|
16-05-2022, 22:04
|
#1
|
Avanzato
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 305
|
Io sono reputato "l'intelligentone" della famiglia, questo perché andavo bene a scuola, pur non studiando poi così tanto.
Ho due fratelli che invece a scuola faticavano e son stati bocciati più volte eppure io non mi sento più intelligente di loro, anzi su certe cose mi reputo molto indietro.
Per esempio a differenza loro sono pessimo nella memoria stradale e dei luoghi in generale (ma ho invece un'ottima memoria associativa, ricordo bene nomi e cognomi di migliaia di persone, oppure numeri e altri piccoli dettagli, ma non trovo che sia un gran pregio), oppure nei lavori manuali, solitamente di vario genere.
Sono anche tipi più pratici di me.
Il fatto di essere bravo per esempio nella logica o nella matematica non mi fa autoconsiderare più intelligente di loro, perché son cose che nella vita ti servono a poco.
Mi sono diplomato con un voto fra i primi 3 della classe, ho vinto molte coppe ai tornei di scacchi, sono forte nei videogiochi, guido bene, ecc
spesso mi dicono che sono un ragazzo intelligente eppure io mi reputo più stupido dei miei fratelli, non so perchè, mi reputo meno sveglio di loro, meno pratico, ma più logico.
Penso che alla fine sono bravo nelle cose solo perché mi impegno.
Andare bene a scuola significa solo che ti sei impegnato, se vai male il contrario, non dimostra la tua intelligenza.
Voi in base a cosa reputate una persona intelligente?
|
|
17-05-2022, 09:59
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
|
Ci sono diversi tipi di intelligenza.
Io a scuola sarei potuto andare molto bene, ma studiavo pochissimo perché, almeno fino all'università, non ho mai trovato un ambiente o degli insegnanti che trovassi sufficientemente stimolanti. Io in assenza di sufficienti stimoli esterni tendo a vegetare, e quindi i miei risultati scolastici sono sempre stati molto altalenanti.
Ma anche nell'affrontare le varie materie constatavo comunque una differenza notevole nelle mie capacità di applicarmi. Ad esempio al liceo in filosofia non ho mai avuto problemi, anzi, affrontandola sentivo come se fosse una materia "fatta per me", che mi stava aspettando, e infatti sono riuscito ad avere risultati ottimi in termini di voti pur studiando sempre molto poco. Invece non sono MAI riuscito a capire come funzionassero le dimostrazioni in geometria, buio assoluto. Anche in matematica, su alcune cose riuscivo benissimo, su altre era buio pesto, come se la mia mente funzionasse a scomparti: alcune cose le capivo al volo, altre no.
Se poi parliamo di abilità manuali e fisiche o abilità sociali, anche qui sono sempre stato fortemente deficitario, soprattutto nelle prime, quasi a livello di disabilità, tanto che molte persone, conoscendomi di primo acchito, mi hanno spesso bollato come una specie di ritardato, anche miei parenti, che poi, come ho scritto diverse volte nel forum, si sono stupiti quando mi sono laureato a pieni voti, come se fosse qualcosa di incredibile.
Tutto questo per ribadire che esistono diversi tipi di intelligenza, anche molto settoriali.
Pensandoci adesso, ho conosciuto persone con una capacità mostruosa a imparare le lingue, una cosa che ho sempre invidiato tantissimo, ma in altri campi queste stesse persone si rivelavano di un'intelligenza nella media, e in altri campi anche inferiore.
Certo, avere capacità manuali o sociali inferiori alla media è un problema, perché sono quelle che spiccano maggiormente e per prime nelle interazioni umane, e quindi portano facilmente a venir considerati come degli "stupidi".
|
|
17-05-2022, 10:13
|
#3
|
Intermedio
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 251
|
L'intelligenza si può misurare, esiste il Q.I. proprio per questo.
La stupidità invece no, non esiste un "quoziente di idiozia", il che sta a significare che è illimitata e purtroppo se ne hanno dimostrazioni in continuazione.
Quel che ho capito che l'intelligenza è inversamente proporzionale al benessere mentale: più sei intelligente, meno sarai felice.
Le persone più felici in giro solitamente sono gli imbecilli; non capiscono niente, non si rendono conto di niente, e questo li fa campare sereni.
Ovviamente, come tutte le regole, anche questa ha le proprie eccezioni.
E' pieno anche di idioti infelici, che nello specifico sono quelli che traducono la propria infelicità convertendola in intolleranza, misoginia, misandria, complottismo e altre forme di ignoranza molesta.
In generale però, più sei intelligente e più sei consapevole di ciò che ti circonda, e a quel punto è difficile che tu possa essere una persona serena, priva di ansie e ottimista.
|
|
17-05-2022, 11:11
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Trapani
Messaggi: 2,609
|
Quote:
Originariamente inviata da RKO
La stupidità invece no, non esiste un "quoziente di idiozia"
|
Vero. Esiste pero' una bella definizione di stupidita':
Quote:
Originariamente inviata da Carlo Cipolla
Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita
|
https://halfanhourblog.wordpress.com...lla-stupidita/
|
|
17-05-2022, 11:33
|
#5
|
Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,748
|
Quote:
Originariamente inviata da RKO
L'intelligenza si può misurare, esiste il Q.I. proprio per questo.
|
Questo è molto relativo. Il Q.I. valuta solo un tipo di intelligenza, quella logica-matematica. Ma esistono tanti altri tipi di intelligenza che non sono quantificabili come, per esempio, l'intelligenza emotiva o quella linguistico-verbale.
|
|
17-05-2022, 12:38
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
|
Mai fatto un test del QI. Dovrei, verrebbe sicuramente fuori che ho un ritardo mentale e mi darebbero la pensione di invalidità.
|
|
17-05-2022, 14:20
|
#7
|
Avanzato
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 305
|
Quote:
Originariamente inviata da RKO
L'intelligenza si può misurare, esiste il Q.I. proprio per questo.
La stupidità invece no, non esiste un "quoziente di idiozia", il che sta a significare che è illimitata e purtroppo se ne hanno dimostrazioni in continuazione.
Quel che ho capito che l'intelligenza è inversamente proporzionale al benessere mentale: più sei intelligente, meno sarai felice.
Le persone più felici in giro solitamente sono gli imbecilli; non capiscono niente, non si rendono conto di niente, e questo li fa campare sereni.
Ovviamente, come tutte le regole, anche questa ha le proprie eccezioni.
E' pieno anche di idioti infelici, che nello specifico sono quelli che traducono la propria infelicità convertendola in intolleranza, misoginia, misandria, complottismo e altre forme di ignoranza molesta.
In generale però, più sei intelligente e più sei consapevole di ciò che ti circonda, e a quel punto è difficile che tu possa essere una persona serena, priva di ansie e ottimista.
|
In parte son d'accordo, comunque il QI misura solo l'intelligenza logico-matematica, esistono tantissimi tipi di intelligenza, per capire davvero se una persona è più intelligente di un'altra bisognerebbe disporre di un test che misura l'intelligenza a 360°, ma non esiste.
Io ho un QI alto, ma sono una frana quando si tratta di ricordare le strade per esempio, devo farle più volte.
Quindi magari uno con QI più basso di me, che però ricorda perfettamente strade e luoghi ha una memoria spazio-visiva e orientativa migliore di me e più intelligente quindi sotto quel punto di vista.
|
|
17-05-2022, 16:29
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Feb 2022
Ubicazione: Tomobiki
Messaggi: 1,011
|
Quote:
Originariamente inviata da Trinacria
Questo è molto relativo. Il Q.I. valuta solo un tipo di intelligenza, quella logica-matematica. Ma esistono tanti altri tipi di intelligenza che non sono quantificabili come, per esempio, l'intelligenza emotiva o quella linguistico-verbale.
|
Senza dimenticare l'intelligenza sociale. Se si provasse a svilupparla, insieme a quella emotiva, come si fa tradizionalmente con gli altri tipi di intelligenza...
|
|
17-05-2022, 18:41
|
#9
|
Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
|
Io ho un deficit cognitivo nella logica e matematica, a 13 anni il neuropsichiatra mi fece fare dei test per ottenere il sostegno a scuola e risultò QI 85, dunque un funzionamento intellettivo limite.
In realtà mi hanno sempre detto che ero intelligente, sopratutto quando mi appassionavo a gli argomenti e imparavo bene, credo di avere una buona intelligenza verbale, in matematica invece sono veramente limitato, 0 capacità di calcolo a mente, non so le tabelline, in generale mi mettono molta ansia i numeri...
Ho anche dei deficit nel problem solving, infatti tendo a procrastinare molto da quando sono adolescente, non riesco a pianificare come si deve, appena mi sento con troppe responsabilità mi congelo e non faccio nulla.
Però in generale non mi reputo stupido, ho solo delle difficoltà dovute evidentemente alla nascita prematura, il mio cervello avrà sicuramente subito dei danni , ma io ho cercato di fare del mio meglio quando ero inconsapevole è quello che conta.
|
|
17-05-2022, 21:56
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Aug 2019
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,210
|
Da Wikipedia: "La parola intelligènza deriva dal sostantivo latino intelligentĭa, a sua volta proveniente dal verbo intelligĕre, "capire".
Il vocabolo intelligĕre è formato dal verbo legĕre, "cogliere, raccogliere, leggere" con la preposizione inter, "fra" (quindi, 'scegliere fra, distinguere'); l'intelligenza, quindi, è letteralmente capacità di stabilire correlazioni e distinzioni tra elementi (di "leggere tra le righe", come si dice)."
Persona intelligente = che impara dall'esperienza. Che sa inter legĕre/collegare i puntini/fare 2+2/dedurre grazie all'esperienza. Cosa che ognuno sa applicare in ambiti diversi. Come già detto, esistono tanti tipi diversi di intelligenza, che a loro volta contengono altri diversi tipi.
|
|
18-05-2022, 08:09
|
#11
|
Banned
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 784
|
Quote:
Originariamente inviata da Trinacria
Questo è molto relativo. Il Q.I. valuta solo un tipo di intelligenza, quella logica-matematica. Ma esistono tanti altri tipi di intelligenza che non sono quantificabili come, per esempio, l'intelligenza emotiva o quella linguistico-verbale.
|
L'intelligenza verbale è integrata in quasi tutti i test del QI professionali. Comunque la teoria delle sette intelligenze di Gardner è una cagata perculata da chiunque, l'unico tipo di intelligenza che ha ragion d'essere nella sua teoria dopo il QI è quella emotiva, le altre sono abilità settoriali che non ha senso chiamare "intelligenze". Ed è comunque dimostrato che l'intelligenza logica è altamente correlata a quella emotiva.
|
|
18-05-2022, 08:16
|
#12
|
Banned
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 784
|
Quote:
Originariamente inviata da RKO
L'intelligenza si può misurare, esiste il Q.I. proprio per questo.
La stupidità invece no, non esiste un "quoziente di idiozia", il che sta a significare che è illimitata e purtroppo se ne hanno dimostrazioni in continuazione.
Quel che ho capito che l'intelligenza è inversamente proporzionale al benessere mentale: più sei intelligente, meno sarai felice.
Le persone più felici in giro solitamente sono gli imbecilli; non capiscono niente, non si rendono conto di niente, e questo li fa campare sereni.
Ovviamente, come tutte le regole, anche questa ha le proprie eccezioni.
E' pieno anche di idioti infelici, che nello specifico sono quelli che traducono la propria infelicità convertendola in intolleranza, misoginia, misandria, complottismo e altre forme di ignoranza molesta.
In generale però, più sei intelligente e più sei consapevole di ciò che ti circonda, e a quel punto è difficile che tu possa essere una persona serena, priva di ansie e ottimista.
|
Io penso che sia per lo più un mito quello della tristezza consapevole dovuta ad un alta intelligenza, non vengono mai elencati tutti gli infiniti vantaggi che ne puoi trarre. E' stato fatto uno studio sulla questione, dove c'era scritto che il miglior livello di QI per essere felici mi pare fosse il 127 o 133, comunque in quella fascia. Dopo quel livello la felicità diminuiva drasticamente dati i deficit di comunicazione nel parlare con gente molto inferiore a te intellettivamente.
|
|
18-05-2022, 11:39
|
#13
|
Intermedio
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 251
|
Quote:
Originariamente inviata da Trinacria
Questo è molto relativo. Il Q.I. valuta solo un tipo di intelligenza, quella logica-matematica. Ma esistono tanti altri tipi di intelligenza che non sono quantificabili come, per esempio, l'intelligenza emotiva o quella linguistico-verbale.
|
Sì, però in quel caso secondo me subentrano anche le componenti di sensibilità ed empatia.
L'intelligenza emotiva dipende molto anche dalla capacità di empatizzare, così come anche quella linguistico-verbale.
Se sei una persona empatica sai anche come metterti nei panni del tuo interlocutore, capire cosa prova e sapere cosa dire o cosa non dire.
Cioè: l'intelligenza in sé è una cosa ed è quantificabile o comunque identificabile, gli altri tipi di intelligenza invece necessitano di componenti aggiuntive che appartengono più alla sfera emotiva, sensibile ed empatica e quindi sono più soggettive.
|
|
18-05-2022, 11:46
|
#14
|
Intermedio
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 251
|
Quote:
Originariamente inviata da andrea0
Io penso che sia per lo più un mito quello della tristezza consapevole dovuta ad un alta intelligenza, non vengono mai elencati tutti gli infiniti vantaggi che ne puoi trarre. E' stato fatto uno studio sulla questione, dove c'era scritto che il miglior livello di QI per essere felici mi pare fosse il 127 o 133, comunque in quella fascia. Dopo quel livello la felicità diminuiva drasticamente dati i deficit di comunicazione nel parlare con gente molto inferiore a te intellettivamente.
|
Personalmente non so quale sia il livello minimo per essere "felici" (che poi significa tutto e niente), non so nemmeno se ce ne sia uno, mi baso molto più umilmente sulla mia esperienza ma anche su ciò che vedo.
In ambiente lavorativo e non, di solito i più "scemi" sono quelli che si pongono meno problemi: non hanno l'ansia di raggiungere un risultato, non sono preoccupati da scadenze e pressioni, non gliene importa nulla di sbagliare e magari essere cazziati... è come se fossero inconsapevoli di qualsiasi cosa.
Vivono nel loro limbo in cui come va va.
Al contrario, quelli come me sono sempre quelli che si fanno prendere dall'ansia quando hanno scadenze ravvicinate, hanno il terrore di sbagliare, non accettano la sconfitta, avvertono la pressione e la soffrono.
Adesso ho fatto un esempio principalmente basato sul mondo del lavoro, ma pure nella vita funziona così.
- Ansia per il futuro contrapposta a gente che appena ha 10 euro in tasca se li va a giocare alle macchinette;
- Sfiducia nell'umanità dovuta a 2 anni di no-vax, negazionisti e adesso putiniani e imbecilli vari, contrapposta a gente il cui unico problema è chi viene eliminato dall'Isola dei famosi;
E così via...
|
|
18-05-2022, 12:58
|
#15
|
Esperto
Qui dal: Aug 2019
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,210
|
Intelligenza è quanto si è permeabili all'apprendimento/comprensione di una certa cosa/ambito/settore. Se io ci metto 2 ore per capire una cosa e l'altro ci mette 10 minuti (a parità di conoscenze pregresse, di livello di attenzione e di livello di insegnamento - abbiamo studiato sullo stesso libro o ascoltato la stessa spiegazione), sarà l'altro ad essere più intelligente, più portato per quella disciplina/materia/argomento.
Le eventuali componenti aggiuntive che una persona possiede (si parlava per esempio di empatia) non inficiano sul discorso fatto sopra. Si è più o meno predisposti a capire qualcosa in base alla propria natura. L'intelligenza è una cosa che si ha per natura, la conoscenza è una cosa che si sviluppa tramite l'intelligenza (che è uno strumento per conoscere). Chi non ha mai frequentato la scuola può essere più intelligente di chi ci è andato, sarà magari più ignorante perché non ha avuto modo (o ha avuto meno modo) di conoscere.
L'empatia per esempio può essere sviluppata leggendo tanti libri, vedendo tanti film, o avendo molti rapporti sociali. Se uno non legge niente, non vede niente, non parla con nessuno avrà meno occasioni di svilupparla, ma potrebbe comunque essere predisposto ad averla.
L'intelligenza emotiva sarà meno quantificabile rispetto ad altre perché una persona potrebbe stare male per un motivo così come un altro. Se non si conosce tutto di quella persona (e ogni persona è fatta a modo suo) è difficile poter capire con esattezza perché sta male, le nostre saranno al massimo ipotesi, ma già il fatto che vengano in mente certe ipotesi è sintomo di intelligenza.
Una persona che non ha troppe ansie/paure può significare che è più sicura di sé, può significare che non ha la fs, o che ha capito che è inutile preoccuparsi troppo per certe cose e si è messo l'anima in pace. Una persona che si fa meno crucci sulle opinioni sbagliate (giudicate tali) che gli altri hanno può significare che ha imparato ad essere più tollerante, ha imparato che è inutile farsi il sangue amaro, o che la realtà è più sfumata di quello che si pensa (le opinioni "giuste" possono non essere completamente giuste e quelle "sbagliate" possono non essere completamente sbagliate). Chi è più infelice, in pratica, non è detto che sia più intelligente.
|
|
18-05-2022, 15:20
|
#16
|
Esperto
Qui dal: Feb 2022
Ubicazione: Tomobiki
Messaggi: 1,011
|
Quote:
Originariamente inviata da Sintra
Una persona che non ha troppe ansie/paure può significare che è più sicura di sé, può significare che non ha la fs, o che ha capito che è inutile preoccuparsi troppo per certe cose e si è messo l'anima in pace. Una persona che si fa meno crucci sulle opinioni sbagliate (giudicate tali) che gli altri hanno può significare che ha imparato ad essere più tollerante, ha imparato che è inutile farsi il sangue amaro, o che la realtà è più sfumata di quello che si pensa (le opinioni "giuste" possono non essere completamente giuste e quelle "sbagliate" possono non essere completamente sbagliate). Chi è più infelice, in pratica, non è detto che sia più intelligente.
|
Le persone meno intelligenti non riconoscono neanche i problemi, quelle mediamente intelligenti ne sono consapevoli, non riescono a risolverli e ci soffrono, mentre le persone più intelligenti riescono a superarli (o sono in grado di conviverci) e stanno meglio.
|
|
18-05-2022, 18:04
|
#17
|
Esperto
Qui dal: Aug 2019
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,210
|
Quote:
Originariamente inviata da Levin
Le persone meno intelligenti non riconoscono neanche i problemi, quelle mediamente intelligenti ne sono consapevoli, non riescono a risolverli e ci soffrono, mentre le persone più intelligenti riescono a superarli (o sono in grado di conviverci) e stanno meglio.
|
Ci sono anche magari le persone meno intelligenti che non riconoscono i problemi, nel senso che non sono in grado di identificare la causa della loro sofferenza, però soffrono comunque.
|
|
|
|