che cerca di trovare una via d'uscita. Lo so anch'io che per andare in monastero in via definitiva ci vuole ben altra motivazione....però per starci un mese, per vedere com'è, se è una via fattibile, e anche per approfondire la religione, vale la pena andarci anche adesso.

Originariamente inviata da *Stellina*

Beh... pure io sono una sociofobica sfigata che ha abbracciato la fede da 2 anni... E pure io ho pensato che in realtà la mia vera natura potrebbe essere quella della contemplazione e del vivere nascosta dalla società, nitrendomi solo dell' Amore di Dio.. e che per questo non posso essere felice tra le cose mondane e superficiali delle persone.
Sto facendo un percorso personale.. intricato e difficile dato che la sociofobia complica un attimino tutto (comunque anche frequentare luoghi di culto e religiosi vari, è pur sempre un'attività sociale.. e per chi ha il nostro problema può essere complesso).. ma so per certo che non è un caso tutto ciò che mi sta accadendo, e personalmente inizio a credere che Dio abbia un disegno su di me per avvicinarmi a Lui.. potrebbe essere lo stesso anche per te!!
Solo una cosa ti devi chiedere.. la fede mi dà una vita e una felicità in più?!? Se la risposta è sì... sei sulla strada giusta..
A me ad esempio il solo meditare la vita dei santi e vedere quanto Amore custodivano verso Dio e il prossimo queste anime semplici e pure, riempie il cuore di una gioia mai provata prima...!!!!!!

Originariamente inviata da Orto d'Osso

Sono solitario, sono taciturno, non amo vestirmi alla moda e neppure elegante, non ho un lavoro, non ho amici e a 40 anni non ho mai avuto rapporti sessuali con una donna.

Originariamente inviata da Fry

Un religioso (e non parlo di monaci cristiani solamente, ho già scritto ampiamente cosa penso della chiesa in un altro post) anche se conduce una vita ritirata è una persona che ha dei doveri e delle responsabilità davanti ad altre persone. La vita privata di una persona diventa vita pubblica, entra a far parte di una comunità che per sopravvivere ha bisogno di laici. Niente di peggio per un timido che una posizione così esposta come quella del religioso,servire le cerimonie religiose, leggere sull'altare un passo della bibbia, fare delle processioni che sembrano infinite sotto lo sguardo attento di centinaia di persone,la mortificazione di rendere conto ai suoi superiori di eventuali insicurezze. Una persona che entra in una comunità religiosa viene scansionata e giudicata per capire con chi si ha a che fare. Per non parlare della convivenza forzata e senza filtro con altri coetanei, del fatto che uno non può semplicemente "stare per fatti suoi" per una giornata, ma ogni giorno ha delle scadenze e degli impegni che richiedono una dose di buona volontà non indifferente. Chi ha fatto il voto di obbedienza deve obbedire se si organizza un pellegrinaggio con 100 persone ci deve andare, se ti trasferiscono in un altro posto devi scattare, e ci sono tutta una serie di altre dinamiche che il sociopatico tende ad evitare come la peste.
Conosco gente che è scappata dai monasteri.
Scusate se ho tolto la patina romantica dal post, ora ce la rimetto subito.