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Vecchio 18-01-2011, 02:27   #1
Esperto
 

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Ultima modifica di awasted; 08-02-2011 a 03:43.
Vecchio 18-01-2011, 03:03   #2
Paz
Esperto
L'avatar di Paz
 

Farneticazioni per farneticazioni, un telefilm diceva...Ho passato l'intera vita ad aver paura. Paura di non essere pronto, di non essere giusto, di non essere chi dovrei essere. E dove mi ha portato?

Chissà se siamo più noi ad aver paura degli eventi o gli eventi a non esser pronti per i nostri pensieri....alla fine è il caos il nostro ordine e gli eventi il nostro disordine.
Ancora mi chiedo perchè le cose debbano accadere. Siamo così buffi nell'istante immediatamente prima quando preghiamo che non accadano e così irriconoscibili l'attimo dopo. Chissà, loro dicevano che era il Fato ad essere supremo, a me sembra che il Tempo gli faccia un baffo.
Ma tanto sono solo farneticazioni.
Vecchio 18-01-2011, 08:24   #3
Esperto
L'avatar di barclay
 

Penso che la tua storia, riassuma due delle massime che ho inserito nella mia firma: per quanto ti sforzi di “pensare positivo” le cose andranno male comunque e tutte le tue paranoie si riveleranno giustificate.

P.S. — Alla fine di post come questo non so mai che faccina mettere perché questo genere di osservazioni sono divertenti solo finché non ti rendi conto che sono frutto della tua esperienza.
Vecchio 18-01-2011, 08:32   #4
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da awasted Visualizza il messaggio
....e oggi ho l'influenza.
d'oh!
hahahha, si vede che hai la febbre
Vecchio 18-01-2011, 11:06   #5
Esperto
L'avatar di Labocania
 

Complimenti per lo stile e la lucidità della scrittura .
Quote:
gli eventi al contrario possono influenzare i pensieri...
gli eventi sono frutto del caso.. del caos, dell'entropia, di minuscole e imprevedibili concatenazioni di causa-effetto..
i pensieri invece? in parte non sono anche aleatori? interazioni caotiche tra neuroni... boh.. chi lo sa.. (nel mio caso sicuramente >_>)
E sì noi non abbiamo alcuna influenza sugli eventi, solo che - a volte - conviene convincersi del contrario, ma i paraocchi offerti con prodigalità dalla nostra parte ottimistica e dall'ottimismo stolido che pervade l'ambiente circostante alla lunga si rivelano per quello che sono: strumenti dell'illusione che si dissolvono in un istante, al primo bagliore di lucidità che penetra la nostra mente.

Quote:
o: e se invece andasse bene? è semplice, cerca solo di essere allegra e sicura di te, e tutto verrà di conseguenza, sarà piacevole, vedrai
p: ah-ha. oh e poi non riuscirai a tenere il tempo ti distrarrai perchè sarai troppo intenta a odiarti e paranoizzare su cosa avresti potuto dire e per l'imbarazzo visto che ci sarà sicuramente qualcuno che non conosci di conseguenza ti odierai ancora di più e sarai ancora meno concentrata e..
Processi mentali che ben conosco...
Vecchio 18-01-2011, 12:41   #6
Esperto
L'avatar di Woland12
 

Quote:
Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Complimenti per lo stile e la lucidità della scrittura .
Davvero, Awasted sei stata veramente piacevole da leggere, con il dialogo ottimismo VS pessimismo poi...
Vecchio 18-01-2011, 12:48   #7
Esperto
L'avatar di Labocania
 

Già, questi sono i topic che meritano 100 e passa commenti non banali, perché la questione della lotta tra le ragioni del pessimismo e le rassicurazioni della parte ottimista sono trattate in maniera non banale.
Il motto"L'ottimismo è il profumo della vita" qua non può trovare albergo.
Vecchio 18-01-2011, 12:59   #8
Intermedio
L'avatar di AmyLee
 

Il pensare positivo non serve a far andar bene le cose. Io lo uso per essere preparata ad affrontare quel che succederà, in modo che se anche andrà male non mi sentirò una fallita perchè saprò riconoscere che non è dipeso da me.
Dalla discussione tra il tuo Ottimismo e il Pessimismo direi che il pessimismo aveva argomentazioni migliori.. Però avevano torto entrambi: nè il pessimismo nè l'ottimismo potevano sapere cosa sarebbe successo. Se decidi di aspettarti qualcosa in negativo, già parti male. Se decidi di aspettarti qualcosa in positivo... è possibile che resterai delusa! In questi casi, io do ascolto solo alla Ragione: non posso sapere se andrà bene o andrà male, ma per me è già un successo aver deciso di farlo, andando incontro alle conseguenze con la capacità di accettarle, negative o positive che siano.
Vecchio 18-01-2011, 15:10   #9
Esperto
L'avatar di uffolo
 

Ti rispondo quando torno dal lavoro, hai aperto un topic interessante.
Vecchio 18-01-2011, 22:09   #10
Esperto
L'avatar di uffolo
 

Sul fatto che i pensieri non incidano sugli eventi diciamo che se ne potrebbe discutere largamente.
L'esempio fatto dimostra decisamente il contrario tuttavia, ovvero il pensiero auto sabotante caratterizza totalmente l'uscita, e questo ovviamente non è pensare positivo.
Il pensare positivo fine a se stesso io lo concepisco poco, ma in teoria potrebbe funzionare se prendiamo come esempio una persona altamente immaginativa e non abituata ad affidarsi alla razionalità.
Infatti se io dovessi andare a cena, o a pranzo con qualche collega, ho diverse strade difronte a me, sintetizziamone due:

1) devo essere brillante, piacevole, un guascone, gli altri mi devono apprezzare e lodare, non voglio essere un outsider , ma devo, devo, devo devo.....etc...tutto il mio approccio, i miei schemi di valutazione degli altri, della serata e di me stesso si basano su tali principi...non sei così? Allora vali zero, o poco se ti va bene, non sarai mai rispettato e preso in considerazione... e anche se succedesse di fare una simpatica battuta sarebbe il caso, la fortuna ad averla prodotta.... in questo caso uno sforzo positivo nell'andare viene continuamente boicottato da me stesso.

2) Vado alla cena e mi dico "ricordati come stai, ricordati da dove sei partito, ricordati che non riuscivi a fare niente e ora, con mille difficoltà, hai deciso di provare...questo è positivo, cerca di esserne contento"... una frase logica, giusta chi può dire il contrario?
E inoltre..."chi stabilisce che devo passare per simpatico e brillante, per compagnone e tutto altro...ma soprattutto perchè gli altri vi riescono e io no? Che sia io stesso a pormi così sotto pressione da autoboicottarmi? Quanto influisce sulla mia spontaneità questa sentenza che mi sto imponendo? Se non sentissi l'esigenza di dover dire "la cosa giusta nel momento giusto" cosa mi potrebbe mai impedire di dire una cazzata o di far uscire quello che mi passa per la testa? Se non avessi in me il giudizio che sancisce che ciò che dico è qualcosa che mi fa passare per ridicolo cosa mi impedirebbe di dire quello che voglio, e cosa mi impedirebbe anche di vivere serenamente una scena in cui dico una stronzata non apprezzata ridendoci sopra?".

La differenza tra le due scene è che la prima è soggetta a parametri di valutazione fortemente esigenti, sentenze di vita o morte vere e proprie, la seconda invece è sicuramente più sana, scevra da cappi mentali e da sirene che squillano allarmi compulsivi, ed è proprio questa seconda situazione che porta a creare quel terreno in cui mettere i mattoncini, quei piccoli mattoncini che ti fanno fare un passo alla volta per rialzare l'autostima, per aiutarti soprattutto a prendere consapevolezza che il più grande scoglio, è dentro di noi.

Il più grande sì, ovviamente non è l'unico.
La società è quella che è, egoista, drogata di apparenza e di valori effimeri, il debole non è molto compreso, il modello vincente è spinto all'inverosimile e tutto il resto è invisibile, non vale.....questo non si può cambiare, questi eventi non si possono cambiare forse...ma è il come noi ci interfacciamo ad essi che può cambiare, dando un peso, un valore a certe situazioni, capendo che siamo noi a decidere come vivere un evento, che sia bello o brutto, siamo solo ed unicamente NOI a deciderlo, o almeno a poterlo decidere, la differenza tra questi due concetti è data da quanto uno è consapevole di se stesso e di cosa gli gira dentro.

Ultima modifica di uffolo; 18-01-2011 a 22:15.
Vecchio 18-01-2011, 22:38   #11
Paz
Esperto
L'avatar di Paz
 

Quote:
Originariamente inviata da awasted Visualizza il messaggio
le tue parole mi han colpito.. anche se.. forse non le ho capite del tutto ..
p.s. per curiosità, a quale telefilm ti riferisci?
Non ti preoccupare affatto, nemmeno io mi capisco a volte. Considerando che poi ero in piena fase delirante...
PS: A Six Feet Under, l'unico telefilm che non mi ha mai annoiato
Vecchio 19-01-2011, 22:30   #12
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Se ti può divertire, ecco una farneticazione che avevo scritto mooolto tempo fa, e salvato in un file di testo. Penso che non sia fuori tema qui...

Quote:
[NO QUOTE, Please]

A volte la vita mi sembra semplicemente un fottuto labirinto pieno di trappole.
Stai nella tua cameretta al buio, e tutto va bene.
Provi ad uscire e a muoverti nel mondo, ed ecco che incappi in una tagliola o ti perdi nei meandri di un vicolo senza uscita del labirinto.
Come è fottutamente complicata la vita! Soltanto il voler fare una cosa, nel mondo "adulto" a cui ormai senza dèroghe dovrei appartenere, comporta tutta una serie interminabile di atti burocratici, di relazioni complicate, di scadenze. Odio le scadenze: sono un uomo fondamentalmente privo del senso del tempo; non so se questo sia dovuto al mio passato "isolamento" o se ne sia una concausa...
E poi ci sono le interazioni sociali. C'è tutto un linguaggio da performare di fronte all'Altro, e chi non conosce questa lingua o la biascica a malapena viene sempre un po' escluso. O guardato con sufficienza. E bisogna farsi valere: ché, se non ti fai valere, spesso ti fottono. Beh, ma anche se non rispetti le scadenze di solito sei fottuto. E anche se non ti ricordi quell'insieme di piccole cazzatine tue che ti devi gestire, ti fottono. Anzi, peggio: ti fotti per conto tuo. Per esempio ho dimenticato di fare una cosa oggi, e ho perso 20 euro per questo. Ma era solo un esempio a caso. Devi stare all'erta. Essere sveglio. Darti da fare. Errare è umano ma perseverare è diabolico. Bene: allora io devo sicuramente avere qualcosa di diabolico che mi scorre nelle vene - o nel cervello.
E poi ci sono le cricche. Nel lavoro, nel sociale, nell'organizzazione delle cose, nella spartizione delle cose. Nessuno, che conti, lo dice che esistono le cricche; certo, qualche "perdente" invidioso e mediocre griderà che ci sono le cricche cattive, e che lui ne è escluso. Ma si sbaglia: non ci sono solo le cricche cattive, ci sono anche le cricche buone, e le cricche metà-e-metà. O sei dentro o sei fuori. O sei in o sei out. Lui magari è out perché è mediocre o perché la cricca in questione era veramente "cattiva", ma il punto inquietante è che tu puoi essere escluso da una cricca "buonissima" semplicemente perché non sai comunicare. O non sai sorridere. O non capisci i tempi, o i ruoli, o non sai cosa dire, o hai fatto un errore. O peggio non ti rendi nemmeno conto che quella era una cricca e pensi che tutto sia aperto a tutti.
E c'è la seduzione. Certo, ti può andar bene una volta, per caso. Ma anche no. E anche lì tutto un linguaggio esoterico che non si lascia capire. Se sei una donna, probabilmente avrai gente attorno, ma non riesci a capire se ci stanno provando solo per fotterti (qui in senso letterale) o per un interesse emotivo sincero; e poi "devi" competere, e ci sono un sacco di ferrari e di lamborghini che partecipano alla corsa, e tu sei lucida abbastanza? La carrozzeria è a posto? Ma già così ti va alla grande. Se sei un maschio invece, sono dolori. Infatti alla corsa forse non puoi nemmeno partecipare. Dici una parola col tono di voce fuori posto, ti mostri debole, bisognoso, insicuro? Sei fottuto. Out. Non vieni considerato. O peggio non ti rendi nemmeno conto che sei stato scartato ancora prima dell'inizio del gioco. Vaffanculo.
E poi c'è l'aspetto esteriore. Intendo, l'aspetto fisico e tutto ciò che è "fuori". Guardo la gente per strada: a volte provo un misto di meraviglia e nausea: come fanno ad essere tutti così "a posto"?? Così "giusti", così "ok"; col vestito "giusto" (no, non dico di moda: dico che esprime una personalità, che sia stereotipata o meno), col piglio "giusto"; i ragazzi sono alti, con spalle larghe, viso da uomo (cioè: mica neotenici che dimostrano 10 anni in meno), mandibolone, palestra. Quelli bassi, noto, per compensare sovente esprimono un eccesso di virilità nei modi, o nel vestiario, o nell'eloquio. Le adolescenti sono tutte carine (ma quelle brutte le hanno tutte murate vive in cantina??) e troppo sicure di sé, tutte bionde, tutte vestite uguali. Salvatemi.
[...]
Vecchio 25-01-2011, 16:26   #13
Banned
 

Piacevole lettura il post di Awasted, umorismo nero ma tristemente realistico nel post di Who_by_fire.

Per il resto quoto uffolo, la sua strategia è quella che cerco di seguire da un po' di tempo a questa parte, con risultati altalenanti.
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