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18-05-2012, 02:04
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#1
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Principiante
Qui dal: Jul 2011
Messaggi: 29
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Non ce la faccio più.
Se già diversi anni fa soffrivo perchè mi rendevo conto di essere senza speranze, ora la consapevolezza del mio problema che non mi permetterà mai di trovare una persona che possa darmi l'affetto di cui ho tanto bisogno mi tormenta.
Tutto gira intorno al mio Disturbo Evitante di Personalità ed alla mia forte depressione unita ad un'inettitudine scaturita da questa. Ho una situazione familiare difficile per una situazione di salute precaria dei miei genitori, ho pochissimi "amici", molti dei quali che fanno uso del sottoscritto solo quando ne hanno bisogno e poi lo buttano nel cesso. Ho una fortissima, impellente necessità di essere amato. Come tutti. Una necessità che non sarà mai soddisfatta.
Non pretendo molto. In realtà non pretendo quasi niente. Vorrei solo una persona che possa darmi l'affetto che cerco e che accetti il mio. Sono un ragazzo dolce, sensibile.. insomma, ho tutta una serie di caratteristiche che non piacciono a quasi nessuna. Perchè? Perchè unite ad una sostanziale debolezza d'animo e inibizione molto forte nei rapporti sociali, mi rendono una persona noiosa. E le ragazze, ovviamente, cercano persone interessanti. Gente che possa renderle davvero felici sconvolgendo la loro vita, o portando comunque in essa qualcosa che loro già non hanno. Tutte cose che io non sarò mai in grado di dare. Ed è questo quello che più mi fa soffrire.
In più, considerato che non esco quasi mai di casa se non per andare a scuola, questo rende tutto più difficile. No, andare in palestra non serve. L'ho fatto. No, impegnarsi in corsi a scuola ecc. non serve. Già fatto. E' qualcosa più forte di me. La mia forte consapevolezza dello schifo che c'è nel mondo (e sicuramente anche il mio disturbo) mi portano all'isolamento da quest'ultimo. Non riesco a sostenere bene nuove esperienze perchè mi mettono ansia. Per me anche andare ad una festa è un'esperienza che mi mette ansia, ed alla fine non faccio altro che sentirmi ancora più inadeguato di quanto mi senta normalmente, perchè non riesco a relazionarmi con gli altri come tutti.
E' tutto inutile. E non lo dico tanto per dire. Non c'è nulla che si possa fare per rendere un ragazzo come me una persona "socialmente normale" o che possa essere anche solo lontanamente considerato "attraente". Non c'è nulla che si possa fare per rendermi più spigliato e farmi approcciare diversamente con gli altri. Aspetto sempre che gli altri vengano da me. E questo non succede mai per ovvi motivi.
So che lo sbaglio sono io. Ne sono consapevolissimo.
Ma sono un inetto. Non riesco a migliorare la mia condizione per una sorta di forte staticità mentale che mi blocca in ogni cosa. Non so che fine farò dopo il liceo. Questo è l'ultimo anno (ho 17 anni), e dopo.. si prospetta una vita molto difficile, dove solo la gente che davvero conduce una vita regolare può avere la forza morale di riuscire a superare tutti gli ostacoli che gli verranno posti.
Quest'anno non passerò i test d'ingresso alla facoltà che ho scelto di fare per ovvie ragioni statistiche. Non ho avuto il tempo (né la forza) di seguire a scuola i corsi per prepararmi a questi. Quindi dovrò aspettare un altro anno. Già quest'estate la vedo male (la scorsa fu la peggiore di tutta la mia vita, trascorsa ovviamente in un isolamento prevalente). Ma un anno senza scuola né università.. si prospetta come un anno trascorso nella più profonda depressione, che probabilmente non mi porterà ad avere neanche la FORZA di prepararmi bene per i test, che dovrebbe essere la finalità stessa di quell'anno. Trovarmi qualcosa da fare durante questo oltre che studiare? Dubito ci riuscirei. Ci sarebbero tante cose che vorrei fare. Mi piacerebbe fare volontariato. Aiutare le persone. Ma non ci riesco.
Ci sarebbero probabilmente altre alternative, ma sono troppo afflitto da inettitudine e "taedium vitae" per potermi attivare (cosa che non sono mai riuscito a fare) ed informarmi per l'accesso a facoltà simili ma con test d'ingresso magari più semplici, per poi fare il passaggio alla facoltà che ho intenzione di prendere.
La consapevolezza di essere un "incapace alla vita" di stampo sveviano o un "indifferente" moraviano è una realtà angosciante.
Per concludere, le mie prospettive di vita sono queste: non potrò affermarmi nella vita sociale né lavorativa per i motivi descritti sopra e per la mia mente molto chiusa alle novità e a situazioni che per me sono particolarmente "stressanti", né riuscirò ad avere mai quella felicità da me tanto cercata che in questo momento credo potrei unicamente trovare in una persona che mi stia accanto, che mi voglia bene e ricambi pienamente l'affetto che io vorrei dare.
Considerato che oltretutto l'unica cosa che faccio, ovvero andare a scuola e studiare, non mi riesce neanche alla perfezione (gente fidanzata, con una vita sociale normalissima e felice riesce ad avere risultati migliori), mi viene da dire soltanto questo:
che bella vita.
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Ultima modifica di SempliceSfigato; 18-05-2012 a 02:12.
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18-05-2012, 09:36
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
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Messaggi: 31,353
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c'è una buona probabilità che tu abbia tempi ed esigenze diversi da quelli dei tuoi coetanei, in più se sei evitante avrai maggiori difficoltà, ma questo non dovrà mai e poi mai abbatterti oltremisura
alla tua età pensavo le stesse identiche cose, piano piano ho acquisito una certa sicurezza, e guardami oggi....ehm no cambiamo esempio, ma è per dire che non voglio illuderti e dirti che tutto andrà come desideri, ma quello che so è che certamente crescendo si migliora moltissimo, pur sforzandosi pochissimo
per quanto riguarda l'amore.....
hai 17 anni e non hai la ragazza
questa cosa ti farebbe essere un inetto e ti farebbe cadere in depressione?
mi spiace per come ti senti, sembri soffrire molto, ma devi assolutamente renderti conto che questo "problema" ha senso magari averlo a 35 anni, quando si è soli, con gli altri che mettono su famiglia...
a 17 anni generalmente si sbava dietro le ragazze più "dotate" (di sensibilità, che avete capito ) e l'amore eterno medio si aggira intorno ai 2 mesi (giorno più, giorno meno)
è un' esperienza che magari sarai costretto a saltare, amen, pazienza, non vuol dire che resterai solo in eterno
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18-05-2012, 14:15
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#3
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Principiante
Qui dal: Jul 2011
Messaggi: 29
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Grazie per la risposta, ma non hai centrato appieno il problema.
Non è esattamente per quello che mi sento un inetto e mi deprimo. Sicuramente quello contribuisce, unito, soprattutto, alla solitudine in generale. Il problema di fondo è la consapevolezza della mia vita sotanzialmente vuota e la la mia incapacità cambiarla. Sono un vero e proprio "incapace a vivere", non so se mi spiego. In tutto. Perfino per le cose più banali.
In più una serie di problemi e di pensieri rivolti al futuro mi fanno accorgere di quanto sarà difficile per uno come me andare avanti.
La solitudine, come sapranno tutti qui, è una delle cose più brutte nella vita. E non porta a niente di buono.
Conoscendomi, la mia situazione non muterà di molto (già prevedevo una cosa del genere quando avevo 11-12 anni ed effettivamente da quei tempi non è poi cambiato moltissimo) e questo mi fa entrare in un profondo sconforto.
So che c'è chi sta peggio, e ne prendo atto. Mi vergogno anche un po' perchè forse i miei problemi sono eccessivamente "banali" rispetto a quelli ben più seri di altri. Ma sicuramente la mia non è una situazione felice (anche per il contesto familiare in cui mi trovo che è altrettanto drammatico), e non ne vedo alcuna via d'uscita.
Il futuro lo vedo come un mio progressivo isolamento che arriverà ad annullare quasi completamente ogni forma di comunicazione con gli altri (adesso è già ridotta a pochissimo), e ciò mi porterà a sprofondare ancora di più in questo orribile baratro..
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18-05-2012, 15:56
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
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Quote:
Originariamente inviata da SempliceSfigato
Grazie per la risposta, ma non hai centrato appieno il problema.
Non è esattamente per quello che mi sento un inetto e mi deprimo. Sicuramente quello contribuisce, unito, soprattutto, alla solitudine in generale. Il problema di fondo è la consapevolezza della mia vita sotanzialmente vuota e la la mia incapacità cambiarla. Sono un vero e proprio "incapace a vivere", non so se mi spiego. In tutto. Perfino per le cose più banali.
In più una serie di problemi e di pensieri rivolti al futuro mi fanno accorgere di quanto sarà difficile per uno come me andare avanti.
La solitudine, come sapranno tutti qui, è una delle cose più brutte nella vita. E non porta a niente di buono.
Conoscendomi, la mia situazione non muterà di molto (già prevedevo una cosa del genere quando avevo 11-12 anni ed effettivamente da quei tempi non è poi cambiato moltissimo) e questo mi fa entrare in un profondo sconforto.
So che c'è chi sta peggio, e ne prendo atto. Mi vergogno anche un po' perchè forse i miei problemi sono eccessivamente "banali" rispetto a quelli ben più seri di altri. Ma sicuramente la mia non è una situazione felice (anche per il contesto familiare in cui mi trovo che è altrettanto drammatico), e non ne vedo alcuna via d'uscita.
Il futuro lo vedo come un mio progressivo isolamento che arriverà ad annullare quasi completamente ogni forma di comunicazione con gli altri (adesso è già ridotta a pochissimo), e ciò mi porterà a sprofondare ancora di più in questo orribile baratro..
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non ti devi vergognare figurati, la tua sofferenza è autentica, lo so perchè pure io alla tua età provavo le stesse sensazioni, ed ogni tanto le provo ancora, però ti dico, (al di là di quello che può essere la tua situazione famigliare ed i tuoi problemi "concreti" che ovviamente non conosco) che il tuo è il momento peggiore, anzi se vuoi la verità forse finita la scuola all'inizio è ancora peggio perchè si rimane isolati e si vive il confronto con gli altri che sono tutti biondi, alti, muscolosi e fidanzati...però con il passare del tempo sotto l'aspetto della sicurezza/timidezza/fobia si migliora
ci si toglie di dosso il "dover apparire" inseriti, ci si sente un pò più sicuri ed un pò più desiderosi e capaci di affermare se stessi.
non spariscono i problemi, ma si affrontano meglio, poi si affrontano prove che volente o nolente bisogna fare, cercare un lavoro, sbrigare pratiche burocratiche, prove che un pò ti alleneranno....
oggi a 33 anni ti dico che non vorrei mai rivivere i miei anni da sbarbato ventenne insicuro e sempre triste....
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18-05-2012, 16:41
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
A te è andata così... mi chiedo però quale sia il senso di dire a SempliceSfigato che anche a lui andrà così...
Magari domani diventa estroversissimo. Oppure no, ma addossargli la tua profezia negativa, che si somma a quelle che già si fa di suo, non mi sembra qualcosa che possa aiutarlo...
Condividere la propria esperienza è una cosa (e può servire, magari se uno ne evidenzia quelli che sono i lati positivi da cercare di emulare o sperare si realizzino anche per gli altri e quelli che sono stati gli errori che sarebbe meglio non fare, ecc...), dire a qualcuno che le cose andranno come sono andate a noi è un'altra.
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e vabbè, hai tagliato un pezzo di frase -_-, volevo intendere esattamente il contrario, gli ho detto che la situazione migliora con il tempo, certo che come metro uso quello della mia esperienza, non ne posso usare altri, ne posso predire fortune o sventure
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18-05-2012, 20:54
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#6
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Principiante
Qui dal: Jul 2011
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
non ti devi vergognare figurati, la tua sofferenza è autentica, lo so perchè pure io alla tua età provavo le stesse sensazioni, ed ogni tanto le provo ancora, però ti dico, (al di là di quello che può essere la tua situazione famigliare ed i tuoi problemi "concreti" che ovviamente non conosco) che il tuo è il momento peggiore, anzi se vuoi la verità forse finita la scuola all'inizio è ancora peggio perchè si rimane isolati e si vive il confronto con gli altri che sono tutti biondi, alti, muscolosi e fidanzati...però con il passare del tempo sotto l'aspetto della sicurezza/timidezza/fobia si migliora
ci si toglie di dosso il "dover apparire" inseriti, ci si sente un pò più sicuri ed un pò più desiderosi e capaci di affermare se stessi.
non spariscono i problemi, ma si affrontano meglio, poi si affrontano prove che volente o nolente bisogna fare, cercare un lavoro, sbrigare pratiche burocratiche, prove che un pò ti alleneranno....
oggi a 33 anni ti dico che non vorrei mai rivivere i miei anni da sbarbato ventenne insicuro e sempre triste....
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Ti ringrazio perchè apri uno spiraglio di speranza alla mia situazione, che alla fine, rendendomi conto di quella di altri qui, non è poi così tragica.. almeno non ancora.
Quello di cui ho bisogno è proprio di gente che mi supporti e mi dia la forza di andare avanti.
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