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Intolleranza nei confronti dei timidi.
Premessa: da qualche anno lavoro presso uno sportello di una nota azienda italiana, saltuariamente, per mantenermi agli studi.
L'ambiente é prevalentemente femminile, e spesso si creano code fino a centinaia di persone: insomma, non il mio ambiente ideale. L'unica cosa che mi trattiene sono i soldi e gli orari compatibili con la mia università. Quando ho iniziato a lavorare, hanno capito tutti che ero un timido/fobico, le mie difficoltà nel parlare con le persone, e nel relazionarmi. Sfortunatamente mi capita di rado di lavorare a stretto contatto con qualche mio collega saltuario, ma di lavorare con il personale a tempo indeterminato, praticamente un gruppetto di donne dai 35 ai 50. Ecco, quasi tutto questo gruppetto é intollerante nei miei confronti, probabilmente sarà dovuto al fatto che parlo poco con loro (cosa ho da condividere con "mamme" più o meno giovani?), dal fatto che una volta che ti squadrano é difficile togliersi di dosso la reputazione, e dal fatto che imparo in fretta e commetto pochi errori. Voi direte, ma sei sicuro che non sia una tua impressione? Non lo é per il semplice fatto che appena commetto qualche piccolo errore, loro me lo fanno pesare, addirittura una volta mi hanno chiamato a casa la mattina presto solo per rinfacciarmi una distrazione oppure in mia presenza sburfano e si rivolgono a me in dialetto, pur sapendo che non lo capisco benissimo. Avendoci fatto il callo, ora sono menefreghista, faccio le mie cose, parlo il minimo indispensabile così farfuglio di meno. C'è però una "ragazza" più che trentenne, che se non fosse per l'età sarebbe la mia donna ideale. Lei é l'unica che credo abbia capito la mia timidezza e il mio terrore nello stare in un ambiente aperto con così tante persone, con lei posso parlare e scherzare di tutto, senza troppi giudizi. L'anno scorso ha avuto un bimbo, e tornava al lavoro questa settimana, così oggi le ho portato un regalo per il suo bambino. Sfortunatamente, quando sono entrato al lavoro, c'erano oltre a lei tutte le altre meschine colleghe. Ovviamente loro mi hanno squadrato male mentre sono andato a parlarle e a portarle il regalo. Pensavo di aver superato la fase di timidezza e di ansia, col mio ego smisurato e il mio menefreghismo, ma mi sbagliavo. Sono diventato mezzo rosso, non riuscivo a guardarla in faccia con tutte le altre che mi osservavano. Parlavo troppo veloce, come se non volessi prestare attenzione. Anche se non sono il tipo da chiedere come stanno i bambini e queste cose, m'importava. Anche se lei non mi é sembrata fredda, ho paura di aver dato l'impressione di uno che si trova casualmente in un posto, costretto a fare qualcosa. Mentre la mia intenzione era quella di parlarci tranquillamente e informarmi sullo stato delle cose; non quello di portare un regalo, scambiare due parole e scappare. Scusate per lo sfogo, mi ci voleva. |
Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
Mi dispiace molto, Leo. Quelle donne verranno giudicate, non qui però. :bene: Resisti! L'incubo non durerà per sempre. :)
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
A me dalla descrizione che ne fai sembrano le classiche "carrieriste".. pronte a rinfacciare ogni cosa al nuovo arrivato e a riempirlo di lavoro e difficoltà solo per divertirsi a metterlo in crisi e ad assumere una posizione di rilievo per il fatto di essere le "veterane" nel ruolo. Io personalmente mi son sempre domandato una cosa... ma io.. che vengo assunto... vengo assunto da te? Mio collega? Anche se sei lì 10 anni... sei tu che mi ficchi i soldi nella mia busta paga? No? E allora vaffanculo lol... cioè.. non concepisco quei colleghi che vengono e ti dicono cosa fare... secondo me van trattati male fin da subito affinchè capiscano che non c'è trippa per gatti. Sei il mio capo? No. E allora non sei nella posizione di dirmi cosa devo fare nè di giudicare come lavoro. Sei un mio lurido pari. Poi pure il fatto che ti parlino in dialetto... ma che è? Rimettile un po' in riga e vedrai che non ti daranno più noia. In tutti gli ambienti di lavoro ho constatato questa cosa. Il regalo glielo avrei dato all'uscita in un momento che la beccavi da sola ed eravate più tranquilli. All'interno dell'orario di lavoro io odio chi mi parla in tono confidenziale, odio chi scherza.. comportamenti assolutamente non professionali. E non rispondo agli ordini e alle richieste che non sono pertinenti, di colleghi miei pari.
Nel lavoro l'amicizia va proprio evitata. Perchè ci sono un po' troppi sciroccati.. per non parlare di quelli che ti chiedono "fammi questo", "fammi quello".. certa gente proprio sembra avere qualche difficoltà a capire che c'è una figura preposta ad organizzare il lavoro.. e quella figura non sono loro. Non importa da quanti anni sono lì. Stai zitta. Non mi rompere le palle e lasciami fare il mio lavoro. Sei tu che mi hai firmato il contratto? No. E allora zitta. Muta. In un angolo. |
Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
Io non capisco perché non si reagisce? Ci si litima ad auto umiliarsi rimanendo paralizzati. Personalmente sto aspettando la prossima occasione per alzare le mani a qualcuno magari mi fa bene.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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In 8 anni circa di lavoro, ho visto (e vedo) solo tanta falsità e ipocrisia... tipo 2 o più colleghi che sembrano amici, si parlano, ridono, scherzano... poi quando uno manca o non è presente, giù a spalar mer** su di lui a più non posso :miodio: Non oso immaginare cosa dicono o pensano di me in mia assenza :sarcastico::sarcastico: |
Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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comunque accade spesso che se non ti integri subito nell'ambiente subisci questa "ghettizzazione" poi integrarsi in un luogo di lavoro, con i rapporti tra gli altri colleghi avviato da tempo per un timido è particolarmente dura... cerca di tenere duro :consolare: |
Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Ti faccio il riassunto in parole mie. Gli estroversi sono complessati, come noi peraltro. I loro complessi consistono nel farsi tante menate quando uno non si comporta come loro. Cosa fanno loro che noi non facciamo? Sono estroversi, quindi hanno un concetto positivo della confidenza; ovvio, te la devi meritare e non puoi esagerare, comunque ne hanno un'opinione positiva. Ne hanno un'opinione positiva perché "si sentono riconosciuti". Anepeta scrive che se un uomo frequenta un posto puntualmente per mesi e non modifica il suo atteggiamento verso le persone di quel posto, pur rimanendo eticamente perfetto, educato, rispettoso e professionale, a quelle persona non basterà, perché lo considereranno uno stupido, un automa, un tipo troppo quadrato. Le persone (gli introversi sono facilitare nell'empatizzare) vogliono che tu abbia un comportamento per cui le tratti da esseri distinti tra loro, con una loro personalità, riconoscendo le battute e gli avvicinamenti passati. |
Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Uno si autosabota per non diventare antipatico, ma come potrà essere riconosciuto per quello che è, se non si mostra? |
Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Re: Intolleranza nei confronti dei timidi.
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Inoltre, non è che la profondità è un tratto soltanto introverso, anzi, spesso abbiamo problemi ed esprimerla. L'ideale sarebbe considerare un ambiente neutro, né eccessivamente grezzo, né ad esempio questo forum o un forum di politica. Se io incontro per strada una ragazza in minigonna, non mi viene in mente di dirle "sai, le tue gambe se sono migliori di quelle di altre donne, possono anche provocare invidia, quindi copriti!"; eppure è la sacrosanta verità. |
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