intenzione degli utenti di fobiasociale.com - Pagina 2

MoonwatcherII · 25-01-2011, 22:57

La mia intenzione è fidanzarmi con una strafiga, ma che razza di domande che fate.

viene.y.va · 25-01-2011, 23:02

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Originariamente inviata da moonwatcherII

La mia intenzione è fidanzarmi con una strafiga, ma che razza di domande che fate.

che razza di risposta è questa?

krool · 25-01-2011, 23:04

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Originariamente inviata da viene.y.va

che razza di risposta è questa?

Ironica, credo.

MoonwatcherII · 25-01-2011, 23:06

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Originariamente inviata da krool

Ironica, credo.

Sì, però ho dimenticato il cittttttt.!

Sverso · 25-01-2011, 23:28

Ma sul forum chi prova ad uscire dalla situazione c'è eccome, ovviamente c'è anche chi si è rassegnato e non ci prova più o ha paura di provarci e chi sta bene da solo e non vuole più nulla, l'utenza è variegata.

barclay · 26-01-2011, 00:59

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Originariamente inviata da viene.y.va

beh, molto utile e confortante il tuo pensiero..............

coma ha ben detto Paz "...La serie spaventosa di batoste purtroppo può capitare a chiunque. Poi ognuno sceglie di reagire a modo proprio..."..potresti aver un po' di "tatto"

Io sarei quello senza tatto?

Non ricordo… chi ha aperto il thread accusando, quasi esplicitamente, gli utenti del forum di non aver capito un c***o?

PriccoPracco · 26-01-2011, 04:14

Tante intenzioni...poche concretizzazioni....

RobRock · 26-01-2011, 05:12

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Originariamente inviata da Paz

Sì, è vero, ci sono un sacco di modi in cui reagire di fronte alla propria situazione. Io ad esempio, come già detto più volte, non riesco ad accettare la mia inquietudine interiore o a convivere serenamente con la mia solitudine o con le mie ansie. La voglia di cambiare indubbiamente c'è, ma per farlo devo avere la testa libera da determinati problemi. Il primo passo è risolvere quelli, poi si passerà all'azione o almeno ci si prova. L'unica cosa che cerco di evitare è quella di mettermi dei limiti che sarebbero invece motivo di ulteriore ansia. Nel frattempo prendo il forum non solo come momento di confronto, ma anche come valvola di sfogo. E' liberatorio in questo senso.

è più o meno quello che penso e faccio io!

Kos90 · 26-01-2011, 05:33

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Originariamente inviata da viene.y.va

invece ho notato che una parte difendono il loro status di solitario, imprecando contro tutti che sono indistintamente degli st...zi, che non hanno voglia di scoprire, divertirsi, ma vogliono solo superare l'ansia o il loro problema, poi per il resto stanno bene nella loro situazione....
voi come la pensate?

Io sono di quelli a cui "piace" essere solitari e il fatto che voglio solo superare l'ansia, ma per il resto non sono come nella descrizione, io ad esempio mi diverto anche (a modo mio), ho dei progetti che mi faranno scoprire molte altre cose e molte le sto già scoprendo o le ho scoperte e sono progetti decisi a cambiare la mia situazione.

Poi in generale è normale, tutti siamo profondamente diversi, chi è solitario non significa che sia infelice, così come chi è pieno d'amici non significa che sia felice. Ogniuno è qui per superare un determinato problema, il resto non significa che debba essere uguale per tutti.

Kos90 · 26-01-2011, 05:44

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Originariamente inviata da Rickyno

Io quando mi ero iscritto qui, all inizio (e son passati un pò di anni) volevo avere amicizie, ragazze, una vita "normale" secondo i canoni della società moderna; e, possiamo dire, ce l ho fatta per alcuni periodi +o- lunghi; amicizie, ragazze passate, uscite e bla bla bla. Ma le mie esperienze mi hanno portato a pensare esattamente che la stragrande maggioranza della gente sia merda (ragazze che mi han tradito nei modi + schifosi, amici che anch essi mi han tradito subdolamente con risvolti giudiziari, "amici" spariti che mi han sfanculizzato senza che io facessi nulla loro etc etc etc.) Quindi ora sono molto solo, come e forse di + di quando mi ero iscritto, ma mi sta bene così. Evidentemente non sono fatto per la vita sociale anche perchè ogni volta mi ritrovo esattamente al punto di partenza e tutte le esperienze fatte non mi danno + sicurezza o + capacità sociali ed, inoltre, molto spesso provavo un forte disagio in situazioni sociali. Quindi mi sta bene il mio status e al momento sono sereno come non lo ero da molti anni a questa parte.

Anche a me è andata in maniera molto molto simile

E il fatto di aver già provato quel tipo di vita ti toglie parecchi dubbi, dubbi che possono renderti infelice se non la si è mai conosciuta, anche per il solo fatto di non sapere com'è essere "dall'altra parte".

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Originariamente inviata da maury25

Scusa se mi permetto, ma qui, inq uesto forum, non è che per scrivere ed eprimere la propria devi avere scritto in fronte per forza di casi "fobico sociale".
I problemi di una persona possono anche variare, io non sono un fobico sociale, ma ho altri problemi nella mia testa. Alcuni piùà invalidanti della fobia stessa.
E poi, all'epoca, quando mi sono iscritto al forum, vivevo in una condizione, adesso,dopo 6-7 mesi ne vivo un'altra.
Questo non esclude la possibilità di dire la mia.

Io sono uno di quelli a cui piace la condizione di solitario, si. E con questo? Ho altre problematiche, se sono sul forum non è certo per guarire dal mondo che mi circonda.
Comincia a considerare il forum come un luogo di svago, senza dargli eccessivo peso.

Tutti hanno dei problemi. Non importa quali siano.

Quoto, a aprte il fatto che io invece l'ansia sociale ce l'ho ed è il mio unico vero problema che vorrei risolvere, e da quando scrivo ho anche fatto qualche piccolo miglioramento.

barclay · 26-01-2011, 09:59

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Originariamente inviata da Kos90

Poi in generale è normale, tutti siamo profondamente diversi, chi è solitario non significa che sia infelice, così come chi è pieno d'amici non significa che sia felice. Ogniuno è qui per superare un determinato problema, il resto non significa che debba essere uguale per tutti.

Assolutamente vero

hagu · 26-01-2011, 12:02

io sono entrata qui per caso. un po' per avere delle conferme sul fatto che non sono effettivamente matta e che quello che sento è normale e superabile. è tutto partito da un forte attacco di panico, per il quale ho iniziato a sentirmi molto sola e non compresa. forse avevo solo bisogno di leggere storie simili per tranquillizzarmi, e in effetti ha funzionato un po'. più che altro leggo quello che scrivono gli altri. ho notato un po' la propensione a sfogarsi come dici tu, viene.y.va, però credo che siano reazioni normali, per quanto non condivisibili.

maury25 · 26-01-2011, 12:08

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Originariamente inviata da viene.y.va

tutta questa misantropia è esagerata ed insensata.
ovvio, c'è molta gente che bisognerebbe solo prendere a calci nel c..o, poi c'è gente meritevole, disponibile, intelligente, creativa, divertente,.................
credo che una causa preponderante della solitudine derivi dall'essere troppo selettivi, magari sopravvalutandosi.( ed in questo mi ci metto anch'io)

Io non sono misantropo.
Mi piace la solitudine, punto.
Da sempre, sin da piccolo, se lo vuoi sapere.
Non so in che misura le "batoste" adolescenziali abbiano contribuito a ciò, ma sono abbastanza certo che questa mia attitudine mi rappresenti sin dan dall'infanzia.
Non hai pensato che fosse una semplice questione di dna alla radice di tutto?
Non tutti nascondo uguali, fortunatamente.
Ti garantisco che mi è sempre piaciuto starmene per i fatti miei.
Quello che non tollero è considerare anormale questo atteggiamento alla vita. Su quali basi?

MoonwatcherII · 26-01-2011, 12:33

A mio avviso questi tentativi di psicologia collettiva portano a poco, anzi sono persino controproducenti. Di fronte a osservazioni come quelle di viene.y.va la tipologia A individuata da Nói si sentirà infatti accusata dalla tipologia B. Ne segue un conflitto dal quale le due tendenze ne usciranno addirittura rafforzate. Morale della favola: se vi identificate nella tipologia B e avete lo spirito da buoni samaritani e volete "salvare" qualcuno della tipologia A, allora date il buon esempio e fate proposte concrete: raduni, uscite, un gelatino tutti insieme. Magari qualcuno della tipologia A, chissà, lo convincete pure ad uscire dal suo guscio e fare un tentativo.

ps: seppure con qualche sfumatura mi riconosco grosso modo nella tipologia B.

barclay · 26-01-2011, 13:02

Quote:

Originariamente inviata da moonwatcherII

A mio avviso questi tentativi di psicologia collettiva portano a poco, anzi sono persino controproducenti

Questo è il punto

Discutere su un forum non è una terapia di gruppo.

MoonwatcherII · 26-01-2011, 13:28

Quote:

Originariamente inviata da Nói

@moonwatcher: Ma quali buoni samaritani? Io penso che le persone qui vogliano salvare se stesse piuttosto.

E questo è comprensibile e non c'è nulla di egoistico. Diciamo che ero sarcastico.

Comunque è proprio ciò che mi fa riflettere su questo bisogno di guardare agli altri utenti e alle loro "intenzioni". Ho anche una teoria in proposito ma se la enuncio rischio di essere incoerente e fare psicologia collettiva.

Paz · 26-01-2011, 13:29

Quote:

Originariamente inviata da Nói

Ottima analisi Nói, molto chiara.

Se però prima non mi dotate di spada laser, mi riservo la facoltà di non schierarmi!

Scherzi a parte, al gruppo A mi accomuna talvolta la tendenza a vedere il forum momento di svago e/o sfogo, ma alla fine credo di rientrare nel gruppo B, mi ci rivedo per molti aspetti. Soprattuto in quello della non accettazione.

enemyofthesun · 26-01-2011, 13:49

Io sono qui da 5 anni. Non ho letto tutti gli interventi perchè hanno scritto in molti. Forse ripeterò cose dette da altri.
Comunque sia, c'è chi vuol attivamente guarire, e c'è chi si crogiola nel suo malessere. In genere chi si crogiola non lo fa nemmeno con la consapevolezza di farlo. Chissà, forse io appartengo proprio a queste persone.
C'è chi invece esaspera questo atteggiamento in una specie di "orgoglio fobico", tipo gay pride

Difficile dire se sia uno sfogo, una maschera, una sorta di reazione di invidia verso gli "estroversoni" (in genere noto in queste persone il massimo di rabbia ed ostilità verso il "diverso").

Io mi ritengo abbastanza equilibrato. Sono abbastanza geloso e orgoglioso della mia introversione, del mio essere riservato, ma mal digerisco gli estremi che mi portano a essere troppo a disagio con le persone e a essere troppo schivo ed evitante.
Problemi seri, c'è in gioco non l'avere amici (non li ho si può dire mai avuti, amen, non so se a 30 anni esiste ancora l'amicizia, forse non m'interessa, forse non sono capace), non l'avere la ragazza (una botta di culo e una santa che mi sopporta, sono casi statistici che possono capitare a chiunque di noi!), ma l'avere un LAVORO!
E a 30 anni, è finita l'era della scuola, l'illusione dell'università in cui frotte di studenti si cullano e si adagiano: visto il futuro che ci aspetta, vi sconsiglio di imbarcarvi in un'era senza ritorno a meno che non vogliate far lauree iper-formative con il lavoro già in tasca (ma anche difficili!) o che non abbiate la raccomandazione già in tasca o il genitore o parente che vi passa il lavoro autonomo.

Dal riconoscere il problema, al cercare di superarlo, un po' ci passa. E mi manca questa fase (forse sono depresso?).
Certo, pesa un po' di disillusione e scetticismo e rassegnazione maturati con gli altri, tra i miei fallimenti (incostanza, scarsa iniziativa ecc.) e comportamenti incoerenti e ambigui di persone con cui ho avuto contatti...

PriccoPracco · 26-01-2011, 14:04

Quote:

Originariamente inviata da enemyofthesun

Io sono qui da 5 anni. Non ho letto tutti gli interventi perchè hanno scritto in molti. Forse ripeterò cose dette da altri.
Comunque sia, c'è chi vuol attivamente guarire, e c'è chi si crogiola nel suo malessere. In genere chi si crogiola non lo fa nemmeno con la consapevolezza di farlo. Chissà, forse io appartengo proprio a queste persone.
C'è chi invece esaspera questo atteggiamento in una specie di "orgoglio fobico", tipo gay pride

Difficile dire se sia uno sfogo, una maschera, una sorta di reazione di invidia verso gli "estroversoni" (in genere noto in queste persone il massimo di rabbia ed ostilità verso il "diverso").

Io mi ritengo abbastanza equilibrato. Sono abbastanza geloso e orgoglioso della mia introversione, del mio essere riservato, ma mal digerisco gli estremi che mi portano a essere troppo a disagio con le persone e a essere troppo schivo ed evitante.
Problemi seri, c'è in gioco non l'avere amici (non li ho si può dire mai avuti, amen, non so se a 30 anni esiste ancora l'amicizia, forse non m'interessa, forse non sono capace), non l'avere la ragazza (una botta di culo e una santa che mi sopporta, sono casi statistici che possono capitare a chiunque di noi!), ma l'avere un LAVORO!
E a 30 anni, è finita l'era della scuola, l'illusione dell'università in cui frotte di studenti si cullano e si adagiano: visto il futuro che ci aspetta, vi sconsiglio di imbarcarvi in un'era senza ritorno a meno che non vogliate far lauree iper-formative con il lavoro già in tasca (ma anche difficili!) o che non abbiate la raccomandazione già in tasca o il genitore o parente che vi passa il lavoro autonomo.

Quoto la prima parte...la penso esattamente come te

Io il lavoro ce l'ho, il problema che si pone per me ora e trovare un gruppetto di amici con cui condividere le mie giornate....e una ragazza....quella si...mi manca molto

Quote:

Dal riconoscere il problema, al cercare di superarlo, un po' ci passa. E mi manca questa fase (forse sono depresso?).
Certo, pesa un po' di disillusione e scetticismo e rassegnazione maturati con gli altri, tra i miei fallimenti (incostanza, scarsa iniziativa ecc.) e comportamenti incoerenti e ambigui di persone con cui ho avuto contatti...

Dal riconoscerlo a superarlo ci passa molto....
...per il resto ho le stesse tue sensazioni

maury25 · 26-01-2011, 14:07

Io faccio parte della tipologia A al 95% ...ma s'era capito dai post che scrivo.