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Vecchio 19-07-2014, 02:53   #1
Intermedio
L'avatar di Esqui
 

Ciao a tutti!

E' da qualche anno che sono molto affascinato dal mondo della psicologia, soprattutto da quando ho iniziato a conoscermi meglio e a scoprire quanto sia complicata e diversa la mente umana. Non ho mai trovato "il coraggio" di approfondire e adesso ero un po' tentato. Il problema è che non so proprio da dove iniziare! Mi piacerebbe molto approfondire quelle tematiche psicologiche che determinano soprattutto il comportamento, lo stato ansioso, e tutte quelle patologie causate da determinati fattori. Qualcuno può consigliarmi come iniziare e da dove? Magari potrebbe essere utile anche per me stesso e per i miei problemi ansiosi
Vecchio 19-07-2014, 04:36   #2
Banned
 

può essere utile farsi una idea di cosa studiano al primo anno gli studenti di psicologia...


http://www.psicologia.unito.it/corsi/corsi.pdf

ci sono i link ai programmi dei corsi con i testi consigliati
Vecchio 19-07-2014, 04:44   #3
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fai anche un salto sul sito del consorzio nettuno, trovi un elenco di videolezioni di varie università...
Vecchio 19-07-2014, 09:34   #4
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Per iniziare potresti leggerti questi power point leggeri:
Comportamento

Stati ansiosi

Ultima modifica di Weltschmerz; 19-07-2014 a 09:37.
Vecchio 19-07-2014, 09:51   #5
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inizia da te stesso. quale comportamento o stato di te stesso vorresti spiegare.
se non intendi farlo come proffessione perche fermarsi su argomenti che non ti riguardano tanto . ci sono un sacco di articoli anche su internet. un tempo ero appassionata anche io ma poi ho smesso perche ho avuto l'impressione che sono solo parole ( non sempre azzecchate e non ofrono soluzioni agli introversi)
Vecchio 19-07-2014, 10:05   #6
Esperto
L'avatar di linea77
 

Dipende, io ho iniziato leggendo i libri di freud, e da li le cose sono andate da sole
Vecchio 19-07-2014, 10:16   #7
Banned
 

A me mi hanno molto affascinata le teorie Carl gustav joung in particolare i tipi psicologici. Ora ho l'abitudine di inquadrare la gente che incontro in un tipo psicologico e mi viene più facile capirla. Viene più facile capire anche me
Vecchio 19-07-2014, 10:25   #8
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Io ho iniziato così e mi sono rovinato 15 anni buoni di vita; il mio terapeuta mi impose di buttare al cesso tutti i libri perché non avevo la chiave di lettura corretta per contestualizzarli, e a posteriori fece bene a dirmelo e feci bene io a farlo. Già con i normali testi di medicina si sviluppa facilmente l'ipocondria ("oddio, anche questa malattia ce l'ho") ed è una scienza relativamente esatta.

Figurati un campo in cui non si può trovare un nesso di causa-effetto tra gli eventi esterni e quelli mentali, non c'è l'esperimento col gruppo di controllo e il doppio cieco, eccetera. Parlo di non tutta la psicologia, ovviamente. In quei suoi rami a confine con la neurolgia e le scienze sociali si può applicare il metodo scientifico. La psicologia come la si intende nel senso comune è una piccola parte della psicologia.

Insomma vado controcorrente: se si è sicuri di contestualizzare quello che si legge passi... a nessuno deve essere negato coltivare le letture che interessano. Ma se si pensa che siano ottimi metodi per capire meglio sé stessi, a mio parere può accadere di precipitare in una specie di ipocondria e si finisce di riconoscersi quasi in ogni patologia o disturbo mentale, peggiorando le cose.
Vecchio 19-07-2014, 11:11   #9
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Ma se si pensa che siano ottimi metodi per capire meglio sé stessi, a mio parere può accadere di precipitare in una specie di ipocondria e si finisce di riconoscersi quasi in ogni patologia o disturbo mentale, peggiorando le cose.
Non lo escluderei per tutti.
Informarmi mi ha aiutato a non sentirmi in colpa per ciò che sono e avevo dei dubbi finché non me l'ha confermato la psicologa (e delle diagnosi precedenti).
Vecchio 19-07-2014, 11:25   #10
Banned
 

Proprio perché le menti umane hanno una natura estremamente variegata, io credo, personalmente, che sia meglio non avere un approccio investigativo verso la sua fenomenologia primigenia; è da prediligere una lenta raccolta dati che non ambisca alla formulazione di una teoria universale.

Ogni giorno si imparano parecchie cose su di sé e sugli altri; ogni teoria universale viene quotidianamente fatta vacillare finché non viene annientata dalla molteplicità dei dati.

Ad esempio, in principio, potrei attribuire una vasta porzione del mio essere al mio disturbo ossessivo compulsivo.
Tuttavia ho conosciuto poco fa una ragazza, mia amica, che ne è affetta e confrontandomi con lei ho dovuto scartare l'ipotesi che parecchie cose che credevo dovute a questo disturbo potessero esserlo.

Ultima modifica di Iacopo; 19-07-2014 a 11:27.
Vecchio 19-07-2014, 11:57   #11
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Io ho iniziato così e mi sono rovinato 15 anni buoni di vita; il mio terapeuta mi impose di buttare al cesso tutti i libri perché non avevo la chiave di lettura corretta per contestualizzarli, e a posteriori fece bene a dirmelo e feci bene io a farlo. Già con i normali testi di medicina si sviluppa facilmente l'ipocondria ("oddio, anche questa malattia ce l'ho") ed è una scienza relativamente esatta.

Figurati un campo in cui non si può trovare un nesso di causa-effetto tra gli eventi esterni e quelli mentali, non c'è l'esperimento col gruppo di controllo e il doppio cieco, eccetera. Parlo di non tutta la psicologia, ovviamente. In quei suoi rami a confine con la neurolgia e le scienze sociali si può applicare il metodo scientifico. La psicologia come la si intende nel senso comune è una piccola parte della psicologia.

Insomma vado controcorrente: se si è sicuri di contestualizzare quello che si legge passi... a nessuno deve essere negato coltivare le letture che interessano. Ma se si pensa che siano ottimi metodi per capire meglio sé stessi, a mio parere può accadere di precipitare in una specie di ipocondria e si finisce di riconoscersi quasi in ogni patologia o disturbo mentale, peggiorando le cose.

Io penso che noi siamo i primi medici, avvocati, psicologi di noi stessi, è nostro dovere informarci, studiare, apprendere il più possibile per non essere poi vittime di persone incompetenti. Io sono rimasta sconcertata perchè l'altro giorno parlando con un'amica di mia sorella quella se ne esce dicendo mi fa male qui (toccandosi il petto) sarà il colon? (è vero che alcune volte i dolori colici si irradiano nella zona epigastrica e addirittura al torace ma lei intendeva proprio indicare il colon toccandosi il torace). Non nasciamo tutti "imparati" ma come si fa a vivere non sapendo che il colon è nell'addome e non nel torace? Mi sembra una cosa assurda...
Fossimo durante nel medioevo potrei anche capirlo, ma oggi c'è internet ecc, anche solo la curiosità di sapere...
SE questa un domani avrà una cosa seria come una appendicite sul punto di diventare peritonite non se ne accorgerà subito e magari arriverà in ospedale troppo tardi. Se uno ha un problema legale deve aspettare l'avvocato per informarsi su quello che va incontro e alla possibili soluzioni del problema? Non penso. Certo gli serve l'avvocato ma ha il dovere di informarsi, come al paziente serve il medico o lo psicologo ma ha comunque il dovere di informarsi.
Vecchio 19-07-2014, 11:58   #12
Esperto
L'avatar di Biomotivato
 

Pokony ha ragione, la psicologia e' una scienza (?) Un po' campata per aria, si analizzano i fenomeni secondo il metodo baconiano (osservo il fenomeno e lo descrivo) che popperiano (faccio una ipotesi che spiega e faccio l'esperimento).

Ovvio non vale per tutta la psicologia, ma per buona parte. Al massimo puoi capire che dopo un certo trauma si scatena la reazione ma non puoi sapere esattamente come si sviluppa il trauma (cosa comunicano neuroni, cosa avviene tra i trasmettitori, ormoni, sinapsi e cazzi vari) al conttario di molte altre scienze che vantano il fatto di essere molto piu' approfondite, come la biologia

Detto questo, sono un appassionato di psicologia mi ha sempre affascinato
Io proprio qualche giorno fa ho comprato un libro di psicologia generale da un mio amico. Ti consiglio di iniziare cosi, magafi comprati quei libri che vendono con i licei pedagogici che danno una buona base per cominciare a studiarla poi potrai tranquillamente approfondire con altri libri

Se stai leggendo o hai letto freud, ricordati che e' di cento anni fa! Quindi tuttimi suoi scritti non sono prendere come oro colato, vanno tutti criticati e confrontati!

Se ti interessa ti lascio anche un canale youtube di un ragazzo che tratta di psicologia

http://www.youtube.com/user/Acchiappamente

Buona visione!!
Vecchio 19-07-2014, 12:45   #13
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da Stefania90 Visualizza il messaggio
[...] SE questa un domani avrà una cosa seria come una appendicite sul punto di diventare peritonite non se ne accorgerà subito e magari arriverà in ospedale troppo tardi. Se uno ha un problema legale deve aspettare l'avvocato per informarsi su quello che va incontro e alla possibili soluzioni del problema? Non penso. Certo gli serve l'avvocato ma ha il dovere di informarsi, come al paziente serve il medico o lo psicologo ma ha comunque il dovere di informarsi.
Va benissimo, con me sfondi una porta aperta e il mio carattere dispersivo mi ha fatto informare su fin troppe cose. C'è però una differenza tra una questione oggettivamente riscontrabile e quella parte della psicologia che normalmente interessa le persone. Biomotivato lo ha spiegato molto bene, meglio di quanto avrei saputo fare io. Dove sta il colon o capire se c'è una fattispecie per una questione giuridica sono fatti con un alto grado di oggettività. Sul lato medico non è che serve sapere dove sta il colon per capire che se si sta male ci si deve far vedere. Sulle questioni legali, esiste il diritto naturale, ovvero è evidente che se qualcuno ti spara c'è qualcosa che non va. Se si vuol conoscere di più va bene, ma si può vivere anche senza sapere, e fare comunque le cose giuste da fare.

I "fatti" oggetto di quella parte della psicologia di cui parliamo, sono molto nebulosi, non facilmente identificabili e soprattutto toccano quell'organo di senso interno, diciamo così, che è lo stesso che mette dei pesanti filtri ai dati che gli arrivano. Non si possono stabilire fatti oggettivi, bisognerebbe avere gruppi di volontari alla sperimentazione, poter tornare indietro nel tempo, far subire alla stessa persona diversi traumi e vedere come si sviluppa la personalità in casi diversi. Ovviamente non possiamo, ogni caso è unico e non ripetibile. E la mente è quella cosa che seleziona e distorce la percezione del flusso di dati (letture, conferenze, etc.) che ne vorrebbe descrivere e modificare il funzionamento, il tutto senza possibilità di reset e rifare la prova con condizioni diverse.

Il succo è che secondo me troppe volte si rischia di fare il medico di sé stessi andando a casaccio. Io rispetto tutti, quindi se qualcuno mi dice che dalle letture è migliorato, posso solo esserne felice. Quello che dicevo è che esiste invece un rischio molto più alto rispetto a improvvisarsi medici o avvocati, di provocarsi dei danni identificandosi con concetti e patologie che magari non riguardavano la persona, o non la riguardavano nel senso che quella credeva. Ciò detto, ripeto, ben venga informarsi se questo ci aiuta.

ciao!

P
Vecchio 19-07-2014, 12:54   #14
Esperto
L'avatar di anahí
 

Secondo me un bel libro per cominciare potrebbe essere L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks. L'autore è un neurologo, il libro una raccolta dei casi clinici più interessanti: quindi ti potrà dare degli spunti per approfondire gli argomenti che ti incuriosiscono di più.
E' vero che questa è neurologia, non psicologia, però se proprio non sai da dove iniziare questa è una buona base proprio perché si limita ai fatti (e qualche riflessione del neurologo anche, vabbè).

Cominciare da Freud è un po' rischioso perché ti mette di fronte alla tua parte più brutta, e solo a quella. Cioè, le cose buone in realtà sono quelle cattive, mascherate per convenzione sociale. Non so, mi pare che per Freud l'unica redenzione sia seguire il galateo.

Cominciare da Jung è un po' rischioso perché, per quanto profondo il suo pensiero su misticismo e cose varie, se non lo prendi un po' cum grano salis poi rischi di farti conquistare da un modo superstizioso di intenderlo. C'è tutto uno strano movimento un po' New Age di appassionati di paranormale, bambini indaco e magia che si considerano seguaci di Jung.

Ultima modifica di anahí; 19-07-2014 a 12:59.
Vecchio 19-07-2014, 13:02   #15
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Quote:
Originariamente inviata da anahí Visualizza il messaggio
Secondo me un bel libro per cominciare potrebbe essere L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks. L'autore è un neurologo, il libro una raccolta dei casi linici più interessanti: quindi ti potrà dare degli spunti per approfondire gli argomenti che ti incuriosiscono di più.
E' vero che questa è neurologia, non psicologia, però se proprio non sai da dove iniziare questa è una buona base proprio perché si limita ai fatti (e qualche riflessione del neurologo anche, vabbè).

Cominciare da Freud è un po' rischioso perché ti mette di fronte alla tua parte più brutta, e solo a quella. Cioè, le cose buone in realtà sono quelle cattive, mascherate per convenzione sociale. Non so, mi pare che per Freud l'unica redenzione sia seguire il galateo.

Cominciare da Jung è un po' rischioso perché, per quanto profondo il suo pensiero su misticismo e cose varie, se non lo prendi un po' cum grano salis poi rischi di farti conquistare da un modo superstizioso di intenderlo. C'è tutto uno strano movimento un po' New Age di appassionati di paranormale, bambini indaco e magia che si considerano seguaci di Jung.
Il libro di Sacks è molto bello, ce lo avevano anche consigliato per un esame, però appunto non è che sia "psicologia pura". Poi le sue osservazioni non mi avevano particolarmente colpito a dire il vero. Io comunque consiglierei, per rimanere in tema, il manuale di neuropsicologia di Vallar e Papagno, anche se in certi casi non è certo una lettura facile.
Su Freud io invece direi che il suo messaggio sia proprio il contrario del seguire il galateo: il suo scopo terapeutico era infatti proprio quello di rendere il paziente soddisfatto indipendetemente dalle convenzioni sociali. Però Freud al massimo può essere interessante per un "neofita' (che poi capire tutto quello che dice e il suo pensiero è piuttosto complicato) ma non lo consiglierei per avvicinarsi alla disciplina visto che molte sue posizioni adesso sono datate, controverse e non sono tutto oro colato. Per Jung vale la stessa cosa se non peggio, visto che alcune sue teorie erano piuttosto "particolari" e non attendibili (vedasi la sincronicità).

Bo, io consiglierei di cercare slide gratuite da qualche università, o magari comprare qualche testo che si utilizza nei corsi. Evita invece completamente la sezione "psicologia" visto che al 90% sono schifezze fatte per abbindolare.

Ultima modifica di Bluevelvet93; 19-07-2014 a 13:19.
Vecchio 19-07-2014, 13:28   #16
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da Bluevelvet93 Visualizza il messaggio
[...] Evita invece completamente la sezione "psicologia" visto che al 90% sono schifezze fatte per abbindolare.
allora le mie non sono solo impressioni... comunque anche io seguirò i tuoi consigli bibliografici, anche se i miei interessi sono più vicini alle connessioni della materia "psicologia" con la neurofisiologia e cose simili.
Vecchio 19-07-2014, 14:10   #17
Esperto
L'avatar di muttley
 

La psicologia è una disciplina affascinante, peccato che la sua natura di scienza non esatta la renda invisa a persone come WS
Vecchio 19-07-2014, 14:27   #18
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
La psicologia è una disciplina affascinante, peccato che la sua natura di scienza non esatta la renda invisa a persone come WS
chi è WS???
Vecchio 19-07-2014, 14:33   #19
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

Quote:
Originariamente inviata da Iacopo Visualizza il messaggio
Proprio perché le menti umane hanno una natura estremamente variegata, io credo, personalmente, che sia meglio non avere un approccio investigativo verso la sua fenomenologia primigenia; è da prediligere una lenta raccolta dati che non ambisca alla formulazione di una teoria universale.

Ogni giorno si imparano parecchie cose su di sé e sugli altri; ogni teoria universale viene quotidianamente fatta vacillare finché non viene annientata dalla molteplicità dei dati.

Ad esempio, in principio, potrei attribuire una vasta porzione del mio essere al mio disturbo ossessivo compulsivo.
Tuttavia ho conosciuto poco fa una ragazza, mia amica, che ne è affetta e confrontandomi con lei ho dovuto scartare l'ipotesi che parecchie cose che credevo dovute a questo disturbo potessero esserlo.
osservazione molto acuta che dovrebbe essere presa sempre in considerazione. Fossilizzarsi su una sola teoria, o su una sola branchia della conoscenza, è la fine stessa della scienza. E indurrà inevitabilmente all'errore o alla parzialità della conoscenza

Io non saprei dove potresti iniziare in realtà anche perchè non la studio, quoto chi ha detto "vedi cosa studiano il primo anno di psicologia". Ci sono molti approcci alla materia
Vecchio 19-07-2014, 14:57   #20
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Va benissimo, con me sfondi una porta aperta e il mio carattere dispersivo mi ha fatto informare su fin troppe cose. C'è però una differenza tra una questione oggettivamente riscontrabile e quella parte della psicologia che normalmente interessa le persone. Biomotivato lo ha spiegato molto bene, meglio di quanto avrei saputo fare io. Dove sta il colon o capire se c'è una fattispecie per una questione giuridica sono fatti con un alto grado di oggettività. Sul lato medico non è che serve sapere dove sta il colon per capire che se si sta male ci si deve far vedere. Sulle questioni legali, esiste il diritto naturale, ovvero è evidente che se qualcuno ti spara c'è qualcosa che non va. Se si vuol conoscere di più va bene, ma si può vivere anche senza sapere, e fare comunque le cose giuste da fare.

I "fatti" oggetto di quella parte della psicologia di cui parliamo, sono molto nebulosi, non facilmente identificabili e soprattutto toccano quell'organo di senso interno, diciamo così, che è lo stesso che mette dei pesanti filtri ai dati che gli arrivano. Non si possono stabilire fatti oggettivi, bisognerebbe avere gruppi di volontari alla sperimentazione, poter tornare indietro nel tempo, far subire alla stessa persona diversi traumi e vedere come si sviluppa la personalità in casi diversi. Ovviamente non possiamo, ogni caso è unico e non ripetibile. E la mente è quella cosa che seleziona e distorce la percezione del flusso di dati (letture, conferenze, etc.) che ne vorrebbe descrivere e modificare il funzionamento, il tutto senza possibilità di reset e rifare la prova con condizioni diverse.

Il succo è che secondo me troppe volte si rischia di fare il medico di sé stessi andando a casaccio. Io rispetto tutti, quindi se qualcuno mi dice che dalle letture è migliorato, posso solo esserne felice. Quello che dicevo è che esiste invece un rischio molto più alto rispetto a improvvisarsi medici o avvocati, di provocarsi dei danni identificandosi con concetti e patologie che magari non riguardavano la persona, o non la riguardavano nel senso che quella credeva. Ciò detto, ripeto, ben venga informarsi se questo ci aiuta.

ciao!

P
Io penso che se non riusciamo a capirci prima noi da soli nessuno può capirci e aiutarci a pieno perchè non saremo in grado di dare un quadro dettagliato della nostra situazione al medico. Uno psicologo può anche fraintendere, non avere l'empatia tale per capire a fondo il paziente (pur conoscendo a memoria i testi dove ha studiato).
Purtroppo in psicologia e psichiatria chiunque può laurearsi, e spesso chi si specializza in queste professioni non ha il carattere e gli strumenti adatti per svolgerle.
Gli psicologi e gli psichiatri dovrebbero avere un carattere molto empatico e intuitivo proprio perchè la psicologia non è come la medicina, ovvero una materia oggettiva e pratica e non ci si può basare solo sull'esperienza e i fatti oggettivi perchè ogni caso è differente dall'altro.

Io ho avuto delle brutte esperienze con gli psicologi in passato, da adolescente ho frequentato un medico che ha scambiato il mio carattere naturalmente un pò malinconico e introverso per depressione e mi ha prescritto dei farmaci di cui non avevo bisogno (è stato il mio attuale e validissimo psicologo a dirmi che ho ricevuto delle cure sbagliate e non necessarie in passato), ora ho davvero problemi (disturbo bipolare) e questo perchè mi sono totalmente affidata, senza cognizione di causa, a una persona che evidentemente non aveva gli strumenti adatti (empatia, intuitività, intelligenza) per capire cosa avessi davvero.
Se si vuole guarire secondo me bisogna cercare di capire da soli quale è il problema, ed eventualmente poi farci aiutare da qualcuno che ha gli strumenti per farlo.

Io lo faccio sempre, cerco di capire prima da sola quale è il mio problema (anche se si tratta di un problema fisico) e poi vado dal medico/psicologo e cerco con lui di capire se può essere quello che pensavo. Se non mi fido del parere di quel medico/psicologo magari cambio medico, sento più pareri, ecc ma questo lo può fare solo una persona che sa(anche per grandi linee) di cosa sta parlando.
Questo è un consiglio che do a tutti, per non rischiare di finire nelle mani di una persona incompetente prima di tutto siate voi consapevoli del vostro problema, qualunque esso sia, anche se non capite a fondo un'idea generale del problema è bene avercela.
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