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08-01-2013, 14:49
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#1
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 582
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Premessa: da qualche anno lavoro presso uno sportello di una nota azienda italiana, saltuariamente, per mantenermi agli studi.
L'ambiente é prevalentemente femminile, e spesso si creano code fino a centinaia di persone: insomma, non il mio ambiente ideale. L'unica cosa che mi trattiene sono i soldi e gli orari compatibili con la mia università.
Quando ho iniziato a lavorare, hanno capito tutti che ero un timido/fobico, le mie difficoltà nel parlare con le persone, e nel relazionarmi.
Sfortunatamente mi capita di rado di lavorare a stretto contatto con qualche mio collega saltuario, ma di lavorare con il personale a tempo indeterminato, praticamente un gruppetto di donne dai 35 ai 50.
Ecco, quasi tutto questo gruppetto é intollerante nei miei confronti, probabilmente sarà dovuto al fatto che parlo poco con loro (cosa ho da condividere con "mamme" più o meno giovani?), dal fatto che una volta che ti squadrano é difficile togliersi di dosso la reputazione, e dal fatto che imparo in fretta e commetto pochi errori.
Voi direte, ma sei sicuro che non sia una tua impressione?
Non lo é per il semplice fatto che appena commetto qualche piccolo errore, loro me lo fanno pesare, addirittura una volta mi hanno chiamato a casa la mattina presto solo per rinfacciarmi una distrazione oppure in mia presenza sburfano e si rivolgono a me in dialetto, pur sapendo che non lo capisco benissimo.
Avendoci fatto il callo, ora sono menefreghista, faccio le mie cose, parlo il minimo indispensabile così farfuglio di meno.
C'è però una "ragazza" più che trentenne, che se non fosse per l'età sarebbe la mia donna ideale. Lei é l'unica che credo abbia capito la mia timidezza e il mio terrore nello stare in un ambiente aperto con così tante persone, con lei posso parlare e scherzare di tutto, senza troppi giudizi.
L'anno scorso ha avuto un bimbo, e tornava al lavoro questa settimana, così oggi le ho portato un regalo per il suo bambino.
Sfortunatamente, quando sono entrato al lavoro, c'erano oltre a lei tutte le altre meschine colleghe.
Ovviamente loro mi hanno squadrato male mentre sono andato a parlarle e a portarle il regalo. Pensavo di aver superato la fase di timidezza e di ansia, col mio ego smisurato e il mio menefreghismo, ma mi sbagliavo.
Sono diventato mezzo rosso, non riuscivo a guardarla in faccia con tutte le altre che mi osservavano. Parlavo troppo veloce, come se non volessi prestare attenzione. Anche se non sono il tipo da chiedere come stanno i bambini e queste cose, m'importava.
Anche se lei non mi é sembrata fredda, ho paura di aver dato l'impressione di uno che si trova casualmente in un posto, costretto a fare qualcosa. Mentre la mia intenzione era quella di parlarci tranquillamente e informarmi sullo stato delle cose; non quello di portare un regalo, scambiare due parole e scappare.
Scusate per lo sfogo, mi ci voleva.
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08-01-2013, 14:57
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#2
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Avanzato
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 388
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Voi direte, ma sei sicuro che non sia una tua impressione?
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Molto probabilmente non è la tua impressione.
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08-01-2013, 15:07
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#3
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Esperto
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 1,418
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Mi dispiace molto, Leo. Quelle donne verranno giudicate, non qui però. Resisti! L'incubo non durerà per sempre.
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08-01-2013, 15:19
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#4
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Banned
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Abruzzo
Messaggi: 2,291
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Premessa: da qualche anno lavoro presso uno sportello di una nota azienda italiana, saltuariamente, per mantenermi agli studi.
L'ambiente é prevalentemente femminile, e spesso si creano code fino a centinaia di persone: insomma, non il mio ambiente ideale. L'unica cosa che mi trattiene sono i soldi e gli orari compatibili con la mia università.
Quando ho iniziato a lavorare, hanno capito tutti che ero un timido/fobico, le mie difficoltà nel parlare con le persone, e nel relazionarmi.
Sfortunatamente mi capita di rado di lavorare a stretto contatto con qualche mio collega saltuario, ma di lavorare con il personale a tempo indeterminato, praticamente un gruppetto di donne dai 35 ai 50.
Ecco, quasi tutto questo gruppetto é intollerante nei miei confronti, probabilmente sarà dovuto al fatto che parlo poco con loro (cosa ho da condividere con "mamme" più o meno giovani?), dal fatto che una volta che ti squadrano é difficile togliersi di dosso la reputazione, e dal fatto che imparo in fretta e commetto pochi errori.
Voi direte, ma sei sicuro che non sia una tua impressione?
Non lo é per il semplice fatto che appena commetto qualche piccolo errore, loro me lo fanno pesare, addirittura una volta mi hanno chiamato a casa la mattina presto solo per rinfacciarmi una distrazione oppure in mia presenza sburfano e si rivolgono a me in dialetto, pur sapendo che non lo capisco benissimo.
Avendoci fatto il callo, ora sono menefreghista, faccio le mie cose, parlo il minimo indispensabile così farfuglio di meno.
C'è però una "ragazza" più che trentenne, che se non fosse per l'età sarebbe la mia donna ideale. Lei é l'unica che credo abbia capito la mia timidezza e il mio terrore nello stare in un ambiente aperto con così tante persone, con lei posso parlare e scherzare di tutto, senza troppi giudizi.
L'anno scorso ha avuto un bimbo, e tornava al lavoro questa settimana, così oggi le ho portato un regalo per il suo bambino.
Sfortunatamente, quando sono entrato al lavoro, c'erano oltre a lei tutte le altre meschine colleghe.
Ovviamente loro mi hanno squadrato male mentre sono andato a parlarle e a portarle il regalo. Pensavo di aver superato la fase di timidezza e di ansia, col mio ego smisurato e il mio menefreghismo, ma mi sbagliavo.
Sono diventato mezzo rosso, non riuscivo a guardarla in faccia con tutte le altre che mi osservavano. Parlavo troppo veloce, come se non volessi prestare attenzione. Anche se non sono il tipo da chiedere come stanno i bambini e queste cose, m'importava.
Anche se lei non mi é sembrata fredda, ho paura di aver dato l'impressione di uno che si trova casualmente in un posto, costretto a fare qualcosa. Mentre la mia intenzione era quella di parlarci tranquillamente e informarmi sullo stato delle cose; non quello di portare un regalo, scambiare due parole e scappare.
Scusate per lo sfogo, mi ci voleva.
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Infatti essere timidi è una delle cose piu' brutte,specialmente quando (come nel tuo caso) si è mossi da sentimenti positivi.
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08-01-2013, 16:08
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
La vedo diversamente dagli altri: è il tuo atteggiamento freddo e distaccato che porta le donne a sentirsi poco desiderate.
E' comunque un attacco indiretto alla loro femminilità.
Poco importa il perchè tu sia distaccato. Poco importa se loro sono fidanzate, mamme, sposate, con amante etc etc.
Da quello che ho capito sei uno dei pochi maschi in mezzo a diverse femmine....
Beh... va bene parlare delle convezioni sociali, va bene parlare di psicologia ma dobbiamo sempre tener presente gli impulsi primari.
Ad una donna fà sempre piacere esser trattata con una certa... reverenza!
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Ovviamente, se invece ci fosse un ambiente di tanti uomini con una sola o pochissime donne, gli uomini non sarebbero legittimati ad aspettarsi di essere trattati con reverenza dalla o dalle donne presenti... le donne bisogna farle sentire desiderate, gli uomini invece chi se ne frega...
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08-01-2013, 16:19
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#6
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
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A me dalla descrizione che ne fai sembrano le classiche "carrieriste".. pronte a rinfacciare ogni cosa al nuovo arrivato e a riempirlo di lavoro e difficoltà solo per divertirsi a metterlo in crisi e ad assumere una posizione di rilievo per il fatto di essere le "veterane" nel ruolo. Io personalmente mi son sempre domandato una cosa... ma io.. che vengo assunto... vengo assunto da te? Mio collega? Anche se sei lì 10 anni... sei tu che mi ficchi i soldi nella mia busta paga? No? E allora vaffanculo lol... cioè.. non concepisco quei colleghi che vengono e ti dicono cosa fare... secondo me van trattati male fin da subito affinchè capiscano che non c'è trippa per gatti. Sei il mio capo? No. E allora non sei nella posizione di dirmi cosa devo fare nè di giudicare come lavoro. Sei un mio lurido pari. Poi pure il fatto che ti parlino in dialetto... ma che è? Rimettile un po' in riga e vedrai che non ti daranno più noia. In tutti gli ambienti di lavoro ho constatato questa cosa. Il regalo glielo avrei dato all'uscita in un momento che la beccavi da sola ed eravate più tranquilli. All'interno dell'orario di lavoro io odio chi mi parla in tono confidenziale, odio chi scherza.. comportamenti assolutamente non professionali. E non rispondo agli ordini e alle richieste che non sono pertinenti, di colleghi miei pari.
Nel lavoro l'amicizia va proprio evitata. Perchè ci sono un po' troppi sciroccati.. per non parlare di quelli che ti chiedono "fammi questo", "fammi quello".. certa gente proprio sembra avere qualche difficoltà a capire che c'è una figura preposta ad organizzare il lavoro.. e quella figura non sono loro. Non importa da quanti anni sono lì. Stai zitta. Non mi rompere le palle e lasciami fare il mio lavoro. Sei tu che mi hai firmato il contratto? No. E allora zitta. Muta. In un angolo.
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Ultima modifica di Halastor; 08-01-2013 a 16:22.
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08-01-2013, 16:30
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Scusate per lo sfogo, mi ci voleva.
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Ti capisco
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Ultima modifica di barclay; 08-01-2013 a 16:33.
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08-01-2013, 16:34
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#8
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Intermedio
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 209
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Io non capisco perché non si reagisce? Ci si litima ad auto umiliarsi rimanendo paralizzati. Personalmente sto aspettando la prossima occasione per alzare le mani a qualcuno magari mi fa bene.
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08-01-2013, 16:39
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Nel lavoro l'amicizia va proprio evitata. Perchè ci sono un po' troppi sciroccati...
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Quoto... già è mi è difficile a prescindere dal luogo o dalle persone, figuriamoci l'amicizia in àmbito lavorativo.
In 8 anni circa di lavoro, ho visto (e vedo) solo tanta falsità e ipocrisia... tipo 2 o più colleghi che sembrano amici, si parlano, ridono, scherzano... poi quando uno manca o non è presente, giù a spalar mer** su di lui a più non posso
Non oso immaginare cosa dicono o pensano di me in mia assenza
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08-01-2013, 16:42
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#10
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Avanzato
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Salerno
Messaggi: 416
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Quote:
Originariamente inviata da Quinzio
Molto probabilmente non è la tua impressione.
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Quoto, la stessa cosa è successa a me qualche anno fa. Lavoravo con l'autoconvinzione di apparire normale ma mi sbagliavo...
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08-01-2013, 16:51
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#11
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
Un uomo non merita referenze? Mah... se sono tutte donne è chiaro che c'è un pò di timore a fare il primo passo. Si sà... pur di non uscire al di fuori di determinati schemi...
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Schemi che invece costringono l'uomo a fare il primo passo, nella maggior parte dei casi, timoroso o no.
Quote:
Originariamente inviata da dicred
Tuttavia vorrei anche precisare che, con i tempi che corrono, tempi in cui nessuno più si sente al sicuro... volente o nolente.... si prova sempre un pò di timore a vedere una nuova persona. Partono 1000 pensieri, forse anche 1000 paranoie. Dobbiamo anche metterci nei panni di gente che sta la a schiattare da 10 anni ed oltre ed ancora non avere un briciolo di sicurezza.
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A me pare che l'OP abbia un lavoro saltuario, mentre le sue colleghe siano tutte a tempo indeterminato.
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08-01-2013, 17:10
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
Guarda... anche io a volte (non sempre per fortuna) ho problemi a relazionarmi quindi mi ci metto anche io nel gruppo però una cosa la dobbiamo ammettere una volta e per tutte:
Un conto è l'uomo che si concede poco, perchè sà di valere e quindi fà una selezione, pesa per bene le parole o le galanterie da concedere.
Altro conto è l'uomo sempre timoroso.... fossi una donna penserei... e che palle....!!!!
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E' proprio questo modo di pensare che rende difficile la vita a tanti timidi. Prima scompare questa mentalità e meglio è.
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08-01-2013, 17:13
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#13
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,788
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Quote:
Originariamente inviata da vetmuar
Io non capisco perché non si reagisce? Ci si litima ad auto umiliarsi rimanendo paralizzati. Personalmente sto aspettando la prossima occasione per alzare le mani a qualcuno magari mi fa bene.
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non è così semplice reagire, se nella vita avessimo sempre reagito a provocazioni come queste, non saremmo qui a parlare di problemi del genere
comunque accade spesso che se non ti integri subito nell'ambiente subisci questa "ghettizzazione"
poi integrarsi in un luogo di lavoro, con i rapporti tra gli altri colleghi avviato da tempo per un timido è particolarmente dura...
cerca di tenere duro
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08-01-2013, 17:20
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,734
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
Guarda... anche io a volte (non sempre per fortuna) ho problemi a relazionarmi quindi mi ci metto anche io nel gruppo però una cosa la dobbiamo ammettere una volta e per tutte:
Un conto è l'uomo che si concede poco, perchè sà di valere e quindi fà una selezione, pesa per bene le parole o le galanterie da concedere.
Altro conto è l'uomo sempre timoroso.... fossi una donna penserei... e che palle....!!!!
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Se è una donna gnocca ad essere sempre timorosa? Penseresti che palle?
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08-01-2013, 17:30
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,734
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Quote:
Originariamente inviata da leoleo
Ecco, quasi tutto questo gruppetto é intollerante nei miei confronti, probabilmente sarà dovuto al fatto che parlo poco con loro (cosa ho da condividere con "mamme" più o meno giovani?), dal fatto che una volta che ti squadrano é difficile togliersi di dosso la reputazione, e dal fatto che imparo in fretta e commetto pochi errori.
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Non riesco a copiaincollarti un brano di Anepeta, temo che non sia più disponibile.
Ti faccio il riassunto in parole mie.
Gli estroversi sono complessati, come noi peraltro. I loro complessi consistono nel farsi tante menate quando uno non si comporta come loro.
Cosa fanno loro che noi non facciamo? Sono estroversi, quindi hanno un concetto positivo della confidenza; ovvio, te la devi meritare e non puoi esagerare, comunque ne hanno un'opinione positiva.
Ne hanno un'opinione positiva perché "si sentono riconosciuti". Anepeta scrive che se un uomo frequenta un posto puntualmente per mesi e non modifica il suo atteggiamento verso le persone di quel posto, pur rimanendo eticamente perfetto, educato, rispettoso e professionale, a quelle persona non basterà, perché lo considereranno uno stupido, un automa, un tipo troppo quadrato.
Le persone (gli introversi sono facilitare nell'empatizzare) vogliono che tu abbia un comportamento per cui le tratti da esseri distinti tra loro, con una loro personalità, riconoscendo le battute e gli avvicinamenti passati.
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08-01-2013, 17:46
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#16
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 2,847
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Ti capisco, se ti mettono il "marchio" di timido, o come spesso accade nel mio caso, di asociale, è finita... tutti tendono ad evitarti e a non darti confidenza, però sono ben lieti se devono rivolgerti un rimprovero o riderti alle spalle.
Non è paranoia, sono esperienze personali.
Per fortuna che a volte si incontra anche qualche persona diversa.
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quoto, purtroppo è proprio così
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08-01-2013, 18:23
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#17
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,734
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
Una persona cara una volta mi disse: "Sai che non sempre la profondità è bene accetta?" io: "Perchè?" lei: "Tu non te ne accorgi ma metti in evidenza le mancanze del prossimo, anche se non ne parli apertamente".
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Poco convincente. Non tutti abbiamo una marea di pregi che possiamo scegliere quale mostrare e quale no.
Uno si autosabota per non diventare antipatico, ma come potrà essere riconosciuto per quello che è, se non si mostra?
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08-01-2013, 18:25
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#18
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
Rispondo secondo il mio personale (tengo a sottolinearlo) punto di vista.
Se lei stà sulle sue i motivi sono 2:
se la tira alla grande quindi posso provare a scambiare qualche parola e cercare di capire di che pasta è fatta. Se vedo che continua imperterrita ad avere la puzza sotto al naso... bella o non bella... la prima persona sono io e mai da zerbino. Mai!
E' davvero insicura di suo, a questo punto un pò di sano vigore maschile male non fà, anzi...
Voglio dire... un pò di sana galanteria o forza maschile mi ha sempre intrigato. Mi piace mettere in pratica questi elementi. Ma solo se la persona che ho di fronte vale la pena dei miei "sforzi".
Le principesse sul pisello le lascio ben volentieri a chi le cerca. E ce ne sono tanti eh....
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Il problema è che nella maggior parte dei casi, se è un uomo a stare sulle sue, rimane sulle sue. La maggior parte delle donne non si fa le domande che ti fai tu, ti ignora e basta.
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08-01-2013, 18:35
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#19
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
Sei proprio sicuro? Come tutti... danno l'impressione di essere fredde e distaccate... della serie... o dentro o fuori!
Ma fidati che... quando tu non ci sei, fra di loro o molto più spesso in ambienti ritenuti da loro sicuri... fidati che di domande se ne fanno anche più di noi!
Questo è almeno quello che ho visto in diversi casi.
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Rettifico, la maggior parte non si fanno domande oppure se le fanno ma non cercano di risolvere il dubbio facendosi avanti, trovando più comodo attendere le mosse altrui.
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08-01-2013, 18:36
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#20
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,734
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Quote:
Originariamente inviata da dicred
Prova a parlare colto in un gruppo di ignoranti buzzurri.
Prova a parlare di pattinaggio artistico in un gruppo di ultras calcistici.
Prova a parlare bene di Cristo in una setta satanica.
Sicuramente troverai qualcuno più disposto ad ascoltarti ma se il tipo di ambiente è quello là... saranno molto più alte le probabilità di essere fatto fuori che di risultare simpatico.
La gente mediamente è fatta in un certo modo, la famosa massa di persone comuni di cui parliamo spesso...
La persona originale, proprio perchè tale... non potrà mai uniformarsi.
Il vantaggio è di esser diversi e quindi più interessanti nei riguardi di determinate persone.
Lo svantaggio beh... siamo su fobia sociale...
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Tu però stai tirando fuori esempi estremi. La tua persona cara di cui parlavi prima non pensavo che si riferisse ad un ritrovo di ex-ergastolani.
Inoltre, non è che la profondità è un tratto soltanto introverso, anzi, spesso abbiamo problemi ed esprimerla.
L'ideale sarebbe considerare un ambiente neutro, né eccessivamente grezzo, né ad esempio questo forum o un forum di politica.
Se io incontro per strada una ragazza in minigonna, non mi viene in mente di dirle "sai, le tue gambe se sono migliori di quelle di altre donne, possono anche provocare invidia, quindi copriti!"; eppure è la sacrosanta verità.
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Ultima modifica di Warlordmaniac; 08-01-2013 a 18:40.
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