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13-10-2013, 01:29
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#1
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Avanzato
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 347
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Ultima modifica di Savius; 16-05-2020 a 23:00.
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13-10-2013, 09:38
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#2
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Banned
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,754
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il bello è che si può essere tutto questo...
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13-10-2013, 10:04
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,643
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Quote:
Originariamente inviata da pesco
il bello è che si può essere tutto questo...
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occhio che i medici rientrano nelle personalità sociopatiche, narcisistiche e sadiche
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13-10-2013, 10:35
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Questo post è un'atra mazzata al mio morale dato che nonostante passi buona parte della giornata nel mondo di Platone non sono diventato né filosofo, né intellettuale
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13-10-2013, 10:42
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,195
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Quote:
Originariamente inviata da Savius
Quasi tutti i grandi pensatori del passato hanno avuto problematiche sociali e anche oggi di solito chi diventa filosofo o intellettuale ( o psicanalista ) è di solito tendenzialmente introverso/timido : sembra che in parte tutto l'impegno che ci mette serve a compulsare qualcosa che non c'è o non va in ambito sociale .
Forse c'è una qualche correlazione tra sociofobia , introversione e filosofia/intellettualità . Una caratteristica dei sociofobici/introversi è che essi ssono spesso assorti ( o sembrano ) nel proprio mondo e nei propri pensieri , e si dice scherzando che vivano nelle " nuvole " , in realtà " vivono " nel mondo delle idee descritto da Platone , come i filosofi .
Mentre l'arte è più consona ai bipolari e certi introversi , la filosofia e l'intellettualità sono più adatte ad ansiosi/sociofobici , mentre dall'altra parte la matematica è più adatta a schizofrenici e autistici , l'economia e la finanza a sociopatici , narcisisti e megalomani , la politica a sociopatici , narcisisti e paranoici ( visto che si deve saper mentire , manipolare , trovare capri espiatori ed essere il più possibile insensibili ) e così via .
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Ma tu fai degli studi particolari per iniziare i tuoi topic? Dire che "Quasi tutti i grandi pensatori del passato hanno avuto problematiche sociali" è tutta da dimostrare! Al contrario, i grandi pensatori o filosofi sono sempre stati immersi nella loro realtà, erano socialissimi ed ecco perché sono stati tramandati fino a noi!
Anche sul prosieguo del tuo post, sono allibito... dare dello schizofrenico ai laureati in matematica è tutto dire!!!
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13-10-2013, 11:18
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 913
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Quote:
Originariamente inviata da Lino_57
Ma tu fai degli studi particolari per iniziare i tuoi topic? Dire che "Quasi tutti i grandi pensatori del passato hanno avuto problematiche sociali" è tutta da dimostrare! Al contrario, i grandi pensatori o filosofi sono sempre stati immersi nella loro realtà, erano socialissimi ed ecco perché sono stati tramandati fino a noi!
Anche sul prosieguo del tuo post, sono allibito... dare dello schizofrenico ai laureati in matematica è tutto dire!!!
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In effetti è un po' generalizzato, però non ha del tutto torto. In ogni caso non ha dato dello schizofrenico ai laureati in matematica, ha solo espresso il concetto che certi schemi di pensiero favoriscano la cognizione di materie scentifiche, dove l'impegno e dedizione individuale prevale, rispetto a materie per così dire più "sociali", dove l'interazione con altri è fondamentale.
E poi tra laureato in matematica e matematico c'è una bella differenza.
Se posso permettermi anche gli ingegneri hanno spesso personalità introverse e asociali.
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13-10-2013, 11:22
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,958
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Quote:
Originariamente inviata da Lino_57
Ma tu fai degli studi particolari per iniziare i tuoi topic?
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Ho l'impressione che cerchi di convincersi che l'introversione sia di per sé qualcosa di elevante, come l'epilessia, ippocraticamente, era morbus sacer, malattia degli dèi.
Ringraziamo Jung.
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13-10-2013, 12:29
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#8
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Avanzato
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 347
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Quote:
Originariamente inviata da Lino_57
Ma tu fai degli studi particolari per iniziare i tuoi topic? Dire che "Quasi tutti i grandi pensatori del passato hanno avuto problematiche sociali" è tutta da dimostrare! Al contrario, i grandi pensatori o filosofi sono sempre stati immersi nella loro realtà, erano socialissimi ed ecco perché sono stati tramandati fino a noi!
Anche sul prosieguo del tuo post, sono allibito... dare dello schizofrenico ai laureati in matematica è tutto dire!!!
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Guarda che il topic è in parte provocatorio , però parte da constatazioni reali . Che i grandi pensatori del passato erano talmente immersi nella loro realtà sociale ( intesa come " vita sociale mondana " ) ne dubito assai ( probabilmente lo erano Hegel e pochi altri ) ma già ad es Schopenehuer , Nietzsche , Freud , Jung , Marx , Darwin ( era introverso e ossessivo/compulsivo ) Tolstoj , Kierkegaard , Heidegger e così via , no : è vero che erano immersi in un modo o nell'altro nella loro realtà cultuale e spesso politica e in questo erano socialissimi , ma se non sarebbero diventati quel che sono dubito che sarebbero stati diversi da dei sociofobici/introversi comuni .
Non ho dato dello schizofrenico ai laureati in matematica , ma detto più o meno provocatoriamente che la materia più adatta per gli schizofrenici sarebbe quella , e di esempi storici abbiamo John Nash .... comunque una volta un mio prof di matematica disse che un pò tutti i prof di matematica e i matematici , tra il serio e il faceto , invecchiando " impazziscono " ...
Che poi scherzando scherzando la sindrome del Savant ( che è correlata a quella Aspenger ) pressupone una certa genialità matematica .
Comunque il pensiero schizofrenico è più vicino a quello matematico per vari motivi : entrambi vivono nel mondo dei numeri ( o per fare gli ignorantoni di figure geometriche che essi vedono nella propria testa ma affermano essere reali e alla base del nostro mondo ) che sarebbe per loro l'unica realtà esistente , di solito hanno una vita sociale che contraddice le loro inclinazioni matematiche .
Mentre di solito l'intellettualoide è sommerso nella propria conoscenza e ricerca della verità anche nella vita di tutti i giorni , il matematico trova naturale una certa dissociazione : quando c'è da studiare , insegnare matematica diventa rigido e insensibile , concentrato totalmente sul " mondo dei numeri " , quando è in ballo la vita di tutti i giorni diventa un'altra persona completamente immerso nella vita sociale e di solito interessato a cose poco matematiche e irrazionali come l'amore ...
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13-10-2013, 12:33
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#9
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Avanzato
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 347
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Originariamente inviata da Novelist
In effetti è un po' generalizzato, però non ha del tutto torto. In ogni caso non ha dato dello schizofrenico ai laureati in matematica, ha solo espresso il concetto che certi schemi di pensiero favoriscano la cognizione di materie scentifiche, dove l'impegno e dedizione individuale prevale, rispetto a materie per così dire più "sociali", dove l'interazione con altri è fondamentale.
E poi tra laureato in matematica e matematico c'è una bella differenza.
Se posso permettermi anche gli ingegneri hanno spesso personalità introverse e asociali.
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Esatto , hai capito bene ciò che intendevo dire .
Per quanto riguarda gli ingegneri per quelli che conosco ( prof di matematica ) o amici e conoscenti studenti di ingegneria , non c'è n'è manco uno che sia introverso . Credo che il disturbo di dissociazione o meglio ancora quello della doppia identità sia il più correlato ad essi : così seri e scientificamente assorti durante il loro lavoro o i loro studi , così al contrario spensierati e immersi nella vita sociale quando non c'è il lavoro e lo studio ...
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13-10-2013, 12:57
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#10
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Avanzato
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 347
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Quote:
Originariamente inviata da ciarliera
occhio che i medici rientrano nelle personalità sociopatiche, narcisistiche e sadiche
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Ahah , vero . Per essere medici devi essere di certo poco emotivo , un pò insensibile , un pò manipolatore ( per rassicurare pazienti o parenti di chi sta male ) , devi avere un pò di deficit di empatia , un grande carisma e un grande ego , e non ti deve fare schifo il sangue e i corpi umani : tutto sommato nei casi estremi vanno bene anche i necrofili ( che di per sè sarebbero portati a fare i becchini .... )
alla Carl Tanzler ... .
Che poi se devi compiere esperimenti sugli animali se sei sociopatico ti sembrerà la cosa più naturale al mondo , infatti tutti i sociopatici di un certo livello da bambini e adolescenti facevano esperimenti ( torture ) sugli animali , a loro dire per questioni di conoscenza ... se da grandi continueranno con questa perversione , diventeranno " efficienti vivisettori " usando le stesse argomentazioni però con la piccola differenza che verranno pagati un bel pò per farlo .
Essere sociopatici a quanto pare è indispensabile anche per essere buoni soldati e un tempo per essere psichiatri e direttori di manicomi .
Oltre a Lombroso , i 2 inventori dell'elettroshock che ripresero una tecnica usata nel mattatoio , lo erano sicuramente : se non proprio sociopatici almeno molto sadici lo erano
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13-10-2013, 13:44
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,817
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Io sono quasi convinto che il collegamento intelligenza/genio - sociofobia sia semplicemente qualcosa che ci diciamo per consolarci.
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13-10-2013, 14:48
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,518
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semplicemente l'introverso passa più tempo a analizzare macchinare assemblare comprendere le cose nel loro profondo
in tal modo ha una visione delle cose un tantino meno superficiale
senza generalizzare
tutto qua
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13-10-2013, 16:23
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#13
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Ubicazione: Antimatter
Messaggi: 1,542
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Quote:
Originariamente inviata da Novelist
Se posso permettermi anche gli ingegneri hanno spesso personalità introverse e asociali.
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Eccomi, ho sempre preferito i numeri concreti alle materie letterarie
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